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Roverè della Luna
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Caterina
Parrocchia di Santa Caterina
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1970); sede - aggiunta arredo (1970); fonte battesimale - intervento strutturale (1970)
1478/05/28 - 1478/05/28(fondazione carattere generale); 1500/12/02 - 1500/12/02(costruzione intero bene); 1500/12/02 - 1500/12/02(identificazione intero bene); 1500 - 1550(costruzione cappella di Sant'Anna cimitero); 1538 - 1538(menzione esplicita intero bene); 1581 - 1581(descrizione intero bene); 1609/07/20 - 1609/07/20(erezione a curazia carattere generale); 1733/10/27 - 1733/10/27(danneggiamento archivio parrocchiale); 1750 - 1799(sopraelevazione campanile); 1767 - 1767(descrizione intero bene); 1854 - 1854(demolizione intero bene); 1860 - 1861(costruzione intero bene); 1862 - 1862(benedizione carattere generale); 1881/05/01 - 1881/05/01(consacrazione carattere generale); 1915/07/31 - 1915/07/31(erezione a parrocchia carattere generale); 1919 - 1919(tinteggiatura intero bene); 1921 - 1921(decorazione intero bene); 1980 - 1988(restauro intero bene); 2015 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Caterina
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Caterina <Roverè della Luna>
Altre denominazioni S. CATERINA vergine e martire
S. Caterina
Autore (ruolo)
Eccher, Luigi de (progetto chiesa)
Dellantonio, Giuseppe (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa)
architettura neoclassica (costruzione chiesa)
Notizie Storiche

1478/05/28  (fondazione carattere generale)

Il 28 maggio del 1478 il parroco di Mezzocorona, Wilielm Rottaler, acquistò dalla nobildonna Barbara Eßeneckerin, moglie di Lorenzo Jori, una casa sita a Roverè della Luna; a titolo di pagamento il curato garantiva la celebrazione di una messa settimanale in perpetuo in suffragio dell'anima della donna. Lo stesso giorno l'ecclesiastico vendette questa casa alla villa di Roverè della Luna perché venisse usata per celebrarvi questa e altre messe e anche quale saltuaria abitazione del curatore d'anime che veniva da Mezzocorona. L'atto venne approvato dal principe vescovo Giovanni Hinderbach, del quale il Rottaler era segretario. L'Hinderbach concedeva inoltre il permesso di celebrare la messa nella canonica. Da tali notizie si desume che a questa data il paese non disponeva di una cappella adatta allo svolgersi delle funzioni liturgiche, per la celebrazione delle quali si era dovuto trovare un altro luogo.

1500/12/02  (costruzione intero bene)

Con un atto del 2 dicembre 1500 il principe vescovo Udalrico Lichtenstein permetteva agli uomini di Roverè della Luna di costruire un cimitero "apud eorum capellam, sita in ipsa villa". In un documento seguente il principe vescovo concedeva, inoltre, che in tale cappella fosse celebrata la messa e che vi si amministrassero i sacramenti della confessione e della comunione. La notizia della sua abilitazione al culto permette di ipotizzare che fosse stata eretta in epoca recente, forse per ovviare alla situazione descritta nel 1478.

1500/12/02  (identificazione intero bene)

I documenti dell'inizio del XVI secolo non specificano la dedicazione della cappella di Roverè della Luna. Dalle concessioni fatte dal Lichtenstein si evince che doveva trattarsi di un sacello di una certa dignità, nel quale era possibile ricevere alcuni sacramenti. Nella bibliografia tale cappella si trova sempre identificata con quella di Sant'Anna ancora esistente vicino alla chiesa. Tale ipotesi non appare però condivisibile, in quanto a distanza di pochi decenni gli atti clesiani del 1538 riferiscono che la cappella di Roverè era intitolata a Santa Caterina, in seguito sempre ricordata come patrona del paese. In mancanza di altri documenti l’esistenza di questo edificio sacro è confermata dalla posizione e dalla forma del campanile, la cui cella campanaria a quattro bifore sormontate da quattro trifore appartiene a una tipologia diffusa nella prima metà del XVI secolo (ndc).

1500 - 1550 (costruzione cappella di Sant'Anna cimitero)

La cappella di Sant’Anna dovette essere costruita come sacello cimiteriale contestualmente al camposanto nei primi decenni del XVI secolo. La sua funzione cimiteriale è confermata sia dalla sua dedicazione, in quanto la santa era invocata per avere una buona morte (un'altra cappella cimiteriale con questa dedicazione esisteva nel camposanto della chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Trento), sia dalla tematica funeraria della sua decorazione (ndc).

1538  (menzione esplicita intero bene)

La prima menzione esplicita della cappella di Santa Caterina a Roverè della Luna si riscontra negli atti visitali clesiani del 1538. Dal testo si evince che nella cappella si amministravano tutti i sacramenti e che era dotata di un cimitero. Non vi era però un sacerdote residente.

1581  (descrizione intero bene)

Gli atti visitali del 1581 rendono noto che oltre all'altare maggiore nella cappella esisteva anche un altare laterale dedicato all'Epifania, detto "dei Re Magi", entrambi non consacrati. I visitatori vescovili intimavano allora di provvedere alla loro consacrazione e di far dorare il tabernacolo. Si dava mandato, inoltre, di provvedere all'apertura in facciata di una finestra con grata per i fedeli.

1609/07/20  (erezione a curazia carattere generale)

La curazia di Santa Caterina a Roverè della Luna nella pieve di Mezzocorona venne eretta il 20 luglio 1609.

1733/10/27  (danneggiamento archivio parrocchiale)

Un incendio scoppiato nella canonica il 27 ottobre 1733 distrusse in gran parte l'archivio parrocchiale.

1750 - 1799 (sopraelevazione campanile)

La cella campanaria sommitale del campanile, illuminata da quattro monofore, può essere attribuita a un intervento di sopraelevazione della torre databile alla seconda metà del XVIII secolo (ndc).

1767  (descrizione intero bene)

Gli atti visitali del 1767 documentano la presenza nella curaziale di tre altari, dedicati rispettivamente a Santa Caterina d'Alessandria (il maggiore), a Santa Barbara (il laterale sinistro) e all'Epifania (il laterale destro).

1854  (demolizione intero bene)

L'antica chiesa curaziale di Santa Caterina sorgeva sull'area di quella attuale, ma aveva orientamento opposto con abside a nord-est. Fu demolita nel 1854 per consentire i lavori di edificazione del tempio attuale. Durante il periodo della costruzione della nuova chiesa le funzioni liturgiche si svolsero nel grande avvolto del rustico Parisi.

1860 - 1861 (costruzione intero bene)

La nuova chiesa di Santa Caterina venne eretta tra il 1860 e il 1861 su progetto dell'ingegnere Luigi de Eccher di Mezzocorona. Al finanziamento del cantiere fu destinata la rendita di un fondo boschivo situato lungo la strada di comunicazione tra il paese di Roverè della Luna e quello di Magré (Bolzano).

1862  (benedizione carattere generale)

Il nuovo tempio fu benedetto nel 1862.

1881/05/01  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione dell'edificio sacro seguì il 1° maggio 1881 ad opera del vescovo Giovanni Giacomo della Bona.

1915/07/31  (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione della parrocchia di Santa Caterina a Roverè della Luna risale al 31 luglio 1915.

1919  (tinteggiatura intero bene)

Il nuovo edificio fu tinteggiato solo nel 1919.

1921  (decorazione intero bene)

Nel 1921 la chiesa fu decorata internamente dal pittore Camillo Bernardi.

1980 - 1988 (restauro intero bene)

La torre campanaria è stata restaurata negli anni Ottanta del Novecento.

2015  (restauro intero bene)

Nel corso del 2015 la chiesa è stata sottoposta a un intervento di restauro, diretto dall'architetto Enrico Pedri. Tra i lavori eseguiti si ricordano la sostituzione dell'impianto elettrico, il risanamento degli intonaci, la tinteggiatura interna dell'edificio e il rifacimento del tetto.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Santa Caterina sorge al centro del paese di Roverè della Luna, con orientamento a sud. L'attuale edificio venne eretto nel 1860-1861 su progetto dell'ingegnere Luigi de Eccher di Mezzocorona sull'area un tempo occupata dall'edificio della vecchia curaziale, che fu interamente demolita. La chiesa presenta una facciata a due spioventi, occupata al centro da un'arcata centinata sfondata, sorretta da due colonne libere. Al livello d'imposta dell'arcata corre un cornicione modanato interrotto. Nella luce dell'arcata si inseriscono il portale maggiore e una finestra lunettata. Un frontone triangolare, modanato, sommitale ne completa il disegno. Le fiancate, simmetriche, sono caratterizzate caratterizzate dall'emergere a tutta altezza dei corpi delle ali laterali, ciascuno fornito di un accesso secondario. Due contrafforti si collocano lateralmente al presbiterio. Finestre lunettate sono aperte sui due lati in corrispondenza delle campate e del presbiterio. Ulteriori due monofore centinate sono ricavate nel lato curvo dell'abside. Presso la prima campata, a destra, sorge la torre campanaria che costituisce l'unico elemento della chiesa antica risparmiata dalle demolizioni ottocentesche. Il fusto intonacato, definito da cantonali in pietra a vista, è cimato da una cella a tre livelli, ripartiti da cornici lapidee, e illuminati rispettivamente da quattro bifore, quattro trifore e quattro monofore centinate. L'interno si sviluppa a navata unica, ripartita in tre campate da coppie di lesene intonacate, raccordate da arcate trasversali a pieno centro. Ai lati della seconda campata si sviluppano due ali laterali gemelle, inquadrate da arcate centinate. L'arco santo a tutto sesto introduce al presbiterio, rialzato su tre gradini, anch'esso ritmato da coppie di lesene. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle lesene, percorre l'intero perimetro.
Pianta
Pianta rettangolare, ad asse maggiore longitudinale; ai lati della seconda campata si sviluppano due ali laterali a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare; abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due spioventi, occupata al centro da un'arcata centinata sfondata, sorretta da due colonne libere. Al livello d'imposta dell'arcata corre un cornicione modanato interrotto. Nella luce dell'arcata si inseriscono il portale maggiore e una finestra lunettata. Frontone triangolare, modanato, sommitale.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, caratterizzate dall'emergere a tutta altezza dei corpi delle ali laterali, ciascuno fornito di un accesso secondario. Due contrafforti si collocano lateralmente al presbiterio. Finestre lunettate sono aperte sui due lati in corrispondenza delle campate, delle cappelle e del presbiterio. Ulteriori due monofore centinate sono ricavate nel lato curvo dell'abside. Sacrestia emergente a sinistra del presbiterio.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata alla parete destra della navata, in corrispondenza della prima campata. Fusto intonacato, definito da cantonali in pietra a vista, cimato da una cella a tre livelli, ripartiti da cornici lapidee, e illuminati rispettivamente da quattro bifore, quattro trifore e quattro monofore centinate. Cuspide piramidale svasata verso l'alto.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: campata prima e terza e cappelle laterali voltate a botte; campata seconda e presbiterio voltati a vela.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Campanile: Cuspide piramidale svasata verso l'alto, rivestita in lamiera metallica.
Interni
Navata unica, ripartita in tre campate da coppie di lesene intonacate, raccordate da arcate trasversali a pieno centro. Ai lati della seconda campata si sviluppano due ali laterali gemelle, inquadrate da arcate centinate. L'arco santo a tutto sesto introduce al presbiterio, rialzato su tre gradini, anch'esso ritmato da coppie di lesene. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle lesene, percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di pietra calcarea comune alla navata e al presbiterio; mattonelle di cotto sotto i banchi.
Elementi decorativi
Dipinti murali eseguiti a tempera su intonaco adornano le volte della navata e del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970)
L'adeguamento liturgico, risalente al 1970, è stato attuato con elementi lapidei di reimpiego appartenenti al pulpito ottocentesco della chiesa. Le balaustre sono state rimosse. Al centro del presbiterio storico è presente una mensa al popolo di tipo a tavolo, in pietra calcarea. A sinistra, presso l'arco santo, è presente l'ambone in pietra calcarea. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico, che non è stato modificato.
sede - aggiunta arredo (1970)
Completa l'adeguamento del presbiterio l'aggiunta di una sedia in legno, con seduta imbottita, addossata alla parete destra, che viene impiegata come sede.
fonte battesimale - intervento strutturale (1970)
Il fonte battesimale storico è stato ricollocato presso l'altare laterale destro, dedicato a San Giuseppe.
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