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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Vattaro
Altopiano della Vigolana
Trento
chiesa
comunale
S. Rocco
Parrocchia di San Martino
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975 circa)
1585 - 1585(menzione preesistenze); 1675/05/30 - 1686(costruzione intero bene); 1694 - 1694(benedizione carattere generale); 1920/11/02 - 1920/11/02(passaggio di proprietà intero bene); 1955 - 1955(restauro intero bene); 1955 - 1955(decorazione aula); 1956 - 1956(costruzione campaniletto a vela); 1971 - 1971(restauro intero bene)
Chiesa di San Rocco
Tipologia e qualificazione chiesa comunale
Denominazione Chiesa di San Rocco <Vattaro, Altopiano della Vigolana>
Altre denominazioni S. Rocco
Autore (ruolo)
Somalvico, Apollonio (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1585  (menzione preesistenze)

Una cappella di San Rocco a Vattaro è ricordata per la prima volta negli atti visitali del 1585, che la descrivono come "chiusa da cancelli di legno con pavimento di terreno, i muri dipinti e l'altare".

1675/05/30 - 1686 (costruzione intero bene)

La chiesa fu edificata nelle forme presenti tra il 1683 e il 1686 da Apollonio Somalvico di Brienno, ingaggiato dal nobile locale Bartolomeo Bortolazzi per adempiere a un voto pronunciato dal padre Giacomo Antonio fin dal 1647. L'iter per la ricostruzione ebbe inizio nel 1675, quando Bartolomeo e i fratelli Giovanni e Ludovico inviarono al vescovo di Feltre la richiesta di poter edificare a proprie spese una cappella o oratorio privato al centro del paese di Vattaro. Ottenuta la licenza (30 maggio 1675) i Bortolazzi ritardarono di qualche anno l'avvio del cantiere, preferendo inserire la costruzione della chiesetta in un progetto più vasto, che comprendeva la riqualificazione della loro residenza, oggi sede del municipio, e delle loro proprietà poste in prossimità della chiesetta.

1694  (benedizione carattere generale)

La chiesa fu solennemente benedetta nel 1694.

1920/11/02  (passaggio di proprietà intero bene)

La chiesa, passata alla famiglia Fogazzaro per via ereditaria, nel 1920 (2 novembre) venne venduta da Elisa Fogazzaro al comune di Vattaro assieme ad altri immobili già di proprietà della famiglia Bortolazzi.

1955  (restauro intero bene)

La chiesa fu restaurata nel 1955.

1955  (decorazione aula)

Nel 1955 il comune di Vattaro commissionò a Marco Bertoldi l'esecuzione del dipinto murale raffigurante San Martino che dona il mantello al povero presente sulla volta dell'aula.

1956  (costruzione campaniletto a vela)

Il campaniletto a vela che si erge sul lato ovest venne costruito nel 1956 dall'impresa Guido Battisti di Borgo Valsugana.

1971  (restauro intero bene)

La chiesa fu nuovamente restaurata nel 1971.
Descrizione

La chiesa di San Rocco che sorge al centro del paese di Vattaro venne edificata tra il 1683 e il 1686 da Apollonio Somalvico di Brienno, su commissione della nobile famiglia locale dei Bortolazzi. Acquistata dal municipio di Vattaro nel 1920, la chiesetta funge oggi da cappella feriale. L'edificio si compone di tre corpi distinti, costituiti da un atrio a pianta rettangolare, da un'aula ottagonale irregolare che si eleva al di sopra delle restanti strutture e da un presbiterio rettangolare privo di abside, ai lati del quale si sviluppano gli ambienti della sacrestia e di una cappella laterale. La semplice facciata a due spioventi è caratterizzata dal monumentale portale architravato rialzato rispetto al livello della strada e preceduto da una scalinata di sei gradini, sormontato da una finestra lunettata. Nell'aula due arcate a pieno centro con cherubino in chiave inquadrano l'accesso all'aula stessa e al presbiterio e trovano corrispondenza in quelle cieche, disegnate sulle pareti laterali. Ai lati del presbiterio, rialzato su due gradini, si aprono il portale di accesso alla sacrestia e quello di accesso alla cappella laterale, affiancato da due finestre quadrangolari con cornice in pietra a vista, chiuse da inferriate. La chiesetta conserva al suo interno un pregevole altare ligneo di bottega trentina del XVII secolo, con pala di Francesco Marchetti del 1688 raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e angioletti in gloria, San Rocco e San Sebastiano.
Pianta
Aula a pianta ottagonale irregolare, preceduta da un ingresso a pianta rettangolare; presbiterio rettangolare sul quale si affacciano due ambienti adibiti a sacrestia (a sinistra) e a cappella (a destra).
Facciata
Facciata a due spioventi costituita da un avancorpo al centro del quale si apre un portale architravato in pietra, concluso da fastigio, rialzato rispetto al livello della strada e preceduto da una scalinata di sei gradini. In alto al centro si apre una finestra lunettata; a destra del portale è murata una piccola acquasantiera a muro; esile croce latina apicale.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, articolate simmetricamente. Corpo dell'aula rialzato rispetto all'ingresso e al presbiterio, ai lati del quale emergono gli ambienti della sacrestia e della cappella laterale. Finiture esterne a intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: ingresso e aula sormontati da volta a botte unghiata; presbiterio coperto da volta a crociera; cappella laterale chiusa da volta irregolare, quadripartita e unghiata.
Coperture
L'avancorpo dell'ingresso e il corpo posteriore costituito da presbiterio, sacrestia e cappella laterale sono coperti da tetti a doppia falda con struttura lignea e manto di copertura in lastre di ardesia; corpo centrale dell'aula coperto da un tetto a otto falde, con struttura lignea e manto di copertura in lastre di ardesia.
Interni
Aula ottagonale con accesso inquadrato da un'arcata a pieno centro cimata da cherubino; nei quattro lati minori, angolari, si collocano nicchie a profilo centinato abbellite in alto da valve di conchiglia modellate in stucco, ospitanti statue; pareti laterali campite da arcate cieche lievemente rilevate; sul lato destro è visibile la strombatura di un accesso laterale murato. Presbiterio preceduto da arco santo a pieno centro con cherubino in chiave, rialzato su due gradini; lato sinistro aperto dal portale di accesso alla sacrestia costituito da una cornice in pietra calcarea; lato destro caratterizzato dall'accesso alla cappella laterale, affiancato da due finestre quadrangolari con cornice in pietra a vista, chiuse da inferriate.
Pavimenti e pavimentazioni
Nell'aula pavimento in lastre di pietra calcarea; nel presbiterio, in sacrestia e nella cappella laterale mattonelle di pietra calcarea in corsi ortogonali.
Elementi decorativi
La volta della navata è centrata da un dipinto murale eseguito a tempera (San Martino che dona il mantello al povero); apparato stucchivo limitato all'aula, costituito dalla cornice barocca in stucco modellato, dipinto, dorato presente sulla volta, dal coronamento a valva di conchiglia delle nicchie laterali e dai due cherubini posti in chiave alle arcate di accesso all'aula stessa e al presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1965-1975 circa)
L'adeguamento liturgico è attuato solo parzialmente. Al centro del presbiterio storico è stata posta una mensa di tipo a tavolo in legno e metallo, collocata a raso pavimento. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico. Un leggio in metallo, collocato nel presbiterio in occasione delle celebrazioni liturgiche, funge da ambone.
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