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restauro
adeguamento liturgico
Garniga Terme
Trento
chiesa
parrocchiale
Cuore di Gesu
Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (2006); ambone - intervento strutturale (2006); sede - intervento strutturale (2006); custodia eucaristica - intervento strutturale (2006); fonte battesimale - intervento strutturale (2006); confessionale - aggiunta arredo (2006)
1938 - 1940(costruzione intero bene); 1940/06/15 - 1940/06/15(benedizione carattere generale); 1942 - 1942(decorazione interno); 1952 - 1960(ristrutturazione intero bene); 1970 - 1975(ristrutturazione intero bene); 2006 - 2006(ristrutturazione intero bene)
Chiesa del Cuore di Gesù
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa del Cuore di Gesù <Garniga Terme>
Altre denominazioni Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Chiesa del Sacro Cuore di Gesu
Cuore di Gesu
Autore (ruolo)
Studio Architetti ing. Pietro Marzani e prof. Giovanni Tiella Rovereto (progetto)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1938 - 1940 (costruzione intero bene)

Dopo aver raccolto una parte dei fondi necessari alla costruzione di una nuova chiesa, più vicina all'abitato di Garniga Nuova, nel 1927 venne eletto un comitato rappresentativo delle famiglie della comunità; nel 1929 furono costruite le fornaci per la calce, con il contributo degli abitanti; nel 1930 si concluse con il comune di Aldeno un accordo per ottenere il terreno per la costruzione. Il progetto fu redatto dagli architetti Marzani e Tiella di Rovereto; maestro muratore era Giuseppe Coser di Garniga Vecchia. Dopo una fase di stasi, il nuovo parroco don Pietro Simion diede l'avvio ai lavori dopo l'8 dicembre 1938. La prima pietra fu benedetta da don Giovanni Gosetti, decano di Villalagarina, il 5 maggio 1839 e i lavori proseguirono fino al 1940. L'altare maggiore e i due altari laterali vennero smontati dalla chiesa di Sant'Osvaldo e rimontati nella nuova chiesa. A fianco venne costruita la canonica.

1940/06/15  (benedizione carattere generale)

Il 15 giugno 1940 la costruzione fu benedetta sempre da Giovanni Gosetti, decano di Villalagarina.

1942  (decorazione interno)

Nel mese di giugno del 1942 Marco Bertoldi eseguì a tempera su intonaco la Via Crucis e altri soggetti sacri nell'aula.

1952 - 1960 (ristrutturazione intero bene)

Tra il 1952 e il 1960 venne costruita la cuspide del campanile, che venne intonacato all'esterno e all'interno (1957, impresa Eugenio Zeni di Aldeno); venne inoltre rifatto il soffitto ligneo della chiesa.

1970 - 1975 (ristrutturazione intero bene)

Una nuova ristrutturazione fu fatta tra il 1970 e il 1975, sotto la direzione degli architetti Fulvio Nardelli e Paolo Solano: furono sistemate le finestre esistenti e se ne aprirono di nuove, fu rifatto il tetto, sostituendo le tegole con la lamiera zincata, fu ampliata la sacrestia, addossandole il nuovo edificio della canonica, venne modificata la zona d'ingresso alla chiesa e al posto del fonte battesimale fu posizionato il confessionale, venne installato l'impianto di riscaldamento e rifatto quello di amplificazione, furono perlinate le pareti interne e venne controsoffittata la navata, furono sistemate ed elettrificate le campane, fu fatto l'adeguamento liturgico (gli antichi altari tornarono nella chiesa di Sant'Osvaldo per ordine della Soprintendenza e al posto di quelli laterali, all'arco santo, furono posizionati il fonte battesimale a sinistra e il tabernacolo a destra, realizzati ex novo in cemento bianco), fu rifatto il pavimento e furono ritinteggiati esterno e interno.

2006  (ristrutturazione intero bene)

Risalgono al 2006 gli ultimi lavori alla chiesa, che, oltre alla trasformazione interna dovuta al completo ripensamento dei poli liturgici, hanno comportato il rifacimento del sagrato, delle aperture e della cuspide del campanile, dotato di orologio, la modifica delle finestre, la realizzazione di un nuovo portale e di un mosaico pavimentale all'entrata, il rifacimento dell'impianto di riscaldamento a pavimento, la realizzazione di nuove vetrate da parte del Progetto Arte Poli di Verona. Architetto responsabile dei lavori fu Michele Anderle.
Descrizione

La nuova chiesa parrocchiale, orientata a nord-est, fu eretta sopra un dosso nei pressi della frazione Piazza del comune di Garniga, voluta in posizione più centrale rispetto alle abitazioni di quanto non fosse l'antica chiesa di Sant'Osvaldo. La costruzione risale al 1938-1940, su progetto degli architetti Marzani e Tiella di Rovereto e grazie alla generosità dei fedeli, con il coordinamento del parroco don Pietro Simion, consumato dalla fatica e deceduto per improvvisa malattia prima della benedizione. L'esterno è molto semplice, caratterizzato da zoccolo perimetrale e cantonali sfalsati in pietra a vista, cornicione aggettante che separa la zona inferiore delle pareti, finestrata, da quella superiore in muratura continua e facciata a due spioventi con arcata a pieno centro e portale arretrato. Il campanile si trova sul fianco sinistro, anch'esso con zoccolo e cantonali in pietra a vista, monofore centinate nella cella campanaria e sui frontoncini sovrastanti e cuspide piramidale. L'interno, privo di altari o altri arredi storici, è stato completamente ripensato nel 2006, su progetto dell'architetto Michele Anderle di Trento: lo spazio originariamente destinato alla navata, fino all'arcata a pieno centro dove iniziava il presbiterio, è interamente destinato all'assemblea, con una disposizione ellittica dei banchi intorno alla pedana quadrata dell'altare; all'interno di questo movimento si inseriscono anche l'ambone, sulla destra e la sede, sulla sinistra, verso il fondo dell'aula. Questa è conclusa da un setto murario concavo interrotto al centro dall'apertura rettangolare che la mette in comunicazione con la cappella dell'adorazione eucaristica, posta nel presbiterio originario. Tutti i poli liturgici, in marmo di Carrara, marmo Azul Macaubas del Brasile e bronzo dorato, sono stati realizzati da Paul dë Doss Moroder.
Pianta
Aula a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, seguita dalla cappella per l'adorazione eucaristica, sempre a pianta rettangolare.
Facciata
Facciata a due spioventi caratterizzata da zoccolo e cantonali sfalsati in pietra a vista, con arcata a pieno centro sempre profilata da conci in pietra a vista tra due finestre rettangolari e portale a luce rettangolare arretrato. Al di sopra del marcapiano aggettante si apre un oculo con cornice strombata in pietra. Finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Zoccolo e cantonali a corsi alternati in pietra a vista; finiture a intonaco tinteggiato; un cornicione aggettante percorre le pareti della chiesa e della cappella, separando la zona inferiore, finestrata, da quella superiore in muratura continua. Sul fianco sinistro si trova il campanile, in prossimità dell'innesto della cappella. A destra emerge la sacrestia e, più avanti, dell'edificio della canonica.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare con alto zoccolo e cantonali sfalsati in pietra a vista; fusto a intonaco tinteggiato con quadranti di orologio su ogni lato. Cella campanaria delimitata da cornici orizzontali aggettanti, illuminata da quattro monofore centinate e sormontata da altrettanti frontoncini triangolari forati da monofore centinate minori. Cuspide piramidale sormontata da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame e calcestruzzo. Strutture di orizzontamento: capriate lignee.
Coperture
Tetto a due spioventi con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi. Copertura del campanile in lamiera metallica.
Interni
Aula ad ambiente unico, illuminata da tre monofore centinate sulla parete sinistra e due su quella destra. Il setto murario che contiene il portale, arretrato rispetto alla controfacciata, divide quest'ultima in due ambienti laterali, ospitanti a sinistra il battistero, a destra il confessionale. Lo spazio originariamente destinato alla navata, fino all'arcata a pieno centro dove iniziava il presbiterio, è interamente destinato all'assemblea, con una disposizione ellittica dei banchi intorno alla pedana quadrata dell'altare; all'interno di questo movimento si inseriscono anche l'ambone, sulla destra e la sede, sulla sinistra, verso il fondo dell'aula. Questa è conclusa da un setto murario concavo interrotto al centro dall'apertura rettangolare che la mette in comunicazione con la cappella dell'adorazione eucaristica, posta nel presbiterio originario, che ha un ingresso indipendente sul lato sinistro ed è illuminata da oculi laterali e da una finestra a lunetta sulla parete di fondo. Dietro il setto murario, a destra, si trova l'ingresso alla sacrestia.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mosaico policromo nell'atrio esterno, davanti alla porta d'ingresso; pavimento interno in pietra marrone (marron bois, con inserti in marmo bianco calacatta a segnare il percorso dall'ingresso alla pedana dell'altare e l'area mistilinea entro cui sono compresi i poli della sede e dell'ambone.
Elementi decorativi
Sculture in legno di Livio e Giorgio Conta; le vetrate policrome sono del Progetto Arte Poli di Verona.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (2006)
L'adeguamento liturgico è stato realizzato dall'architetto Michele Anderle mediante un progetto unitario, che ha comportato, oltre alla costruzione dei poli da parte di Paul dë Doss Moroder, un generale riassetto dell'interno. Il nuovo altare, di forma cubica, con base in bronzo dorato accostata da dodici figure umane, simbolo del popolo in cammino, e piano in marmo bianco di Carrara, è stato posto al centro della navata originaria, nei pressi dell'arco santo, elevato ed isolato su di una pedana quadrata.
ambone - intervento strutturale (2006)
L'ambone si trova nella zona centrale dell'antica navata, raso pavimento, accostato alla parete destra e rivolto verso il centro. Vi si accede mediante due scale speculari. Il lato frontale, curvilineo, in marmo di Carrara, presenta la raffigurazione a bassorilievo delle pie donne al sepolcro e dei tre angeli in visita ad Abramo. Al centro si inserisce la struttura in bronzo che sostiene il leggio. Accanto si trova il candelabro per il cero pasquale, sempre in marmo, a parallelepipedo, segnato da scanalature verticali.
sede - intervento strutturale (2006)
La sede è stata posizionata sulla sinistra, raso pavimento, accostata al setto murario concavo che funge da diaframma tra l'aula della celebrazione e la cappella della custodia eucaristica. Ha seduta in marmo di Carrara e schienale in bronzo dorato.
custodia eucaristica - intervento strutturale (2006)
Lo spazio per la custodia e l'adorazione eucaristica è stato ricavato nell'ambiente terminale della chiesa, un tempo occupato dal presbiterio: questa è stata chiusa da un setto murario concavo, interrotto al centro da un'apertura a luce rettangolare. In questo modo è possibile vedere la custodia eucaristica vera e propria (un cubo in bronzo dorato centrato da una pietra corniola) dalla porta d'ingresso. La custodia è serrata tra due ali di marmo di Carrara che coprono l'intera parete di fondo. Presso il tabernacolo si trova la lampada per il Santissimo Sacramento, sempre in bronzo dorato.
fonte battesimale - intervento strutturale (2006)
Il nuovo fonte è stato riposizionato nel piccolo ambiente in controfacciata, a sinistra, dove stava in origine. La vasca è in prezioso marmo Azul Macaubas del Brasile, color azzurro intenso, con orlo dal profilo ottagonale all'esterno e circolare all'interno. La base è in marmo bianco di Carrara ed è circondato da sette montanti in bronzo dorato, da cui emergono abbozzi di figure intere a bassorilievo, rappresentanti i sette doni dello Spirito Santo. Sopra il fonte è sospesa la scultura a tutto tondo della colomba, in bronzo.
confessionale - aggiunta arredo (2006)
Il confessionale è un oggetto commerciale in legno, posizionato nel piccolo ambiente in controfacciata, a destra.
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