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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Masi di Vigo
Ton
Trento
chiesa
sussidiaria
Ss. Fabiano e Sebastiano
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1968-1973 circa); ambone - aggiunta arredo (2000 circa)
1579 - 1579(menzione carattere generale); 1655 - XVII(ampliamento intero bene); 1734/10/03 - 1734/10/03(erezione a primissaria curata carattere generale); 1742 - 1742(ricostruzione intero bene); 1839/04/20 - 1839/04/20(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1864 - 1864(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1896 - 1930(ampliamento e ristrutturazione intero bene); 1968 - 1973(ristrutturazione e adeguamento liturgico intero bene); 1997 - 1997(sostituzione vetrate); 2011/07/27 - 2013(adeguamento e installazione impianti intero bene)
Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano <Masi di Vigo, Ton>
Altre denominazioni Ss. FABIANO e SEBASTIANO martiri
Ss. Fabiano e Sebastiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1579  (menzione carattere generale)

La presenza di un luogo di culto ai Masi di Vigo, dedicato ai Santi Fabiano e Sebastiano, è documentata per la prima volta dagli atti visitali del 1579; la chiesetta aveva allora un unico altare consacrato, un calice con coppa d’argento, due ampolline di terracotta, un messale vecchio, due candelieri di ferro e una campanella.

1655 - XVII (ampliamento intero bene)

Nel 1655 i visitatori vescovili permisero di ampliarla “ad longitudinem fornicis ante ingressum” e di costruire il campanile.

1734/10/03  (erezione a primissaria curata carattere generale)

L’erezione a primissaria curata della pieve di Vigo d’Anaunia risale al 3 ottobre 1734.

1742  (ricostruzione intero bene)

Nel 1742 la chiesa è definita “noviter edificata cum parte veteris diruta”; la struttura del nuovo altare maggiore era ancora in buona parte da realizzare. Ancora nel 1751 l’ancona lignea, “abbastanza bella”, era priva di pala; si ordinò quindi di provvedere. La data del 1780 incisa sul portale in facciata potrebbe indicare che i lavori di completamento della struttura e degli arredi si protrassero a lungo.

1839/04/20  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

Il 20 aprile 1839 il Capitanato del circolo di Trento approvò la richiesta del fonte battesimale, a condizione che il Comune si assumesse le spese dell'erezione e della provvista degli oli santi senza intaccare il patrimonio della chiesa.

1864  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

La concessione della custodia eucaristica si ottenne nel 1864.

1896 - 1930 (ampliamento e ristrutturazione intero bene)

Tra il 1896 e il 1930 la chiesa e la sacrestia vennero ristrutturate e il cimitero fu ampliato; dovrebbe risalire a questo periodo la realizzazione della cappella laterale, a sinistra del presbiterio. Le due campane presenti sul campanile risalgono al 1923.

1968 - 1973 (ristrutturazione e adeguamento liturgico intero bene)

La chiesa fu sottoposta ad una radicale ristrutturazione tra il 1968 e il 1973: su progetto del geometra R. Battan venne realizzato l’impianto di riscaldamento dalla ditta Beltrami, ricavando all’interno della sacrestia il locale caldaia; contestualmente venne modificato l’accesso alla cappella sinistra, le pareti interne vennero rivestite in travertino alla base, vennero sostituiti i pavimenti, venne ripreso parzialmente l’intonaco e si ritinteggiò l’interno. Si realizzò inoltre l’adeguamento liturgico del presbiterio, con lo smantellamento dell’altare maggiore storico, e la finestra in controfacciata, inizialmente a luce quadrata, venne ridotta in forma circolare.

1997  (sostituzione vetrate)

Le vetrate attuali risalgono al 1997 e sono firmate da V. Silvestri.

2011/07/27 - 2013 (adeguamento e installazione impianti intero bene)

In data 27 luglio 2011 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di adeguamento della centrale termica della chiesa, sostituzione dell’impianto elettrico e installazione di un impianto anti intrusione, redatto dall’ingegnere Luca Battan di Bolzano. I lavori vennero realizzati entro il 2013.
Descrizione

Orientata regolarmente ad est e posta nel punto più alto e panoramico del piccolo paese dei Masi di Vigo, la chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano è ben visibile dalla strada provinciale che percorre il fondovalle; le prime notizie documentarie sulla sua esistenza risalgono alla visita pastorale del 1579, ma il suo aspetto attuale è il frutto di una ricostruzione settecentesca. La semplice facciata a due spioventi, leggermente avanzati a proteggere l’ingresso, presenta un portale timpanato elevato su due gradini e un oculo sommitale strombato; due finestre a lunetta si aprono specularmente sui fianchi in corrispondenza della prima campata, altre due sulle pareti laterali del presbiterio rettangolare. A sinistra emerge il corpo della cappella laterale, costruita nel Novecento, anch’essa forata da una lunetta sul lato nord e con accesso sul lato ovest; a destra, saliti tre gradini, si raggiunge il campanile, con cornici orizzontali, conci angolari sfalsati e profilatura delle quattro monofore centinate in pietra a vista sulla cella e copertura piramidale a quattro falde con orlo svasato, sormontata da globo, bandierina segnavento e croce apicale. Sempre a destra emerge la sacrestia, con due finestre quadrate protette da inferriate sul fianco sud e accesso indipendente architravato sul lato ovest. All’interno la navata unica è divisa in due campate da coppie di pilastri addossati intonacati, raccordati in alto dal marcapiano emergente plurimodanato, che percorre l’intero volume; due nicchie centinate asimmetriche movimentano la controfacciata e ospitano il fonte battesimale e l’acquasantiera a colonna, affiancata dalla scala a chiocciola in ferro e legno che conduce alla cantoria. L’arco santo a pieno centro introduce nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino, con gli arredi liturgici ulteriormente elevati su di un’ampia pedana; a sinistra un’arcata a sesto ribassato in pietra calcarea modanata segna l’ingresso alla cappella laterale, alla stessa quota pavimentale del presbiterio, con funzione di penitenzieria.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, affiancato sulla sinistra da una cappella a pianta rettangolare irregolare con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Semplice facciata a due spioventi, leggermente avanzati a proteggere l’ingresso; portale timpanato elevato su due gradini e oculo sommitale strombato. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Due finestre a lunetta con cornice plurimodanata si aprono specularmente sui fianchi in corrispondenza della prima campata, altre due sulle pareti laterali del presbiterio rettangolare dotato di un’ulteriore apertura quadrata al centro della parete di fondo, per dar luce al sottotetto. A sinistra emerge il corpo della cappella, anch’essa forata da una lunetta sul lato nord e con accesso sul lato ovest, elevato di due gradini, mentre a destra, saliti tre gradini, oltre il campanile, è presente il volume della sacrestia, con due finestre quadrate protette da inferriate sul fianco sud e accesso indipendente architravato sul lato ovest. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare elevata a destra della chiesa, con breve zoccolo, fusto intonacato e tinteggiato, cella delimitata da cornici orizzontali in pietra a vista, così come i conci angolari sfalsati e la profilatura delle quattro monofore centinate; copertura piramidale a quattro falde con orlo svasato, sormontata da globo, bandierina segnavento e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata e presbiterio coperte da volte a botte unghiata in muratura, rinforzate da un tirante in ferro tra la prima e la seconda campata. Cappella laterale coperta da un soffitto piano, leggermente digradante.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra la navata e il presbiterio, a spiovente unico sopra la cappella e la sacrestia, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi; campanile coperto di scandole lignee.
Interni
Navata unica divisa in due campate da coppie di pilastri addossati intonacati, raccordati in alto dal marcapiano emergente plurimodanato, che percorre l’intero volume; due nicchie centinate asimmetriche movimentano la controfacciata e ospitano il fonte battesimale e l’acquasantiera a colonna, affiancata dalla scala a chiocciola in ferro e legno che conduce alla cantoria. L’arco santo a pieno centro introduce nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino, con gli arredi liturgici ulteriormente elevati su di un’ampia pedana; a destra si trova l’accesso alla sacrestia, mentre a sinistra un’arcata a sesto ribassato in pietra calcarea modanata segna l’ingresso alla cappella laterale, alla stessa quota pavimentale del presbiterio, con funzione di penitenzieria. Finiture a intonaco tinteggiato; rivestimento alla base delle pareti in lastre di travertino.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a quadrotte di pietra calcarea alternativamente bianche e rosse, disposte a scacchiera; pedana presbiteriale in pietra calcarea bianca, con campo centrale in pietra calcarea rossa.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968-1973 circa)
L’adeguamento liturgico è stato attuato mediante la completa rimozione dell’altare maggiore storico in marmo e del cancello in ferro che chiudeva il presbiterio e la realizzazione di una pedana sagomata in marmo comune a tutti gli arredi lignei eterogenei attualmente presenti. Al centro del presbiterio è stato posto un altare verso il popolo a sarcofago, parzialmente dorato e dotato di un fronte aperto schermato da una grata, attraverso la quale si vede la scultura giacente di San Sebastiano, opera di Carlo Pancheri già collocata sotto la mensa dell’altare storico. La sede del celebrante, affiancata da alcune sedute minori, è collocata frontalmente presso la parete di fondo, sulla destra, elevata su di un’ulteriore pedana lignea sagomata, che raggiunge anche la zona retrostante la mensa; è dotata di braccioli e di un alto schienale con profilatura interna centinata dorata. Un tabernacolo ligneo settecentesco di provenienza ignota, integrato con pezzi ottocenteschi, è poggiato su di un basamento al centro della parete di fondo e contiene la custodia eucaristica.
ambone - aggiunta arredo (2000 circa)
A sinistra dell’altare, ai margini della pedana, un leggio in legno con statua centrale gardenese di Cristo risorto e montanti dorati ottocenteschi, presumibilmente di reimpiego da una corona di padiglione, funge da ambone.
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