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adeguamento liturgico
Moena
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Vigilio
Parrocchia di San Vigilio
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa); fonte battesimale - intervento strutturale (1970 circa)
XI - 1164(costruzione intero bene); 1164/09/27 - 1164/09/27(consacrazione intero bene); 1216/10/12 - 1216/10/12(consacrazione carattere generale); 1334/06/27 - 1334/06/27(erezione a curazia carattere generale); 1373 - 1373(consacrazione carattere generale); XV - 1533(ristrutturazione intero bene); 1540 - 1540(sopraelevazione campanile); 1700 - 1730(costruzione cappelle laterali); 1821 - 1821(prolungamento navata); 1898 - 1908(fase preliminare ampliamento intero bene); 1908/09/06 - 1908/09/06(erezione a parrocchia carattere generale); 1921 - 1923(progetto ampliamento intero bene); 1925 - 1926/10/01(avvio lavori ampliamento); 1928 - 1931(ampliamento intero bene); 1931 - 1931(decorazione presbiterio); 1934/07/14 - 1934/07/14(consacrazione carattere generale); 1998 - 1998(restauro intero bene)
Chiesa di San Vigilio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Vigilio <Moena>
Altre denominazioni S. VIGILIO vescovo e martire
S. Vigilio
Autore (ruolo)
Tiella, Giovanni (progetto ampliamento chiesa)
Spinelli, Domenico (progetto cupola)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

XI - 1164 (costruzione intero bene)

La chiesa di San Vigilio fu eretta nel corso dell'XI secolo ed entro il 1164, anno della sua consacrazione. Secondo un'ipotesi avanzata da alcuni studiosi locali, l'edificio sacro consacrato a questa data si sarebbe trovato non nel luogo dell'attuale parrocchiale, bensì in quello in cui sorge la chiesa di San Volfango. Tale opinione ripetuta in numerosi testi ma basata su una errata trascrizione del millesimo 1626 riportato alla sommità della facciata di San Volfango, è da ritenersi quanto mai improbabile.

1164/09/27  (consacrazione intero bene)

L'edificio sacro fu consacrato il 27 settembre 1164 dal vescovo trentino Sant'Adelpreto.

1216/10/12  (consacrazione carattere generale)

In seguito ad imprecisati lavori di ampliamento, l'edificio fu riconsacrato il 12 ottobre 1216 dal vescovo trentino Federico Vanga.

1334/06/27  (erezione a curazia carattere generale)

Il 27 giugno 1334 la chiesa fu eretta a curazia dipendente dalla pieve di Cavalese.

1373  (consacrazione carattere generale)

Nel 1373 Bucardo, vescovo ausiliare di Bressanone, riconsacrò la chiesa dopo che era stata profananta in circostanze imprecisate.

XV - 1533 (ristrutturazione intero bene)

La chiesa fu ristrutturata in forme gotiche tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo. I lavori si ritengono ultimati entro il 1533, data che compare in una delle chiavi di volta dell'attuale presbiterio.

1540  (sopraelevazione campanile)

Il campanile fu sopraelevato nel 1540, data riportata da un'iscrizione rinvenuta nel corso dei restauri del 1998. La torre deve il suo aspetto attuale a questo intervento.

1700 - 1730 (costruzione cappelle laterali)

Nel corso dei primi decenni del XVIII vennero costruite le cappelle laterali del Rosario e del Carmine (1700-1730 circa). Quest'ultima era dotata di una propria sacrestia, posta sul lato ovest e documentata da fotografie d'epoca antecedenti alla rifabbrica novecentesca.

1821  (prolungamento navata)

Tra il 1819 e il 1821 la navata della chiesa fu prolungata di due campate verso ovest, con la costruzione di due nuove cappelle poco profonde, simmetriche. I lavori resero necessaria la demolizione di un sacello esterno dedicato alla Madonna Addolorata, il cui altare fu traslato nella cappella prima a sinistra. Contestualmente fu costruita la balconata della cantoria, raggiungibile attraverso una scala esterna posta sul lato nord. Foto storiche pubblicate da Seppi (2000) documentano lo stato della fabbrica dopo l'ampliamento ottocentesco.

1898 - 1908 (fase preliminare ampliamento intero bene)

Lo sviluppo demografico tardo ottocentesco di Moena determinò l'esigenza di ampliare la struttura della chiesa parrocchiale. La raccolta fondi e di idee venne attuata tra il 1898 e il 1908, ma l'apertura del cantiere fu ritardata dallo scoppio della prima guerra mondiale.

1908/09/06  (erezione a parrocchia carattere generale)

La curazia venne eretta a parrocchia il 6 settembre 1908.

1921 - 1923 (progetto ampliamento intero bene)

I lavori per l'ampliamento della parrocchiale ripresero nel 1921, benché solo per breve tempo, dal momento che la Commissione regionale Belle Arti bocciò il progetto di ampliamento presentato dall'ingegnere Emilio Paor, che prevedeva la demolizione della cappella del Carmine oltre a quella del campanile (1922). Nello stesso anno anche un secondo progetto, elaborato da Ettore Sottsass, fu bocciato perché basato sull'inversione dell'orientamento della fabbrica. Si propose allora la costruzione di una nuova chiesa in un luogo poco distante da quella antica e fu indetto un referendum popolare per decidere il dafarsi. L'esito della consultazione del 7 ottobre 1923 rese manifesta l'intenzione della popolazione di Moena di attuare l'ampliamento.

1925 - 1926/10/01 (avvio lavori ampliamento)

Nel 1925 su incarico del Comune di Moena l'architetto Giovanni Tiella elaborò un nuovo progetto per la chiesa, che prevedeva la demolizione degli ampliamenti ottocenteschi, la trasformazione dell'impianto dell'edificio da una a tre navate tramite l'apertura di arcate nelle murature perimetrali cinquecentesche e, non da ultimo, la riconversione in presbiterio della navata gotica. Tra le polemiche i lavori furono finalmente avviati nell'aprile 1926, con l'esumazione delle salme dall'antico cimitero, la cui area veniva ad essere occupata dalla chiesa ingrandita, e con lo scavo delle fondazioni. Dopo una breve pausa di due mesi imposta dall'Ordinariato Vescovile, nel giugno dello stesso anno si procedette alla prima gettata di cemento per le nuove fondamenta. In luglio furono demolite la camera mortuaria e la sacrestia del Carmine. La posa della prima pietra della nuova costruzione, il 1 ottobre, ricevette la benedizione dell'arcivescovo Celestino Endrici.

1928 - 1931 (ampliamento intero bene)

Per dare seguito al progetto del Tiella, nella primavera del 1928 vennero demolite le due campate costruite verso ovest nel 1821. Seguirono poi i lavori di edificazione veri e propri, che procedettero speditamente, cosicché nel settembre dello stesso anno mancavano solo le murature del tiburio. Vennero quindi realizzate le coperture e, solo in un secondo tempo, le volte. Alla prima realizzazione la cupola crollò, rendendone necessaria la completa demolizione e ricostruzione (1929). Il nuovo progetto fu approntato dall'ingegner Domenico Spinelli di Milano. La costruzione fu ultimata tra il 1930 e il 1931.

1931  (decorazione presbiterio)

La volta reticolata del presbiterio fu decorata a fresco da Carlo Donati nel 1931.

1934/07/14  (consacrazione carattere generale)

In seguito all'ampliamento, la chiesa fu consacrata dall'arcivescovo Celestino Endrici il 14 luglio 1934.

1998  (restauro intero bene)

L'edificio fu restaurato nel 1998. I lavori, condotti sotto la direzione dell'ingegnere Paolo Mayr e dell'architetto Cristina Mayr, hanno riguardato in particolare la sistemazione degli intonaci esterni e degli elementi lapidei di rinforzo del castello campanario.
Descrizione

La parrocchiale di San Vigilio sorge su un terrazzamento che sovrasta l'abitato di Moena, con orientamento a est. Documentata fin dal 1164 e interamente ricostruita in forme gotiche verso il 1533, la chiesa deve il suo attuale aspetto all'ampliamento condotto tra il 1926 e il 1931 su progetto dell'architetto roveretano Giovanni Tiella. La facciata a due spioventi presenta un corpo centrale eminente delimitato da contrafforti in pietra a vista e preceduto da un portico aperto su tre lati da arcate a pieno centro; il sistema di forature è determinato dalle aperture sovrapposte del portale, dell'oculo circolare e di una trifora a luci cuspidate. Le fiancate sono caratterizzate dall'emergere dei volumi delle cappelle laterali e dei bracci del transetto, i quali presentano fronti monocuspidate; un portale monumentale si apre in corrispondenza del braccio sinistro. Il campanile è posto a nord del presbiterio e presenta una cella campanaria illuminata da due ordini di monofore e trifore, sormontata da cuspide ottagonale a quattro timpani centrati da bifore. L'interno si sviluppa a tre navate, di cui la centrale prolungata verso ovest di una campata. Cappelle laterali simmetriche si affacciano in corrispondenza della seconda e della quinta campata delle navate esterne. La crociera è sormontata da una cupola ottagonale inserita in un tiburio visibile esternamente. Il braccio destro del transetto è impiegato come cappella battesimale. Il presbiterio con volta reticolata, ricavato nel corpo della navata della chiesa cinquecentesca, è rialzato su tre gradini e occupa per intero l'ultima campata della navata centrale. Due scalini ulteriori conducono all'abside poligonale, preceduta da un'arcata archiacuta.
Preesistenze
Appartengono alla fabbrica gotica di epoca cinquecentesca l'abside, il corpo del presbiterio e quello della cappella del Carmine, posta sul lato destro. Della chiesa cinquecentesca rimane, inoltre, il campanile.
Pianta
Pianta a croce latina, ripartita in tre navate. Bracci del transetto e cappelle laterali poligonali affacciate sulle navate laterali emergenti. Presbiterio rettangolare e abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi caratterizzata da un corpo centrale eminente, stretto tra contrafforti in pietra a vista e preceduto da portico a doppia falda rialzato su tre gradini; sistema di forature determinato dalle aperture sovrapposte del portale architravato, di un oculo circolare e di una trifora a luci cuspidate. Ali laterali arretrate, anch'esse delimitate da contrafforti, centrate da finestre esagonali irregolari profilate in pietra.
Prospetti
Fiancate laterali intonacate, caratterizzate dall'emergere dei volumi delle cappelle laterali e dei bracci del transetto con attacco al cielo a due spioventi; il braccio sinistro reca un portale monumentale.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata al lato sinistro del presbiterio, inglobata nella struttura della chiesa. Il fusto, intonacato e tinteggiato, reca stilature dipinte. Cella campanaria rivestita in pietra a vista, organizzata su due ordini illuminati rispettivamente da monofore archiacute e strette trifore centinate ripartite da colonnine. Cuspide ottagonale con timpani triangolari forati da bifore a luce ogivale. Sfera e croce apicali.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navate laterali voltate a vela; navata centrale e cappella del Carmine voltati a botte con lunette; cupola ottagonale sulla campata quinta della navata centrale; presbiterio e abside coperti da volte reticolate.
Coperture
Tetto a doppia falda sulle navate e sui bracci del transetto, a più falde sulle cappelle laterali e sull'abside, avente struttura in legno e manto di copertura in scandole. Sulla crociera si erge un tiburio ottagonale con tetto multifalda. Campanile coronato da cuspide ottagonale con struttura lignea e manto di copertura in scandole.
Interni
Tre navate, di cui la centrale a sei campate e le laterali a cinque, ripartite da arcate centinate poggianti su possenti colonne libere. Sulle navate esterne, in corrispondenza della seconda e quinta campata si affacciano delle cappelle laterali simmetriche. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, occupa per intero l'ultima campata della navata centrale ed è a sua volta ripartito in due campate; ulteriori due gradini consentono l'accesso all'abside, preceduta da un'arcata archiacuta in pietra a vista, costituente un tempo l'arco santo della chiesa cinquecentesca.
Pavimenti e pavimentazioni
Le navate presentano un pavimento in mattonelle di graniglia, posate a formare motivi geometrici. Pavimentazione del presbiterio e dell'abside coperta da moquette.
Elementi decorativi
Dipinti murali eseguiti a tempera adornano le volte e le pareti del presbiterio e dell'abside.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con l'accostamento di elementi eterogenei. Al centro del presbiterio storico, su predella propria, è stata collocata una mensa al popolo di tipo a parallelepipedo, costituita dall'antipendio di un altare seicentesco. Sulla sinistra, in posizione avanzata verso la navata il parapetto del pulpito ligneo di bottega trentina del XVII secolo è impiegato come ambone. Una sedia in legno con braccioli, seduta e schienale imbottiti, posta sul lato destro e rialzata su una predella di tre gradini, è utilizzata come sede. L'abside, ricavata dal presbiterio della fabbrica cinquecentesca, è delimitata da una balaustrata lapidea del XVIII secolo e ospita il tabernacolo a frontale architettonico dell'altare maggiore storico, che funge da custodia eucaristica.
fonte battesimale - intervento strutturale (1970 circa)
Secondo un progetto elaborato dal locale ufficio Arte Sacra, il braccio destro del transetto, delimitato dalla balaustrata novecentesca asportata dal presbiterio, è stato destinato a cappella battesimale. Il fonte battesimale a fusto con teste leonine è stato quindi collocato entro un'apposita pedana lapidea; nei pressi del battistero è presente il cero pasquale, inserito entro portacero di fattura commerciale in ferro battuto.
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