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Segonzano
Trento
chiesa
santuario
Madonna dell'Aiuto
Parrocchia della Santissima Trinità
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa)
1680 - 1690(fondazione intero bene); 1710/08/20 - 1710/08/20(menzione intero bene); 1749 - 1767(uso liturgico carattere generale); 1774 - 1775(ampliamento intero bene); 1775/09/14 - 1775/09/14(benedizione carattere generale); 1807 - 1807(istituzione della festa patronale carattere generale); 1820 - 1820(ampliamento intero bene); 1820/09/17 - 1820/09/17(benedizione carattere generale); 1820 - 1820(denominazione carattere generale); 1838 - 1838(costruzione romitorio intorno); 1845 - 1845(descrizione carattere generale); 1892 - 1894(ampliamento intero bene); 1908 - 1908(costruzione foresteria intorno); 1909 - 1909(rifacimento pavimentazione interno); 1909 - 1909(decorazione intero bene); 1910/04/11 - 1910/04/27(benedizione carattere generale); 1926 - 1926/09/05(inizio lavori campanile); 1927 - 1927/05/05(completamento campanile); 1930 - 1931(sistemazione piazzale intorno); 1942 - 1942(decorazione intero bene); 1943 - 1944(ampliamento ospizio intorno); 1948 - 1950/07/02(erezione via crucis intorno); 1956 - 1961(ampliamento intero bene); 1960 - 1971(chiusura del romitorio carattere generale); 1961/07/09 - 1961/07/09(benedizione carattere generale); 1973 - 1973(sistemazione strada intorno); 1974 - 1974(riparazione coperture); 1976 - 1976(impianto di riscaldamento intero bene); 1976 - 1977(funzioni liturgiche carattere generale)
Santuario della Madonna dell'Aiuto
Tipologia e qualificazione chiesa santuario
Denominazione Santuario della Madonna dell'Aiuto <Segonzano>
Altre denominazioni Beata Vergine Maria Ausiliatrice di Segonzano
BMV Ausiliatrice «in silva»
Santa Maria in Silvis
Autore (ruolo)
Battisti, Simone (ampliamento)
Miorelli, Ezio (ampliamento)
Marzani, Pietro (progetto campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1680 - 1690 (fondazione intero bene)

Il santuario della Madonna dell'aiuto è stato ritenuto a lungo più antico di quanto non fosse, a causa dell'errata lettura di alcuni atti visitali riguardanti, in realtà, la chiesa di Piazzo di Segonzano. La fondazione del santuario è legata in modo indissolubile all'arrivo in valle dell'immagine della Madonna dell'Aiuto che vi si venera. Il dipinto è una copia della Mariahilf di Lucas Cranach (1549) conservata nel duomo di San Giacomo a Innsbruck, tratta però da un'ulteriore copia conservata presso il santuario bavarese di Passau, presso il quale, a partire dal 1676, era canonico il barone Ferdinando Francesco a Prato. Fu quest'ultimo, infatti, ad adoperarsi per l'arrivo del dipinto a Segonzano tra il 1680 e il 1690. L'immagine fu posta inizialmente nella chiesa della Santissima Trinità a Stedro (Segonzano) e quindi fu collocata entro un'edicola lungo la strada che collegava gli abitati di Segonzano e Sover alla val di Fiemme.

1710/08/20  (menzione intero bene)

La prima menzione dell'edificio sacro si riscontra negli atti visitali del 20 agosto 1710. Il sacello, allora solo una cappella, veniva descritto come ben costruito e adeguatamente coperto. Vi si custodiva un altare non consacrato sul quale era esposta l'immagine della Madonna dell'aiuto. A dispetto della mancante documentazione, la commissione della cappella è tradizionalmente attribuita alla nobile famiglia a Prato, la quale peraltro non risulta abbia mai vantato il diritto di patronato sul sacello.

1749 - 1767 (uso liturgico carattere generale)

Gli atti visitali del 1749 riferiscono che la cappella non fu visitata perché fino a quel momento non era mai stata officiata. Il sacello serviva allora solo per devozione privata. Gli atti della successiva visita pastorale del 1767 specificano inoltre che la cappella, alla quale erano devolute annualmente molte elemosine, non era mai stata consacrata o benedetta; cionondimeno una volta vi era stata celebrata la messa.

1774 - 1775 (ampliamento intero bene)

Nell'agosto del 1774 il regolano di Segonzano Vigilio Mattevi scriveva all'ordinariato vescovile per ottenere il permesso di ampliare la cappella della Madonna dell'aiuto e di riformarla in modo che potesse essere officiata. L'autorizzazione arrivò tempestivamente il 30 settembre successivo; nei mesi a seguire furono condotti i lavori di ampliamento e venne acquistato il necessario per celebrarvi la messa. Anche così ingrandito il sacello poteva contenere solo l'altare e due inginocchiatoi.

1775/09/14  (benedizione carattere generale)

La cappella rinnovata fu benedetta il 14 settembre 1775.

1807  (istituzione della festa patronale carattere generale)

A partire dal 1807 venne istituita la festa patronale della prima domenica di settembre.

1820  (ampliamento intero bene)

Il costante afflusso di pellegrini che raggiungevano la cappella rese ben presto necessario un nuovo ampliamento. Nel 1820 la cappella settecentesca venne smantellata e ingrandita, mantenendo inalterata solo l'area dell'altare.

1820/09/17  (benedizione carattere generale)

In seguito al nuovo ampliamento l'edificio sacro fu benedetto il 17 settembre 1820.

1820  (denominazione carattere generale)

A partire dal 1820 la chiesa cominciò ad essere chiamata "santuario".

1838  (costruzione romitorio intorno)

Nel 1838 accanto alla chiesa sorse un romitorio, documentato da un'incisione di Basilio Armani della metà del secolo. La piccola casa formata da una stanza con cucina ospitava un eremita che fungeva anche da custode per il santuario.

1845  (descrizione carattere generale)

Un'incisione di Basilio Armani del 1845 circa pubblicata da Antonelli (1985) mostra una piccola chiesa con la facciata a due spioventi, occupata al centro da un portale architravato sormontato da una tettoia in legno e scandole a tre spioventi; a destra del portale era presente una finestrella quadrangolare. Sul colmo del tetto, in corrispondenza della facciata, si innestava una torretta campanaria in legno, con cella a quattro bifore archiacute e cuspide quadrangolare. La fiancata sinistra era aperta da una finestra lunettata ed era affiancata da un corpo ribassato, anch’esso illuminato da una finestra lunettata, che costituiva probabilmente la sacrestia.

1892 - 1894 (ampliamento intero bene)

Sulla scorta della crescente fortuna del santuario, al quale affluivano non solo le popolazioni della valle ma anche pellegrini provenienti dai paesi di Pergine, Civezzano e Salorno, l'edificio sacro fu ulteriormente ingrandito tra il 1892 e il 1894, venendo ad assumere l'aspetto che conservò fino alla metà del Novecento. I lavori vennero condotti dal muratore Simone Battisti. L'edificio fu allora sopraelevato e prolungato con la costruzione della navata tutt'ora esistente e di un nuovo presbiterio con abside poligonale, nel quale venne traslato l'altare. L'antica sacrestia venne raccordata alla chiesa con la creazione di due arcate, mentre in controfacciata fu sistemata una cantoria accessibile attraverso una scala a pioli.

1908  (costruzione foresteria intorno)

Nel 1908 accanto al santuario venne costruito un edificio che doveva servire da albergo per i pellegrini che visitavano la chiesa. Dal 1930 al 1946 la struttura servì come casa estiva per gli studenti dei missionari comboniani di Muralta di Trento.

1909  (rifacimento pavimentazione interno)

La pavimentazione venne sostituita nel 1909.

1909  (decorazione intero bene)

Nel 1909 venne realizzata la decorazione della volta con rilievi in gesso e dipinti a tempera di Agostino Aldi.

1910/04/11 - 1910/04/27 (benedizione carattere generale)

In seguito alla sostituzione della pavimentazione il curato di Segonzano richiese il permesso dell'ordinariato vescovile di poter benedire nuovamente il tempio. L'autorizzazione della curia trentina porta la data dell'11 aprile 1910. Contestualmente furono introdotti nel presbiterio il nuovo altare maggiore e le balaustre, appositamente ordinate alla ditta roveretana di Gelsomino Scanagatta. La benedizione seguì il successivo 27 aprile.

1926 - 1926/09/05 (inizio lavori campanile)

Il campanile attuale venne eretto nel 1926 in sostituzione di quello precedente in legno, documentato da un'incisione di Basilio Armani della metà del XIX secolo. Il progetto della nuova torre venne redatto dall'architetto Pietro Marzani di Villa Lagarina e i lavori, messi all'incanto il 4 luglio 1926, furono aggiudicati dai muratori di Segonzano Agostino Benedetti, Pietro Mattevi, Giuseppe Vicenzi e Giovanni Benedetti. La prima pietra fu posata il 5 settembre successivo e venne benedetta dal decano del duomo di Trento, monsignor Eugenio Mattevi, che era originario di Gresta.

1927 - 1927/05/05 (completamento campanile)

I lavori di costruzione del campanile, sovvenzionati da numerose offerte, procedettero speditamente e furono ultimati nella primavera del 1927, cosicché le due campane appositamente acquistate dalla ditta Colbacchini di Trento poterono essere benedette e issate sulla torre il 5 maggio.

1930 - 1931 (sistemazione piazzale intorno)

Il piazzale esterno fu realizzato nel 1930-1931.

1942  (decorazione intero bene)

Nel 1942 l'edificio fu interamente tinteggiato dal decoratore Eugenio Mattevi. In quest'occasione dal corridoio della sacrestia fu rimossa gran parte degli ex voto presentati dai fedeli alla Madonna dell'aiuto di Segonzano.

1943 - 1944 (ampliamento ospizio intorno)

L'ospizio venne ampliato nel 1943-1944 su iniziativa del parroco don Daniele Sperandio.

1948 - 1950/07/02 (erezione via crucis intorno)

Nel 1950 lungo la strada che sale al santuario furono realizzate le edicole di una Via Crucis disegnata dall'architetto Giovanni Tiella fin dal 1948. La benedizione seguì il 2 luglio 1950.

1956 - 1961 (ampliamento intero bene)

Per iniziativa del parroco di Segonzano, don Eliseo Zorzi, tra il 1956 e il 1961 l'edificio sacro fu ulteriormente ampliato su progetto dell'architetto Ezio Miorelli con la costruzione del transetto e del nuovo presbiterio. L'esecuzione dei lavori risparmiò la navata tardo ottocentesca, mentre il vecchio presbiterio fu raso al suolo.

1960 - 1971 (chiusura del romitorio carattere generale)

L'ultimo custode-eremita del santuario fu Lorenzo Vicenzi di Teaio, che vi dimorò dal 1960 al 1971. In seguito l'ospizio con la cura della chiesa e la gestione del bar furono assunti da privati del comune di Segonzano.

1961/07/09  (benedizione carattere generale)

L'edificio sacro così ampliato venne benedetto dal vescovo ausiliare di Trento, monsignor Oreste Rauzi, il 9 luglio 1961.

1973  (sistemazione strada intorno)

La strada che da Segonzano sale al santuario venne asfaltata solo nel 1973.

1974  (riparazione coperture)

Nel 1974 venne eseguito un intervento di riparazione delle coperture.

1976  (impianto di riscaldamento intero bene)

Nel 1976 venne installato l'impianto di riscaldamento.

1976 - 1977 (funzioni liturgiche carattere generale)

Tra il maggio del 1976 e il marzo del 1977 il santuario ospitò temporaneamente le funzioni liturgiche della parrocchiale della Santissima Trinità di Stedro (Segonzano), che era stata danneggiata dal terremoto.
Descrizione

Il Santuario della Madonna dell'Aiuto, immerso nei boschi, sorge sul doss Venticcia a nord di Segonzano, con orientamento a sud-est. La fondazione dell'edificio sacro risale al 1680-1690 ed è legata all'arrivo in valle dell'immagine della Madonna con Gesù Bambino che ivi è venerata. Il dipinto, copia della Mariahilf di Lucas Cranach il vecchio della chiesa di San Giacomo di Innsbruck, fu fatto arrivare a Segonzano dal barone Ferdinando Francesco a Prato, canonico del santuario di Passau, presso il quale era venerata un'ulteriore copia della stessa immagine mariana. A Segonzano il dipinto fu posto inizialmente nella chiesa della Santissima Trinità di Stedro e di lì fu poi spostato in un'edicola che sorgeva lungo la strada per la valle di Fiemme. Attorno al 1710 il tabernacolo silvestre fu sostituito da una piccola cappella, che a sua volta fu cancellata dai numerosi interventi di ampliamento succedutisi nel corso dei secoli (1774, 1820, 1892-1894, 1956-1961). La chiesa presenta una facciata con attacco al cielo a due spioventi profilato da una cornice modanata; in basso si apre un portale architravato affiancato da due finestre quadrangolari e protetto da una tettoia sostenuta da travi in legno. Al di sopra della tettoia si colloca un oculo circolare. Le fiancate laterali hanno uno sviluppo asimmetrico. Il corpo della navata, risalente all'ampliamento del 1892-1894, presenta a destra una finestra lunettata aperta all'altezza della seconda campata della navata. La fiancata sinistra è obliterata dalla presenza del campanile, con il relativo andito d'accesso; in corrispondenza della seconda campata è presente una finestra lunettata. Il corpo trasversale del transetto, frutto dell'ultimo intervento di ampliamento del 1956-1961 a firma dell'architetto Ezio Miorelli, è rialzato rispetto alla quota della copertura della navata e presenta alla sommità di ogni estremità una successione ravvicinata di cinque monofore centinate. Il braccio destro del transetto è ulteriormente illuminato da una finestra lunettata aperta sul lato sud-ovest ed è dotato sul lato nord-ovest di un ingresso secondario, protetto da una tettoia sostenuta da un pilastro angolare. Una finestra monofora centinata si colloca sul lato destro del presbiterio, anch'esso risalente all'ultimo ampliamento novecentesco. Il braccio sinistro del transetto è inserito nei volumi ribassati dei corpi emergenti contigui della sacrestia e di un ambiente di servizio; tra questi ambienti si inserisce un portico coperto, con fronte a tre arcate centinate, chiuse da porte a vetro, che immette alla chiesa attraverso il portale interno aperto sul lato sud-est del transetto. A sinistra della navata si erge la torre campanaria (1926). Il fusto, impostato su una bassa scarpa rivestita in conci porfirici bugnati, presenta due feritoie sul lato nord-ovest ed è segnato angolarmente da alcuni cantonali in porfido. La cella campanaria a quattro monofore centinate chiuse da grate è profilata in alto da una cornice lapidea eminente sorretta da mensole, ed è sormontata da un tamburo quadrangolare a quattro oculi circolari coperto da un tettuccio a quattro spioventi. Nella navata unica una successione di coppie di lesene intonacate, raccordate in alto da un cornicione modanato ed eminente in corrispondenza delle stesse, determina una ripartizione in tre campate più un settore intermedio di dimensioni minori. Il transetto presenta pareti lisce. Il presbiterio è introdotto da un arco santo a pieno centro ed è rialzato su una scalinata di 6 gradini.
Pianta
Pianta a croce latina.
Facciata
Facciata con attacco al cielo a due spioventi profilato da una cornice modanata; in basso si apre un portale architravato affiancato da due finestre quadrangolari e protetto da una tettoia sostenuta da travi in legno. Al di sopra della tettoia si colloca un oculo circolare.
Prospetti
Fiancate laterali asimmetriche. Lato destro liscio, segnato dalla presenza di una finestra lunettata aperta all'altezza della seconda campata della navata. La fiancata sinistra è obliterata dalla presenza del campanile, con il relativo andito d'accesso; in corrispondenza della seconda campata è presente una finestra lunettata. Il corpo trasversale del transetto è rialzato rispetto alla quota della copertura della navata e presenta alla sommità di ogni estremità una successione ravvicinata di cinque monofore centinate. Il braccio destro del transetto è ulteriormente illuminato da una finestra lunettata aperta sul lato sud-ovest ed è dotato di un ingresso secondario posto sul lato nord-ovest, protetto da una tettoia sostenuta da un pilastro angolare. Una finestra monofora centinata si colloca sul lato destro del presbiterio. Il braccio sinistro del transetto è inserito nei volumi ribassati dei corpi emergenti contigui della sacrestia e di un ambiente di servizio; tra questi ambienti si inserisce un portico coperto, con fronte a tre arcate centinate, chiuse da porte a vetro, che immette alla chiesa attraverso il portale interno aperto sul lato sud-est del transetto.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare di modeste dimensioni, addossata alla fiancata sinistra dell'edificio sacro, in corrispondenza della prima campata. Il fusto, impostato su una bassa scarpa rivestita in conci porfirici bugnati, presenta due feritoie sul lato nord-ovest ed è segnato angolarmente da alcuni cantonali in porfido. La cella campanaria a quattro monofore centinate chiuse da grate è profilata in alto da una cornice lapidea eminente sorretta da mensole, ed è sormontata da un tamburo quadrangolare a quattro oculi circolari. Tettuccio a quattro spioventi con sfera e croce apicali.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato (corpo della navata); strutture portanti in cemento armato e tamponamento in muratura continua di mattoni (corpo del transetto e del presbiterio). Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata, rinforzata da catene, nella navata; bracci del transetto coperti da soffitto a uno spiovente in muratura; centro del transetto e presbiterio coperti da un soffitto ligneo piano retto da un reticolo di travi.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda su navata e presbiterio, a tre falde sui bracci del transetto e a quattro falde con cuspide centrale all'incrocio dei bracci, con struttura in legno e manto di copertura in tegole di cemento. Campanile: tettuccio a quattro falde con struttura lignea e manto di copertura in lastre di porfido.
Interni
Nella navata unica una successione di coppie di lesene intonacate, raccordate in alto da un cornicione modanato ed eminente in corrispondenza delle stesse, determina una ripartizione in tre campate più un settore intermedio di dimensioni minori. Il transetto presenta pareti lisce. Presbiterio introdotto da un arco santo a pieno centro e rialzato su una scalinata di 6 gradini.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di marmo bianco, comune alla navata e al presbiterio.
Elementi decorativi
La volta della navata presenta una decorazione figurativa a tempera su intonaco, inserita entro cornici in stucco modellato, dipinto. Elementi decorativi in stucco modellato dipinto e dorato adornano le arcate trasversali e le unghie della volta a botte lunettata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma provvisoria, con l'introduzione nel presbiterio storico di arredi mobili in legno, impiegati come poli liturgici. La balaustrata è stata arretrata al livello dell'altare maggiore storico, che è stato mantenuto, e al centro del presbiterio, a raso pavimento, è stata collocata una mensa al popolo di tipo a tavolo. Sulla sinistra, in posizione avanzata verso la navata, è presente un leggio in legno che funge da ambone. Una sedia a braccioli in legno, con seduta imbottita, posta sul lato destro del presbiterio viene utilizzata come sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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