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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Faedo
San Michele all'Adige
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Agata
Parrocchia del Santissimo Redentore
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1975 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1975 circa)
1145 - 1145(menzione intero bene); 1300 - 1350(ricostruzione/ ampliamento intero bene); 1367 - 1370(consacrazione carattere generale); 1490 - 1490(menzione cimitero); 1496 - 1513(ricostruzione intero bene); XVI - XVI(costruzione protiro); 1533 - 1533(decorazione arco santo); 1540 - 1560(decorazione interno); 1637/10/21 - 1637/10/21(erezione a curazia carattere generale); XVIII - XVIII(decorazione Intero bene); 1975 - 1975(restauro intero bene); 1990 - 1999(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Agata
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Agata <Faedo, San Michele all'Adige>
Altre denominazioni S. Agata
Autore (ruolo)
Silvestro di Como (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze comacine (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche

1145  (menzione intero bene)

La prima menziona indiretta della chiesa di Sant'Agata a Faedo si riscontra nell'atto di fondazione della prepositura agostiniana di San Michele all'Adige del 1145, con il quale si assicuravano al convento e alla chiesa la decima di Sant'Agata di Faedo.

1300 - 1350 (ricostruzione/ ampliamento intero bene)

La fabbrica altomedievale fu ricostruita o ampliata nel corso della prima metà del XIV secolo.

1367 - 1370 (consacrazione carattere generale)

Nella bibliografia relativa alla chiesa viene più volte ripetuto che l'edificio fu consacrato nel 1321. Stenico (1986-1987) ha però chiarito che si tratta certamente di un errore storico, dovuto a una trascrizione tarda dell'atto di consacrazione, che dovette invece essere impartita tra il 1367 e il 1370.

1490  (menzione cimitero)

In una pergamena del 1490 conservata presso l'archivio parrocchiale di Faedo si fa menzione di un cimitero esistente presso la chiesa di Sant'Agata.

1496 - 1513 (ricostruzione intero bene)

Tra il 1496 e il 1513 l'edificio sacro fu interamente ricostruito in forme gotiche da un certo maestro Silvestro da Como (Rasmo, 1982). La cronologia è confermata dalla presenza dello stemma di Massimiliano I d'Asburgo su una delle chiavi della volta della navata.

XVI  (costruzione protiro)

L'elegante protiro su colonne presente in facciata fu realizzato nel corso del XVI secolo.

1533  (decorazione arco santo)

Sulla destra dell'arco santo è presente un affresco votivo datato 1533. L'opera è assegnata all'ambito lombardo.

1540 - 1560 (decorazione interno)

Verso la metà del XVI secolo un anonimo maestro locale dipinse a fresco il ciclo con le storie della Passione di Gesù Cristo presente sulla parete sinistra della navata.

1637/10/21  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa di Sant'Agata, già cappella dipendente dalla prepositura agostiniana di San Michele all'Adige, venne eretta a curazia il 21 ottobre 1637.

XVIII  (decorazione Intero bene)

La decorazione a fresco della volta del protiro è assegnata a un anonimo maestro trentino del XVIII secolo. Coeva, e forse della stessa mano, è anche la decorazione della nicchia del battistero.

1975  (restauro intero bene)

Nel 1975 l'edificio sacro fu sottoposto a un restauro conservativo, nel corso del quale fu scoperto l'affresco presente a destra dell'arco santo, allora celato da un'ancona lignea.

1990 - 1999 (restauro intero bene)

Un nuovo restauro conservativo fu condotto nel corso dell'ultimo decennio del XX secolo. Contestualmente a tali lavori fu installato l'impianto di riscaldamento a pavimento.
Descrizione

Chiesa di antica fondazione (documentata a partire dal 1145) e dal 1613 sede della curazia di Faedo, la chiesa di Sant'Agata sorge a pochi passi dalla parrocchiale con orientamento a est. Tra il 1496 e il 1513 la fabbrica medievale fu interamente ricostruita tda maestro Silvestro di Como, il quale conferì all'edificio il suo attuale aspetto gotico. La facciata monospiovente, definita lateralmente da conci in pietra a vista e percorsa in basso da una zoccolatura intonacata, è resa asimmetrica dalla presenza sulla destra, della torre campanaria con cella a quattro bifore centinate. Il portale archiacuto, rialzato su un gradino, è protetto da un elegante protiro quadrangolare, sostenuto da colonne libere poggianti su alti plinti squadrati. Al portale si affiancano due finestre rettangolari sdraiate. Un oculo circolare è aperto oltre il livello del protiro. La fiancata destra, prospiciente la strada, è percorsa in basso da una zoccolatura intonacata; un accesso secondario è situato in corrispondenza della seconda campata, mentre una monofora archiacuta è aperta all'altezza della campata terza. Ulteriori due monofore archiacute sono ricavate nei lati obliqui dell'abside. La fiancata sinistra affacciata sulla forra è cieca. Su questo lato, presso il presbiterio, emerge il volume ribassato della sacrestia. L'interno si sviluppa a navata unica, ripartita idealmente in tre campate dalle arcate della volta reticolata, costolonata. Singolare è la presenza nella prima campata di una colonna libera con funzione di sostegno della sovrastante torre campanaria. L'arco santo a sesto acuto introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e definito da lesene lapidee angolari che si raccordano ai costoloni della volta sovrastante.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio rettangolare; abside poligonale.
Facciata
Facciata a uno spiovente, definita lateralmente da conci in pietra a vista, percorsa in basso da una zoccolatura intonacata, e resa asimmetrica dalla presenza sulla destra, della torre campanaria. Il portale archiacuto, rialzato su un gradino, è protetto da un elegante protiro quadrangolare, sostenuto da colonne libere poggianti su alti plinti squadrati. Al portale si affiancano due finestre rettangolari sdraiate. Un oculo circolare è aperto oltre il livello del protiro.
Prospetti
La fiancata destra, prospiciente la strada, è percorsa in basso da una zoccolatura intonacata; un accesso secondario è situato in corrispondenza della seconda campata, mentre una monofora archiacuta è aperta all'altezza della campata terza. Ulteriori due monofore archiacute sono ricavate nei lati obliqui dell'abside. La fiancata sinistra è cieca. Su questo lato, presso il presbiterio, emerge il volume ribassato della sacrestia.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, innestata sul lato destro della facciata. Il fusto intonacato è definito da cantonali in pietra a vista. Cella campanaria a quattro monofore centinate. Cuspide sommitale
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco (tinteggiato internamente). Strutture di orizzontamento: volta reticolata, costolonata sulla navata e sul presbiterio-abside.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Campanile: cuspide rivestita in lamiera metallica.
Interni
Navata unica, ripartita idealmente in tre campate dalle arcate della volta reticolata, costolonata. Nella prima campata, a sinistra, è presente una colonna libera con funzione di sostegno della sovrastante torre campanaria. L'arco santo a sesto acuto introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e definito da lesene lapidee angolari che si raccordano ai costoloni della volta sovrastante.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di pietra calcarea bianche e rosse, comune alla navata e al presbiterio.
Elementi decorativi
Affreschi di varie epoche adornano il protiro, la parete sinistra della navata e l'arco santo.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1975 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma strutturale limitatamente alla sola mensa al popolo, ottenuta dal reimpiego della mensa di un altare seicentesco posizionata al centro del presbiterio storico, a raso pavimento.
presbiterio - aggiunta arredo (1975 circa)
L'adeguamento liturgico è stato completato con l'introduzione nel presbiterio storico di arredi mobili di tipo eterogeneo, impiegati come poli liturgici. A sinistra della mensa al popolo è presente un leggio in legno, che funge da ambone. Alla parete destra del presbiterio è addossata una sedia in legno con seduta imbottita, collocata su predella propria, che funge da sede. A questa si accompagna uno sgabello.
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