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Molveno
Trento
cappella
sussidiaria
Madonna Pellegrina
Parrocchia di San Carlo Borromeo
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
nessuno
1957 - 1958(costruzione intero bene); 1958/11/20 - 1958/11/20(benedizione carattere generale); 1985 - 1990(ristrutturazione intero bene)
Cappella della Madonna Pellegrina
Tipologia e qualificazione cappella sussidiaria
Denominazione Cappella della Madonna Pellegrina <Molveno>
Autore (ruolo)
Valli, Francesco (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1957 - 1958 (costruzione intero bene)

La cappella fu eretta con la funzione di monumento ai caduti tra il 1957 e il 1958, su progetto del geometra Francesco Valli e grazie alla generosità di Celeste Bonetti, che offrì il terreno, Attilio Sartori che acquistò la statua lignea della Madonna e dei molti operai che prestarono gratuitamente il loro lavoro.

1958/11/20  (benedizione carattere generale)

Il 20 novembre 1958 il parroco di Molveno, don Tullio Corradini, benedisse la costruzione.

1985 - 1990 (ristrutturazione intero bene)

In base a documenti d’archivio dell’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento si ricava che nell’autunno del 1973 il parroco chiese alla curia un parere sulla cessione a favore dell’erigendo monumento ai caduti delle scritte metalliche con i nomi dei defunti che in origine percorrevano l’arcata d’accesso e le lapidi all’ingresso della cappella. Il parere dalla diocesi fu negativo, ma l’avvenuta trasformazione del piccolo edificio sacro, che ha ormai perso la sua funzione primitiva, testimonia che tale cessione di fatto avvenne. L’immobile venne quindi radicalmente ristrutturato, presumibilmente dopo la metà degli anni Ottanta.
Descrizione

Orientata ad ovest, la piccola cappella si trova in cima a via Dolomiti, sulla sinistra, su di un terrazzo affacciato sull’imbocco della Valle delle Seghe. La costruzione risale al 1957-1958, progettata dal geometra Francesco Valli, ed aveva inizialmente funzione di monumento ai caduti, ma il suo aspetto attuale si deve ricondurre ad un intervento di ristrutturazione fatto presumibilmente dopo la metà degli anni Ottanta. La semplice facciata a capanna è sfondata da un’arcata a pieno centro, chiusa da un cancello in ferro e protetta dagli spioventi emergenti del tetto a due falde; le fiancate simmetriche finite in pietra a vista sono dotate ciascuna di una finestrella quadrangolare dal telaio ligneo, mentre la parete di fondo è cieca. All’interno l’unico ambiente a pianta rettangolare è coperto da volta a botte; un gradino conduce alla zona più interna, con un piccolo altare in muratura addossato alla parete di fondo e una nicchia centrale centinata che ospita la statua della Madonna Pellegrina.
Pianta
Pianta rettangolare.
Facciata
Facciata sfondata da un’arcata a pieno centro, chiusa da un cancello in ferro e protetta dagli spioventi emergenti del tetto. Parato murario in pietra a vista.
Prospetti
Fiancate simmetriche finite in pietra a vista, dotate ciascuna di una finestrella quadrangolare dal telaio ligneo; parete di fondo cieca.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: aula coperta da volta a botte in muratura.
Coperture
Tetto a due falde con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole coppo.
Interni
Ambiente unico rettangolare intonacato e tinteggiato; un gradino conduce alla parete di fondo, caratterizzata da un piccolo altare in muratura e da una nicchia centrale centinata che ospita la statua della Madonna Pellegrina.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre rettangolari di pietra calcarea, disposte in corsi paralleli sfalsati.
Adeguamento liturgico

nessuno
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