| Tipologia e qualificazione | chiesa conventuale |
| Denominazione | Chiesa di San Bernardino <Trento> |
| Altre denominazioni | S. BERNARDINO da Siena sacerdote S. Bernardino |
| Ambito culturale (ruolo) |
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| Notizie Storiche | 1452 - 1689 (storia preesistenze) Il primitivo convento di San Bernardino con annessa chiesa sorgeva fuori dalle mura della città di Trento, in località Ghiaie, fra le attuali vie San Bernardino e via dei Mille. Il complesso, fondato nel 1452, fu più volte inondato dalle piene del torrente Fersina presso il quale sorgeva. Dopo le disastrose piene del 1686 e del 1689 i frati si risolsero ad abbandonare il monastero e la chiesa e a costruire un nuovo complesso in una zona più sicura, individuata nella Torricella Madruzziana che più volte aveva fornito riparo e conforto ai frati durante le alluvioni. 1541/10/11 - 1690/10/05 (passaggi di proprietà preesistenze) La villa madruzziana chiamata la "Toresella", edificata nel corso del XVI secolo, fu donata dal principe vescovo di Trento Cristoforo Madruzzo al fratello Aliprando il giorno 11 ottobre 1541. Nel 1666 la villa rinascimentale passò a Lodovico Ponte fu Giovanni Andrea Ponte, cittadino di Trento, quale pagamento di un debito. La villa fu acquistata dal conte Teodoro Ateto Enrico Stratman il 5 ottobre 1690 per farne dono ai padri zoccolanti di San Bernardino, affinché edificassero il loro nuovo convento su questa proprietà. Solo un anno prima lo stesso conte aveva elargito ai padri un'ingente donazione in denaro, finalizzata all'acquisto di una proprietà confinante con quella della "Torresela" madruzziana. 1690/10/28 - 1694/10/28 (costruzione intero bene) I lavori di costruzione del nuovo convento di San Bernardino iniziarono il 28 ottobre 1690 con l'acquisto dei materiali necessari. La prima pietra fu benedetta nel 1691 dal canonico trentino Carlo Emanuele Voltolini. I lavori si possono considerare conclusi entro il 28 ottobre 1694, giorno del solenne trasferimento dei frati nel nuovo convento. Gran parte dei materiali necessari alla nuova fabbrica furono prelevati dal complesso dell'antico monastero, che andò quindi a sparire. 1690 - 1698 (costruzione campanile) Il campanile fu costruito tra il 1690 e il 1698. 1693 (costruzione scalinata intorno) Nel 1693 venne realizzata una scalinata a due rampe che permetteva di raggiungere la chiesa. 1698/04/13 (consacrazione carattere generale) La chiesa e i suoi cinque altari furono consacrati il 13 aprile 1698 dal principe vescovo Giovanni Michele Spaur. 1718 (costruzione Via Crucis intorno) Nel 1718 lungo la scalinata di accesso alla chiesa e al convento furono costruiti undici capitelli di una Via Crucis, che furono affrescati da Antonio Gresta di Ala. Le ultime due stazioni vennero realizzate nelle nicchie ricavate ai lati del portale maggiore della chiesa, tutt'ora presenti. L'ultima stazione era costituita da una cappella chiamata "il Sepolcro", realizzata ex-novo in chiesa, a meridione di quella dedicata alla Madonna, comunicante con la navata tramite una finestra chiusa da una grata. I lavori vennero promossi da padre Pietro Antonio Birti da Rovereto, visitatore del Terz'Ordine Francescano. 1718 - 1883 (apertura finestra coro) Nel 1718 fu aperta una finestra sopra lo scranno centrale del coro. Nel 1883 la finestra fu demolita per collocarvi la cantoria e l'organo. 1800 (ristrutturazione campanile) Nel 1800 fu rinnovato il castelletto delle campane. 1821 - 1978 (erezione croce intorno) Nel 1821 a metà della salita che conduceva alla chiesa fu eretta una croce in legno lavorata e dipinta da Giovanni Battista Verdon e Paolo Iorati. Tale croce fu sostituita una prima volta nel 1835 con un'altra pure in legno, e quindi anche nel 1867 con una croce in pietra alta cinque metri. Quest'ultima crollò nel 1977 e fu rimpiazzata l'anno successivo con quella presente, in granito sardo. 1842 (chiusura cappella laterale) Nel 1842 fu chiusa la cappella laterale del Santo Sepolcro, che venne suddivisa in due ambienti adibiti a deposito. La finestra con inferriata che metteva in comunicazione la cappella con la navata della chiesa fu quindi tamponata e coperta da un confessionale. 1853 (ristrutturazione intorno) Il convento fu ristrutturato nel 1853. 1860 (restauro intorno) Gli affreschi dei capitelli della Via Crucis furono restaurati dal pittore trentino Vigilio Tabarelli nel 1860. 1884 (danneggiamento campanile) Nel 1884 il campanile fu danneggiato da un fulmine. 1889 (tinteggiatura navata) La navata fu ritinteggiata nel luglio del 1889. 1892 - 1894 (demolizione Via Crucis intorno) I lavori di sistemazione dell'attuale via Grazioli causarono la necessità di demolire la parte della scalinata che saliva al convento e tutti i capitelli della Via Crucis (1892-1894). Davanti alla chiesa furono edificati cinque nuove stazioni, la cui decorazione fu affidata a Giovanni Battista Chiocchetti. 1894 (restauro facciata) Nel 1894 la facciata della chiesa fu restaurata e dipinta a olio. 1899 (ristrutturazione cappelle laterali) Nel 1899 furono sopraelevate le arcate di accesso alle cappelle laterali, da tempo ritenute troppo anguste. I lavori vennero finanziati dalla signora Maria Sosi. 1902 (ristrutturazione campanile) Nel 1902 furono ristrutturate le scale del campanile. 1913 (rifacimento pavimentazione) Nel 1913 la pavimentazione in smalto della navata, ormai logora, fu ricoperta con le mattonelle in cemento bianche e nere attualmente in opera. Nella stessa occasione il presbiterio fu sopraelevato e pavimentato con mattonelle in cemento a rosette. 1914 - 1959 (decorazione intero bene) Nel 1914 la chiesa fu decorata dal pittore Emilio Piz di Trento e da padre Angelo Molinari. Questa decorazione fu eliminata tra il 1956 (navata) e il 1959 (coro). Durante le operazioni di cancellazione di questi dipinti emerse la decorazione a fresco dell'arco santo. 1927 - 1983 (decorazione facciata) Tra l'agosto del 1925 e l'ottobre del 1927 il pittore fiemmese Camillo Bernardi decorò a fresco la facciata della chiesa. Tale decorazione, presto deperita per l'azione degli agenti atmosferici e infine distrutta nel 1983, era organizzata su tre ordini ed è documentata da una fotografia del 1917. L'ordine inferiore era dipinto a finto bugnato; quello centrale era suddiviso in tre scene (San Francesco benedice i confratelli in partenza per le missioni; i Santi Bernardino da Siena e Bernardino da Feltre; la venuta dei francescani a Trento) mentre in quello superiore, ai lati della finestra a lunetta, trovavano posto le figura di Santa Chiara e di Santa Elisabetta. 1941 - 1944 (posa in opera vetrate) Le vetrate furono sostituite tra il 1941 e il 1943. Per paura dei bombardamenti, nel 1944 furono smontate e ricoverate in luogo sicuro. 1947 (installazione impianto di riscaldamento presbiterio) Nel 1947 fu installata una caldaia per il riscaldamento del coro e del presbiterio. 1962 (installazione impianto di riscaldamento intero bene) Nell'ottobre del 1962 fu installato un nuovo impianto di riscaldamento centralizzato. 1970 - 1973 (rifacimento coperture) Il tetto della chiesa fu rifatto tra il 1970 e il 1973. 1983 (restauro facciata) La facciata fu restaurata nel novembre del 1983. Nella fattispecie fu rifatto interamente l'intonaco e vennero sostituiti i gradini di accesso alla chiesa. 1987 - 1988 (ristrutturazione campanile) Le campane furono elettrificate tra il 1987 e il 1988. Nella stessa occasione il castelletto in legno delle campane fu sostituito con uno in metallo. 1994 (tinteggiatura intero bene) La chiesa fu ritinteggiata nel 1994. 1996 (ristrutturazione campanile) Nel 1996 fu posta in opera la copertura in rame della cuspide del campanile. 1997 (rifacimento pavimentazione) Nel 1997 il pavimento il legno della sacrestia, risalente al 1901, venne sostituito con quello presente in mattonelle di cotto. |
| Descrizione |
La chiesa e il convento di San Bernardino sorgono in cima a via Grazioli, su di un terrazzamento con vista privilegiata sulla città di Trento. L'attuale complesso fu edificato a partire da dalla proprietà della villa cinquecentesca detta la "Torresela" tra il 1690 e il 1694, in sostituzione del precedente complesso monastico, costruito a partire dal 1452 fuori delle mura cittadine, nei pressi del torrente Fersina. Furono proprio le frequenti piene del Fersina ad indurre i frati ad abbandonare l'antico convento omonimo con relativa chiesa per un luogo più sicuro. La chiesa, orientata a nord, presenta una facciata a due spioventi, al centro della quale si apre un portale architravato con frontone triangolare, affiancato da due nicchie affrescate. Il sistema di forature è completato in alto da una finestra lunettata, sormontata da una croce latina. La fiancata destra è addossata alle strutture del monastero, mentre quella sinistra presenta svariati aggetti, corrispondenti ai volumi della cappella laterale sinistra, della sacrestia e di altri ambienti di servizio. Il campanile con cella campanaria illuminata da quattro monofore e cuspide in laterizio sorge all'innesto tra navata, presbiterio e sacrestia. All'interno la chiesa si sviluppa su un'unica navata, sulla quale si affacciano due cappelle gemelle inquadrate da arcate a pieno centro. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, è delimitato da una balaustra lignea. Alle spalle dell'altare maggiore si sviluppa il coro dei monaci, concluso da abside semicircolare.
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