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restauro
adeguamento liturgico
Trento
Trento
chiesa
conventuale
Addolorata
Parrocchia di San Vigilio
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1969-1973 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1969-1973 circa)
1245 - 1803(preesistenze intorno); 1803 - 1803(demolizione intero bene); 1826 - 1828(ricostruzione intero bene); 1828 - 1828(benedizione carattere generale); 1900 - 1924(decorazione catino absidale); 1916 - 1918(variazione d'uso intero bene); 1945/02/07 - 1945/02/07(danneggiamento convento); 1945 - 1946(ristrutturazione convento); 1969 - 1973(ristrutturazione e adeguamento liturgico interno)
Chiesa dell'Addolorata
Tipologia e qualificazione chiesa conventuale
Denominazione Chiesa dell'Addolorata <Trento>
Altre denominazioni Chiesa della B. V. Maria dei Sette Dolori
Autore (ruolo)
Dal Bosco, Giuseppe Pietro (disegno)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1245 - 1803 (preesistenze intorno)

Sul luogo della chiesa esistente sorgeva fino al 1803 la chiesa di San Francesco d’Assisi, eretta intorno al 1245 con il suo convento fuori dalle mura cittadine, in località Paradisi, da alcuni frati italiani e tedeschi, che nel 1221 il santo aveva inviato in Germania. A seguito della bolla di Leone X del 1517, che ufficializzò la separazione dei due rami francescani degli Osservanti e dei Conventuali, la chiesa rimase a questi ultimi, mentre i primi si erano già spostati a metà Quattrocento nella nuova sede alle Ghiaie del Fersina.

1803  (demolizione intero bene)

Nel 1803, dopo l'occupazione e la soppressione napoleonica dell'anno precedente, l’edificio sacro venne demolito, mentre il convento passò al Fondo di religione, che lo affittò all’Amministrazione militare.

1826 - 1828 (ricostruzione intero bene)

Dopo alcuni anni trascorsi alla ricerca della sede adatta per fondare la casa trentina per le sue Figlie della Carità, Maddalena di Canossa, con il sostegno di Margherita e Antonio Rosmini e del vicario capitolare di Trento, monsignor Carlo Emanuele de Sardagna, scelse l’ex convento di San Francesco a Porta Nuova. Nel 1826 un decreto imperiale concesse gratuitamente la struttura alla marchesa di Canossa. Le Canossiane si stabilirono a Trento nel giugno del 1828 sotto la guida di Gioseffa Margherita Rosmini, che aveva finanziato i lavori di ristrutturazione, aveva fatto ricostruire la chiesa e riadattare le strutture di servizio su progetto di Giuseppe Pietro dal Bosco e aveva acquistato il terreno per un orto a servizio della casa e dell’istituto.

1828  (benedizione carattere generale)

La chiesa fu benedetta e dedicata alla Madonna Addolorata nello stesso 1828.

1900 - 1924 (decorazione catino absidale)

Presumibilmente nel primo quarto del Novecento Agostino Aldi ornò il catino absidale con un grande affresco raffigurante Maddalena di Canossa che offre il convento alla Trinità alla presenza della Madonna addolorata.

1916 - 1918 (variazione d'uso intero bene)

Tra il 1916 e il 1918 il convento venne sgomberato e trasformato in caserma, tranne una porzione corrispondente a circa un quinto della struttura in cui continuarono ad alloggiare alcune suore. Nel marzo 1916 la chiesa fu adibita a magazzino della Croce Rossa. Alla fine della guerra le Canossiane tornarono alla loro casa e ripresero le attività.

1945/02/07  (danneggiamento convento)

Rimasto illeso nel corso dei precedenti bombardamenti della seconda guerra mondiale, il convento fu colpito e danneggiato il 7 febbraio del 1945.

1945 - 1946 (ristrutturazione convento)

I danni bellici furono riparati tra la fine del 1945 e il 1946.

1969 - 1973 (ristrutturazione e adeguamento liturgico interno)

Tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta la chiesa venne ristrutturata, dotata degli impianti e adeguata alle norme liturgiche imposte dal Concilio Vaticano II.
Descrizione

Prospiciente largo Porta Nuova, orientata a nord-est e affiancata dalla Roggia Grande (a sinistra) e dal complesso claustrale un tempo dei padri francescani (a destra), la chiesa dell'Addolorata prese il posto dell'edificio sacro dedicato al santo assisiate nel 1826-1828, quando la sede fu scelta per la casa trentina delle Figlie della Carità Canossiane, su progetto e adattamento delle strutture esistenti di Giuseppe Pietro dal Bosco. La semplice facciata a due spioventi reca il portale centrale lapideo architravato e l'ingresso al convento a destra, un oculo sommitale ovale dotato di cornice liscia e il cornicione a profilatura degli spioventi leggermente svasato. Il fianco sinistro è forato da due finestre inferiori dal profilo rettangolare protette da inferriate e da tre aperture superiori a lunetta, la centrale di dimensioni maggiori, la sinistra tamponata; la zona absidale e il fianco destro sono occultate dalle vicine strutture del convento e dell'istituto. Un campaniletto a vela protetto da un tettuccio a due spioventi è presente sulla falda sinistra del tetto. All'interno dell'atrio d'ingresso rettangolare coperto da volta a botte unghiata sono collocati un confessionale, alcune epigrafi provenienti dall'antica chiesa francescana e al piano superiore la cantoria; l'ambiente è separato dall'aula mediante un setto murario forato da tre aperture a luce rettangolare e da una cancellata in ferro battuto con un semplice decoro apicale a gigli stilizzati. La navata a campata unica è coperta da volta a vela e percorsa dal cornicione perimetrale modanato; l'altare laterale è posto al centro della parete sinistra e un accesso secondario si apre sul lato destro, passando dal chiostro. Il presbiterio è elevato di un gradino e concluso dall'abside semicircolare, introdotta da un'arcata a pieno centro e caratterizzata dal grande dipinto murale di Agostino Aldi che ne orna il catino.
Pianta
Navata unica a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, preceduta da un atrio d'ingresso a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale e conclusa dall'abside semicircolare.
Facciata
Semplice facciata a due spioventi con portale centrale lapideo architravato e ingresso al convento a destra; oculo sommitale ovale dotato di cornice liscia e cornicione a profilatura degli spioventi leggermente svasato. Finiture a intonaco tinteggiato e alto zoccolo finito a intonaco rustico; croce apicale.
Prospetti
Fianco sinistro forato da due finestre inferiori dal profilo rettangolare protette da inferriate e tre aperture superiori a lunetta, la centrale di dimensioni maggiori, la sinistra tamponata; la zona absidale e il fianco destro sono occultate dalle vicine strutture del convento e dell'istituto. Finiture a intonaco tinteggiato e alto zoccolo finito a intonaco rustico.
Campanile
Un campaniletto a vela protetto da un tettuccio a due spioventi è presente sulla falda sinistra del tetto.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: atrio coperto da volta a botte unghiata, navata da volta a vela; catino absidale.
Coperture
Tetto a due spioventi con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di laterizio, anche sul campanile a vela; è presente la linea vita.
Interni
Atrio d'ingresso rettangolare dove sono collocati un confessionale, alcune epigrafi provenienti dall'antica chiesa francescana e al piano superiore la cantoria, separato dall'aula mediante un setto murario forato da tre aperture a luce rettangolare e da una cancellata in ferro battuto con un semplice decoro apicale a gigli stilizzati; navata a campata unica percorsa dal cornicione perimetrale modanato, con l'altare laterale al centro della parete sinistra e un accesso secondario sul lato destro, passando dal chiostro. Breve presbiterio elevato di un gradino e abside semicircolare introdotta da un'arcata a pieno centro, con due accessi gemelli alla sacrestia e agli ambienti comunicanti. Finiture a intonaco tinteggiato, rivestimento marmoreo alla base delle pareti, fino all'arco santo.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in quadrotte di pietra calcarea alternativamente bianche e rosse disposte a scacchiera.
Elementi decorativi
Il catino absidale è ornato da un grande dipinto murale figurato di Agostino Aldi.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1969-1973 circa)
Il presbiterio è stato dotato di un altare verso il popolo a tavolo in pietra, elevato su di una pedana raccordata al gradino dell'altare storico retrostante; in quell'occasione il tabernacolo dell'altare storico, che contiene la custodia eucaristica, venne rialzato all'altezza dell'ancona mediante una base cilindrica in pietra, per renderlo visibile dalla navata nonostante l'impedimento dell'altare verso il popolo.
presbiterio - aggiunta arredo (1969-1973 circa)
Un leggio in ferro e compensato è posto a cavallo della balaustra sinistra con funzione di ambone; una sedia in legno con seduta e schienale imbottiti, elevata su di una pedana e accostata al catino absidale, costituisce la sede del celebrante.
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