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restauro
adeguamento liturgico
Molina di Fiemme
Castello-Molina di Fiemme
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Antonio di Padova
Parrocchia di Sant'Antonio di Padova
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2002); custodia eucaristica - intervento strutturale (2002); fonte battesimale - intervento strutturale (1969)
1846 - 1852(costruzione intero bene); 1851/10/26 - 1851/10/26(benedizione carattere generale); 1852/08/16 - 1852/08/16(consacrazione carattere generale); 1855/05/15 - 1855/05/15(erezione a primissaria curata carattere generale); 1887/08/03 - 1887/08/03(erezione a espositura curata carattere generale); 1903 - 1904(ristrutturazione sagrato); 1920/11/17 - 1956/07/04(erezione a parrocchia carattere generale); 1957 - 1957(ristrutturazione intero bene); 1958 - 1968(ristrutturazione intero bene); 1969 - 1980(ristrutturazione intero bene); 2002 - 2009(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio di Padova <Molina di Fiemme, Castello-Molina di Fiemme>
Altre denominazioni S. Antonio di Padova
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1846 - 1852 (costruzione intero bene)

Il decano di Cavalese don Casimiro Bertagnolli benedisse la prima pietra della chiesa il 29 ottobre 1846; la costruzione, realizzata ex novo a metà strada tra le due frazioni di Molina e Predaia, terminò nell'estate del 1852. L'edificio sorse su un fondo della famiglia Demattio, grazie al lascito testamentario di 400 fiorini disposto da don Giovanni Battista Monsorno, curato di Castello, e con il concorso della popolazione delle due frazioni interessate e del Comune.

1851/10/26  (benedizione carattere generale)

La benedizione della nuova chiesa avvenne il 26 ottobre 1851.

1852/08/16  (consacrazione carattere generale)

Il 16 agosto 1852 l'edificio fu consacrato dal vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer.

1855/05/15  (erezione a primissaria curata carattere generale)

La chiesa passò da cappella a primissaria curata della curazia di Castello, nella pieve di Cavalese, il 15 maggio 1855.

1887/08/03  (erezione a espositura curata carattere generale)

L'erezione a espositura curata della pieve di Cavalese risale al 3 agosto 1887.

1903 - 1904 (ristrutturazione sagrato)

Risale al 1903-1904 circa la prima sistemazione del sagrato, selciato, e della gradinata d'accesso.

1920/11/17 - 1956/07/04 (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa fu elevata ecclesiasticamente a parrocchia il 17 novembre 1920, ma il riconoscimento civile, con la firma del decreto da parte del Presidente della Repubblica, avvenne solamente il 4 luglio 1956.

1957  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1957 l'edificio venne pesantemente modificato, con il rifacimento del tetto e del soffitto (disegno del geometra Tarcisio Cembran di Cembra), delle aperture delle finestre (prima a lunetta), della cuspide del campanile (prima a cipolla) e l'aggiunta di due cappelle laterali. Operarono la ditta Vinatzer Antonio di Trodena (per le coperture) e una squadra di muratori capeggiati da Bortolo Dessimoni di Molina. Al termine dei lavori il nuovo soffitto a cassettoni della navata e del presbitero venne ornato da dipinti murali di Giovanni Battista Daprà.

1958 - 1968 (ristrutturazione intero bene)

Tra il 1958 e il 1966, mentre era parroco di Molina don Federico Motter, la chiesa fu dotata di un impianto di riscaldamento; tra 1966 e 1968 il suo successore, don Bruno Zeni, fece elettrificare le campane.

1969 - 1980 (ristrutturazione intero bene)

Sotto la reggenza di don Erminio Secchi (1968-1981), venne realizzato un primo adeguamento liturgico strutturale, distruggendo l'altare storico, modificando l'assetto del presbiterio e dell'abside, spostando il tabernacolo e il fonte battesimale (1969). Tra gennaio 1971 e dicembre 1972 venne ripavimentata l'intera chiesa (già in battuto di cemento); le pareti furono rivestite in perlinato di noce ad altezza d'uomo e venne rifatta la bussola d'entrata (ditta Bortolotti Giuseppe & Figli di Molina). Vennero rinnovati l'impianto elettrico, audio e di riscaldamento; fu modificato l'ingresso alle cappelle laterali (prima ad arco) e vi si collocarono i confessionali. Vennero dipinte delle iscrizioni sacre lungo le pareti della navata e nel catino absidale e la chiesa fu imbiancata; venne infine sostituito l'orologio del campanile (1980).

2002 - 2009 (ristrutturazione intero bene)

Su progetto dell'architetto Maddalena Tomasi, la chiesa venne ristrutturata nuovamente a partire dal 2002: venne realizzato un nuovo adeguamento liturgico strutturale e fu costruita la rampa per l'accesso ai disabili. Nel 2005 la pittrice Marcella Dagostin di Cavalese eseguì una decorazione a colori acrilici lungo le pareti della cappella sinistra (della custodia eucaristica). Nel 2007 fu realizzato su progetto del geometra Elio Vaia il corrimano in ferro posto in facciata, a lato dell'ingresso. Infine tra il 2008 e il 2009 fu rifatto il manto di copertura, su progetto dell'architetto Sergio Facchin di Cavalese, in tegole in laterizio a coda di castoro; vennero messi in opera con l'occasione la linea vita e il lucernario per l'uscita sul tetto.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Sant'Antonio di Padova, orientata a sud-est, sorge presso il "croz del Cogol", su di un'esigua spianata delimitata da muri di contenimento, sul tornante della strada statale, tra gli abitati di Molina e Predaia, le cui comunità concorsero alla sua costruzione tra il 1846 e il 1852. L'edificio venne pesantemente modificato da un restauro nel 1957, che cambiò la cuspide del campanile, i soffitti e le aperture delle finestre e aggiunse le cappelle laterali. La facciata a due spioventi è serrata tra ampi pilastri angolari tinteggiati in giallo; il portale a luce rettangolare in pietra bianca e la sovrastante bifora con luci a centinatura rientrante sono entrambi dotati di cornice tipo bugnato in granito. Lungo le fiancate emergono le cappelle laterali a pianta rettangolare e la sacrestia (a destra); il campanile si trova sul lato sinistro ed è caratterizzato da monofore centinate nella cella e nel tiburio ottagonale e dalla copertura piramidale cuspidata di sostituzione (un tempo a cipolla). La chiesa è conclusa da una profonda abside semicircolare. All'interno le pareti sono rivestite da doghe in legno nella parte bassa e percorse da una mantovana sempre in legno all'altezza dell'imposta dell'arco santo; al di sopra si aprono le finestre circolari. Lungo i fianchi dell'unica navata si aprono le due cappelle laterali speculari, precedute da un accesso architravato, ospitanti la custodia eucaristica (a sinistra) e il fonte battesimale (a destra). Un'ampia arcata a sesto ribassato conduce al presbiterio, elevato di due gradini, illuminato da una finestra circolare sul lato destro e concluso dal catino absidale. L'intera chiesa è coperta da soffitto ligneo piano a cassettoni, parzialmente dipinto.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; due cappelle speculari a pianta rettangolare emergono sui fianchi. Profonda abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due spioventi, serrata tra due ampi pilastri angolari, su cui poggia la cornice inferiore del frontone triangolare. Portale a luce rettangolare in pietra bianca, sormontato da finestra bifora, con luci a centinatura rientrante, entrambi dotati di cornice tipo bugnato in granito. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Zoccolo perimetrale in porfido; fiancate lisce, delimitate in alto dal cornicione tinteggiato in giallo. Corpi emergenti delle cappelle laterali e della sacrestia (sul lato destro). Profonda abside semicircolare. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, in corrispondenza dell'attacco della navata al presbiterio. Fusto intonacato e tinteggiato, profilato da cornici angolari dipinte in giallo; quadrante di orologio sul lato nord-ovest. Cella campanaria segnata da più cornici orizzontali sempre tinteggiate in giallo, dotata di ampie monofore a luci centinate; tiburio ottagonale forato da altre aperture centinate allungate. Cuspide piramidale a quattro falde con frontoncini aguzzi, sormontato da globo, croce apicale e segnavento.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: soffitto ligneo piano.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata e sul presbiterio, che gira semiconico sull'abside; tetto a falda unica sulle cappelle laterali. Struttura portante in legno e manto di copertura in tegole in laterizio a coda di castoro; copertura del campanile in lamiera metallica.
Interni
Ampia navata unica, illuminata da due coppie di finestre circolari. Pareti rivestite da doghe in legno nella parte inferiore e percorse da una mantovana sempre in legno all'altezza dell'imposta dell'arco santo. Lungo i fianchi si aprono due cappelle laterali gemelle poco profonde, con accesso architravato, ospitanti i confessionali, la custodia eucaristica (a sinistra) e il fonte battesimale (a destra). Un'ampia arcata a sesto ribassato conduce al presbiterio, elevato di due gradini; qui si trovano gli accessi al campanile (a sinistra) e alla sacrestia (a destra) e una finestra circolare sul lato destro. Abside semicircolare illuminata da due monofore centinate speculari, centrata dal volume dell'organo.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in marmo Trani lucidato.
Elementi decorativi
Dipinti murali a tempera sul soffitto a cassettoni.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2002)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con progetto unitario dell'architetto Maddalena Tomasi in marmo bianco di Pila: al centro del presbiterio, i cui gradini d'accesso sono stati modificati, si trova l'altare verso il popolo, a blocco di forma quadrangolare, elevato su di una pedana già esistente, ma ripavimentata come tutta la chiesa. Sui gradini dell'arco santo, a sinistra, è posizionato l'ambone, aggettante verso la navata, con fronte leggermente curvo centrato da un bassorilievo figurato. In asse con l'altare al popolo si trova la sede, con seduta in marmo e schienale in legno, di noce, elevata su di una propria pedana e affiancata da due sgabelli. L'altare è stato consacrato il 15 giugno 2002. L'altare storico e le balaustre vennero distrutti con l'adeguamento liturgico precedente (1969).
custodia eucaristica - intervento strutturale (2002)
Su progetto dell'architetto Tomasi, la custodia eucaristica è stata trasferita dalla posizione del precedente adeguamento del 1969 (arco santo, a destra) nella cappella sinistra; qui, sulla parete destra, è stata realizzata una nicchia, delimitata da una lastra rettangolare in marmo bianco di Pila. Sono stati reimpiegati lo sportello del tabernacolo e un pannello marmoreo con l'Agnus Dei a mosaico, resti dell'altare maggiore storico smembrato, già riutilizzati nel tabernacolo del precedente adeguamento (1969).
fonte battesimale - intervento strutturale (1969)
Il fonte battesimale storico, originariamente posizionato all'ingresso, sulla destra, venne trasferito nella cappella destra nel 1969.
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