chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Cavalese
Trento
chiesa
conventuale
San Vigilio
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2002); confessionale - intervento strutturale (2002)
1685 - 1689(costruzione intero bene); 1698/08/25 - 1698/08/25(consacrazione carattere generale); 1730 - 1731(erezione della Via Crucis intorno); 1801 - 1801(decorazione facciata); 1810/10/04 - 1810/10/04(soppressione del convento carattere generale); 1815/10/24 - 1815/10/24(riapertura del convento carattere generale); 1816 - 1820(ristrutturazione tetto); 1843 - 1843(ristrutturazione tetto); 1878 - 1899(ristrutturazione intero bene); 1900 - 1910(ristrutturazione intero bene); 1923 - 1923(decorazione interno); 1940 - 1940(tinteggiatura facciata); 1956 - 1963(ristrutturazione intero bene); 1970 - 1987(ristrutturazione intero bene); 2002 - 2002(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Vigilio
Tipologia e qualificazione chiesa conventuale
Denominazione Chiesa di San Vigilio <Cavalese>
Altre denominazioni S. Vigilio vescovo e martire
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1685 - 1689 (costruzione intero bene)

La prima richiesta di una presenza francescana a Cavalese, avanzata dalla Magnifica Comunità, vide l'opposizione prima dei padri Riformati Veneti, da cui dipendevano i conventi trentini prima della creazione della Provincia Francescana di San Vigilio e poi dei cappuccini di Egna, che avrebbero voluto mantenere l'esclusiva influenza sulla valle. A distanza di più di vent'anni dalla prima trattativa, l'intervento risolutore dell'imperatore Leopoldo I d'Austria ottenne finalmente il necessario permesso pontificio nel 1685; l'11 giugno l'arciprete Giovanni Francesco de Geremia eresse la croce sul luogo in cui avrebbe dovuto sorgere il convento (sul luogo dove esisteva un palazzo dei baroni Firmian, donato dalla famiglia ai frati) e benedisse la prima pietra della chiesa. I lavori durarono quattro anni e il 18 aprile 1689 i Minori Riformati entrarono ufficialmente nella nuova sede.

1698/08/25  (consacrazione carattere generale)

Il principe vescovo Giovanni Michele Spaur consacrò la chiesa con i suoi tre altari il 25 agosto 1698.

1730 - 1731 (erezione della Via Crucis intorno)

Nel 1731 fu benedetta la prima Via Crucis della Val di Fiemme, con le edicole costruite nel luglio dell'anno precedente da "Francesco Miscolet, Capomastro de Murari di Cavales" e affrescate da Domenico Bonora, che si trovavano lungo la piazza e il muro della clausura. Le ultime tre stazioni, ancora esistenti, sono sulla facciata della chiesa e all'interno del tempio, sul fianco destro (cappella del Santo Sepolcro o dell'Addolorata, fatta erigere da don Andrea Jellico di Tesero), mentre le altre undici vennero distrutte tra il 1845 e il 1846, con la costruzione della nuova strada di ingresso a Cavalese, attuale via 9 novembre.

1801  (decorazione facciata)

Nel 1801 don Antonio Longo affrescò l'immagine di San Vigilio sulla facciata, sopra il portale.

1810/10/04  (soppressione del convento carattere generale)

Il 4 ottobre 1810 i padri ricevettero l'ingiunzione di abbandonare il convento, in seguito alla soppressione napoleonica dell'Ordine. La chiesa con la sacrestia fu consegnata al parroco e uno degli ex padri si occupò di officiarla. Per intercessione vescovile, rimase aperta al culto, in sostituzione di quella di San Sebastiano, all'epoca chiusa.

1815/10/24  (riapertura del convento carattere generale)

Il 24 ottobre 1815 il convento e la chiesa, con i beni e gli arredi rimasti invenduti, furono riconsegnati formalmente ai Padri Riformati di Cavalese, sei sacerdoti e due fratelli.

1816 - 1820 (ristrutturazione tetto)

Nel 1816 furono sostituite le tegole a copertura del tetto della chiesa verso sud e verso il campanile; un nuovo intervento sul tetto è documentato nel 1820.

1843  (ristrutturazione tetto)

Ancora nel 1843 venne sostituita parte della copertura in scandole di larice del tetto, questa volta sul lato settentrionale.

1878 - 1899 (ristrutturazione intero bene)

Una serie di interventi interessarono la chiesa nell'ultimo quarto dell'Ottocento: l'erezione della cantoria in controfacciata (1878); il rinnovo della pavimentazione con tavolette in cemento (1879), il rifacimento del castello delle campane (1883). Nel 1889 i fratelli Vallarsa eseguirono dei lavori di modifica, rinforzo e ridipintura delle volte. Nel 1891 fu posto il parafulmine; tra il 1894 e il 1895 la cantoria venne modificata per accogliere l'organo e si realizzò un accesso diretto dal primo piano del convento, sul lato sud. La sostituzione delle vetrate laterali avvenne nel 1895, mentre nel 1898 furono aperte le tre finestre in facciata; nello stesso anno fu ristrutturato l'oratorio affacciato al presbiterio. La facciata fu ritinteggiata nel 1899.

1900 - 1910 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1900 fu installata la luce elettrica. Nel 1903 furono realizzati in porfido la scalinata semicircolare e il nuovo selciato davanti alla chiesa e venne rinnovato il tetto del coro e del presbiterio; nello stesso anno vennero rinnovate le balaustre lignee. Gli stipiti e la soglia del portale di facciata vennero realizzati nel 1910.

1923  (decorazione interno)

Tra luglio e settembre del 1923 le volte della chiesa vennero decorate da dipinti murali realizzati da padre Angelo Molinari da Cavalese coadiuvato dai pittori Piz e Keller di Cles.

1940  (tinteggiatura facciata)

La facciata venne nuovamente tinteggiata nel 1940.

1956 - 1963 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1956 fu installato l'impianto di amplificazione; furono poi sostituite la vetrate delle finestre dei lati sud e nord. Risale al 1960 il primo impianto di riscaldamento a pannelli radianti alimentati da bombole a gas, sostituito nel 1964 con uno a termoventilazione. Nel 1961 la nuova tinteggiatura interna ridusse l'intervento pittorico realizzato nel 1923 da padre Molinari. Tra il 1961 e il 1962 fu quasi interamente rifatto il tetto, vennero rinnovati il pavimento, in marmo di Trani, gli stipiti dei portali laterali del presbiterio, sempre in marmo di Trani, e le pedane lignee sotto i banchi; nel 1962 le balaustre furono ridimensionate e trasferite dalla posizione originaria, davanti agli altari laterali, all'arco santo; nello stesso anno Johann Pezkoller di Brunico restaurò gli affreschi della cappella del Santo Sepolcro. Tra il 1961 e il 1963 vennero infine sostituite le tre vetrate in facciata (ditta Ballardini di Verona, disegno G. Francesco Ghidoli) e quelle laterali.

1970 - 1987 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1970 vennero rinnovati il pavimento della sacrestia e, nuovamente, le pedane lignee sotto i banchi; venne inoltre realizzato un primo altare al popolo, con paliotto in metallo sbalzato raffigurante l'Ultima Cena e le balaustre furono ulteriormente ridimensionate e private del cancelletto centrale. Nel 1971 la ditta Delaidotti di Dorsino ritinteggiò la facciata e nell'agosto del 1975 Johann Pezkoller di Brunico vi restaurò le due stazioni della Via Crucis. Nel 1974 venne rifatto il pavimento della cappella del Santo Sepolcro dal marmista Corradini di Cavalese. Nel 1987 le campane vennero elettrificate.

2002  (ristrutturazione intero bene)

L'ultimo importante intervento di ristrutturazione risale al 2002, con il rinnovo degli impianti elettrico e di riscaldamento, il conseguente rifacimento della pavimentazione e la realizzazione dell'adeguamento liturgico tuttora in uso.
Descrizione

Orientata ad ovest, con la facciata rivolta verso il centro storico di Cavalese, la chiesa conventuale di San Vigilio denuncia la sua posizione originaria ai margini dell'abitato. La richiesta della Magnifica Comunità di avere qui un nucleo francescano fu inizialmente respinta "ob climatis asperitatem" dai Riformati Veneti, da cui un tempo dipendevano i conventi trentini e quindi accolta dopo la creazione della Provincia Francescana di San Vigilio. Superata l'opposizione dei cappuccini di Egna, che avrebbero voluto mantenere l'esclusiva influenza sulla valle, il tempio fu finalmente eretto tra il 1685 e il 1689, anche grazie all'interessamento imperiale e alla donazione di un palazzo e del terreno circostante da parte dei baroni Firmian. La facciata a ripidi spioventi si eleva su di una scalinata a tre gradoni semicircolari ed è caratterizzata dalla presenza di due nicchie con le stazioni XII e XIII della Via Crucis, affrescate da Domenico Bonora nel 1731, uniche sopravvissute della serie che interessava la piazza e il muro del convento. Sopra il portale architravato è raffigurato il santo titolare, incorniciato da una struttura architettonica dipinta, opera di Antonio Longo del 1801. Il campanile, molto sobrio, si trova sul lato sinistro, dove si sviluppa anche il complesso conventuale; a destra invece emerge il volume della cappella poligonale del Santo Sepolcro, che costituiva la XIV stazione della Via Crucis. L'interno ad ampia navata unica è privo di scansioni in campate e illuminato da finestre a lunetta; è coperto da volte a botte ribassata con unghie, in legno e incannicciato intonacato, ornate da cornici e composizioni a tempera di padre Angelo Molinari. La controfacciata è occupata dalla cantoria con l'organo; lungo il lato destro si incontra l'arcata di accesso alla cappella del Santo Sepolcro (o dell'Addolorata), impreziosita da affreschi sempre di Domenico Bonora. Arco santo a luce ribassata; che conduce al presbiterio rettangolare, elevato di un gradino e dominato dalla mole dell'altare maggiore storico. Attraverso le due portine laterali si accede al coro, all'interno dell'abside semicircolare, riservato ai frati. Fortunatamente la chiesa conserva ancora una preziosa collezione di dipinti della scuola di Fiemme, preservati dalla confisca a seguito della soppressione napoleonica per il fatto che tra il 1810 e il 1815 l'edificio rimase aperto al culto sotto la custodia del pievano di Cavalese. La chiesa, restaurata nel 2002, è quotidianamente officiata.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; cappella poligonale emergente sul fianco destro. Presbiterio rientrante a pianta rettangolare; abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi, preceduta da tre gradoni semicircolari; zoccolo intonacato. Portale architravato tra due nicchie ospitanti le stazioni XII e XIII della Via Crucis. Al di sopra si trovano una nicchia affrescata con l'immagine del santo titolare e una coppia di finestre rettangolari simmetriche con imbotte a sesto ribassato; una terza finestra a lunetta si apre più in alto. Una fascia orizzontale segna l'inizio del frontone aguzzo, con un'apertura a croce patriarcale al centro del timpano.
Prospetti
Fianco sinistro prospiciente il complesso conventuale; fianco destro affacciato sulla strada, parzialmente celato dal muro di cinta, caratterizzato dall'emergere della cappella poligonale del Santo Sepolcro, preceduta da un ambiente a pianta triangolare adibito a ripostiglio e seguita dal corridoio di collegamento al coretto. Abside semicircolare illuminata da una finestra rettangolare con imbotte a sesto ribassato. Tre finestre semicircolari simili a quella in facciata si aprono su ciascuna delle fiancate, due a illuminare la navata e una il presbiterio. Finiture a intonaco grezzo.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, tra presbiterio e abside. Fusto liscio finito a intonaco grezzo; nella cella campanaria delimitata da cornici orizzontali si aprono quattro monofore centinate. Tetto piramidale a quattro falde sormontato da globo, segnavento e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: volta a botte ribassata con unghie, con struttura in legno e incannicciato intonacato, per navata e presbiterio; volta a botte e catino absidale per la cappella del Santo Sepolcro.
Coperture
Tetto a due ripidi spioventi su navata e presbiterio, a più falde sull'abside e sopra la cappella del Santo Sepolcro. Struttura portante in legno, manto di copertura in scandole di larice, anche per il campanile. Ripostiglio e corridoio di collegamento lungo il fianco nord coperti da lamiera metallica.
Interni
Ampio interno ad aula unica, privo di scansioni in campate; controfacciata occupata per tutta la larghezza dalla cantoria con parapetto ligneo e organo. Sul fianco destro si apre la cappella del Santo Sepolcro, preceduta da un'arcata a pieno centro ed elevata di un gradino; sul fianco destro si trova una nicchia con arcata a centina ribassata, ospitante un crocifisso. Cornicione modanato corrente, al di sopra del quale si aprono le finestre a lunetta e si generano le volte. Gli altari minori gemelli si trovano simmetricamente ai lati dell'arco santo a luce ribassata; il presbiterio è rettangolare, elevato di un gradino e dominato dalla mole dell'altare maggiore storico. Attraverso le due portine laterali si accede al coro, all'interno dell'abside semicircolare, riservato ai frati.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio a quadrotte di biancone e perlino rosa, disposte in corsi diagonali; pavimento del coro in listoni in legno.
Elementi decorativi
Dipinti murali a tempera sulle volte; pregevoli affreschi all'ingresso della cappella del Santo Sepolcro.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2002)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato interamente in legno su progetto unitario dell'architetto Lorenza Donati di Mezzocorona. Al centro del presbiterio è stata montata una pedana a due gradini in legno di noce, innestata sulla scala lignea che in precedenza conduceva sull'altare maggiore storico. Al centro di questa pedana si trova l'altare verso il popolo, con fronte arcuato con scanalatura sagomata al centro dei fronti maggiori. L'ambone, sempre di forma arcuata e segnato dalla scanalatura centrale, è posizionato all'arco santo, sulla sinistra, sopra l'avanzamento arrotondato del gradino di separazione tra navata e presbiterio. La sede, con schienale arcuato e scanalato, si trova all'interno del presbiterio, dietro l'altare al popolo, sulla destra, sempre sopra la pedana lignea. E' presente l'altare maggiore storico, con il proprio tabernacolo, che funge da custodia eucaristica. Le balaustre lignee di inizio Novecento, più volte modificate, sono state rimosse e posizionate nel coretto laterale.
confessionale - intervento strutturale (2002)
Il progetto dell'architetto Lorenza Donati di Mezzocorona ha previsto anche la sistemazione di due confessionali nel corridoio di collegamento tra la cappella del Santo Sepolcro e il coretto, con accesso diretto dalla navata attraverso i due fornici laterali del confessionale storico.
Contatta la diocesi