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Predazzo
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Filippo e Giacomo
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1996); fonte battesimale - intervento strutturale (1996)
1855 - 1864(fase preliminare intero bene); 1865/07/03 - 1866/07/25(avvio lavori intero bene); 1866 - 1870(costruzione intero bene); 1871/11/12 - 1871/11/12(benedizione carattere generale); 1872 - 1872(decorazione atrio); 1873 - 1873(installazione di campane e orologio campanile); 1875/08/21 - 1875/08/21(consacrazione carattere generale); 1876/09/21 - 1876/09/21(erezione a parrocchia carattere generale); 1911 - 1912(decorazione presbiterio); 1936 - 1936(decorazione navate laterali); 1955 - 1955(riparazione pavimentazione); 1996 - 1996(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo <Predazzo>
Altre denominazioni Ss. FILIPPO e GIACOMO apostoli
Autore (ruolo)
Mayer, Michele (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura neogotica (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1855 - 1864 (fase preliminare intero bene)

Il consistente aumento demografico registrato a Predazzo nel corso del XIX secolo determinò l'esigenza di abbandonare la primitiva chiesa di fondazione medievale dedicata a San Giacomo, per costruire un nuovo tempio in grado di ospitare l'intera popolazione. Fin dal 1855 venne costituita una commissione con il compito di vagliare sia l'ipotesi di un ulteriore ampliamento della vecchia parrocchiale, sia quella della costruzione di un nuovo tempio; prevalse la seconda. La definizione del progetto si protrasse per qualche anno; il disegno preparato dall'ingegner Concini nel 1860 fu infatti rifiutato, come pure quello di una chiesa neoclassica concepito da Masera nel 1864. Si optò infine per il progetto di una chiesa neogotica, concepito dall'ingegner Michele Mayer (1864-1865), allora addetto all'i.r. Ignegnerato Circolare di Trento.

1865/07/03 - 1866/07/25 (avvio lavori intero bene)

Approvato il progetto di Mayer, i lavori furono messi all'incanto il 3 luglio 1865 e quindi assegnati a una ditta di Predazzo formata da Simone Longo, Antonio Brigadoi e Antonio Dellagiacoma, con l'obbligo di consegna entro quattro anni. Il 28 settembre dello stesso anno fu contrassegnata l'area sulla quale doveva sorgere la nuova fabbrica e fu avviata la demolizione dell'isolato chiamato il "Marino", che insisteva sull'area della piazza antistante la chiesa; seguirono poi lo scavo delle fondamenta, la posa della prima pietra (25 luglio 1866).

1866 - 1870 (costruzione intero bene)

La costruzione, nella quale furono coinvolte unicamente maestranze locali, procedette speditamente, tanto che nel 1869 erano già state terminate le opere murarie, il coperto e la pavimentazione (mattonelle cementizie ottagonali nella navata; quadrotte lapidee bianche e nere nel presbiterio); i pilastri e i semipilastri granitici di sostegno delle volte vennero lavorati dal tagliapietra Michele Giacomelli per la cifra di 3437 fiorini. Nel 1868 l'ingegner Geppert di Innsbruck apportò una modifica al progetto del campanile, la cui costruzione venne ultimata entro il luglio dell'anno seguente. Nell'aprile del 1870 si fece il collaudo della struttura, ma i lavori di rifinitura interna dell'edificio proseguirono ancora per tutto l'anno.

1871/11/12  (benedizione carattere generale)

La chiesa ultimata fu benedetta il 12 novembre 1871 dal decano di Cavalese.

1872  (decorazione atrio)

Nel 1872 il pittore Giovanni Battista Chiocchetti decorò la volta dell'atrio.

1873  (installazione di campane e orologio campanile)

Campane e orologio, provenienti dal campanile dell'antica chiesa di San Giacomo, furono traslati nel nuovo campanile nel 1873.

1875/08/21  (consacrazione carattere generale)

Il tempio neogotico fu solennemente consacrato il 21 agosto 1875 da Johann Haller, coadiutore del vescovo di Trento Benedetto Riccabona.

1876/09/21  (erezione a parrocchia carattere generale)

La parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo fu istituita il 21 settembre 1876.

1911 - 1912 (decorazione presbiterio)

Tra il 1911 e il 1912 il pittore Eugenio Cisterna realizzò la decorazione a tempera del presbiterio e i medaglioni con le figure degli apostoli presenti sulle pareti della navata centrale.

1936  (decorazione navate laterali)

Nel 1936 Camillo Bernardi dipinse le figure di santi presenti sulle pareti delle navate laterali.

1955  (riparazione pavimentazione)

La pavimentazione originale del presbiterio, a quadrotte bianche e nere, subì un intervento di riparazione nel 1955.

1996  (restauro intero bene)

La chiesa è stata restaurata nel 1996; i lavori hanno compreso la tinteggiatura interna, il rifacimento della pavimentazione, la messa a norma dell'impianto elettrico, la sistemazione della movimentazione delle campana e dell'impianto audio. Contestualmente a tali interventi si è proceduto al restauro delle porte.
Descrizione

La chiesa parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo a Predazzo, orientata a est, fu costruita tra il 1865 e il 1872 in sostituzione di una precedente chiesa gotica, divenuta insufficiente a contenere l'accresciuta popolazione del paese. Il nuovo edifico, progettato in forme neogotiche dall'ingegnere Michele Mayer di Trento e, limitatamente alla struttura del campanile, dall'ingegner Geppert di Innsbruck, ha una facciata a salienti con corpo centrale eminente, tripartito da contrafforti in pietra a vista; nel settore centrale si dispongono in asse il portale maggiore a sesto acuto, tre nicchie abitate da statue e un'ampia trifora gotica. I corpi laterali, arretrati, presentano ciascuno un portale a luce ogivale sormontato da un rosone a dodici lobi. Alla sommità della facciata si innesta la torre campanaria, caratterizzata da contrafforti angolari, la cui cella è forata da ampie bifore archacute cimate da quadranti di orologio. La cuspide ottagonale in muratura presenta quattro timpani cimati da vasi acroteriali, forati da bifore; la decorazione è completata da pinnacoli disposti in angolo. Le fiancate gradonate, articolate simmetricamente, sono ritmate su entrambi i livelli da contrafforti in pietra a vista, tra i quali si aprono bifore (livello inferiore) e monofore (livello superiore) archiacute. Due accessi laterali sormontati da rosoni si dispongono in corrispondenza della quinta campata. La successione dei contrafforti continua sul corpo del presbiterio/abside, ai lati del quale emergono le strutture della sacrestia e di un ambiente adibito a deposito. L'interno si sviluppa a tre navate di sei campate, ripartite da arcate a sesto acuto poggianti su pilastri ottagonali e voltate a crociera costolonata. Il presbiterio, rialzato su quattro gradini e delimitato da una balaustra neogotica, è introdotto dall'arco santo archiacuto e si conclude in un'abside poligonale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Presbiterio rettangolare; abside poligonale.
Facciata
Facciata a salienti. Corpo centrale eminente, tripartito da coppie di contrafforti in pietra a vista e caratterizzato dalla struttura della torre campanaria che si innalza alla sommità della facciata; nel settore mediano, rifinito in alto da una cornice ad archetti pensili, si apre il portale maggiore a luce ogivale, sormontato da tre nicchie abitate da statue, da un'ampia trifora gotica; nei settori laterali si dispongono due ordini di monofore a luce ogivale. Corpi laterali corrispondenti all'ampiezza delle navate minori arretrati, recanti ciascuno un portale archiacuto, sormontato da un rosone a dodici lobi e da una monofora.
Prospetti
Fiancate laterali gradonate, simmetriche, ritmate su entrambi i livelli da contrafforti in pietra a vista, intercalate da bifore nel livello inferiore e da monofore in quello superiore. In corrispondenza della quinta campata si dispongono due accessi secondari profilati in pietra e sormontati da rosoni a dodici lobi. La successione dei contrafforti prosegue sul corpo del presbiterio/abside, ai lati del quale emergono i volumi della sacrestia e di un ambiente adibito a deposito.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare innestata sulla facciata; cella campanaria illuminata da quattro bifore, alla sommità delle quali si inseriscono dei quadranti di orologio. Cuspide ottagonale a quattro timpani forati da bifore, cimati da vasi acroteriali; pinnacoli si dispongono negli angoli. Croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navate coperte da volte a crociera costolonate; presbiterio sormontato da volta a ombrello.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in tegole in laterizio componenti motivi a losanghe. Campanile: cuspide ottagonale in muratura.
Interni
Interno a tre navate, ciascuna di sei campate, ripartite da arcate archiacute poggianti su pilastri a sezione ottagonale; la campata centrale è preceduta da un atrio rettangolare, sul quale si affacciano a destra un ambiente adibito a deposito e a sinistra il vano scale che permette di raggiungere la cantoria e il campanile. Presbiterio introdotto da arco santo a sesto acuto, rialzato su quattro gradini e delimitato da una balaustrata marmorea. Lesene si dispongono negli angoli dell'abside.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di pietra calcarea nell'atrio e nelle navate. Nel presbiterio quadrotte in marmo bianche e nere in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Dipinti murali eseguiti a tempera adornano interamente il presbiterio; ulteriori pitture si trovano lungo le pareti delle navate, nell'atrio d'accesso alla navata centrale. Motivi floreali e geometrici sono dipinti negli sguanci delle finestre, lungo i profili delle arcate di separazione tra le navate e sulle crociere delle navate.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1996)
L'adeguamento liturgico, è stato attuato limitatamente ad alcuni poli liturgici, sulla base del progetto dell'architetto trentino Glauco Marchegiani, che ha ottenuto il parere favorevole della Commissione Beni Culturali della Provincia Autonoma di Trento. Al centro del presbiterio storico, su predella propria, è stata collocata una mensa al popolo a parallelepipedo, in marmo. Un ambone in marmo, di fattura analoga a quella della mensa, è stato addossato alla balaustra destra. Uno stallo corale, collocato sul lato sinistro del presbiterio, è impiegato come sede. Il tabernacolo dell'altare maggiore storico continua ad essere utilizzato come custodia eucaristica.
fonte battesimale - intervento strutturale (1996)
Il fonte battesimale storico, risalente al 1538, è stato ricollocato nella campata sesta della navata sinistra, su una predella di nuova realizzazione, in granito.
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