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Vigo di Fassa
San Giovanni di Fassa - Sèn Jan
Trento
chiesa
parrocchiale
Natività di S. Giovanni Battista
Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
ambone - aggiunta arredo (1975); altare - intervento strutturale (2008-2009); presbiterio - aggiunta arredo (2008-2009)
962 - 1105(fondazione preesistenze); 1227/02/07 - 1288/11/08(menzione carattere generale); XIV - XIV(decorazione preesistenze); 1368 - 1368(menzione cripta di San Michele); 1450 - XV(demolizione preesistenze); 1474 - 1489/09/13(ricostruzione intero bene); 1480 - 1489/09/13(costruzione cripta); 1489/09/13 - 1489/09/14(consacrazione carattere generale); 1489/09/13 - 1489/09/13(modifica intitolazione carattere generale); 1490 - 1510(decorazione abside); 1498 - 1498(decorazione presbiterio); 1543 - 1543(sopraelevazione campanile); 1578 - 1578(decorazione presbiterio); 1586 - 1586(menzione orologio del campanile); 1609 - 1609(gestione amministrativa carattere generale); 1640 - 1660(decorazione fiancata sinistra); 1653 - 1657(restauro campanile); 1699 - 1699(menzione cappella del Rosario); 1699 - 1699(tinteggiatura intero bene); 1784 - 1788(rifacimenti intero bene); 1784 - 1788(demolizione antica cripta); 1786 - 1786(decorazione abside); 1818 - 1818(cambio di giurisdizione carattere generale); 1864 - 1864(utilizzo cappella dei morti); 1910 - 1910(decorazione presbiterio); 1920 - 1921(restauro intero bene); 1927 - 1927(apertura finestra navata destra); 1937 - 1937(danneggiamento campanile); 1950 - 1950(restauro campanile); 1956 - 1956(installazione impianto di riscaldamento intero bene); 1957 - 1957(rinnovo pavimentazione); 1966 - 1966(restauro intero bene); 1972 - 1972(ristrutturazione campanile); 1979 - 1980(scavo archeologico navata); 1980 - 1986(restauro intero bene); 1988 - 1988(restauro intero bene); 2007 - 2007(restauro intero bene)
Chiesa della Natività di San Giovanni Battista
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Natività di San Giovanni Battista <Vigo di Fassa, San Giovanni di Fassa - Sèn Jan>
Altre denominazioni chiesa dei santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista pieve di Fassa
Chiesa di S. Giovanni
Chiesa della Nativita di San Giovanni Battista
Natività di S. Giovanni Battista
Autore (ruolo)
Mauringer, Francesco (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche

962 - 1105 (fondazione preesistenze)

Non si hanno notizie certe riguardanti la fondazione della chiesa medievale di San Giovanni Battista. L'ipotesi tramandata dalla storiografia ottocentesca, secondo cui la costruzione della pieve di San Giovanni sarebbe cominciata nel 962 e che la prima menzione dell'edificio risalirebbe al 1105, ad oggi non ha trovato alcuna conferma documentaria.

1227/02/07 - 1288/11/08 (menzione carattere generale)

Per quanto concerne l'istituzione della pieve di Fassa, che alcuni studiosi ritengono risalire addirittura all'epoca carolingia, la prima notizia si trova in un contratto matrimoniale del 7 febbraio 1227, stipulato "in Faxia apud domum domini plebani Faxie". A questa data esisteva certamente già una chiesa dedicata a San Giovanni Battista, la cui prima menzione esplicita si trova in un atto di concessione di indulgenze per la chiesa pievana e per quella di Santa Giuliana, datato 8 novembre 1288.

XIV  (decorazione preesistenze)

L'abside della chiesa romanica fu affrescata esternamente da un anonimo maestro locale sul finire del XIV secolo. Tracce di tali affreschi, raffiguranti gli arcangeli, si conservano nel locale interrato attiguo alla cripta odierna, chiamato "cappella dei morti" perché fu a lungo utilizzato come ossario.

1368  (menzione cripta di San Michele)

In un documento del 1368 conservato presso l'archivio parrocchiale si fa riferimento a una cripta dedicata a San Michele Arcangelo, posta sotto il coro della chiesa romanica.

1450 - XV (demolizione preesistenze)

Divenuta troppo angusta per ospitare la popolazione della valle, la chiesa romanica dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista fu demolita nella seconda metà del XV secolo.

1474 - 1489/09/13 (ricostruzione intero bene)

La ricostruzione della chiesa si data tradizionalmente a partire dal 1480 circa ed entro il 14 settembre 1489, giorno della sua consacrazione. Nulla si sa delle fasi di avanzamento del cantiere, la cui direzione è stata attribuita dubitativamente a Francesco Mauringer (muratore) di Gardena, padre di Michele, il quale a sua volta fu il fondatore di una bottega di maestranze locali con sede a Cavalese. Il Mauringer è ricordato dalle fonti come massaro di Fassa e la sua presenza è documentata a Vigo di Fassa nel 1474 assieme a quella di un altro muratore, Stoffel (Cristoforo), cosa che ha indotto la critica a ipotizzare che stessero lavorando al cantiere della pieve. La sua arme è murata accanto al portale maggiore e ricorre anche nelle chiavi di volta della navata. In assenza di riscontri documentari il suo coinvolgimento diretto nella fase progettuale o edificatoria è da ritenersi incerto.

1480 - 1489/09/13 (costruzione cripta)

L'attuale cripta venne costruita contestualmente ai lavori di riedificazione della chiesa, sull'area immediatamente a nord del presbiterio della chiesa romanica. Nel locale sotterraneo attiguo alla cripta, detto "cappella dei morti", si sono conservate alcune murature dell'antinca abside che recano tracce di affreschi.

1489/09/13 - 1489/09/14 (consacrazione carattere generale)

Il 13 settembre 1489 Corrado, vescovo d'Abila e suffraganeo del cardinale Melchiorre von Meckau, principe vescovo di Bressanone, consacrò la chiesa riedificata al titolo dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Il giorno dopo venne consacrata anche la cripta dedicata a San Michele Arcangelo.

1489/09/13  (modifica intitolazione carattere generale)

In occasione della consacrazione della nuova chiesa (13 settembre 1489), l'originale intitolazione della pieve al solo San Giovanni Battista, documentata dal 1288, fu modificata in chiesa dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista. Si ignora l'epoca in cui fu definita l'attuale dedicazione.

1490 - 1510 (decorazione abside)

L'Ultima Cena affrescata nell'abside fu eseguita da un anonimo maestro trentino tra il 1490 e il 1510 circa.

1498  (decorazione presbiterio)

Il ciclo affrescato di San Giovanni Battista, presente sulla parete nord del presbiterio, fu eseguito da un anonimo maestro d'ambito tedesco nel 1498.

1543  (sopraelevazione campanile)

Il campanile romanico fu sopraelevato nel 1543, come attestato da un'iscrizione presente nella cella più alta. In tale occasione furono murate le bifore romaniche che si aprivano ad un'altezza di circa 50 metri, sopra il quadrante dell'orologio, e le otto colonne furono reimpiegate nei finestroni gotici. Le quadrifore romaniche che completavano la cella furono smontate e ricostruite in alto, numerando le pietre. Furono infine realizzati i quattro timpani della copertura a losanghe.

1578  (decorazione presbiterio)

Le storie dell'Antico Testamento affrescate sulla parete sud del presbiterio, risalenti al 1578, sono opera di un anonimo maestro d'ambito tedesco.

1586  (menzione orologio del campanile)

Il campanile era dotato di orologio già nel 1586.

1609  (gestione amministrativa carattere generale)

La gestione amministrativa della pieve di San Giovanni rimase in comune con quelle delle chiese di Santa Giuliana a Vigo di Fassa e di San Giacomo a Campitello fino al 1609, quando quest'ultima fu staccata dalle sue chiese sorelle.

1640 - 1660 (decorazione fiancata sinistra)

L'affresco con la Pietà e i Santi Maria Maddalena e Giovanni Evangelista che si trova a destra dell'ingresso laterale fu eseguito da un anonimo maestro trentino verso la metà del XVII secolo.

1653 - 1657 (restauro campanile)

Il campanile fu restaurato attorno alla metà del XVII secolo. I lavori cominciarono nel 1653 con il sopralluogo alla struttura effettuato da parte di un muratore della Valcamonica. L'anno successivo la torre fu interamente reintonacata, mentre nel 1655 alcuni muratori di Fiemme fissarono le colonne con il piombo. Nel 1657 venne ridipinto il quadrante dell'orologio.

1699  (menzione cappella del Rosario)

Nel 1699 presso la pieve venne fondata la confraternita del Rosario, la cui sede venne posta nella cappella laterale presente lungo il fianco sinistro della chiesa, tra le strutture del campanile e della sacrestia. In seguito all'istituzione del sodalizio l'antica intitolazione a San Leonardo della cappella venne sostituita da quella del Rosario. Si ignora se la cappella si stata costruita contestualmente o successivamente alla fabbrica della chiesa.

1699  (tinteggiatura intero bene)

Secondo quanto riportato dal libro dei conti della chiesa, nel 1699 fu commissionata ad Andrea Misconel di Cavalese la tinteggiatura della chiesa.

1784 - 1788 (rifacimenti intero bene)

Tra il 1784 e il 1788 la chiesa subì svariati rifacimenti. La cappella del Rosario, posta sul lato nord-ovest, fu demolita nel 1784 e la confraternita del Rosario, che lì aveva sede, fu costretta a trasferirsi nella cripta di San Michele presente sotto l'attuale presbiterio, che da allora fu chiamata "il Rozar". Contestualmente fu costruita una nuova sacrestia più grande di quella antica. Fu inoltre costruito il portico antistante la facciata, destinato ad accogliere tre tombe dei sacerdoti e dei nobili che erano state levate dall'interno in applicazione delle leggi giuseppine sulla salute pubblica.

1784 - 1788 (demolizione antica cripta)

Secondo Codroico, la demolizione della cripta romanica sarebbe stata contestuale ai lavori di demolizione e rifacimento condotti tra il 1784 e il 1788 (incerta).

1786  (decorazione abside)

In occasione dell'introduzione della nuova pala dell'altare maggiore, opera di Antonio Longo del 1786, furono demolite le nervature della volta dell'abside per fare spazio alla realizzazione di una nuova corona in stucco che andava a sovrastare il dipinto. Tale decorazione fu demolita in occasione dei restauri dei primi anni '20 del XX secolo.

1818  (cambio di giurisdizione carattere generale)

La pieve di San Giovanni a Vigo di Fassa, originariamente compresa nel territorio della diocesi di Bressanone, passò alla diocesi di Trento nel 1818.

1864  (utilizzo cappella dei morti)

L'utilizzo ad ossario dell'ambiente attiguo alla cripta, chiamato cappella dei morti, è documentato ancora nel 1864.

1910  (decorazione presbiterio)

Nel 1910 vennero riscoperti e descialbati gli affreschi della parete sinistra del presbiterio.

1920 - 1921 (restauro intero bene)

Tra il 1920 e il 1921 la chiesa fu oggetto di vari lavori di restauro, che compresero il rifacimento degli intonaci interni e la tinteggiatura della chiesa. Tale operazione consentì lo scoprimento di venti chiavi di volta con arme. Nel presbiterio venne asportata la corona in stucco che sovrastava la pala dell'altare maggiore. I restauri conivolsero anche la facciata; in particolare venne modificata la copertura del portico, venne smurato il rosone, del quale furono rifatti due raggi. La copertura del campanile fu modificata con l'aggiunta di una fila di scandole, per impedire l'eccessivo deposito di neve.

1927  (apertura finestra navata destra)

Nel 1927 per dare luce alla cantoria fu aperta la bifora presente in corrispondenza della prima campata della navata destra, che andò a sostituirsi a due aperture più piccole.

1937  (danneggiamento campanile)

Nel 1937 la copertura del campanile fu distrutta da un fulmine.

1950  (restauro campanile)

Nel 1950 fu ricostruita la guglia del campanile, distrutta da un fulmine. I lavori furono eseguiti dalla ditta di carpentieri Teodorico Bernard di Pera di Fassa.

1956  (installazione impianto di riscaldamento intero bene)

Nel 1956 venne installato l'impianto di riscaldamento. L'esecuzione del progetto iniziale, che prevedeva la realizzazione nella cappella dei morti di una cisterna in cemento armato per il gasolio, fu interrotto dalla soprintendenza locale in via precauzionale. La cisterna fu infine realizzata esternamente alla chiesa, nelle vicinanze della sacrestia.

1957  (rinnovo pavimentazione)

Nel 1957 venne rinnovata la pavimentazione della navata con lastre di granito rosa.

1966  (restauro intero bene)

Nel 1966 furono condotti dei lavori di restauro e venne eseguito un primo intervento di adeguamento liturgico provvisorio, comprendente l'inserimento di una nuova mensa al popolo, l'asportazione delle balaustre, lo smontaggio del pulpito ottocentesco e il relativo reimpiego come ambone.

1972  (ristrutturazione campanile)

Il castello delle campane fu sostituito nel 1972.

1979 - 1980 (scavo archeologico navata)

Tra il 1979 e il 1980 vennero effettuati dei sondaggi, atti a riscoprire l'ambiente dell'antica cripta, che non fu però ritrovata.

1980 - 1986 (restauro intero bene)

I sondaggi eseguiti tra il 1979 e il 1980 misero in luce l'assenza di fondamenta dell'edificio. Per tale motivo fu eseguita una sottofondazione sul lato a valle della chiesa (1980). Ulteriori lavori di consolidamento statico e di restauro dell'edificio sono stati condotti tra il 1984 e il 1986.

1988  (restauro intero bene)

Nel 1988 furono condotti dei lavori di restauro.

2007  (restauro intero bene)

La chiesa è stata interamente restaurata nel 2007 sotto la direzione dell'architetto Maria Stella Marini.
Descrizione

Storica sede della pieve di Fassa, la chiesa della Natività di San Giovanni Battista si erge su una collina che domina la valle. L'attuale edificio, orientato a nord-est, venne costruito da maestranze locali tra il 1480 circa e il 1489 in sostituzione della chiesa romanica documentata fin dal 1288. La facciata a due ripidi spioventi è stretta tra due contrafforti angolari ed è preceduta da un portico aperto lateralmente e illuminato frontalmente da una monofora centinata, al di sotto del quale si colloca il portale maggiore. Sopra il portico il disegno è completato da un piccolo rosone e da un oculo strombato. Le fiancate laterali sono asimmetriche; il lato sinistro, lungo il quale è presente un accesso secondario coperto da una tettoia lignea, è parzialmente celato dalla mole dell'alto campanile, caratterizzato dalla doppia cella campanaria illuminata da bifore archiacute e quadrifore centinate sovrapposte e dalla copertura a losanghe con timpani forati da monofore. Tra il campanile e la sacrestia, emergente a lato del presbiterio, si nota un'arcata murata che originariamente immetteva alla cappella del Rosario (sede dell'omonima confraternita), che fu demolita nel 1784. La fiancata destra è scandita da una successione di contrafforti in pietra a vista, tra i quali si aprono monofore archiacute. L'interno si sviluppa su tre navate, di cui la centrale di ampiezza doppia rispetto alle laterali, ripartite in quattro campate da pilastri circolari in pietra a vista. Un ampio arco santo archiacuto introduce al presbiterio, rialzato su due gradini e coperto da volta reticolata, i cui costoloni si raccordano alle lesene disposte in angolo. Sotto il presbiterio è presente una cripta con impianto a tre navate coperte da volte a crociera su pilastri ottagonali. Tale ambiente, un tempo dedicato a San Michele Arcangelo, è ora detto del "Rozar" (del Rosario), in quanto dopo la demolizione dell'omonima cappella la sede della confraternita del Rosario fu trasferita nella cripta.
Preesistenze
Nel locale sotterraneo attiguo alla cripta, detto "cappella dei morti", si è conservata parte della muratura della chiesa romanica precedente.
Pianta
Chiesa: navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, preceduta da un portico rettangolare. Presbiterio rettangolare, concluso da abside poligonale. Cripta: pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; abside poligonale.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi, stretta tra contrafforti angolari in pietra a vista, preceduta da un portico aperto sui lati nord-ovest e sud-est e illuminato da una monofora centinata posta sul lato sud-est. In basso si apre il portale archiacuto al quale si affiancano due contrafforti. Al di sopra del portico si collocano un piccolo rosone e un oculo circolare strombato.
Prospetti
Fiancate laterali asimmetriche. La fiancata nord-ovest è parzialmente celata dal campanile; una tettoia in legno a uno spiovente copre l'accesso laterale alla chiesa, situato in corrispondenza della seconda campata. All'altezza della quarta campata un'arcata archiacuta murata testimonia l'antica presenza della cappella del rosario. A sinistra del presbiterio si sviluppa la sacrestia. Il lato sud-est, rivolto a valle, è scandito da una successione ordinata di contrafforti in pietra a vista, tra i quali si aprono bifore archiacute strombate, ed è percorso alla base da una zoccolatura eminente, intonacata, che prosegue sull'abside. In corrispondenza della quarta campata si trova l'accesso alla cosiddetta "cappella dei morti". Presbiterio e abside sono caratterizzati dalla presenza di cantonali in pietra a vista e recano tre bifore ogivali strombate. Sul lato sud-est una tettoia copre il portale d'accesso alla cripta, illuminata da finestre rettangolari aperte alla base dell'abside.
Campanile
Torre campanaria a pianta quadrangolare, addossata al centro della fiancata nord-ovest e parzialmente inserita nella struttura della chiesa. Fusto intonacato poggiante su una bassa zoccolatura in pietra a vista, delimitato da cantonali in pietra a vista in corsi alternati. Cella campanaria a doppio livello, nella quale si sovrappongono bifore archiacute e quadrifore centinate. Copertura a losanghe, caratterizzata dalla presenza di quattro timpani al centro dei quali trovano posto ulteriori bifore archiacute.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame finite a intonaco. Strutture di orizzontamento: navate laterali voltate a crociere costolonate; navata centrale e presbiterio coperti da volte reticolate; cripta voltata a crociera.
Coperture
Chiesa: tetto a doppio spiovente con struttura in legno e manto di copertura in scandole. Campanile: tetto a losanghe, con struttura in legno e manto di copertura in scandole.
Interni
Chiesa: tre navate, di cui la centrale di ampiezza doppia rispetto alle laterali, ripartite in quattro campate da pilastri circolari in pietra a vista, che fungono da sostegno per le volte. Navate laterali scandite da lesene a sezione triangolare, in pietra a vista. Nella navata sinistra, in corrispondenza della seconda campata, emerge la muratura del campanile. Presbiterio rialzato su due gradini, preceduto da ampio arco santo archiacuto, profilato in pietra a vista; negli angoli si dispongono lesene in pietra a vista. Cripta: ambiente a tre navate, di cui la centrale maggiore, ripartita in tre campate da pilastri ottagonali in pietra a vista, sui quali poggiano le volte. Lungo l'intero perimetro è stato ricavato un sedile in muratura.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata e presbiterio presentano lo stesso pavimento in pietra calcarea. Un pavimento in pietra è presente anche nella cripta.
Elementi decorativi
Affreschi risalenti ad epoche diverse adornano la fiancata sinistra della chiesa e del campanile, nonché il presbiterio.
Adeguamento liturgico

ambone - aggiunta arredo (1975)
Nel 1975 il pulpito neogotico, già da qualche anno rimosso dalla sua collocazione originaria, fu reimpiegato come ambone.
altare - intervento strutturale (2008-2009)
Lo smontaggio dell'altare maggiore in occasione del restauro generale della chiesa (2007) ha riportato in luce una mensa in muratura abbellita da bassorilievi figurati risalenti al XII secolo. L'intervento di adeguamento liturgico, progettato dall'architetto Maria Stella Marini e approvato dal locale ufficio Arte Sacra, ha previsto la valorizzazione di tale mensa che è stata ricollocata al centro del presbiterio storico, su una predella di nuova realizzazione. La struttura lignea dell'altare maggiore storico risalente al 1880 è stata quindi ripristinata.
presbiterio - aggiunta arredo (2008-2009)
L'adeguamento è stato completato mediante l'introduzione di elementi eterogenei, in parte già impiegati nel precedente progetto di adeguamento liturgico del 1975. Uno sgabello in legno con seduta imbottita e foderata, collocato sul gradino dell'altare maggiore storico, è impiegato come sede. Sul lato destro del presbiterio è presente inoltre un leggio in legno verniciato e dorato, realizzato in stile con l'ambone. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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