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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Toss
Ton
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Nicolò
Parrocchia di San Nicolò
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1968 circa); ambone - aggiunta arredo (2000 circa); sede - aggiunta arredo (1968 circa (?))
1537/06/25 - 1537/06/25(menzione carattere generale); 1562 - 1584(ampliamento intero bene); 1616 - 1649(lavori interno); 1660/03/14 - 1660/03/14(erezione a primissaria carattere generale); 1672 - 1672(pavimentazione interno); 1690 - 1690(erezione a curazia carattere generale); 1697 - 1703(lavori tetto); 1715 - 1715(sopraelevazione campanile); 1769 - 1773(ampliamento intero bene); 1806 - 1806(fusione campane); 1837 - 1849(ristrutturazione campanile); 1868 - 1868(ristrutturazione interno); 1878 - XIX(costruzione muro di cinta cimitero); 1925/05/20 - 1925/08/20(fusione campane); 1949 - 1949(ristrutturazione esterno); 1962/08/16 - 1962/08/16(erezione a parrocchia carattere generale); 1968 - 1973(ristrutturazione intero bene); 1988 - 1988(ristrutturazione esterno); 1990 - 1999(danneggiamento volta); 2001/08/22 - 2001(ristrutturazione facciata); 2010 - 2012(restauro intero bene)
Chiesa di San Nicolò
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Nicolò <Toss, Ton>
Altre denominazioni S. NICOLÒ vescovo
Chiesa di San Nicolo
S. Nicolò
Autore (ruolo)
Bianchi, Antonio (ampliamento)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura barocca lombarda (costruzione)
Notizie Storiche

1537/06/25  (menzione carattere generale)

La prima menzione di una cappella di San Nicolò a Toss (“in villa Tosi”) risale alla visita pastorale del 25 giugno 1537.

1562 - 1584 (ampliamento intero bene)

Lavori di ampliamento dell’edificio sono testimoniati dalla presenza nell’archivio parrocchiale di annotazioni del 1562 relative alle spese sostenute per "cavar" e "cargar prede da murar ala ghiesia de Santo Nicolò" e spese per "condur calzina" e "laresi grossi". Probabilmente i lavori andarono molto a rilento poiché nella visita pastorale del 1579 il tetto risultava ancora in costruzione. La data del 1584, incisa sul portale maggiore, si può considerare quella di chiusura del cantiere.

1616 - 1649 (lavori interno)

Ancora nel 1616 la chiesa fu trovata priva di avvolto; si raccomandò di concluderlo, di imbiancare il coro e di realizzare l’altare di Santa Barbara, conformemente al legato di un benefattore. L’altare venne costruito e consacrato nel 1649.

1660/03/14  (erezione a primissaria carattere generale)

E' presumibile supporre che la fondazione della primissaria risalga al 14 marzo 1660, così come appare da un'annotazione presente su un volume della parrocchia di Vigo di Ton dove si fa riferimento ad un documento redatto dal notaio Antonio Borzaga da Cavareno con il quale "li vicini di Toss hanno risolto di provedersi un sacerdote affine avessero il comodo d'udire la messa e gli particolari si sono obbligati di concorrere, chi più chi meno, a fargli il sallario 'perpetuis temporibus' e per la prima volta fu eletto un certo sacerdote Francesco Scaramuccia coll'obbligo d'ottenere egli dal parroco che in allora era Giorgio Endrizi il placet per tal'erezione come in fatti in tutto l'ha approvata". L'annotazione continua però segnalando che "non si trova che sii stata eretta e confermata dall'Ufficio spirituale di Trento".

1672  (pavimentazione interno)

Nel 1672 venne realizzato il pavimento della chiesa.

1690  (erezione a curazia carattere generale)

Nel 1690 la cappella fu eretta a curazia della pieve di Vigo d’Anaunia.

1697 - 1703 (lavori tetto)

Nel 1697 si rinnovò la copertura del presbiterio; nel 1703 quella della navata. Secondo la visita pastorale del 27 luglio 1710 all’epoca il tetto era difettoso, ma sarebbe stato presto riparato.

1715  (sopraelevazione campanile)

La data del 1715 scolpita sopra il portale d’ingresso testimonierebbe di una sopraelevazione del campanile in quell’anno.

1769 - 1773 (ampliamento intero bene)

L’architetto e stuccatore Antonio Bianchi da Brienno ampliò l’edificio esistente sia verso sud-est, con la costruzione del’attuale presbiterio e della sacrestia (1769-1770), sia verso nord-ovest (1773), prolungando la navata. Terminati i lavori strutturali, l’esterno venne decorato con affreschi e l’interno con un apparato stucchivo che coinvolge capitelli, cornici e cartelle.

1806  (fusione campane)

Nel 1806 vennero fuse due nuove campane.

1837 - 1849 (ristrutturazione campanile)

Nel 1837 crollò il tetto del campanile, che venne presto ricostruito; la realizzazione della mostra di orologio, come testimonia l’iscrizione dipinta ai lati, risale al 1849.

1868  (ristrutturazione interno)

Nell’estate del 1868 il nuovo curato di Toss, don Giovanni Battista (Giobatta) Conci, provvide a sostituire la pavimentazione della chiesa, realizzando contemporaneamente delle condotte di raccolta dell’acqua filtrante sotto il pavimento; fece inoltre realizzare dei nuovi banchi e abbassare la quota degli altari laterali.

1878 - XIX (costruzione muro di cinta cimitero)

Il cimitero, posto attorno all'edificio, venne probabilmente cinto da mura solo nell’ultimo quarto del XIX secolo, come testimoniano dei progetti per "muri di sostegno e di cinta che il comune di Toss medita di costruire attorno al cimitero" presentati dall'ingegnere G. Veronesi nel 1878.

1925/05/20 - 1925/08/20 (fusione campane)

La campana minore venne confiscata dal governo austriaco nel 1916; la maggiore si ruppe il 7 maggio 1921. Quattro nuovi bronzi furono commissionati a Giovanni Colbacchini di Trento il 20 maggio 1925; realizzati entro il 20 agosto, furono benedetti dal decano di Mezzolombardo don Giovanni Guadagnini il 13 settembre e collocate sul castello campanario adattato da Lino Defant di Vigo.

1949  (ristrutturazione esterno)

Nel 1949 il curato Iginio Agostini rivolse all'Ordinariato la richiesta di poter ampliare ulteriormente l'edificio di culto, a causa di un forte aumento della popolazione dovuto principalmente alla presenza di lavoratori occupati nella costruzione della diga di Santa Giustina. Sembra tuttavia che non ottenne alcuna autorizzazione e che si attuarono unicamente piccoli interventi di restauro. I lavori si protrassero per circa una ventina di giorni durante i quali vennero sostituite le grondaie e fu rifatto l'intonaco esterno, soprattutto nella zona settentrionale; la spesa complessiva ammontò a circa 200.000 lire.

1962/08/16  (erezione a parrocchia carattere generale)

Il vescovo Carlo de Ferrari eresse la chiesa a parrocchia il 16 agosto 1962.

1968 - 1973 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1968 si realizzò l’adeguamento liturgico del presbiterio con il riutilizzo delle balaustre accoppiate a formare la mensa dell’altare verso il popolo; nel corso del 1972 venne ristrutturato il tetto, sostituendo il manto di copertura, realizzato in mattonelle di cemento. Tra gennaio e febbraio del 1973 fu installato l’impianto di riscaldamento (ditta Beltrami di Trento) e a settembre venne tinteggiato l’interno (Colorificio Taufer di Mezzolombardo), i banchi furono restaurati e integrati con nuovi sedili, schienali e inginocchiatoi e si posò un pavimento in perline di larice nelle relative corsie; anche le porte furono rimesse a nuovo.

1988  (ristrutturazione esterno)

Nell’estate del 1988 venne scavato un cunicolo di drenaggio lungo il perimetro esterno per risanare la chiesa dall’umidità.

1990 - 1999 (danneggiamento volta)

Un terremoto causò negli anni Novanta il dissesto statico della volta; dopo il sisma venne posta una catena in acciaio sopra il cornicione, all’ingresso.

2001/08/22 - 2001 (ristrutturazione facciata)

In data 22 agosto 2001 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento espresse parere favorevole al progetto redatto dall’architetto Stefano Endrizzi, di realizzazione di nuovi gradini all’ingresso principale, tre in luogo di quattro e in pietra calcarea al posto che in calcestruzzo.

2010 - 2012 (restauro intero bene)

Sempre l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole ad un intervento di restauro conservativo della chiesa e dei suoi dipinti murali, su progetto dell’architetto Enrico Mazzucchi e del restauratore Roberto Marzadro, il 24 aprile 2009. I lavori, realizzati tra il 2010 e il 2012, oltre al restauro degli affreschi esistenti, con la rimozione delle ridipinture, la pulitura, la stuccatura e il consolidamento, hanno comportato il consolidamento statico dell’arco santo e delle volte, il rifacimento del manto di copertura in scandole lignee, l’isolamento del pavimento sotto i banchi e nel coro, il consolidamento, parziale rifacimento e descialbo degli intonaci interni, la pulizia e il restauro degli elementi lapidei, la tinteggiatura, il restauro degli altari, il rinnovo dell’impianto elettrico e di illuminazione e l’adeguamento di quelli di riscaldamento e di funzionamento di orologio e campane.
Descrizione

Orientata a sud-est e posta nel punto più elevato del paese, la parrocchiale di San Nicolò deve il suo attuale aspetto ad un ampliamento realizzato tra il 1769 e il 1773 dall’architetto e stuccatore Antonio Bianchi da Brienno, ma la prima menzione di un luogo di culto “nella villa di Toss” con la medesima dedicazione risale alla visita pastorale clesiana del 25 giugno 1537. La facciata dal profilo cuspidato è caratterizzata da quattro paraste di ordine gigante, completate da capitelli compositi, che la dividono in tre settori pressoché uguali; al centro si apre il portale maggiore, architravato e in pietra calcarea, elevato su tre gradini e sormontato da una nicchia centinata affrescata e da una finestra a profilo mistilineo, mentre nei settori laterali si trovano due nicchie simmetriche a centinatura rientrante, anch’esse affrescate. Sopra il cornicione curvilineo modanato si sviluppa il coronamento triangolare, con un’ultima nicchia affrescata centrale tra due paraste e altrettante volute dal profilo sagomato e dall’interno traforato. Lungo le fiancate simmetriche si aprono due finestre mistilinee gemelle in corrispondenza della terza campata; sempre nella terza campata, a destra, è presente l’accesso secondario architravato e, più avanti, la sacrestia. A sinistra invece si trovano la centrale termica e il deposito; il presbiterio e l’abside rettangolare con gli angoli smussati chiudono la costruzione, circondata su tre lati dal cimitero. Il campanile a pianta quadrangolare si addossa alla navata sul lato sinistro: il fusto intonacato è segnato da cantonali sfalsati in pietra a vista, la cella è forata sui quattro lati da aperture centinate con cornici in pietra calcarea e la copertura è a losanghe con oculi e mostra di orologio affrescata sui timpani intonacati. All’interno la navata unica è ritmata da coppie di lesene con capitelli compositi in stucco, a sostegno delle volte a botte semplice e unghiata delle quattro campate diseguali, separate da archi trasversali; due ancone gemelle in stucco caratterizzano la quarta campata. Un primo gradino eleva gli altari laterali ai lati dell’arco santo, altri quattro conducono al presbiterio quadrangolare con gli angoli smussati, coperto da una cupola intradossata a dodici spicchi, illuminato da una coppia di finestre mistilinee e attraversato da due ampie arcate a pieno centro, la seconda delle quali lo raccorda alla breve abside rettangolare, dietro l’altare maggiore, elevata di un ulteriore gradino e dotata di una finestra centrale sulla parete di fondo. Il marcapiano emergente plurimodanato percorre l’intera chiesa; le decorazioni affrescate della facciata e l’apparato stucchivo interno sono coevi al cantiere settecentesco.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrata ad angoli smussati, concluso da breve abside rettangolare con asse maggiore trasversale, sempre ad angoli smussati.
Facciata
Facciata dal profilo cuspidato, caratterizzata da quattro paraste di ordine gigante, completate da capitelli compositi, che la dividono in tre settori pressoché uguali; al centro si apre il portale maggiore, architravato e in pietra calcarea, elevato su tre gradini e sormontato da una nicchia centinata affrescata e da una finestra a profilo mistilineo, mentre nei settori laterali si trovano due nicchie simmetriche a centinatura rientrante, anch’esse affrescate. Sopra il cornicione curvilineo modanato si sviluppa il coronamento triangolare, con un’ultima nicchia affrescata centrale tra due paraste e altrettante volute dal profilo sagomato e dall’interno traforato. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano affreschi o stucchi; le basi delle paraste e la profilatura dello zoccolo sono in pietra calcarea a vista.
Prospetti
Fiancate simmetriche nelle quali si aprono due finestre mistilinee gemelle in corrispondenza della terza campata; sempre nella terza campata, a destra, è presente l’accesso secondario architravato e, più avanti, la sacrestia, dotata di due finestre quadrate sul fianco sud-est. A sinistra invece, dopo il volume del campanile, si trovano la centrale termica e il deposito, con accesso indipendente sul lato sud-est e un secondo accesso e una finestra su quello nord-est; il presbiterio e l’abside rettangolare con gli angoli smussati chiudono la costruzione, circondata su tre lati dal cimitero. Finiture a intonaco tinteggiato; zoccolo perimetrale con profilatura superiore in pietra calcarea.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata alla navata sul lato sinistro, con zoccolo di base, ingresso architravato sul lato nord-ovest, fusto intonacato segnato da cantonali sfalsati in pietra a vista e cella forata sui quattro lati da aperture centinate con cornici in pietra calcarea; copertura a losanghe con timpani intonacati recanti oculi, tranne quello frontale con mostra di orologio dipinta. Globo, bandierina segnavento e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da tre volte a botte semplice e da una volta a botte unghiata sopra la terza campata; presbiterio coperto da cupola intradossata a base decagonale, sostenuta da quattro pennacchi e abside coperta da volta a vela.
Coperture
Tetto a due ripidi spioventi sulla navata e sul presbiterio, a più spioventi sopra l’abside e i locali di servizio. Struttura portante in legno e manto di copertura in scandole lignee su chiesa e campanile; manto di copertura in lamiera metallica sopra sacrestia, deposito e centrale termica.
Interni
Navata unica ritmata da coppie di lesene con capitelli compositi in stucco, a sostegno delle volte delle quattro campate diseguali, separate da archi trasversali; l’ingresso secondario si apre nella terza campata a destra, mentre due ancone gemelle in stucco caratterizzano la quarta campata. Un primo gradino eleva gli altari laterali ai lati dell’arco santo, altri quattro conducono al presbiterio quadrangolare arrotondato, attraversato da due ampie arcate a pieno centro, la seconda delle quali lo raccorda alla breve abside rettangolare, dietro l’altare maggiore, elevata di un ulteriore gradino; due finestre gemelle si aprono sulle pareti laterali del presbiterio, una centrale sulla parete di fondo dell’abside. Il marcapiano emergente plurimodanato percorre l’intera chiesa; le finiture sono a intonaco tinteggiato, ove non vi siano elementi in stucco modellato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata in lastre di pietra calcarea rossa, parzialmente sostituite presso il battistero; pavimento del presbiterio in quadrotte di pietra calcarea alternativamente bianche e rosse, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati settecenteschi ornano la facciata; decorazioni a stucco coeve caratterizzano l’interno.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1968 circa)
L’adeguamento liturgico è stato attuato in tempi diversi e con l’accostamento di elementi eterogenei, in parte strutturali e in parte mobili: nel 1968 circa è stato realizzato l’altare verso il popolo in pietra calcarea, avanzato verso l’arco santo e a raso pavimento, fatto con il riassemblaggio delle balaustre settecentesche, accoppiate e raccordate dal piano della mensa. E’ presente l’altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che contiene la custodia eucaristica.
ambone - aggiunta arredo (2000 circa)
Intorno al 2000 è stato realizzato un leggio ligneo in funzione di ambone, costituito da elementi verticali raccordati da traverse, lettorile e lato frontale aperto, ornato da una statua gardenese di Cristo Risorto e da festoni e altri decori lignei dorati di recupero provenienti da una struttura settecentesca non identificabile; si trova sui gradini dell’arco santo, a sinistra.
sede - aggiunta arredo (1968 circa (?))
Una sedia in legno, con braccioli, seduta e schienale imbottiti, posta nel presbiterio a destra, costituisce la sede del celebrante.
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