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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Faedo
San Michele all'Adige
Trento
chiesa
parrocchiale
SS. Redentore
Parrocchia del Santissimo Redentore
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1967-1970 circa); sede - aggiunta arredo (1967-1970 circa)
1888 - 1895(fase preliminare alla costruzione intero bene); 1898 - 1899/09/23(avvio lavori intero bene); 1899 - 1901(costruzione intero bene); 1901 - 1901(decorazione volte); 1902/06/15 - 1902/06/15(benedizione carattere generale); 1910/04/23 - 1910/04/23(consacrazione carattere generale); 1919/05/15 - 1919/05/15(erezione a parrocchia carattere generale); 1931 - 1931(manutenzione intero bene); 1972 - 1972(installazione impianto di riscaldamento intero bene); 1979 - 1979(restauro intero bene); 1990 - 1990(apertura ingresso sacrestia); 1993 - 1993(restauro intero bene); 2014 - 2015(restauro intero bene)
Chiesa del Santissimo Redentore
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Santissimo Redentore <Faedo, San Michele all'Adige>
Altre denominazioni Chiesa del Redentore
SS. Redentore
Autore (ruolo)
Paor, Emilio (progetto chiesa)
Impresa Lucchi e Girardini (costruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neorinascimentale (costruzione)
Notizie Storiche

1888 - 1895 (fase preliminare alla costruzione intero bene)

La chiesa del Santissimo Redentore a Faedo venne eretta sullo scorcio del XIX secolo in sostituzione di quella antica del paese, dedicata a Sant'Agata, che era divenuta troppo angusta. Il progetto di ampliamento dell'antica chiesa gotica stilato da Luigi Obrelli nel 1888 fu fortunatamente respinto per lasciare posto all'idea di realizzare una nuova e più ampia chiesa, senza distruggere la vecchia. L'idea fu fortemente sostenuta dall'allora curato don Marco Simeon, insediatosi nel 1889. In quello stesso anno fu nuovamente interpellato l'ingegner Obrelli per la preparazione di un progetto per il nuovo tempio. Fin dallo stesso anno si lavorò alla costituzione di un fondo per il finanziamento della fabbrica, ma l'iniziale entusiasmo venne smorzato dalle difficoltà riscontrate per la scelta del luogo in cui realizzarla, congiuntamente all'azione di qualche detrattore del progetto.

1898 - 1899/09/23 (avvio lavori intero bene)

Quando nel 1895 don Simeoni fu destinato alla parrocchia di Torbole e al suo posto si insediò don Corrado Viola i lavori non erano stati ancora avviati, poiché il progetto dell'Obrelli non aveva ricevuto l'approvazione dell'Imperial Regio Capitanato. Fu allora consigliato al curato di richiedere un nuovo progetto all'ingegner Emilio Paor, che venne approvato nel 1899. L'anno precedente si era giunti a un'intesa con i fratelli Giovanni e Michele Filippi per la cessione di un loro terreno in località "alla Tomba", dove sorge il tempio presente; contestualmente a tale accordo cominciarono ad essere radunati i materiali necessari alla fabbrica. Il 9 luglio 1899 fu tracciato il perimetro della costruenda chiesa e il 31 del mese successivo i lavori furono assegnati all'impresa Lucchi e Girardini di Trento. La benedizione della prima pietra seguì il 23 settembre successivo.

1899 - 1901 (costruzione intero bene)

I lavori di edificazione del nuovo tempio procedettero speditamente con il concorso della popolazione locale e furono portati a compimento entro l'autunno del 1901.

1901  (decorazione volte)

La decorazione a tempera delle volte fu eseguita da Luigi Peschedasch nel 1901.

1902/06/15  (benedizione carattere generale)

La chiesa fu benedetta il 15 giugno 1902.

1910/04/23  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione del tempio seguì il 23 aprile 1910. Con ogni probabilità a questa data la sede della curazia di Faedo fu trasferita nella neo-eretta chiesa del Santissimo Redentore.

1919/05/15  (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione della curazia di Faedo al grado di parrocchia risale al 15 maggio 1919.

1931  (manutenzione intero bene)

Nel 1931 furono eseguiti dei lavori di ripristino della pavimentazione in tavole di cemento e opere varie concernenti i gradini di accesso alla chiesa e il muro di sostegno sud del piazzale.

1972  (installazione impianto di riscaldamento intero bene)

Nel 1972 l'edificio sacro fu dotato di un impianto di riscaldamento, che fu fornito dalla ditta Beltrami.

1979  (restauro intero bene)

Nel 1979 la ditta Mario Nardelli eseguì alcune opere di consolidamento della chiesa parrocchiale, che era rimasta danneggiata dal terremoto del Friuli del 1976. Gli interventi riguardarono il consolidamento dell'arco santo con putrelle di ferro e la sigillatura delle crepe venutesi a formare sopra alcune delle finestre della navata.

1990  (apertura ingresso sacrestia)

Nel 1990 fu aperto l'ingresso presente sul lato nord della sacrestia e venne realizzata una tramezzatura interna per la collocazione della centrale termica.

1993  (restauro intero bene)

Nel 1993 venne eseguito il restauro degli intonaci della chiesa e del campanile e venne installata una nuova rete di raccolta delle acque meteoriche.

2014 - 2015 (restauro intero bene)

L'edificio è stato sottoposto a un restauro conservativo nel corso del 2014-2015. Tra i lavori eseguiti si ricordano il consolidamento statico dell'edificio sacro, danneggiato da un terremoto, la modifica della pavimentazione della cappella laterale, il rifacimento della pavimentazione esterna della chiesa, il rifacimento delle coperture del campanile e della chiesa, la posa della linea vita sulle coperture. Inoltre si è provveduto a creare un servizio igienico in prossimità della centrale termica e alla tinteggiatura interna ed esterna dell'edificio. I lavori sono stati diretti da parte dell'architetto Lorenza Donati.
Descrizione

La chiesa parrocchiale del Santissimo Redentore sorge lungo la via principale del paese di Faedo con orientamento a sud. L'edificio sacro fu costruito tra il 1899 e il 1901 su progetto dell'ingegner Emilio Paor, in sostituzione dell'antica chiesa di Sant'Agata divenuta troppo angusta. La facciata è organizzata su due registri, ciascuno ritmato da quattro paraste ioniche che determinano una partizione in tre settori, di cui quello centrale di dimensioni maggiori rispetto ai laterali. Il settore centrale inferiore è occupato dall'apertura del portale maggiore, inquadrato da un'arcata sfondata; i settori laterali, compresi tra pilastri esterni di rinforzo, sono abbelliti da specchiature in rilievo. Nel settore mediano superiore è aperta una trifora a luci centinate. Il disegno è completato in alto da un frontone triangolare modanato con croce sommitale. Le fiancate, simmetriche, sono caratterizzate dalla presenza dei corpi emergenti delle cappelle situate in corrispondenza della seconda campata. Monofore centinate si dispongono in basso in corrispondenza della prima e della terza campata; ulteriori tre oculi circolari aperti oltre il livello del cornicione marcapiano interno, illuminano la navata. All'altezza della terza campata si trovano, inoltre, due accessi secondari gemelli. Il presbiterio è illuminato lateralmente da due finestre lunettate; sul lato sinistro emerge il corpo della sacrestia e del locale caldaia. Ulteriori due monofore centinate si dispongono lateralmente all'abside semicircolare. Al lato destro del presbiterio è addossata la torre campanaria accessibile dal lato nord. Il fusto intonacato, profilato da conci angolari, poggia su di un'alta scarpa, definita da conci lapidei angolari in corsi alternati. Oltre una cornice modanata e dentellata si erge la cella campanaria a quattro monofore centinate, definita da lesene angolari e abbellita su tutti i lati da frontoni triangolari. Sul tutto insiste una cuspide ottagonale sommitale. L'intero si sviluppa a navata unica, ritmata da coppie di paraste corinzie poggianti su plinti squadrati, che determinano una partizione in tre campate di uguali dimensioni, precedute e seguite da due settori di dimensioni minori. Tra le paraste s’inseriscono tre arcate centinate, che nella seconda campata danno accesso a due cappelle laterali gemelle. L’arco santo a pieno centro immette al presbiterio, rialzato su tre gradini e anch’esso definito da coppie di paraste corinzie. Un cornicione marcapiano modanato percorre l’intero perimetro.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Ai lati della seconda campata si sviluppano due cappelle a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare; abside semicircolare.
Facciata
Facciata organizzata su due registri, ciascuno ritmato da quattro paraste ioniche che determinano una partizione in tre settori, di cui quello centrale di dimensioni maggiori rispetto ai laterali. Il settore centrale inferiore è occupato dall’apertura del portale maggiore, inquadrato da un’arcata sfondata; i settori laterali, compresi tra pilastri esterni di rinforzo, sono abbelliti da specchiature in rilievo. Nel settore mediano superiore è aperta una trifora a luci centinate. Il disegno è completato in alto da un frontone triangolare modanato con croce sommitale.
Prospetti
Fiancate laterali simmetriche, caratterizzate dalla presenza dei corpi emergenti delle cappelle situate in corrispondenza della seconda campata. Monofore centinate si dispongono in basso in corrispondenza della prima e della terza campata; ulteriori tre oculi circolari aperti oltre il livello del cornicione marcapiano interno, illuminano la navata. All’altezza della terza campata si trovano, inoltre, due accessi secondari gemelli. Presbiterio illuminato lateralmente da due finestre lunettate; sul lato sinistro emerge il corpo della sacrestia e del locale caldaia. Ulteriori due monofore centinate si dispongono lateralmente all’abside semicircolare.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata alla fiancata destra del presbiterio. Il fusto intonacato, profilato da conci angolari, poggia su di un'alta scarpa, definita da conci lapidei angolari in corsi alternati. L'ingresso alla torre è posto sul lato nord. Cella campanaria a quattro monofore centinate, rialzata su una cornice modanata e dentellata, definita da lesene angolari e abbellita su tutti i lati da frontoni triangolari. Cuspide ottagonale sommitale.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata sulla navata; cupola circolare sul presbiterio; catino absidale.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda, con struttura in legno e manto di copertura in lamiera. Campanile: cuspide ottagonale rivestita in lamiera.
Interni
Navata unica ritmata da coppie di paraste corinzie poggianti su plinti squadrati, che determinano una partizione in tre campate di uguali dimensioni, precedute e seguite da due settori di dimensioni minori. Tra le paraste s’inseriscono tre arcate centinate, che nella seconda campata danno accesso a due cappelle laterali gemelle. L’arco santo a pieno centro immette al presbiterio, rialzato su tre gradini e anch’esso definito da coppie di paraste corinzie. Un cornicione marcapiano modanato percorre l’intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta una pavimentazione in quadrotte di pietra calcarea bianca, disposte in corsi diagonali. Le stesse, alternate ad altre in pietra calcarea rossa, si trovano anche nel presbiterio.
Elementi decorativi
Dipinti murali realizzati a tempera su intonaco adornano la volta della navata, i pennacchi e la cupola del presbiterio e il catino absidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1967-1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato eseguito in forma strutturale limitatamente ai poli liturgici dell'altare e dell'ambone. Le balaustre sono state rimosse. Al centro del presbiterio storico, a raso pavimento, è stato collocato un altare al popolo di tipo a tavolo, realizzato con pezzi di reimpiego della balaustrata storica. A sinistra, presso l'arco santo, è presente un ambone con parapetto a tre fronti in marmo, nel quale parimenti sono stati reimpiegati alcuni balaustri. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
sede - aggiunta arredo (1967-1970 circa)
A destra dell'altare maggiore storico è stato introdotto un sedile in legno con schienale a profilo archiacuto, che funge da sede. Ad esso si accompagnano due sedie analoghe di formato minore.
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