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Ravina
Trento
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Antonio di Padova
Parrocchia della Traslazione di Santa Marina
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1655 - 1655(costruzione intero bene); 1674/04/07 - 1674/04/07(consacrazione carattere generale); XVIII - XVIII(decorazione esterno); 1856 - 1856(costruzione campanile); 2002 - 2003(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio di Padova
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio di Padova <Ravina, Trento>
Altre denominazioni chiesetta di S. Antonio da Padova
S. Antonio di Padova
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1655  (costruzione intero bene)

La chiesa venne costruita nel 1655 per volere e col sostegno economico delle comunità di Belvedere, Ravina e Romagnano, come si legge sull'iscrizione incisa sull'architrave del portale, ma anche su interessamento del futuro principe vescovo Francesco Alberti Poja, che aveva possedimenti e residenza nella zona.

1674/04/07  (consacrazione carattere generale)

La consacrazione ebbe luogo il 7 aprile 1674.

XVIII  (decorazione esterno)

Nella seconda metà del Settecento furono dipinte ad affresco due stazioni della Via Crucis nelle nicchie della facciata e una sul fianco sinistro.

1856  (costruzione campanile)

Il campanile fu eretto nel 1856, come testimoniato dalla lapide murata sul fusto.

2002 - 2003 (restauro intero bene)

La chiesetta fu restaurata nel 2002-2003 dal Consorzio ARS Conservazione e Restauro Beni culturali, su progetto dell'architetto Giorgia Gentilini. In questa occasione venne dotata di un piccolo ambiente di conservazione degli ex voto utilizzando l'ex oratorio a ridosso del presbiterio. Vennero inoltre realizzate una canaletta in ciottoli della larghezza di 40 cm lungo il perimetro nord-ovest, per l'allontanamento delle acque meteoriche e una nuova pavimentazione in ciottoli intorno alla chiesa. Si provvide inoltre al restauro degli affreschi e dei frammenti di affresco emersi sia all'esterno che all'interno e alla nuova tinteggiatura.
Descrizione

La piccola chiesa, orientata ad ovest, è situata al centro del nucleo abitato di Belvedere, su di un terrazzamento panoramico rivolto verso la valle dell'Adige. La costruzione, promossa dal futuro principe vescovo Francesco Alberti Poja che qui risiedeva, avvenne nel 1655 con il sostegno delle vicine comunità di Ravina e Romagnano. Presenta una semplice facciata a due spioventi, abbellita da due nicchie simmetriche con altrettante stazioni della Via Crucis affrescate, portale architravato e finestra a lunetta. Sulla sinistra si eleva il campanile, risalente al 1856, con monofore centinate nella cella e copertura a cipolla. Lungo il fianco sinistro emergono la sacrestia e un coretto. L'interno è un unico ambiente a pianta rettangolare, con la zona presbiteriale alla stessa quota pavimentale della navata. Una finestra rettangolare chiusa da una grata mette in comunicazione il presbiterio con il coretto laterale, accessibile dalla stessa porta che conduce alla sacrestia. Sopra il coretto si trova la saletta un tempo oratorio, con ingresso indipendente all'esterno, sul lato ovest, e una finestra che si affaccia dall'alto sul presbiterio. La chiesa è officiata due volte all'anno, il lunedì dopo Pasqua e il 13 giugno, festa di Sant'Antonio di Padova.
Pianta
Pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; coretto a pianta rettangolare sul lato sinistro.
Facciata
Facciata a due spioventi; portale architravato affiancato da due finestre rettangolari e da altrettante nicchie affrescate. Sopra il portale un riquadro figurato ad affresco lo raccorda alla finestra centrale a lunetta.
Prospetti
Una finestra rettangolare sul lato destro; sulla sinistra emerge il volume della sacrestia e del coretto. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossato alla facciata sulla sinistra, con zoccolo in pietra calcarea e fusto intonacato e tinteggiato, segnato da due cornici orizzontali in pietra all'altezza delle monofore centinate della cella campanaria. Copertura a cipolla sormontata da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: aula coperta da volta a botte con lunette; coretto laterale con soffitto piano.
Coperture
Tetto a due spioventi con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi; campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Navata unica, percorsa in controfacciata e sulle pareti laterali da un cornicione aggettante modanato; l'unico altare è addossato alla parete di fondo, elevato di due gradini rispetto al piano di calpestio. Lungo la parete sinistra si trova l'accesso alla sacrestia e al coretto laterale, comunicante con la zona presbiteriale mediante una finestra rettangolare chiusa da grate. Una finestra simile si apre al livello superiore, per consentire il collegamento con l'ambiente dell'ex oratorio, oggi sala di conservazione degli ex voto.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle quadrate di pietra calcarea, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Stazioni della Via Crucis affrescate entro nicchie in facciata e sul fianco sinistro; all'interno croci di consacrazione sempre ad affresco.
Adeguamento liturgico

nessuno
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