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Mezzocorona
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1967); custodia eucaristica - intervento strutturale (1967); presbiterio - intervento strutturale (2005)
1199/07/17 - 1199/07/17(menzione carattere generale); 1199 - XIII(preesistenze intero bene); XIV - XIV(ricostruzione intero bene); 1494 - 1538(ampliamento intero bene); XVI - 1540(sopraelevazione campanile); 1539 - 1539(descrizione intero bene); 1539/04/26 - 1539/04/26(consacrazione carattere generale); 1592 - 1593(restauro intero bene); 1610 - 1610(restauro cappella di San Nicolò); 1650 - 1674(sostituzione pavimentazione intero bene); 1742 - 1747(costruzione sacrestia nuova); 1744 - 1744(restauro cappella di San Nicolò); 1750 - 1757(sopraelevazione campanile); 1808 - 1808(traslazione cimitero); 1843 - 1861(fase preliminare alla ricostruzione intero bene); 1862/09/03 - 1862/10/19(demolizione intero bene); 1862/10/19 - 1866(costruzione intero bene); 1866/12/23 - 1866/12/23(benedizione carattere generale); 1867/11/03 - 1867/11/03(consacrazione carattere generale); 1887 - 1887(rifacimento coperture campanile); 1927 - 1928(decorazione intero bene); 1967 - 1967(restauro intero bene); 2000 - 2000(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Mezzocorona>
Altre denominazioni ASSUNZIONE
S. Maria Assunta
Autore (ruolo)
Claricini, Leopoldo de (progetto chiesa)
Rizzolli, Domenico (sopraelevazione campanile)
Selva, Giovanni Maria (sopraelevazione campanile)
Selva, Mario (sopraelevazione campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura eclettica (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1199/07/17  (menzione carattere generale)

La prima menzione della pieve di Mezzocorona, anticamente chiamata "pieve di Mez" o di "Mezo", risale al 17 luglio 1199. In epoca medievale si presenta come collegiata. Il territorio della pieve comprendeva Grumo, Nave San Rocco, Zambana, Fai, Mezzolombardo (chiamata per distinzione "Mezo San Pietro"), Roveré della Luna, Magré (Bolzano) e Favogna (Bolzano).

1199 - XIII (preesistenze intero bene)

All'edificio attuale preesistevano anticamente due chiese. La più antica, d'epoca romanica, era costituita da un ambiente ad aula unica con abside semicircolare, che insisteva nell'area oggi occupata dalla cappella laterale destra. Le fondazioni di tale struttura riemersero in occasione dei lavori di edificazione del tempio ottocentesco.

XIV  (ricostruzione intero bene)

La chiesa fu ricostruita più grande nel corso del XIV secolo. A questa fase appartiene pure la costruzione del campanile, che affiancava il tempio sul lato destro della navata.

1494 - 1538 (ampliamento intero bene)

Nel 1494 sono registrate delle spese per l'ampliamento del tempio e altri lavori furono eseguiti anche nel corso dei primi decenni del XVI e dovettero concludersi poco tempo prima della visita pastorale del 1538, nei cui atti si dice che la chiesa "vero satis pulchra est aedificata". A questa lunga fase costruttiva si possono riferire la realizzazione della sacrestia, il rifacimento del coro, il prolungamento della navata e la sistemazione del cimitero circostante.

XVI - 1540 (sopraelevazione campanile)

La torre campanaria fu probabilmente sopraelevata in occasione dei lavori di ampliamento della pieve documentati tra il 1494-1538. Infatti, nel 1540 fu sostenuta la spesa per far fondere la campana grande per il campanile (incerta).

1539  (descrizione intero bene)

L'atto di consacrazione della chiesa ne descrive l'assetto interno. Vi erano tre altari, di cui il maggiore dedicato alla Madonna, e due laterali dedicati l'uno ai Santi Antonio, Vigilio e Anna e l'altro ai Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco.

1539/04/26  (consacrazione carattere generale)

Il tempio riedificato in forme gotiche fu consacrato il 26 aprile 1539.

1592 - 1593 (restauro intero bene)

Tra il 1592 e il 1593 vennero fatte delle riparazioni al tetto e alle finestre e fu sostituita la porta della chiesa.

1610  (restauro cappella di San Nicolò)

Sul lato sinistro dell'edificio esisteva una cappella dedicata a San Nicolò, costruita in epoca incerta. Micheli (1968) riporta la notizia di un intervento di restauro del sacello nel 1610, promosso dalla baronessa Giovanna Firmian.

1650 - 1674 (sostituzione pavimentazione intero bene)

Sotto il parroco Vigilio de Vigili (1641-1679) furono eseguite alcune opere di manutenzione straordinaria dell'edificio sacro, quali la sostituzione della pavimentazione (1650), il rifacimento del tetto (1661) e il rifacimento della facciata, che risultava alquanto sconnessa (1674).

1742 - 1747 (costruzione sacrestia nuova)

Nel 1742-1747 venne costruita una nuova sacrestia a due livelli.

1744  (restauro cappella di San Nicolò)

La cappella di San Nicolò venne restaurata nuovamente nel 1744 per volontà di Francesco Firmian. Il sacello fu allora dedicato al Crocifisso e vi fu posto un nuovo altare in marmo.

1750 - 1757 (sopraelevazione campanile)

I lavori di sopraelevazione del campanile iniziarono nel 1750; i lavori di muratura furono diretti dal maestro muratore Domenico Rizzolli di Magré (Bolzano) e la lavorazione della pietra fu affidata a Giovanni Maria e Mario Selva tagliapietre di Spormaggiore. Queste opere, che compresero la costruzione della cella a quattro monofore centinate e del sovrastante tamburo ottagonale e la realizzazione della copertura a cipolla, furono portate a termine nel 1757.

1808  (traslazione cimitero)

Il cimitero della pieve di Mezzocorona, documentato come esistente attorno alla chiesa e riconsacrato con la stessa nel 1539, fu traslato sul colle di San Michele Arcangelo nel 1808.

1843 - 1861 (fase preliminare alla ricostruzione intero bene)

Nel corso del XIX secolo, in seguito a un consistente aumento demografico, la chiesa cinquecentesca era divenuta insufficiente a contenere tutta la popolazione della pieve. Si fece dunque largo l'idea di ricostruirla in forme più grandi. Nel 1843, poco prima della sua partenza, il parroco Francesco Hendl commissionò un primo disegno all'architetto Giuseppe Segusini, che non ebbe seguito. Il progetto del nuovo tempio fu ripreso dal parroco Luigi Grandi, che nel 1854 richiese al Segusini un secondo disegno in stile lombardesco, che tuttavia non fu approvato dalla committenza. Nel 1861 fu scelto invece il progetto dell'architetto Leopoldo von Claricini.

1862/09/03 - 1862/10/19 (demolizione intero bene)

I lavori per la costruzione del nuovo tempio cominciarono il 3 settembre 1862 con la demolizione della chiesa vecchia, ad eccezione del campanile.

1862/10/19 - 1866 (costruzione intero bene)

La solenne apertura del cantiere avvenne il 19 ottobre 1862 con la benedizione della prima pietra da parte del vescovo di Trento Benedetto Riccabona. I lavori procedettero fin troppo speditamente, tanto che il 28 maggio 1865 si verificò un cedimento degli arconi che servivano da sostegno per la costruzione del tiburio, causandone il crollo. Fu subito ricostruito. Il tempio fu compiuto entro il 1866.

1866/12/23  (benedizione carattere generale)

La chiesa fu benedetta il 23 dicembre 1866.

1867/11/03  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo tempio fu consacrato dal vescovo di Trento Benedetto Riccabona il 3 nobembre 1867.

1887  (rifacimento coperture campanile)

La copertura del campanile venne rifatta nel 1887 dai fratelli Daniele e Oreste Carli di Tesero.

1927 - 1928 (decorazione intero bene)

Nel 1927-1928 l'interno della chiesa fu decorato con pitture a tempera su intonaco di Matteo Tevini.

1967  (restauro intero bene)

In occasione del centenario della consacrazione, l'edificio sacro fu sottoposto a un intervento di restauro. I lavori, diretti dall'ingegnere Ezio Giovannini nativo di Mezzocorona, compresero il rifacimento della pavimentazione in marmo, la tinteggiatura dell'intero edificio (che cancellò in parte le decorazioni pittoriche del 1927-1928) e il restauro di svariati arredi liturgici. Contestualmente si provvide all'adeguamento liturgico del presbiterio.

2000  (restauro intero bene)

La chiesa e il campanile sono stati sottoposti a un intervento di restauro conservativo nel 2000. I lavori compresero la pulitura degli apparati lapidei esterni, il restauro delle vetrate e la sostituzione della copertura in scandole della cipolla del campanile.
Descrizione

Sede pievana documentata a partire dal 1199, la chiesa di Santa Maria Assunta sorge nel nucleo storico del paese di Mezzocorona con orientamento a nord-est. L'attuale edificio è frutto della ricostruzione operata nel 1862-1867 su progetto dell'architetto Leopoldo von Claricini, che determinò la distruzione della chiesa gotica precedente. La facciata a due spioventi, rinserrata tra pilastri angolari in pietra a vista, è occupata da un'arcata centinata sfondata, nella cui luce si collocano il portale maggiore e un rosone. Il profilo superiore è abbellito da un loggiato. Le fiancate laterali, simmetriche, sono percorse in basso da un basamento in pietra a vista, e sono abbellite da un motivo a lesene raccordate in alto da archetti pensili. Tra le lesene, in corrispondenza delle prime due campate della navata, si inseriscono le aperture delle monofore centinate (due a sinistra e solo una a destra per la presenza del campanile). Ai lati della terza campata emergono i corpi delle cappelle laterali; questi ultimi si sviluppano a tutta altezza con profilo a due spioventi, abbellito da archetti pensili, e piccolo rosone centrale e presentano nella parte inferiore un ulteriore volume emergente ad andamento semicircolare, corrispondente all'abside della cappella, a sua volta profilato in alto da un motivo a loggiato cieco. Sui lati del presbiterio si ripete il motivo a lesene e archetti pensili delle fiancate della navata; questo corpo di fabbrica, illuminato da due monofore centinate, si presenta ribassato rispetto a quello della navata ed è inserito tra i volumi emergenti della sacrestia e di un ambiente di servizio. Infine, sulla terza navata insiste un tiburio ottagonale, aperto su tutti i lati da trifore centinate. La torre campanaria, risparmiata dalle demolizioni ottocentesche, sorge a destra della navata. Il fusto intonacato presenta su tutti i lati una successione di una bifora e due trifore, corrispondenti alle precedenti celle campanarie. Sono frutto della sopraelevazione del 1747 la cella attuale a quattro ampie monofore centinate, il tamburo ottagonale abbellito da volute cedenti nei lati obliqui e la copertura a cipolla. All'interno un ingresso rettangolare occupato dalla cantoria posta su tre arcate centinate introduce alla navata unica, ritmata da pilastri polistili, raccordati tra loro da arcate a pieno centro, che determinano una partizione interna in tre campate. La campata terza è sormontata da un tiburio ottagonale ed è affiancata da due cappelle semicircolari gemelle. L'arco santo introduce al profondo presbiterio di quattro campate, rialzato su quattro gradini. Abside poligonale.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; in corrispondenza della terza campata si sviluppano due cappelle gemelle a pianta semicircolare. Presbiterio rettangolare; abside poligonale.
Facciata
Facciata a due spioventi, rinserrata tra pilastri angolari in pietra a vista, occupata da un'arcata centinata sfondata, nella cui luce si collocano il portale maggiore a luce centinata, sorretto da due colonne, e un rosone a sedici bracci. Ai lati della grande arcata sfondata si aprono quattro finestre monofore. Il profilo superiore è abbellito da un loggiato.
Prospetti
Fiancate laterali simmetriche, percorse in basso da un basamento in pietra a vista, ritmate da lesene e abbellite in alto da un motivo ad archetti pensili. Tra le lesene, in corrispondenza delle prime due campate della navata, si inseriscono le aperture delle monofore centinate (due a sinistra e solo una a destra per la presenza del campanile). Ai lati della terza campata emergono i corpi delle cappelle laterali; questi ultimi si sviluppano a tutta altezza con profilo a due spioventi, abbellito da archetti pensili, e piccolo rosone centrale e presentano nella parte inferiore un ulteriore volume emergente ad andamento semicircolare, corrispondente all'abside della cappella, profilato in alto da un motivo a loggiato cieco. Sui lati del presbiterio si ripete il motivo a lesene e archetti pensili delle fiancate della navata; questo corpo di fabbrica, illuminato da due monofore centinate, si presenta ribassato rispetto a quello della navata ed è inserito tra i volumi emergenti della sacrestia e di un ambiente di servizio. Infine, sulla terza navata insiste un tiburio ottagonale, aperto su tutti i lati da trifore centinate.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, posta a destra della navata, con fusto intonacato, recante su tutti i lati una successione di una bifora e due trifore, corrispondenti alla precedente cella campanaria. La cella attuale, rialzata su una cornice lapidea, è illuminata da quattro ampie monofore centinate. La sovrastano il tamburo ottagonale, abbellito da volute cedenti nei lati obliqui e la copertura a cipolla.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volte a crociera sulla navata e sul presbiterio; tiburio ottagonale sulla terza campata; volta a spicchi sull'abside.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in embrici. Tiburio: cupola ottagonale rivestita in embrici. Campanile: cipolla rivestita in scandole lignee.
Interni
Un ingresso rettangolare occupato dalla cantoria posta su tre arcate centinate introduce alla navata unica, ritmata da pilastri polistili, raccordati tra loro da arcate a pieno centro, che determinano una partizione interna in tre campate. La campata terza è sormontata da un tiburio ottagonale ed è affiancata da due cappelle semicircolari gemelle. L'arco santo introduce al profondo presbiterio di quattro campate, rialzato su quattro gradini. Abside poligonale.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di marmo, comune alla navata e al presbiterio.
Elementi decorativi
Motivi decorativi di tipo figurativo sono dipinti a tempera su intonaco nei pennacchi del tiburio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1967)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma strutturale fin dal 1967 su progetto dell'ingegnere Ezio Giovannini. Le balaustre sono state rimosse e la mensa dell'altare maggiore ottocentesco è stata ricollocata al centro del presbiterio storico come mensa al popolo. La stessa fu consacrata il 10 dicembre 1967 dall'arcivescovo di Trento Alessandro Maria Gottardi. A destra del presbiterio, presso l'arco santo, è presente un ambone con parapetto a tre lati in pietra (progetto dell'ingegner Giovannini; esecuzione della ditta Enrico Rigotti di Mezzocorona). L'ambone gemello, posto a sinistra e visibile in una foto pubblicata da Micheli (1968), venne ceduto alla chiesa di Vela nel 1972. La decorazione a mosaico sul fronte è opera recente di Fabio Nones.
custodia eucaristica - intervento strutturale (1967)
La custodia eucaristica è posta nel tabernacolo dell'altare maggiore storico, che è stato spostato sull'altare laterale sinistro.
presbiterio - intervento strutturale (2005)
Al centro del presbiterio è presente una sede in pietra, posta su predella propria di due gradini.
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