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Trento
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Pietro e Paolo
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1971)
1180 - 1180(menzione carattere generale); 1193 - 1193(menzione carattere generale); 1278 - 1278(costruzione intorno); XIV - XIV(erezione a parrocchia carattere generale); 1472 - 1472(inizio lavori intero bene); 1473 - 1483(costruzione intero bene); 1482 - 1485(conclusione lavori intero bene); 1495 - 1495(porticato decorazione); 1624/06/26 - 1624/06/26(danneggiamento intero bene); 1624/06/26 - 1660(ristrutturazione intero bene); 1642 - 1650(costruzione cappella); 1650 - 1669(decorazione cappella); 1731 - 1731(rimaneggiamento presbiterio); 1808 - 1811(cambio amministrazione intero bene); 1846 - 1846(finanziamento facciata); 1847/07/05 - 1848/10/29(progettazione facciata); 1848/10/29 - 1851(realizzazione facciata ); 1870 - 1885(ampliamento intero bene); 1965 - 1965(chiusura cappella del Simonino); 1976 - 1976(danneggiamento intero bene); 1977 - 1979(restauro facciata); 1984 - 1985(restauro intero bene); 2002 - 2002(restauro facciata)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Trento>
Altre denominazioni PARROCCHIA DI S. PIETRO
Autore (ruolo)
Tosani, Pietro (costruzione chiesa)
Selvatico Estense, Pietro (progetto facciata)
Gradenigo, Antonio (costruzione facciata)
Mayer, Michele (ampliamento chiesa)
Liberi, Ignazio (ampliamento chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa )
maestranze padovane (costruzione facciata)
architettura gotica (costruzione chiesa)
architettura barocca (costruzione cappella Simonino)
architettura neogotica (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

1180  (menzione carattere generale)

La prima menzione di un'area denominata "clausura Sancti Petri" risale al febbraio del 1180.

1193  (menzione carattere generale)

Nel 1193 la chiesa caratterizza l'area circostante come "burgum Sancti Petri".

1278  (costruzione intorno)

Nel 1278 venne edificato per volere della confraternita degli Zappatori, a sud della chiesa, l'ospedale degli Alemanni.

XIV  (erezione a parrocchia carattere generale)

Nel corso del XIV secolo la chiesa venne eretta a parrocchia, retta dal Capitolo della Cattedrale, e serviva la comunità alemanna che risiedeva nel quartiere di San Pietro.

1472  (inizio lavori intero bene)

Il 1472, data che compare su un'epigrafe murata all'esterno nel terzo contrafforte sud, indica l'inizio dei lavori della fabbrica della chiesa attuale, promossi dal fabbriciere Hans Dietmar di Termeno.

1473 - 1483 (costruzione intero bene)

Un grande impulso ai lavori fu dato dal principe vescovo Johannes Hinderbach: dall'ottobre del 1473 sollecitò la raccolta di offerte per la costruzione della chiesa e successivamente si adoperò per promuovere il culto del piccolo Simone da Trento, scomparso durante la Pasqua del 1475 e per la cui morte venne incolpata la comunità ebraica. Le spoglie del fanciullo nel 1476 vennero collocate nella chiesa, inizialmente nella sacrestia e in seguito in un sacello. I lavori nel cantiere proseguirono speditamente: nel 1475 si costruiva il tetto del presbiterio e nel 1479 si avviava l'erezione del campanile. Entro il 1483, sotto la direzione del capomastro Pietro Tosani, erano stati eretti il presbiterio, il campanile, le volte e il tetto. Maestranze augustane realizzarono le vetrate.

1482 - 1485 (conclusione lavori intero bene)

I lavori proseguirono tra il 1482 e il 1485 e si conclusero con la sistemazione nel presbiterio dell'organo, opera di maestri bavaresi.

1495  (porticato decorazione)

La facciata a capanna originaria era preceduta da un porticato (documentato fino al 1829), dipinto dal pittore Giovanni Fuchs nel 1495.

1624/06/26  (danneggiamento intero bene)

Il 26 giugno 1624 l'edificio fu colpito da un incendio, che danneggiò il tetto di coppi e le volte.

1624/06/26 - 1660 (ristrutturazione intero bene)

A seguito dell'incendio del 26 giugno 1624 la chiesa venne ristrutturata e, sul lato sud, venne eretta entro il 1660, la cappella dalla famiglia del Monte.

1642 - 1650 (costruzione cappella)

La cappella del Simonino venne costruita sul lato nord, speculare a quella della famiglia del Monte, ampliando l'antico sacello tra il 1642 e il 1650.

1650 - 1669 (decorazione cappella)

La cappella del Simonino, terminata nel 1650, fu decorata da stucchi entro il 1660, attribuiti alla bottega di Carlo Romeri. La decorazione fu completata nel 1669 con la doratura degli stucchi e l'inserimento di dieci dipinti di Pietro Ricchi.

1731  (rimaneggiamento presbiterio)

Nel 1731 con l'erezione del nuovo altare venne rimaneggiata l'area presbiteriale; anche i portali laterali del presbiterio risalgono probabilmente a questo intervento.

1808 - 1811 (cambio amministrazione intero bene)

La chiesa, in precedenza amministrata dal pievano di nomina capitolare, nel 1808 fu affidata ai padri Filippini, fino alla soppressione del loro ordine nel 1811.

1846  (finanziamento facciata)

Il conte Gasparo Bortolazzi nel 1846, con atto testamentario, destinò alla chiesa venticinquemila fiorini per erigere un nuovo prospetto che riprendesse la facciata effimera realizzata nel dicembre del 1845 in occasione della commemorazione del tricentenario del Concilio di Trento.

1847/07/05 - 1848/10/29 (progettazione facciata)

La prima proposta progettuale dell'architetto Pietro Estense Selvatico per la realizzazione della nuova facciata risale al 5 luglio 1847. Per ovviare a problemi determinati dalle asimmetrie delle aperture e dalla non adeguata altezza del fronte preesistente, vennero redatti dallo stesso altri due progetti: il terzo, quello definitivo, risale al 29 ottobre 1848 e prevedeva il tamponamento del grande rosone originario e lo sviluppo del fronte oltre la linea di colmo delle coperture.

1848/10/29 - 1851 (realizzazione facciata )

La realizzazione della facciata ad opera dello scultore Antonio Gradenigo, su progetto di Pietro Estense Selvatico, terminò nel gennaio 1851.

1870 - 1885 (ampliamento intero bene)

Negli anni Settanta del XIX secolo l'edificio fu ampliato con l'erezione delle due piccole cappelle laterali simmetriche, su progetto degli ingegneri Michele Mayer e Ignazio Liberi; fu eliminata la cappella del Monte; inoltre furono aperti nuovi portali laterali e finestre ogivali, per supplire alla carenza di luce imputata alla tamponatura del rosone centrale. Nel 1885 fu ristrutturata la navata centrale.

1965  (chiusura cappella del Simonino)

Nel 1965, con l'abolizione del culto del Simonino, la cappella venne chiusa.

1976  (danneggiamento intero bene)

La chiesa subì danneggiamenti durante i terremoti del maggio e del settembre del 1976.

1977 - 1979 (restauro facciata)

La facciata fu oggetto di restauri tra il 1977 e il 1979.

1984 - 1985 (restauro intero bene)

Il campanile fu restaurato tra il 1984 e il 1985, mentre il pavimento venne rifatto nel 1985.

2002  (restauro facciata)

L'ultimo restauro conservativo della facciata risale al 2002.
Descrizione

La chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, orientata a est, è situata nella zona centrale della città di Trento. Risalente al XII secolo, venne ricostruita verso la fine del XV secolo in stile tardo gotico. L'elegante facciata, definita come il manifesto del neogotico in Italia, fu progettata dall'architetto Pietro Estense Selvatico nel 1848 e realizzata dallo scultore Antonio Gradenigo. Il prospetto cuspidato, tripartito da pilastri ottagonali conclusi da pinnacoli, è coronato dalla statua di San Pietro; nel settore centrale, entro un arco carenato, si apre un portale ogivale cuspidato e, nei settori laterali, si collocano due bifore coronate da ghimberghe. Il campanile svetta sul lato nord con doppia cella campanaria e slanciata cuspide piramidale con embrici. All'interno, la chiesa è a tre navate suddivise da pilastri ottagonali, reggenti arcate ogivali, in quattro campate; il presbiterio è rialzato su due gradini e concluso da un'abside poligonale; le volte sono reticolate. La cappella posta a nord del presbiterio conservava il corpo del Simonino, fanciullo morto durante la Pasqua del 1475 e venerato come beato dalla Chiesa sino al 1965.
Preesistenze
Sacello sotterraneo rinvenuto in prossimità dell'area absidale: si tratta di un'abside di epoca romanica con calotta composta da conci calcarei.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, a tre navate, con due cappelle speculari a pianta poligonale; presbiterio rettangolare concluso da abside poligonale e affiancato, sulla sinistra, da una cappella a pianta ottagonale, preceduta da due ambienti a pianta quadrata.
Facciata
Facciata monocuspidata, tripartita da pilastri abbinati a sezione ottagonale di due diverse altezze, tangenti al paramento murario e conclusi da slanciati pinnacoli. I quattro pilastri più alti determinano l'altezza dei settori laterali del fronte, trabeati, mentre i quattro più bassi demarcano la linea sulla quale, nel settore mediano, si imposta la grande arcata inflessa, cieca, che converge al vertice, assieme ai salienti rettilinei della campata mediana, nella statua di San Pietro. Il profilo del coronamento è caratterizzato da una stilizzata merlatura traforata a pettine. Al centro della facciata si apre il portale ogivale, strombato, inquadrato da pilastri ottagonali e sovrastato da una slanciata cuspide con rosone cieco nel mezzo, culminante in una figura di angelo. Nei settori laterali, due bifore ogivali a traforo, coronate da ghimberghe equilatere con motivi circolari a girandola nel centro, sovrastano due specchiature circolari entro cornici quadrate. Rivestimento lapideo con diverse morfologie di opus e in varie cromie.
Prospetti
Fiancate scandite da contrafforti in pietra a vista, aperte da due ingressi laterali (quello nord murato) e caratterizzate dal corpo aggettante delle due cappelle laterali. Dalla fiancata nord sporge il corpo della cappella del Simonino; alla fiancata sud è addossata la sacrestia. Zoccolo lapideo e finiture ad intonaco.
Campanile
Struttura a pianta quadrata, posta a nord del presbiterio; fusto con paramento in pietra a vista; prima cella campanaria in muratura di pietra a vista aperta da monofore ogivali; seconda cella campanaria in cotto aperta da bifore, con doccioni zoomorfi angolari e coronata da timpani, uno dei quali provvisto di quadrante di orologio; cuspide piramidale con embrici di colore verde.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volte reticolate costolonate sopra le tre navate e la zona presbitero-absidale; volte a ombrello nelle cappelle laterali; cappella del Simonino con due volte a crociera sopra la navata e cupola ottagonale sul presbiterio
Coperture
Tetto della navata a doppia falda, tetto del presbiterio-abside a più falde e cupola con lanterna sulla cappella del Simonino, rivestiti in lamiera metallica.
Interni
Lo spazio interno è contraddistinto dall'impianto ad Hallenkirche: le tre navate della medesima altezza sono suddivise da pilastri ottagonali, reggenti arcate ogivali, in quattro campate. La prima campata, la seconda e la quarta sono illuminate da finestre ogivali; in corrispondenza della terza campata si aprono due cappelle speculari con coppie di finestre ogivali. Presbiterio preceduto da arco santo ogivale, rialzato su due gradini e caratterizzato da due portali laterali e tre finestre circolari. L'abside presenta tre finestre ogivali. Finiture ad intonaco. Cappella del Simonino rialzata su due gradini e preceduta da un arco a tutto sesto con cancellata; cupola illuminata da finestrelle sulla lanterna. I due ambienti di accesso alla cappella (il primo dei quali ricavato nel campanile) sono aperti da due finestrelle rettangolari sul lato sinistro.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata a quadrotte di pietra calcarea bianca e rossa, a corsi diagonali. Pavimento del presbiterio a piastrelle in pietra, a corsi diagonali. Pavimento della cappella del Simonino a mattonelle bicolori in pietra, a corsi diagonali; ambienti di accesso alla cappella a quadrotte di pietra calcarea bianca e rossa, a corsi diagonali.
Elementi decorativi
Cappella del Simonino decorata da stucchi sulle pareti e sulla cupola del presbiterio. Volta dell'adiacente ambiente di accesso con stucchi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1971)
L'adeguamento liturgico risale al 1971, ma non ha carattere di stabilità: al centro del presbiterio storico, l'altare verso il popolo, in legno e a forma di tavolo, è posto a raso pavimento; a destra, un leggio ligneo, avanzato verso la navata, funge da ambone, mentre una sedia lignea con braccioli, su pedana propria e affiancata da due sgabelli, è utilizzata come sede. La custodia eucaristica è nel tabernacolo dell'altare maggiore storico. Le balaustre storiche sono state rimosse.
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