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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Terres
Contà
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Giorgio
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1150 - 1199(costruzione intero bene); 1290 - 1310(decorazione interno); 1375 - 1399(decorazione interno); 1450 - 1472(ampliamento e decorazione intero bene); 1542 - 15452(sopraelevazione navata); XVIII - XVIII(decorazione parete destra); 1880 - 1880(restauro intero bene); 1925 - 1926(restauro affreschi interno); 1954 - 1954(ristrutturazione interno); 1974/12/20 - 1975(restauro esterno); 1992 - 1992(restauro intero bene)
Chiesa di San Giorgio
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Giorgio <Terres, Contà>
Altre denominazioni S. Giorgio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1150 - 1199 (costruzione intero bene)

In base ai risultati dell’indagine dendrocronologica effettuata su una trave di appoggio del tetto (dormiente), gli studiosi ritengono che la prima fase costruttiva della chiesetta di San Giorgio di Terres sia posteriore al 1150. Al primo edificio appartiene la muratura della parete sinistra della navata tuttora esistente; questo primo nucleo doveva avere una larghezza uguale all’attuale e terminava con una piccola abside semicircolare al centro della parete di fondo.

1290 - 1310 (decorazione interno)

Tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo l’interno venne ornato da affreschi con scene di lotta, che si conservano in forma frammentaria lungo la parete destra e sono stati assegnati dalla critica al cosiddetto Maestro di Ceniga, attivo anche presso la chiesa dei Santi Dionisio, Rustico ed Eleuterio a Santa Croce del Bleggio, nell'eremo di San Paolo a Ceniga e in quello di San Lorenzo all'Armentera a Sella in Valsugana.

1375 - 1399 (decorazione interno)

Nell’ultimo quarto del XIV secolo il Maestro di Sommacampagna realizzò sulla parete sinistra un affresco con San Giorgio e la principessa, staccato nel 1926 e conservato a Trento presso il Castello del Buonconsiglio.

1450 - 1472 (ampliamento e decorazione intero bene)

La chiesa venne ampliata nel terzo quarto del XV secolo; l’intervento riguardò soprattutto l’abside, ricostruita in forma semicircolare non distinta. L’interno venne nuovamente affrescato al termine dei lavori, entro il 1472, data graffita su un affresco della parete destra.

1542 - 15452 (sopraelevazione navata)

Come documenta la data visibile al colmo dell’arco santo, la navata venne sopraelevata e dotata di due volte a crociera nel 1542.

XVIII  (decorazione parete destra)

Nel corso del XVIII secolo il riquadro affrescato con Gesù Cristo crocifisso tra la Madonna e San Giovanni Battista, sulla parete destra della navata, venne restaurato e completato da una cornice superiore centinata.

1880  (restauro intero bene)

Secondo Weber (1938) l’edificio fu sottoposto ad un restauro imprecisato nel 1880.

1925 - 1926 (restauro affreschi interno)

Tra il 1925 e il 1926 la Soprintendenza ai monumenti di Trento inviò il restauratore Brizi a scoprire e restaurare gli affreschi interni, procedendo allo stacco di un riquadro, alla stesura di intonaci neutri, all’esecuzione di stuccature, al ritocco pittorico.

1954  (ristrutturazione interno)

Nel 1954 venne rifatto il pavimento in lastre di porfido, venne innalzato il livello absidale e fu ricostruito l’altare. In questa occasione la chiesa venne dedicata a “Maria Santissima, regina delle famiglie e del comune di Terres”, come è scritto sulla campana in facciata.

1974/12/20 - 1975 (restauro esterno)

Il 20 dicembre 1974 la Provincia Autonoma di Trento stanziò un contributo a favore del restauro degli esterni, eseguito presumibilmente l’anno successivo.

1992  (restauro intero bene)

L’edificio fu interessato da un radicale intervento di restauro finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento nel 1992: vennero completamente rifatte le coperture, demolendo la muratura del sottotetto, troppo pesante, e sostituendola con una capriata lignea; furono ripristinate le quote pavimentali corrette, rifacendo il pavimento e l’altare simile all’antico; con uno scavo interno venne documentata la traccia della prima costruzione absidata, entro il perimetro di quella attuale. Gli affreschi vennero consolidati e restaurati dalla ditta E.F.P. Snc di Carlo Emer, Lucio Ferrai e Roberto Perini di Trento, sotto la direzione dell’architetto Alberto Dalpiaz.
Descrizione

Posta sul colmo del colle omonimo e orientata a nord-est, la piccola chiesa di San Giorgio è la più antica di Terres, eretta nel suo nucleo primitivo in data successiva al 1150, ampliata alla metà del Quattrocento, sopraelevata e dotata di volte a crociera costolonate nel 1542. All’esterno presenta una semplice facciata a due spioventi, interrotti dall’innesto centrale del campaniletto a vela; il portale archiacuto in pietra è affiancato sulla destra da una finestra quadrangolare protetta da inferriate. Il fianco sinistro è caratterizzato da una monofora centinata in corrispondenza della seconda campata; un’apertura gemella si trova sul fianco destro, su cui è montata anche una finestrella rettangolare a grata, di reimpiego. Altre due finestre rettangolari a feritoia illuminano l’abside semicircolare. All’interno la navata unica è divisa in due campate da una coppia di paraste in pietra sorreggenti l’arcata trasversale a pieno centro, mentre quattro peducci sostengono le nervature delle volte; l’abside semicircolare è a quota pavimentale più alta e reca al centro l’altare in pietra e muratura. Tutto l’interno è ornato di affreschi, i più antichi sulla parete sinistra, risalenti alla fine del XIII o all’inizio del XIV secolo e assegnati dalla critica al Maestro di Ceniga; l’abside, l’arco santo e parte della parete destra sono interessati da dipinti murali del terzo quarto del XV secolo.
Preesistenze
Gli scavi compiuti nei primi anni Novanta hanno evidenziato che la muratura della parete sinistra e le fondamenta delle altre pareti appartengono alla prima costruzione, posteriore al 1150.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, conclusa da abside semicircolare.
Facciata
Semplice facciata a due spioventi, interrotti dall’innesto centrale del campaniletto a vela; portale archiacuto in pietra, affiancato da una finestra a destra. Una seconda apertura centinata in alto a sinistra permette l’accesso al sottotetto. Finiture a intonaco; tracce di riquadri affrescati.
Prospetti
Fianco sinistro caratterizzato da una monofora centinata in corrispondenza della seconda campata; un’apertura gemella si trova sul fianco destro, su cui è montata anche una finestrella rettangolare a grata, di reimpiego. Altre due finestre rettangolari a feritoia illuminano l’abside semicircolare; finiture a intonaco.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volte a crociera costolonate, catino absidale semicircolare con volta ribassata.
Coperture
Tetto a due falde sopra la navata, a più falde sopra l’abside. Struttura portante in legno, manto di copertura in scandole lignee.
Interni
Navata unica divisa in due campate da una coppia di paraste in pietra sorreggenti l’arcata trasversale a pieno centro, mentre una serie di peducci sostengono le nervature delle volte; abside semicircolare a quota pavimentale più alta, raggiungibile mediante uno scivolo e centrata dall’altare in pietra e muratura. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano decorazioni affrescate.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento di restauro in battuto di calce.
Elementi decorativi
Affreschi di epoche e mani diverse ornano le pareti della navata e l’intero catino absidale.
Adeguamento liturgico

nessuno
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