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Molina di Fiemme
Castello-Molina di Fiemme
Trento
cappella
sussidiaria
Nativita di Maria
Parrocchia di Sant'Antonio di Padova
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - aggiunta arredo (1990-2000 circa)
1927 - 1927(costruzione intero bene); 1927/09/08 - 1927/09/08(benedizione carattere generale); 1930 - 1930(decorazione interno); 1960 - 1960(ricostruzione campanile); 1984 - 1991(ristrutturazione intero bene)
Cappella della Nativita di Maria
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella della Nativita di Maria <Molina di Fiemme, Castello-Molina di Fiemme>
Altre denominazioni Madonna dei Boscaioli
Chiesa della Nativita di Maria
Autore (ruolo)
Clauser, Enrico (disegno)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1927  (costruzione intero bene)

Tra il 1911 e il 1913, a seguito di un incidente mortale occorso ad uno dei boscaioli di Castello, venne costruita all'imbocco della Val Cadino, in località Piazzol, una grotta votiva dedicata alla Madonna di Lourdes, affinché proteggesse tutti i boscaioli fiemmesi. Nel 1921, in occasione della benedizione della grotta e delle statue, si decise di costruirle accanto una chiesetta, per potervi celebrare una messa ogni 8 settembre. Questa fu costruita in stile neogotico nell'estate del 1927, su disegno del pittore accademico Enrico Clauser di Cavalese (1883-1928), incaricato dalla Magnifica Comunità di Fiemme. Il suo progetto venne infatti inviato alla curia arcivescovile di Trento il 2 giugno, fu approvato, con la richiesta di alcune modifiche, il 24 giugno e il 31 agosto don Antonio Tasin, curato di Molina, chiese al vescovo il permesso di benedire la costruzione, già terminata, l'8 settembre successivo.

1927/09/08  (benedizione carattere generale)

Ottenuto il consenso della curia arcivescovile, don Gedeone Pegolotti, decano di Cavalese, benedì dunque l'edificio sacro l'8 settembre 1927, dedicandolo alla Natività di Maria.

1930  (decorazione interno)

Nel 1930 circa il pittore Giovanni Battista Daprà (Tisti) di Molina decorò l'interno con dipinti murali.

1960  (ricostruzione campanile)

Acquistata una campana per la chiesetta, nel 1960 la ditta Carlin Giuseppe di Molina fu incaricata di ricostruire il campanile perché la potesse accogliere.

1984 - 1991 (ristrutturazione intero bene)

L'edificio fu dotato della luce elettrica nel 1984; nel 1987 fu rifatta la pavimentazione e le pareti interne furono ritinteggiate. Nel 1991 furono sostituite le vetrate delle finestre. Nello stesso anno fu risistemato il tetto, danneggiato dalla caduta di due alberi durante un temporale, e la linea elettrica venne interrata.
Descrizione

Eretta in località Piazzol, all'imbocco della Val Cadino, in una radura ai margini del bosco, la picola chiesa è intitolata alla Natività di Maria, ma è nota anche come santuario della Madonna dei boscaioli, che la vollero a protezione del loro lavoro e a ricordo dei compagni defunti. Orientata regolarmente ad est, risale al 1927 e fu disegnata dal pittore accademico Enrico Clauser di Cavalese (1883-1928). La facciata è a due spioventi, marcati da una profilatura ad archetti pensili in porfido a vista e interrotti alla sommità dall'innestarsi del campaniletto a vela; il portale d'ingresso architravato è protetto da una tettoia antistante sorretta da due pilastri in legno e coperta da tettuccio a tre falde. Il porfido a vista incornicia l'oculo in facciata e le quattro finestre archiacute delle fiancate, anch'esse profilate dal motivo degli archetti pensili. L'interno, molto semplice, è ornato sulle pareti e sulle volte da dipinti murali di Giovanni Battista Daprà (Tisti) di Molina. Al centro della piccola abside poligonale è posto un altare artigianale in legno. La chiesa è aperta nella stagione estiva e officiata annualmente; è affiancata dalla grotta di Lourdes, del 1911.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; breve abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi, marcati da una profilatura ad archetti pensili in porfido a vista e interrotti alla sommità dall'innestarsi del campaniletto a vela; tettoia antistante sorretta da due pilastri in legno e coperta da tettuccio a tre falde, a protezione del portale d'ingresso architravato. Al di sopra si apre un oculo, sempre profilato da una cornice in porfido. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Zoccolo perimetrale in porfido a vista; lungo le fiancate continua la profilatura ad archetti pensili della facciata e si aprono due monofore archiacute chiuse da sottili grate in ferro battuto. Piccola abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Campaniletto a vela innestato sulla facciata, a raccordare gli spioventi, con cella dotata di due aperture centinate allungate profilate in porfido e tettuccio a due falde. Finiture a intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volta a botte nella navata; volta tripartita a vele nell'abside.
Coperture
Tetto a due falde con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole a coda di castoro policrome in laterizio, anche sul campaniletto a vela.
Interni
Interno a navata unica con croci di consacrazione dipinte sulle pareti; breve abside poligonale posta alla stessa quota pavimentale. Cornice marcapiano corrente a finto marmo.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a mattonelle quadrate in ceramica bianche e rosa, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Interno ornato da dipinti murali.
Adeguamento liturgico

altare - aggiunta arredo (1990-2000 circa)
L'adeguamento liturgico è stato parzialmente attuato con la realizzazione di un altare verso il popolo ligneo, di tipo artigianale, formato da un piano di forma semicircolare sorretto da una serie di gambe sommariamente lavorate, disposte a semicerchio lungo il profilo esterno.
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