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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Fai della Paganella
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Nicolò
Parrocchia di San Nicolò
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1968); presbiterio - aggiunta arredo (1975 circa); fonte battesimale - intervento strutturale (1976)
1200 - 1250(preesistenze intorno); 1613 - 1613(erezione a curazia unita carattere generale); 1699 - 1699(consacrazione carattere generale); 1751/09/03 - 1751/09/03(erezione a curazia indipendente carattere generale); 1790 - 1794(costruzione intero bene); 1838/05/30 - 1838/05/30(consacrazione carattere generale); 1865 - 1865(sopraelevazione campanile); 1914 - 1918(requisizione campane); 1928 - 1929(ristrutturazione intero bene); 1935/07/12 - 1935/07/12(erezione a parrocchia carattere generale); 1948 - 1948(realizzazione organo); 1968 - 1968/07/13(adeguamento liturgico presbiterio); 1975 - 1976(restauro intero bene); 2001/12/17 - 2002(restauro campanile e tetto chiesa); 2004 - 2006(restauro intero bene); 2013/05/07 - 2013(esterno sacrestia)
Chiesa di San Nicolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Nicolo <Fai della Paganella>
Altre denominazioni S. NICOLÒ vescovo
S. Nicolò
Autore (ruolo)
Bianchi, Pietro (costruzione)
Bianchi, Antonio (costruzione)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura tardobarocca (costruzione)
Notizie Storiche

1200 - 1250 (preesistenze intorno)

La vecchia chiesa di San Nicolò a Fai è documentata a partire dal 1365; tuttavia l’analisi della tecnica costruttiva e degli elementi lapidei utilizzati per il fusto del campanile permettono di fissare alla prima metà del XIII secolo l’erezione del primo tempio.

1613  (erezione a curazia unita carattere generale)

Nel 1613 venne eretta la curazia di Fai e Zambana, sede di residenza del curato.

1699  (consacrazione carattere generale)

L’edificio venne consacrato dal principe vescovo Giovanni Michele Spaur nel 1699, forse a seguito di un rifacimento o di un ampliamento.

1751/09/03  (erezione a curazia indipendente carattere generale)

Il 3 settembre 1751 la comunità di Fai si separò come curazia indipendente da quella di Zambana, all’interno della pieve di Mezzolombardo.

1790 - 1794 (costruzione intero bene)

Nel 1790 il primo tempio venne demolito per far posto all’attuale, completato quattro anni dopo, opera secondo le fonti bibliografiche dell’”architetto Bianchi da Como”, identificabile presumibilmente con Pietro Bianchi, o con il figlio Antonio, attivi in Trentino nella seconda metà del Settecento. Della costruzione antica rimasero il campanile e quattro colonne con i relativi capitelli, utilizzate per chiudere i cancelli del cimitero.

1838/05/30  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione avvenne solamente il 30 maggio 1838, per mano del principe vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer in visita pastorale.

1865  (sopraelevazione campanile)

Il campanile venne sopraelevato e modificato nella cella e nella cuspide nel 1865.

1914 - 1918 (requisizione campane)

Le cinque campane antiche venero requisite dal governo austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale.

1928 - 1929 (ristrutturazione intero bene)

L’edificio sacro venne ristrutturato nel corso del 1928 su progetto dell’architetto Antonio Rusconi; con delibera del 4 maggio 1929 il campanile venne dotato di cinque nuove campane, benedette da don Giovanni Battista Mich, canonico della cattedrale di Trento.

1935/07/12  (erezione a parrocchia carattere generale)

L’erezione di Fai della Paganella a parrocchia risale al 12 luglio 1935.

1948  (realizzazione organo)

Nel 1948 venne realizzato l’organo Mascioni, pagato con un contributo del Comune di Fai e grazie alle offerte degli abitanti.

1968 - 1968/07/13 (adeguamento liturgico presbiterio)

Il Soprintendente Nicolò Rasmo denunciò con una lettera del 13 luglio 1968 gli avvenuti lavori di adeguamento liturgico strutturale, realizzati senza autorizzazione eliminando le balaustre e le portine del coro.

1975 - 1976 (restauro intero bene)

La chiesa venne sottoposta ad un restauro in occasione dell’anno santo 1975, su progetto dell’architetto Pietro Marconi di Trento: venne riaperta la finestra dietro l’altare maggiore, venne restaurato il pavimento, la ditta Enzo Delaidotti di Dorsino eseguì la tinteggiatura dell’interno; tra il 1975 e il 1976 Igino Romeri realizzò gli arredi liturgici in legno su disegno di don Antonio Svaizer.

2001/12/17 - 2002 (restauro campanile e tetto chiesa)

Il restauro conservativo del campanile, realizzato su progetto dell’architetto Enrico Mazzucchi, è stato approvato dall’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento il 17 dicembre 2001. L’intervento ha comportato il restauro e la pulizia delle facciate, il consolidamento dell’intonaco del quadrante di orologio, la rimozione e la pulizia dei parapetti sommitali in ghisa, il restauro delle parti lapidee interne alla cella, il rifacimento di pianerottoli e scale interne in legno, la sistemazione delle campane e del cornicione di gronda, l’adeguamento dell’impianto elettrico. Per la chiesa è stato eseguito il consolidamento strutturale dell’incastellatura portante del tetto.

2004 - 2006 (restauro intero bene)

Sempre l’architetto Enrico Mazzucchi ha presentato un progetto di restauro conservativo della chiesa, realizzato nel 2004-2006: si è operato il restauro e la ritinteggiatura delle murature esterne e interne, il restauro delle parti lapidee, delle porte in legno, dei serramenti, delle decorazioni in stucco e marmorino, degli altari laterali, il rifacimento dell’impianto elettrico e la revisione di quello di riscaldamento, la rimozione e il rifacimento della pavimentazione del sagrato.

2013/05/07 - 2013 (esterno sacrestia)

In data 7 maggio 2013 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di restauro esterno della sacrestia, redatto dall’ingegnere Luigi Nicolussi, che ha comportato la sostituzione dell’orditura lignea e del manto di copertura del tetto in scandole di larice e il consolidamento degli intonaci con il rifacimento della tinteggiatura.
Descrizione

Orientata a sud-est e affacciata sulla principale strada di attraversamento del paese, la parrocchiale di San Nicolò venne costruita tra il 1790 e il 1794 da uno degli architetti Bianchi sul luogo della precedente chiesa medievale, risalente alla prima metà del XIII secolo, di cui venne mantenuto solamente il campanile in pietra a vista, modificato nella cella (dotata di quattro ampie monofore centinate) e alla sommità (con copertura piana e parapetti traforati in ghisa) nel XIX e XX secolo. La facciata a due spioventi è ripartita in nove settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce; nei settori centrali si aprono il portale maggiore architravato e con frontone curvilineo, due finestre a profilo mistilineo, la seconda delle quali tamponata, e un oculo sommitale. Le fiancate simmetriche sono forate ciascuna da due finestre mistilinee e dotate di ingresso secondario architravato; un ambiente adibito a deposito con accesso indipendente e il locale caldaia emergono sul fianco sinistro, la sacrestia su quello destro. Il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, rivolto al cimitero, è marcato da lesene intonacate e dotato di una finestra mistilinea per lato; si addossa alla parete di fondo il volume della cappella sepolcrale della famiglia Mottes, con arcata d’ingresso centinata. All’interno la navata unica è divisa in due campate da una serie di paraste a finto marmo sormontate da capitelli compositi, sorreggenti arcate longitudinali e trasversali a pieno centro; le pareti laterali sono sfondate da due coppie di cappelle simmetriche a pianta rettangolare con gli angoli smussati, elevate di un gradino, ospitanti i confessionali e gli altari secondari. Gli ingressi minori si aprono nel settore intermedio tra prima e seconda campata e al di sopra si trovano due statue all’interno di altrettante nicchie centinate. L’arco santo a pieno centro raccorda la navata con il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, elevato di due gradini a cui si aggiunge quello della pedana lignea dell’adeguamento liturgico, esteso fino al coro, dietro l’altare maggiore storico. le volte a vela della navata e del presbiterio sono ornate da stucchi modellati coevi alla costruzione; il marcapiano emergente e il fregio dipinto sottostante percorrono l’intera struttura.
Preesistenze
Il fusto del campanile, risalente alla prima metà del XIII secolo, costituisce la parte più antica dell’intera struttura.
Pianta
Navata a pianta rettangolare arrotondata con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare arrotondata.
Facciata
Facciata a due spioventi, ripartita in nove settori da un motivo a reticolo determinato dall'incrocio di lesene e cornici lisce; nei settori centrali si aprono il portale maggiore architravato e con frontone curvilineo, due finestre a profilo mistilineo, la seconda delle quali tamponata, e un oculo sommitale. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate simmetriche ciascuna forata da due finestre mistilinee e dotata di ingresso secondario architravato elevato di due gradini; un ambiente adibito a deposito con accesso indipendente e il locale caldaia emergono sul fianco sinistro, la sacrestia su quello destro. Il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, rivolto al cimitero, è marcato da lesene intonacate e dotato di una finestra mistilinea per lato; si addossa alla parete di fondo il volume della cappella sepolcrale della famiglia Mottes, con arcata d’ingresso centinata. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista elevata a sinistra della facciata, con accesso indipendente sul lato sud-est, quadrante di orologio su quello nord-est, cella campanaria delimitata da cornici orizzontali emergenti e dotata di quattro monofore centinate sostenuta da pilastrini specchiati. Chiudono la costruzione alla sommità parapetti traforati in ghisa, raccordati da pilastrini in pietra calcarea; la copertura è piana.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a vela con struttura in legno e incannicciato sopra le due campate della navata e nel presbiterio; volte a botte nelle cappelle laterali e nei settori intermedi tra le campate.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra la navata, a più spioventi sopra il presbiterio e i locali di servizio, con struttura portante in legno e manto di copertura in scandole di larice.
Interni
Navata unica divisa in due campate da una serie di paraste a finto marmo sormontate da capitelli compositi, sorreggenti arcate longitudinali e trasversali a pieno centro; in corrispondenza delle due campate le pareti laterali sono sfondate da cappelle simmetriche a pianta rettangolare con gli angoli smussati, elevate di un gradino, ospitanti i confessionali e gli altari secondari. Gli ingressi minori si aprono nel settore intermedio tra prima e seconda campata e al di sopra si trovano due statue all’interno di altrettante nicchie centinate. L’arco santo a pieno centro raccorda la navata con il presbiterio quadrangolare con gli spigoli smussati, elevato di due gradini a cui si aggiunge quello della pedana lignea dell’adeguamento liturgico, esteso fino al coro dietro l’altare maggiore storico. Finiture a intonaco tinteggiato e in marmorino; cornicione emergente e fregio dipinto perimetrali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio in seminato alla veneziana; gradini in pietra calcarea rossa.
Elementi decorativi
Decorazioni in stucco modellato ornano le volte di navata e presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968)
Un primo intervento di adeguamento liturgico strutturale del presbiterio, con la rimozione delle balaustre e dei portali del coro, risale alla primavera del 1968.
presbiterio - aggiunta arredo (1975 circa)
Nel 1975 circa sono stati realizzati gli arredi lignei, disegnati da don Antonio Svaizer: l’altare verso il popolo, avanzato verso l’arco santo, è a tavolo, elevato sopra una pedana sagomata che copre tutto il presbiterio e il coro. L’ambone è collocato presso l’arco santo, a destra; è dotato di predella propria e presenta la struttura principale a leggio. La sede del celebrante è collocata nel presbiterio, a sinistra; la custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dell’altare maggiore storico.
fonte battesimale - intervento strutturale (1976)
Il fonte battesimale storico è stato trasferito nella seconda cappella a destra nel 1976.
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