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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Cavalese
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Sebastiano
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
altare - intervento strutturale (1970-1971); presbiterio - aggiunta arredo (1970-1971)
1464 - 1464(preesistenze intorno); 1534 - 1534(ricostruzione intero bene); 1739 - 1739(costruzione edicola); 1805 - 1805(sopraelevazione campanile); 1823 - 1823(ristrutturazione campanile); 1870 - 1871(ricostruzione intero bene); 1871 - 1871(benedizione carattere generale); 1875/08/22 - 1875/08/22(consacrazione carattere generale); 1885 - 1885(ricostruzione edicola); 1892 - 1892(ristrutturazione campanile); 1970 - 1971(ristrutturazione interno); 1996 - 1997(restauro campanile); 2005 - 2008(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Sebastiano <Cavalese>
Altre denominazioni S. Sebastiano
Autore (ruolo)
Longo, Antonio (progetto sopraelevazione campanile)
Stadl (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1464  (preesistenze intorno)

Una prima cappella dedicata a San Sebastiano venne eretta sul luogo della chiesa attuale nel 1464, a scioglimento di un voto fatto dalla comunità di Cavalese, preservata da un'epidemia di peste.

1534  (ricostruzione intero bene)

Nel 1534 l'edificio venne ricostruito, a navata unica, orientato ad est, con il campanile sul fianco sinistro. La chiesa era dotata di due altari, che divennero tre nel 1632.

1739  (costruzione edicola)

Nel 1739 venne addossata al campanile un'edicola con la statua di San Giovanni Nepomuceno, protettore contro il rischio di inondazioni del rio Gambìs.

1805  (sopraelevazione campanile)

Il campanile, danneggiato da un fulmine nel 1803, venne ricostruito nella parte superiore e sopraelevato, con funzione di torre civica, su progetto di Antonio Longo, nel 1805.

1823  (ristrutturazione campanile)

Colpito e danneggiato nuovamente da un fulmine nel 1817, il campanile venne ristrutturato secondo le forme originali dal muratore Francesco Divan nel 1823.

1870 - 1871 (ricostruzione intero bene)

Nel 1870 la chiesa venne abbattuta perché considerata troppo angusta e ricostruita l'anno successivo.

1871  (benedizione carattere generale)

Sempre nel 1871 il nuovo tempio fu benedetto.

1875/08/22  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione risale al 22 agosto 1875.

1885  (ricostruzione edicola)

L'edicola addossata al campanile venne ricostruita nel 1885.

1892  (ristrutturazione campanile)

E' documentato un ulteriore intervento di ristrutturazione e restauro del campanile, avvenuto nel 1892.

1970 - 1971 (ristrutturazione interno)

Su progetto dell'architetto Gigi Dallabona coadiuvato dalla moglie, architetto Jole Zamolo di Bolzano, tra il 1970 e il 1971 l'interno della chiesa venne pesantemente ristrutturato, per volere dell'allora decano, monsignor Bartolomeo Antolini. I lavori, affidati all'impresa Valentino Degiampietro di Cavalese, vennero inizialmente bloccati come abusivi dalla Soprintendenza, ma si conclusero comunque entro i primi mesi del 1971. Vennero modificati completamente l'accesso e la struttura della cantoria, sostituita da un piano pensile ad uso dei fedeli; furono poi sostituiti i pavimenti, vennero rimossi i tre altari storici e la chiesa fu coperta da un soffitto ligneo.

1996 - 1997 (restauro campanile)

Tra il 1996 e il 1997 il campanile venne interamente restaurato e ritinteggiato.

2005 - 2008 (ristrutturazione intero bene)

A partire dal 2005 la chiesa e il campanile, con l'edicola di San Giovanni Nepomuceno, sono stati interessati da vari interventi di restauro, tra cui la sostituzione di porte e finestre della facciata (2005), il consolidamento del castello ligneo del campanile (2007) e il rifacimento del manto di copertura della chiesa (realizzato in tegole di cemento nel corso degli anni Settanta), con la demolizione del camino dell'ex centrale termica (2008), tutti progetti dell'architetto Sergio Facchin.
Descrizione

Orientata a sud e affiancata sulla sinistra dal rio Gambìs, la chiesa di San Sebastiano sorge al centro della "villa alta" di Cavalese, lungo la strada principale di attraversamento della cittadina. Una prima cappella votiva venne eretta qui dalla Regola di Cavalese nel 1464, a scioglimento di un voto fatto dalla comunità, preservata da un'epidemia di peste. Ampliata nel Cinquecento, la chiesa, originariamente orientata ad est, verso il corso d'acqua, venne abbattuta e ricostruita nel 1870-1871, in forme neoromaniche. Rimase in piedi unicamente il campanile, con funzione congiunta di torre civica, che assunse la forma attuale con coronamento merlato grazie ad un intervento di Antonio Longo nel 1805; ad esso si appoggia, sul lato nord, l'edicola timpanata con la statua di San Giovanni Nepomuceno, invocato contro le alluvioni. La facciata a due spioventi è bipartita dal fusto del campanile in porzioni uguali, ciascuna con un portale a tutto sesto protetto da tettuccio a sporto, una monofora centinata e una profilatura superiore ad archetti pensili. Lungo le fiancate una serie di lesene a doppio registro riprende la divisione interna in quattro campate, ciascuna illuminata da una coppia di monofore centinate. L'abside poligonale è dotata di un alto basamento, per superare il dislivello del terreno in discesa; ciò ha permesso di ricavare un ambiente inferiore sotto il presbiterio. L'interno a navata unica è stato pesantemente trasformato nel biennio 1970-1971, con la realizzazione di una tribuna superiore a sbalzo, rivestita inferiormente da pannelli lignei. Una serie di scalinate a discesa conducono dall'atrio d'ingresso verso l'arco santo e da qui altri sei gradini salgono al presbiterio. Anche le volte originarie, sostenute da semicolonne pensili con capitelli a foglie d'acanto, sono state mascherate da un soffitto in legno a grandi moduli esagonali piani alternati a coppie di unghie. Un paravento a libro, con il corpo traforato formato da tessere rettangolari in lamina di rame, divide il presbiterio interessato dall'adeguamento liturgico dalle pareti absidali, illuminate da monofore centinate.
Preesistenze
Il campanile è preesistente la chiesa attuale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi serrata tra pilastri angolari, bipartita dal fusto del campanile in porzioni uguali, ciascuna con un portale a tutto sesto protetto da tettuccio a sporto, una monofora centinata e una profilatura superiore ad archetti pensili. Frontone triangolare caratterizzato da due aperture quadrilobate per l'aerazione del solaio. Finiture in pietra a vista.
Prospetti
Fiancate scandite da un doppio ordine di paraste lisce, che riprendono la divisione interna in quattro campate; ogni campata è illuminata da una monofora centinata. Cornice superiore ad archetti pensili. Lato sinistro affacciato sul rio Gambìs, con corpo emergente poligonale di servizio, percorso da una serie di finestre rettangolari; il dislivello del terreno sui lati est e sud è superato mediante un alto basamento. Abside poligonale segnata da contrafforti angolari e forata da aperture nello zoccolo, che illuminano l'ambiente sottostante la chiesa. Ingresso laterale preceduto da due gradini sul fianco destro; un secondo accesso alla sacrestia e agli ambienti sottostanti il presbiterio è contenuto in una torretta esagonale che si eleva sempre sul fianco destro, nei pressi del presbiterio. Finiture a intonaco; zoccolo perimetrale, paraste e cornici in porfido a vista.
Campanile
Torre a pianta quadrata, con scarpa in finto parato di mattoni a vista, fusto intonacato segnato da paraste angolari dipinte, doppia cella campanaria, scandita da cornici orizzontali e dotata di bifore ogivali nella zona inferiore e trifore centinate in quella superiore. Coronamento ornato da quattro grandi mostre di orologio affrescate; sporti e merlatura sommitale, completata da obelischi posti agli angoli e al centro dei lati. Sul lato nord vi si appoggia l'edicola timpanata con la statua di San Giovanni Nepomuceno all'interno di una nicchia.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: soffitto ligneo di restauro a grandi moduli esagonali piani alternati a coppie di unghie, poggiante sui capitelli delle colonnine pensili della struttura originaria. Nella zona absidale è ancora parzialmente visibile la volta originaria a ombrello.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra la navata e il presbiterio; a più spioventi sull'abside. Manto di copertura in tegole in laterizio a coda di castoro.
Interni
Atrio d'ingresso da cui sale la scala, adiacente la controfacciata, che conduce alla tribuna superiore, realizzata a sbalzo, rivestita inferiormente da pannelli lignei. Navata unica digradante verso il presbiterio mediante una serie di scalinate, centrali e laterali. Fiancate sfondate da ampie nicchie con arcate a sesto ribassato nella terza e quarta campata; lo stesso motivo, ma con le arcate a pieno centro, è ripetuto lungo le pareti oblique dell'abside. Nella parte alta delle pareti si dispongono le semicolonne pensili con capitelli a foglie d'acanto a sostegno delle volte. Presbiterio elevato di sei gradini, serrato tra i setti murari dell'arco santo, illuminato da monofore centinate. Nel presbiterio, sulla destra, una scala a chiocciola scende all'ambiente sottostante. Zoccolo perimetrale in porfido a vista; finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a lastre rettangolari di pietra calcarea, comune a navata e presbiterio.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1970-1971)
L'adeguamento liturgico è stato attuato durante la ristrutturazione interna del 1970-1971, su progetto dell'architetto Gigi Dallabona. L'altare maggiore storico è stato demolito; al centro del presbiterio si trova l'altare al popolo, fisso, a tavolo, in marmo e cemento, consacrato nel 1971 e completato nel 1990 da un paliotto in legno scolpito e dipinto.
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1971)
Lungo i gradini che scendono alla navata, sulla sinistra, è posto l'ambone ligneo, con pianta ad U; sulla parete destra dell'arco santo un tabernacolo ligneo di reimpiego appeso alla parete funge da custodia eucaristica. La sede in legno è in asse con l'altare al popolo e ad esso collegata mediante una pedana rettangolare anch'essa lignea. Gli arredi liturgici sono delimitati nell'abside da un paravento a libro, con il corpo traforato formato da tessere rettangolari in lamina di rame, fissate ad una struttura in ferro.
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