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restauro
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Terres
Contà
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Filippo e Giacomo
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1967)
1537 - 1537(menzione carattere generale); 1579 - 1579(manutenzione intero bene); 1616 - 1616(tinteggiatura interno); 1802/08/16 - 1802/08/16(danneggiamento intero bene); 1806/02/13 - 1806/02/13(erezione a primissaria curata carattere generale); 1828/04/15 - 1830(ricostruzione intero bene); 1831/01/16 - 1831/01/16(benedizione carattere generale); 1838/05/05 - 1838/05/05(consacrazione carattere generale); 1865 - 1865(costruzione campanile); 1907 - 1907(decorazione interno); 1923 - 1923(fusione campane); 1943/04/25 - 1943/04/25(erezione a parrocchia carattere generale); 1964 - 1967(manutenzione e adeguamento liturgico intero bene); 1995 - 1995(pavimentazione sagrato); 2008/02/18 - 2009(sostituzione impianto antifurto e anti intrusione intero bene)
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo <Terres, Contà>
Altre denominazioni Ss. FILIPPO e GIACOMO apostoli
Autore (ruolo)
Arnoldi, Giuseppe (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1537  (menzione carattere generale)

La presenza a Terres di un luogo di culto intitolato ai Santi Filippo e Giacomo è documentata per la prima volta dalla visita pastorale del 1537.

1579  (manutenzione intero bene)

Nel 1579 la chiesa, che aveva tre altari, il maggiore dei santi titolari, i due minori dedicati a San Martino e ai Santi Innocenti, era priva di coperto e si erano preparati i materiali per farlo. Il cimitero circostante aveva il muro di cinta rotto e vi entravano gli animali; si ordinò quindi di ripararlo.

1616  (tinteggiatura interno)

Nel 1616 i visitatori vescovili ordinarono di rimuovere o dotare del necessario l’altare dei Santi Innocenti, allora dedicato alla Madonna, e di imbiancare il coro.

1802/08/16  (danneggiamento intero bene)

L’edificio fu danneggiato da un incendio scoppiato il 16 agosto 1802.

1806/02/13  (erezione a primissaria curata carattere generale)

Il 13 febbraio 1806 la chiesa fu eretta a primissaria curata della pieve di Flavon; il 18 aprile 1807 il vescovo Emanuele Maria Thun concesse la facoltà di esporre il Santissimo Sacramento.

1828/04/15 - 1830 (ricostruzione intero bene)

Date le piccole dimensioni della chiesa, che si trovava in cattivo stato, nel 1824 si decise di abbatterla e di erigerne una nuova, poco sotto la chiesetta di San Giorgio. L’edificio venne realizzato a partire dal 15 aprile 1828 (benedizione della prima pietra) e compiuto entro il 1830 dall’impresa di Giuseppe Arnoldi di Denno.

1831/01/16  (benedizione carattere generale)

Il decano di Cles benedisse la nuova chiesa il 16 gennaio 1831 con la celebrazione della prima messa.

1838/05/05  (consacrazione carattere generale)

Il tempio venne solennemente consacrato il 5 maggio 1838 dal vescovo Giovanni Nepomuceno Tschiderer, in visita pastorale.

1865  (costruzione campanile)

Il campanile risale al 1865.

1907  (decorazione interno)

Giovanni Battista Chiocchetti ornò l’interno con dipinti murali nel 1907.

1923  (fusione campane)

Durante la prima guerra mondiale la chiesa perse due delle tre campane e le riebbe nel 1923.

1943/04/25  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa fu eretta a parrocchia il 25 aprile 1943.

1964 - 1967 (manutenzione e adeguamento liturgico intero bene)

La porta maggiore venne sostituita nel 1964; l’adeguamento liturgico del presbiterio risale al 1967.

1995  (pavimentazione sagrato)

Stando alla data leggibile sul sagrato, lavori di pavimentazione esterna vennero eseguiti nel 1995.

2008/02/18 - 2009 (sostituzione impianto antifurto e anti intrusione intero bene)

In data 18 febbraio 2008 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di un nuovo impianto antifurto e anti intrusione per la chiesa, redatto dall’architetto Patrizia Mazzoleni, accompagnato da un preventivo della ditta Elettroimpianti di Orizio Claudio di Castrezzato (BS). L’opera è stata realizzata grazie all’erogazione di un contributo provinciale nel 2009.
Descrizione

Posta in posizione elevata sul colle di San Giorgio, poco sotto la piccola chiesa omonima, la parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo è orientata a nord e fu eretta tra il 1828 e il 1830 dall’impresa di Giuseppe Arnoldi di Denno in sostituzione di un edificio precedente, documentato a partire dal 1537 a monte del paese di Terres. Elevata su di una lunga scalinata, possiede una facciata tipo tempio tetrastilo ritmata da quattro paraste di ordine gigante poggianti su alto zoccolo di base, alternate con ritmo ABA; nel settore centrale si apre il portale architravato, sormontato da una meridiana e da una finestra mistilinea, mentre nei due laterali si trovano nicchie centinate vuote. Il cornicione intonacato si raccorda al frontone triangolare, con monogramma cristologico dipinto al centro del timpano. Le fiancate sono lisce, recanti ciascuna un ingresso secondario in corrispondenza della seconda campata e tre finestre a lunetta; a destra emerge il corpo basso della sacrestia finestrata, a sinistra quello della centrale termica e del campanile, con quattro aperture centinate nella cella, tiburio ottagonale irregolare con quadranti di orologio sui lati maggiori e copertura a cipolla. All’interno la navata unica con gli angoli smussati è divisa in tre campate da coppie di paraste intonacate, raccordate in alto dal cornicione corrente modanato; due altari laterali gemelli si addossano alla parete curva dell’arco santo. Il presbiterio a pianta quadrata è elevato di tre gradini, illuminato da una finestra a lunetta sul lato destro e chiuso dall’altare maggiore, che funge da diaframma all’abside poligonale, dotata di due monofore centinate gemelle. Dipinti murali di Giovanni Battista Chiocchetti del 1907 ornano le volte a botte unghiata della navata, la porzione sommitale di controfacciata e arco santo e la cupola intradossata su pennacchi del presbiterio.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrata, concluso da abside poligonale.
Facciata
Facciata tipo tempio tetrastilo ritmata da quattro paraste di ordine gigante poggianti su alto zoccolo di base, alternate con ritmo ABA; nel settore centrale si apre il portale architravato, sormontato da una meridiana e da una finestra mistilinea, mentre nei due laterali si trovano nicchie centinate vuote. Cornicione intonacato di raccordo al frontone triangolare, con monogramma cristologico dipinto al centro del timpano. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate lisce, recanti ciascuna un ingresso secondario in corrispondenza della seconda campata e tre finestre a lunetta; a destra emerge il corpo basso della sacrestia finestrata, a sinistra quello della centrale termica. Un’altra finestra a lunetta si apre sulla parete destra del presbiterio quadrato, mentre due monofore centinate gemelle illuminano l’abside poligonale. Zoccolo di base corrente a intonaco rustico, finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare elevato lungo il fianco sinistro della chiesa, intonacato e tinteggiato; cella delimitata da cornici orizzontali e forata da quattro monofore centinate e tiburio ottagonale irregolare, con quadranti di orologio sui lati maggiori. Copertura a otto falde a pendenza ridotta, raccordate in una cipolla con globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volte a botte unghiata, presbiterio da cupola intradossata su pennacchi, abside da una volta a tre spicchi.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra la navata e il presbiterio, a più spioventi sopra l’abside poligonale e a spiovente unico sopra la sacrestia. Manto di copertura in tegole di cemento sulla navata, in lamiera metallica sopra presbiterio e abside, sacrestia e campanile.
Interni
Navata unica con gli angoli smussati, divisa in tre campate da coppie di paraste intonacate, raccordate in alto dal cornicione corrente modanato; ampi accessi architravati simmetrici si aprono nella seconda campata, mentre due altari laterali gemelli si addossano alla parete curva dell’arco santo. Presbiterio a pianta quadrata elevato di tre gradini, chiuso dall’altare maggiore, che funge da diaframma all’abside poligonale.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a mattonelle colorate di cemento ottagonali disposte in corsi paralleli e raccordate da mattonelle a losanga, quelle del presbiterio centrate da fiori stilizzati.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati e non realizzati da Giovanni Battista Chiocchetti ornano le volte della navata e del presbiterio, oltre che la sommità della controfacciata e dell’arco santo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1967)
L’adeguamento liturgico è stato attuato mediante l’accostamento di arredi lignei eterogenei e non ha dunque carattere di stabilità: al centro del presbiterio è collocato l’altare verso il popolo, a tavolo, a raso pavimento, con un pannello frontale figurato. L’ambone è costituito da una struttura verticale con leggio fissata alla balaustra destra. Una sedia a braccioli con seduta imbottita, posizionata sul lato sinistro del presbiterio, funge da sede. Sono presenti le balaustre e l’altare maggiore storico, con il proprio tabernacolo che contiene la custodia eucaristica.
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