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Panchià
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Valentino
Parrocchia di San Valentino
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1970 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa); fonte battesimale - aggiunta arredo (1970 circa)
1690/01/15 - 1690(costruzione intero bene); 1703/09/21 - 1703/09/21(consacrazione carattere generale); 1706 - 1710(concessione del cimitero intorno); 1709 - 1709(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1710/11/05 - 1710/11/05(erezione a curazia carattere generale); 1728 - 1730(costruzione campanile); 1760 - 1760(erezione stazioni della Via Crucis intorno); 1787 - 1787(acquisto dell'orologio campanile); 1804/07/04 - 1804/07/04(danneggiamento coperture); 1818 - 1818(restauro campanile); 1833 - 1833(ampliamento presbiterio); 1847 - 1847(ampliamento sacrestia); 1863 - 1863(ampliamento intorno); 1864 - 1864(sopraelevazione campanile); 1873/03/24 - 1873(ampliamento navata); 1910 - 1915(fase preliminare all'ampliamento intero bene); 1915/01/06 - 1915/01/06(erezione a parrocchia carattere generale); 1928/11/09 - 1931(ampliamento intero bene); 1931/12/20 - 1931/12/20(benedizione carattere generale); 1932 - 1932/10/09(completamento e inaugurazione intero bene); 1933 - 1933(rifacimenti cappella laterale); 1933 - 1950(rimaneggiamento cappella laterale); 1978 - 1978(ampliamento intorno); 1995 - 1995(rifacimento coperture)
Chiesa di San Valentino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Valentino <Panchià>
Altre denominazioni S. VALENTINO sacerdote e martire
S. Valentino
Autore (ruolo)
Misconel, Andrea (costruzione chiesa e campanile)
Tonini, Tiberio Augusto Valentino (progetto ampliamento)
Scalet, Giacomo (progetto ampliamento)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura contemporanea (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1690/01/15 - 1690 (costruzione intero bene)

Il 15 gennaio 1690 i vicini di Panchià ottennero la licenza vescovile per la costruzione di una propria chiesa. La fabbrica, finanziata con le elemosine raccolte in Fiemme, Fassa, Val d'Adige e Tirolo, fu portata a compimento nello stesso anno sotto la guida del maestro muratore Andrea Misconel di Cavalese.

1703/09/21  (consacrazione carattere generale)

L'edificio fu consacrato il 21 settembre 1703 dal principe vescovo di Trento, Giovanni Michele Spaur.

1706 - 1710 (concessione del cimitero intorno)

L'area circostante la chiesa fu adibita a cimitero nel 1706, anno in cui fu anche benedetto (17 agosto). I muri perimetrali furono costruiti da Andrea Misconel di Cavalese. Le prime sepolture vi furono poste solo nel 1710.

1709  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

La chiesa di San Valentino ottenne la concessione del fonte battesimale nel 1709.

1710/11/05  (erezione a curazia carattere generale)

La cappellania di San Valentino fu eretta a curazia della pieve di Cavalese il 5 novembre 1710.

1728 - 1730 (costruzione campanile)

Il campanile fu costruito tra il 1728 e il 1730 dallo stesso Andrea Misconel responsabile dell'edificazione della chiesa.

1760  (erezione stazioni della Via Crucis intorno)

Le stazioni della Via Crucis del vicino cimitero furono realizzate nel 1760.

1787  (acquisto dell'orologio campanile)

Nel 1787 vennero raccolti i fondi per l'acquisto di un orologio per il campanile da un artigiano gardenese.

1804/07/04  (danneggiamento coperture)

Il tetto della sola navata fu spazzato via da una tempesta di vento il 4 luglio 1804.

1818  (restauro campanile)

Nel 1818 Antonio Dagostin di Daiano condusse imprecisati lavori di restauro del campanile. Nella stessa occasione alcuni anonimi stuccatori milanesi rifecero la mostra dell'orologio.

1833  (ampliamento presbiterio)

Nel 1833 il presbiterio fu prolungato verso est.

1847  (ampliamento sacrestia)

Nel 1847 si prospettò l'idea di ampliare la chiesa con la costruzione di due cappelle affacciate sulla navata. A questo scopo nello stesso anno le signore Margherita di Giovanni Battista Varesco e Margherita Defrancesco donarono un nuovo altare maggiore in marmi policromi. I lavori non furono tuttavia attuati e si preferì allora ampliare la sacrestia.

1863  (ampliamento intorno)

Nel 1863 venne ampliato il vicino cimitero; in tale occasione le edicole della Via Crucis subirono uno spostamento, i dipinti ripassati e protetti da una rete metallica.

1864  (sopraelevazione campanile)

La sopraelevazione del campanile, decisa dalla Rappresentanza Comunale di Panchià con deliberazione ufficiale del 17 maggio 1846, fu infine condotta solo nel 1864.

1873/03/24 - 1873 (ampliamento navata)

Approfittando del periodo di vacanza della curazia seguito alla morte di don Antonio Bazzanella (24 marzo 1873), i vicini di Panchià cercarono di ingrandire la loro chiesa, ritenuta ormai insufficiente ad accogliere tutti i paesani. A questo scopo furono costruiti un portico esterno dotato di un'unica apertura centinata rivolta a ovest e la balconata della cantoria, destinata ad accogliere gli uomini durante le sacre funzioni.

1910 - 1915 (fase preliminare all'ampliamento intero bene)

All'inizio del Novecento l'ampliamento della chiesa di San Valentino appariva ormai un'esigenza improrogabile. Nel 1910 si costituì, quindi, un comitato incaricato di raccogliere i fondi destinati a questo scopo. Un primo progetto che prevedeva il prolungamento della navata verso ovest, elaborato a titolo gratuito dall'architetto trentino Natale Tomasi fin dal 1912, fu approvato delle autorità competenti nel 1914, ma fu subito abbandonato perché ritenuto inadatto alla particolare morfologia del sito, che richiedeva invece lo sviluppo del corpo aggiuntivo lungo l'asse nord/sud. Fin dal 1913 si cominciò a condurre sul luogo i materiali necessari al cantiere, ma l'avvio dei lavori fu interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale.

1915/01/06  (erezione a parrocchia carattere generale)

La parrocchia di San Valentino a Panchià fu eretta ufficialmente il 6 gennaio 1915.

1928/11/09 - 1931 (ampliamento intero bene)

L'idea di ingrandire della chiesa fu recuperata nel 1928 e don Baldassarre Delugan se ne fece promotore, ottenendo a tale scopo un contributo di 15000 lire e la fornitura gratuita del legname necessario alla costruzione da parte del Comune di Panchià (contratto del 9 novembre). In seguito ad una lunga discussione, l'incarico fu affidato all'ingegnere Tiberio Tonini e all'architetto Giacomo Scalet di Fiera di Primiero, che stabilirono la demolizione dell'antica navata e la riconversione del presbiterio in una cappella laterale, alla quale doveva essere annesso il corpo della navata e del presbiterio nuovi, sviluppato lungo l'asse nord/sud. Con l'approvazione definitiva del progetto di Tonini e Scalet (17 agosto 1930) si diede avvio allo scavo e alla gettata delle fondamenta, mentre la prima pietra fu solennemente benedetta e posata solo il 26 aprile 1931. I lavori, condotti per intero da maestranze locali, fu portato a termine entro il dicembre dello stesso anno.

1931/12/20  (benedizione carattere generale)

La chiesa ampliata fu benedetta da monsignor Baldassarre Delugan il 20 dicembre 1931.

1932 - 1932/10/09 (completamento e inaugurazione intero bene)

Nel 1932 seguirono i lavori di completamento dell'edificio, come l'installazione delle vetrate istoriate (ditta Parisi di Trento), la posa della pavimentazione in seminato alla veneziana (impresa Domenico Zanetti di Trento) e la decorazione pittorica della nuova navata ad opera di Vigilio Kirchner di Trento e Mansueto Chiarani di Arco. Furono inoltre completati la scalinata e il pianerottolo antistanti l'accesso principale. Il 9 ottobre dello stesso anno la chiesa fu inaugurata con la celebrazione di una messa solenne.

1933  (rifacimenti cappella laterale)

Nel 1933 la parete di fondo della cappella della Madonna di Lourdes, corrispondende al presbiterio dell'antica chiesa, fu rimaneggiata e trasformata in una finta grotta, entro la quale furono allocate le statue della Madonna titolare del sacello e di Santa Bernadette Soubirous. I lavori furono finanziati da monsignor Giacomo Depellegrin. Nello stesso anno all'ingresso della cappella fu installata la cancellata in ferro battuto tutt'ora presente.

1933 - 1950 (rimaneggiamento cappella laterale)

Successivamente all'ampliamento, in epoca però imprecisata, la cappella laterale dedicata alla Madonna di Lourdes subì ulteriori rimaneggiamenti documentati dal confronto tra la situazione attuale e le fotografie d'epoca reperibili nella bibliografia. In particolare l'abside semicircolare fu ridotta a una parete diritta e le due finestre affacciate a sud, aventi un tempo dei profili superiori mistilinei di gusto rococò e delle quali rimane testimonianza nelle finestre murate a nord visibili dall'interno del sacello, vennero rimpiazzate con quelle attuali. Questi lavori, documentati a partire dal 1993, furono condotti probabilmente entro la metà del secolo (incerta).

1978  (ampliamento intorno)

Il cimitero fu ulteriormente ampliato nel 1978.

1995  (rifacimento coperture)

Le coperture vennero rifatte nel 1995 su progetto dell'architetto Sergio Facchin di Cavalese. I lavori furono materialmente condotti dalla ditta Helmut Amplatz di Redagno (Bolzano).
Descrizione

La chiesa di San Valentino sorge al centro dell'abitato di Panchià, con orientamento a nord. L'impianto dell'edificio, costruito nel 1690, fu totalmente stravolto tra il 1928 e il 1932 ad opera dell'ingegnere Tiberio Tonini e dell'architetto Giacomo Scalet, che per far fronte alla necessità di un ampliamento della vecchia chiesa, determinarono la demolizione dell'antica navata e la riduzione a cappella del presbiterio. A questo fu annesso il corpo della navata e del presbiterio nuovi, con conseguente rotazione verso nord dell'orientamento dell'edificio. La facciata a doppio spiovente delimitata lateralmente da bande verticali tinteggiate di scuro, è rinserrata a sinistra da un contrafforte in pietra a vista nascente dalla zoccolatura bugnata continua. Una scala posta parallelamente alla muratura sale da sinistra e colma il dislivello con il piano stradale. Il sistema di forature è determinato dalle aperture sovrapposte del portale architravato, coperto da una tettoia, di una trifora e di una finestra cruciforme. Sul lato destro emerge il corpo della cappella della Madonna di Lourdes, corrispondente all'antico presbiterio. Monofore centinate si dispongono ai lati del presbierio, a sinistra del quale emerge il corpo della sacrestia. A questo è annesso un porticato aperto su due lati, sotto il quale si colloca un accesso secondario alla chiesa. Il campanile, inserito tra le strutture della cappella mariana e del presbiterio, presenta una doppia cella campanaria a quattro monofore, a sua volta sormontata da una lanterna quadrangolare forata su ogni lato; sul tutto insiste una copertura a quattro falde ricurve. L'interno si sviluppa a navata unica di tre campate, sormontate da un soffitto ligneo a doppia falda e settore centrale piano che prosegue nel presbiterio. A destra della terza campata, oltre un'arcata a pieno centro, si sviluppa la profonda cappella laterale, a tre campate, la cui parete di fondo è interamente occupata dall'allestimento della grotta della Madonna di Lourdes. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, si conclude in un'abside poligonale.
Preesistenze
Dell'antica chiesa fondata nel 1690 e più volte rimaneggiata, rimangono solo il presbiterio, ora riconvertito in cappella laterale, e la torre campanaria (1720-1730).
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; sul lato destro si affaccia una profonda cappella a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare e abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi in aggetto sorretti da puntoni lignei poggianti su mensole in pietra, delimitata lateralmente da bande verticali messe in evidenza da una tinteggiatura più scura, è rinsaldata sulla sinistra da un contrafforte in pietra a vista nascente dalla zoccolatura bugnata continua. Una scalinata di dieci gradini posta parallelamente alla muratura sale da sinistra e colma il dislivello con lo scosceso piano stradale. Il portale architravato è sormontato da un tettuccio ligneo a tre spioventi a sua volta insistente su mensole in pietra. In alto si apre una trifora centinata sormontata da una cornice modanata cuspidata al centro e da un'apertura cruciforme.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, ciascuna recante due monofore centinate aperte in corrispondenza delle prime due campate della navata. Sul lato destro, all'altezza della seconda campata si situa un accesso secondario, mentre in corrispondenza della terza campata emerge il corpo della cappella della Madonna di Lourdes, la cui parete sud è scandita dalle aperture sovrapposte di due monofore centinate e di altrettante finestre lunettate. A nord della cappella, si inseriscono le strutture della vecchia sacrestia e del campanile. Ulteriori monofore centinate si collocano ai lati del presbiterio (due a destra e una a sinistra). La fiancata sinistra è caratterizzata dal corpo emergente della sacrestia nuova, cui è annesso un portico aperto sui lati sud e ovest, sotto il quale si colloca un accesso secondario che immette nella terza campata.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare inserita tra le strutture della cappella della Madonna di Lourdes e del presbiterio. Fusto intonacato, definito da cantonali angolari dipinti, forato da feritoie affacciate sul lato est. Cella campanaria organizzata su due livelli, ripartiti da cornici modanate, ciascuno illuminato da quattro monofore centinate; quadranti di orologio si inseriscono al colmo delle monofore superiori. Copertura a quattro falde ricurve, cimate da sfera e croce, insistente su una lanterna quadrangolare forata su ogni lato.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: soffitto a due spioventi con settore centrale piano comune a navata e presbiterio; cappella della Madonna di Lourdes voltata a botte unghiata.
Coperture
Chiesa: su navata, cappella della Madonna di Lourdes e presbiterio insiste un tetto a tre falde con struttura in legno e manto di copertura in scandole. Campanile: cupolino a quattro falde ricurve in lamiera metallica.
Interni
Navata unica, ritmata da due coppie di pilastri laterali che individuano tre campate; una cornice modanata, interrotta in corrispondenza dell'arco santo e recante delle centinatura al centro di ogni campata, percorre l'intero perimetro. A destra della terza campata, oltre un'arcata a pieno centro chiusa da una cancellata, si sviluppa la profonda cappella dedicata alla Madonna di Lourdes, a tre campate determinate da altrettante coppie di lesene intonacate, sormontate da cornici modanate eminenti in corrispondenza delle stesse; il lato nord presenta due finestre a profilo superiore mistilineo, murate, mentre la parete di fondo è interamente occupata dall'allestimento della grotta di Lourdes. Presbiterio di ampiezza minore rispetto a quella della navata, rialzato su tre gradini, introdotto dall'arco santo a pieno centro.
Pavimenti e pavimentazioni
Seminato alla veneziana a più colori componente un motivo a croce movimentato dalla presenza di elementi simbolici come il monogramma cristologico (IHS) e la corona di spine; pavimento in pietra calcarea nel presbiterio/abside. Parquet nella cappella laterale.
Elementi decorativi
Cornici con motivi geometrici dipinte a tempera percorrono il perimetro della navata e mettono in evidenza i pilastri laterali della navata. La volta della cappella laterale presenta una ricca decorazione pittorica e plastica che ne evidenzia i caratteri strutturali; in questo ambiente sono presenti inoltre cornici dipinte a tempera negli intradossi delle finestre e lungo le pareti, di scarso interesse artistico, che saranno probabilmente scialbate con il prossimo restauro.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma definitiva limitatamente all'altare al popolo, costituito da una mensa in pietra, di tipo a tavolo, collocata al centro del presbiterio storico su predella propria.
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'intervento di adeguamento è stato completato con l'introduzione di arredi mobili, impiegati come poli liturgici. Le balaustre settecentesche sono state ricollocate sul secondo gradino di accesso al presbiterio; a quella di sinistra è addossato un leggio in legno che funge da ambone. Sul lato destro del presbiterio storico è presente uno sgabello in legno con seduta imbottita, impiegato come sede. Il tabernacolo dell'altare maggiore storico è utilizzato come custodia eucaristica.
fonte battesimale - aggiunta arredo (1970 circa)
Il fonte battesimale storico, situato in controfacciata a destra, non viene utilizzato. Al suo posto è impiegato un bacile in rame di produzione commerciale, collocato ai piedi dell'altare della cappella laterale destra, presso il quale è posto il cero pasquale con portacero in ferro battuto.
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