chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Termon
Campodenno
Trento
chiesa
parrocchiale
Natività di S. Giovanni Battista
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa (?)); fonte battesimale - intervento strutturale (1968 circa)
1395/02/23 - 1395/02/23(menzione carattere generale); 1579 - 1579(manutenzione intero bene); 1723/03/04 - 1723/03/04(erezione a curazia carattere generale); 1766 - 1766(ampliamento e ristrutturazione intero bene); 1776 - 1778(ricostruzione chiesa e campanile); 1777 - 1777(benedizione carattere generale); 1787 - 1787(riparazioni volta); 1806 - 1806(riparazioni volta); 1825/08/08 - 1825/08/08(consacrazione carattere generale); 1923 - 1923(fusione campane); 1935 - 1935(decorazione interno); 1964 - 1964(restauro intero bene); 1967/06/24 - 1967/06/24(erezione a parrocchia carattere generale); 1968/03/15 - 1968(restauro intero bene); 1981 - 1981(installazione impianto anti intrusione intero bene); 1996 - 1999(restauro intero bene); 2003 - 2010(restauro intero bene)
Chiesa della Nativita di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Nativita di San Giovanni Battista <Termon, Campodenno>
Altre denominazioni Natività di S. Giovanni Battista
Autore (ruolo)
Bianchi, Pietro (ricostruzione chiesa e campanile)
Bianchi, Antonio (ricostruzione chiesa e campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1395/02/23  (menzione carattere generale)

Secondo Simone Weber (1938), la prima menzione documentaria della cappella di San Giovanni Battista a Termon è contenuta nel testamento di Nicolò Predacuca, redatto il 23 febbraio 1395, che le lasciò un legato perpetuo per l’illuminazione.

1579  (manutenzione intero bene)

L’edificio venne poi visitato nel 1537 e nel 1579, quando risultò consacrato e dotato di quattro altari, del campanile, della sacrestia e del cimitero; era però in stato di abbandono per incuria, con le finestre senza vetri e i muri macchiati di umidità. I visitatori vescovili ordinarono di tenere chiusa la chiesetta e di aprire una finestra protetta da inferriate a fianco dell’ingresso per soddisfare la devozione dei passanti.

1723/03/04  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa fu eretta a curazia della pieve di Denno il 4 marzo 1723.

1766  (ampliamento e ristrutturazione intero bene)

Nel 1766 venne allungata l’abside fu rinforzato un angolo del campanile.

1776 - 1778 (ricostruzione chiesa e campanile)

Dopo aver demolito il vecchio campanile e la vicina cappella della Santissima Trinità, tra il 1776 e il 1778 Antonio e Pietro Bianchi da Brienno ricostruirono il tempio e la torre campanaria.

1777  (benedizione carattere generale)

La nuova chiesa venne benedetta già nel 1777.

1787  (riparazioni volta)

Nel 1787, essendosi manifestate delle fessure nella volta, Pietro Bianchi provvide a rinforzarla con chiavi in ferro.

1806  (riparazioni volta)

Nel 1806 si ripresentò lo stesso problema: l’architetto Pietro Tacchi, chiamato a visionare l’edificio, fornì le indicazioni per risolverlo a uno dei capomastri della famiglia Cometti.

1825/08/08  (consacrazione carattere generale)

La solenne consacrazione della chiesa avvenne l’8 agosto 1825, per mano del vescovo di Trento Francesco Saverio Luschin.

1923  (fusione campane)

Due delle tre campane, requisite dal governo austriaco nel 1916, vennero sostituite con nuovi bronzi realizzati dalla ditta Brighenti di Bologna nel 1923.

1935  (decorazione interno)

Presumibilmente nel 1935, data di un restauro indicata nella cartella dell’arco santo, Matteo Tevini realizzò i dipinti murali dell’interno.

1964  (restauro intero bene)

La chiesa fu nuovamente restaurata e ritinteggiata nel 1964; probabilmente in quell’occasione venne anche sistemato il tetto.

1967/06/24  (erezione a parrocchia carattere generale)

Il 24 giugno 1967 la curazia di Termon fu elevata a parrocchia.

1968/03/15 - 1968 (restauro intero bene)

E’ datato 15 marzo 1968 il progetto di restauro della chiesa redatto dall’ingegner Lodovico Cattani di Trento, che prevedeva una serie di interventi, tra cui la demolizione della cantoria, del pulpito ligneo e di un altare di San Giuseppe in calcestruzzo, la sostituzione delle finestre, il restauro e la ricollocazione di un confessionale, il ripristino di intonaci e stucchi e la tinteggiatura di esterni e interni, il ritocco dei dipinti murali interni, l’integrazione dell’impianto di illuminazione, il completamento del cornicione ligneo del sottotetto, il restauro delle porte, la levigatura del pavimento della sacrestia. Nello stesso anno fu attuato l’adeguamento liturgico.

1981  (installazione impianto anti intrusione intero bene)

Nel corso del 1981, grazie al contributo finanziario della Provincia Autonoma di Trento, la chiesa venne dotata di un impianto anti intrusione.

1996 - 1999 (restauro intero bene)

Un nuovo restauro venne progettato nel 1996 e intrapreso nel 1999: venne consolidata la volta, fu realizzata un’intercapedine perimetrale per la deumidificazione delle murature, la centrale termica e l’impianto elettrico vennero adeguati alla normativa vigente. Venne inoltre realizzata la tinteggiatura interna ed esterna e venne pavimentato il sagrato in cubetti di porfido.

2003 - 2010 (restauro intero bene)

restauro Nel maggio 2003 fu presentato dall’ingegner Diego Cattani e dall’architetto Massimiliano Vanella l’ultimo progetto di restauro della chiesa, integrato nel 2005 da quello di sostituzione delle vetrate con nuovi pezzi realizzati dalla ditta Poli di Verona. I lavori di rinnovo del manto di copertura, restauro degli altari lignei da parte della ditta L.A.R.A. di Denno e tinteggiatura esterna si conclusero nella primavera del 2010.
Descrizione

Orientata ad ovest e costruita assecondando la pendenza naturale del sito, la parrocchiale della Natività di San Giovanni Battista sorge al centro di Termon. La prima menzione della presenza di un edificio di culto in paese risale al 1395, ma l’attuale costruzione è opera di Antonio e Pietro Bianchi da Brienno, che tra il 1776 e il 1778 riedificarono il tempio e il campanile, abbattendo la vicina chiesetta della Santissima Trinità. La facciata a due spioventi con gli spigoli smussati è preceduta dal sagrato elevato su di una scalinata di nove gradini; al centro si apre il portale architravato in pietra calcarea, completato da frontone interrotto e cimasa centrale e sormontato da una nicchia centinata che incornicia un oculo. Le fiancate dagli angoli smussati sono marcate dalla presenza su ogni lato di due finestre mistilinee nella seconda e nella terza campata, in corrispondenza dello sviluppo della cappella emergente; un ingresso architravato secondario si apre sul fianco sinistro, caratterizzato anche dal volume della sacrestia e della centrale termica. Il presbiterio quadrangolare rientrante, sempre con gli angoli smussati, è anch’esso dotato di una coppia di finestre a luci mistilinee e termina con la parete di fondo cieca. A destra della facciata si eleva il campanile, con alta scarpa troncopiramidale, fusto ingentilito da tre cartelle mistilinee dipinte su ogni lato, quattro monofore centinate chiuse in basso da ringhiere in ferro nella cella, tiburio ottagonale con luci centinate sui lati principali e copertura a cipolla. All’interno la navata unica è divisa in tre campate, coperte da volte a botte semplice e a botte unghiata; è ritmata dalla presenza di coppie di paraste e pilastri con capitelli modellati in stucco, raccordati dal cornicione perimetrale corrente dipinto a finto marmo. In corrispondenza della prima e della seconda campata le pareti laterali sono sfondate da arcate a pieno centro che immettono in due coppie di cappelle poco profonde a pianta rettangolare; le due cappelle più ampie ospitano gli altari laterali, l’armonium e il battistero nella terza campata. Un ampio arco santo con gli angoli smussati introduce nel presbiterio, elevato di due gradini e coperto da una cupola intradossata ovale ornata da stucchi e dipinti di Matteo Tevini, che nel 1935 dipinse anche la lunetta di fondo della breve abside a pianta rettangolare.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, caratterizzata dall’emergere simmetrico delle cappelle laterali della terza campata, sempre a pianta rettangolare; presbiterio a pianta quadrangolare, concluso da breve abside a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale.
Facciata
Facciata a due spioventi con gli spigoli smussati, preceduta dal sagrato elevato su di una scalinata di nove gradini. Portale architravato in pietra calcarea, completato da frontone interrotto e cimasa centrale; al di sopra si apre una nicchia centinata che incornicia un oculo. Finiture a intonaco tinteggiato; zoccolo di base a intonaco rustico.
Prospetti
Fiancate con gli angoli smussati, ciascuna marcata dalla presenza di due finestre mistilinee nella seconda e nella terza campata, in corrispondenza dello sviluppo della cappella emergente; un ingresso architravato secondario si apre sul fianco sinistro, caratterizzato anche dalla presenza del volume della sacrestia e della centrale termica. Presbiterio quadrangolare rientrante con gli angoli smussati, dotato anch’esso di una coppia di finestre a luci mistilinee. Finiture a intonaco tinteggiato; zoccolo perimetrale a intonaco rustico.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare che si eleva a destra della facciata, dotato di alta scarpa troncopiramidale con accesso architravato sul lato est; fusto intonacato e tinteggiato, ingentilito da tre cartelle mistilinee dipinte su ogni lato, forato da feritoie rettangolari sui lati nord ed est e caratterizzato dalla presenza della mostra di orologio sul lato frontale. Cella campanaria delimitata da cornici orizzontali emergenti, recante quattro monofore centinate chiuse in basso da ringhiere in ferro; tiburio ottagonale con luci centinate sui lati principali e copertura a cipolla, con globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volta a botte semplice nella prima campata della navata, nelle cappelle della terza campata e nell’abside, volta a botte unghiata nella seconda e terza campata, cupola intradossata su pennacchi nel presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra la navata, a più spioventi sopra il presbiterio e a spiovente unico sopra la sacrestia; struttura portante in legno, manto di copertura in tegole marsigliesi in cotto. Campanile coperto da lamiera di rame.
Interni
Navata unica divisa in tre campate, ritmata dalla presenza di coppie di paraste e pilastri completati da capitelli modellati in stucco e raccordati dal cornicione perimetrale corrente con fregio dipinto a finto marmo. In corrispondenza della prima e della seconda campata le pareti laterali sono sfondate da arcate a pieno centro che immettono in due coppie di cappelle poco profonde a pianta rettangolare; un’ultima coppia di cappelle più ampie ospitanti gli altari laterali, l’armonium e il battistero interessa la terza campata. Un ampio arco santo con gli angoli smussati introduce nel presbiterio, elevato di due gradini, un’ultima arcata collega l’ambiente con la breve abside a pianta rettangolare, sulla cui parete di fondo è fissata l’ancona dell’altare maggiore. Finiture a intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre rettangolari di pietra calcarea bianca disposte in corsi longitudinali paralleli sfalsati.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati di Matteo Tevini ornano la lunetta di fondo dell’abside e la cupola del presbiterio; il cornicione corrente è dipinto a finto marmo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa (?))
L’adeguamento liturgico è stato attuato mediante l’accostamento di arredi lignei e non ha dunque carattere di stabilità: l’altare verso il popolo, a tavolo, su predella propria, è collocato al centro del presbiterio, in posizione avanzata verso l’arco santo; l’ambone con fronte unico e pedana lignea si trova presso l’arco santo, a sinistra. Una sedia tipo savonarola a braccioli funge da sede nel presbiterio, a destra; è presente l’altare maggiore storico, con il proprio tabernacolo, che conserva la custodia eucaristica, ma non le balaustre, andate presumibilmente distrutte.
fonte battesimale - intervento strutturale (1968 circa)
Il fonte battesimale storico è stato trasferito presso la terza cappella a destra.
Contatta la diocesi