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Lisignago
Cembra Lisignago
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Biagio
Parrocchia di San Biagio
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1967); ambone - aggiunta arredo (1993 circa)
1296/01/09 - 1296/01/09(menzione carattere generale); XIV - XV(ricostruzione intero bene); 1330 - 1330(dedicazione carattere generale); 1368 - 1368(menzione cimitero); 1436 - 1436(menzione cappella di Santa Caterina); XVI - 1580/04/29(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1508 - 1508(decorazione intero bene); 1537 - 1580/04/29(costruzione sacrestia); 1580/04/29 - 1580/04/29(descrizione intero bene); 1609/03/08 - 1609/03/08(erezione a curazia carattere generale); 1710 - 1712(ristrutturazione campanile); 1728 - 1728(descrizione coperture); 1738 - 1738(costruzione cupola); 1768 - 1768(orologio campanile); 1768 - 1768(tinteggiatura intero bene); 1797 - 1828(riparazione coperture); 1862 - 1863(ricostruzione cimitero); 1866 - 1868(ricostruzione intero bene); 1870/08/13 - 1870/08/13(consacrazione carattere generale); 1884 - 1885(ristrutturazione intero bene); 1912/04/01 - 1912/04/01(erezione a parrocchia carattere generale); 1928 - 1928(decorazione intero bene); 1954/09/05 - 1955(danneggiamento campanile e chiesa); 1964 - 1964(installazione impianto di riscaldamento intero bene); 1984 - 1985(ristrutturazione intero bene)
Chiesa di San Biagio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Biagio <Lisignago, Cembra Lisignago>
Altre denominazioni S. BIAGIO vescovo e martire
S. Biagio
Autore (ruolo)
Claricini, Leopoldo de (progetto ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (ricostruzione)
architettura neoromanica (ricostruzione)
Notizie Storiche

1296/01/09  (menzione carattere generale)

La prima menzione della chiesa di San Biagio a Lisignago si riscontra in un documento del 9 gennaio 1296 conservato presso il locale archivio parrocchiale, attestante l'elezione di un procuratore per la comunità. L'assemblea, alla quale era presente gran parte della popolazione di Lisignago, si era tenuta come di consueto "ante ecclesiam sancti Blasii, in platea comunis".

XIV - XV (ricostruzione intero bene)

Tra la fine del XIV e l'inizio del XV secolo l'antica chiesa menzionata nell'atto del 1296 fu ricostruita (Stenico, 1991). A questa fase costruttiva, probabile quanto non documentata, risale anche l'erezione del campanile.

1330  (dedicazione carattere generale)

In un documento del 1330 la dedicazione del tempio è detta dei Santi Biagio e Brigida.

1368  (menzione cimitero)

La prima menzione di un cimitero a Lisignago si riscontra nell'atto testamentario di ser Ianes, notaio figlio del defunto ser Ancio detto Moltone originario di Faedo, del 1368. Il camposanto doveva estendersi nell'area circostante la chiesa.

1436  (menzione cappella di Santa Caterina)

Nel 1436 Giovanni vescovo di Tino, in qualità di suffraganeo del principe vescovo di Trento Alessandro di Masovia, concesse un'indulgenza alla cappella di Santa Caterina nella chiesa di San Biagio a Lisignago.

XVI - 1580/04/29 (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

Si ignora l'epoca della concessione della custodia eucaristica alla cappella di San Biagio. Un sicuro terminus ante quem è costituito dagli atti della visita pastorale madruzziana del 1580, nei quali fu data disposizione di realizzare un tabernacolo per custodire il Santissimo Sacramento, allora posto in una nicchia ricavata in una parete del presbiterio.

1508  (decorazione intero bene)

Nel 1508 la chiesa fu affrescata dal pittore Corrado di Pergine, forse in seguito a un intervento di ristrutturazione o ampliamento dell'edificio (Stenico, 1991).

1537 - 1580/04/29 (costruzione sacrestia)

Nel documento dell'indulgenza concessa dal suffraganeo Giovanni vescovo di Tina nel 1436 è fatto riferimento alla licenza di costruire una sacrestia per la chiesa di San Biagio. Per ragioni ignote la costruzione di tale ambiente fu ritardata di oltre un secolo. Non se ne trova accenno negli atti della visita pastorale clesiana del 1537, mentre in quelli del 1580 si segnala la presenza di una sacrestia costruita senza permesso dell'ordinariato vescovile, ricavando un vano nei muri della chiesa.

1580/04/29  (descrizione intero bene)

Stando agli atti della visita pastorale madruzziana del 29 aprile 1580 la chiesa di San Biagio era allora bisognosa di vari interventi di manutenzione straordinaria. In particolare i commissari vescovili ordinano che sia riparato il tetto e spianato il pavimento, allora evidentemente realizzato in terra battuta. Per quanto riguarda gli altari, oltre al maggiore, nel tempio erano presenti anche tre altari laterali, dedicati rispettivamente a San Martino, Santa Caterina e a Sant'Andrea.

1609/03/08  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa di San Biagio a Lisignago, già cappella dipendente dalla pieve di Santa Maria Assunta di Cembra, fu eretta a curazia l'8 marzo 1609.

1710 - 1712 (ristrutturazione campanile)

Lavori di riparazione e stabilitura della torre campanaria sono documentati nel 1710 e nel 1712.

1728  (descrizione coperture)

Nel 1728 è registrata una spesa per l'acquisto di tronchi di larice da seccare per confezionare le tavolette per il tetto della chiesa, che doveva essere in scandole.

1738  (costruzione cupola)

Nel 1738 la fabbriceria stipulò un contratto con il maestro Giovan Matio dalla Pozza di Badia per la costruzione di una cupola sopra il presbiterio. Lo stesso maestro aveva presentato il progetto e si era impegnato a terminare il lavoro entro il 27 luglio dello stesso anno.

1768  (orologio campanile)

Nel 1768 fu acquistato un orologio per il campanile.

1768  (tinteggiatura intero bene)

Un intervento di tinteggiatura della chiesa è documentato nel 1768.

1797 - 1828 (riparazione coperture)

Le coperture della chiesa furono riparate nel 1797 e nuovamente nel 1828.

1862 - 1863 (ricostruzione cimitero)

In previsione della ricostruzione della chiesa, il vecchio cimitero di Lisignago fu abbandonato e ricostruito in forme maggiori nel luogo attuale nel 1862.

1866 - 1868 (ricostruzione intero bene)

La ricostruzione della chiesa di San Biagio, occorsa tra il 1866 e il 1868 su progetto dell'architetto Leopoldo von Claricini del 1862, fu determinata dalle consuete ragioni di raggiunta vetustà e insufficiente capienza dell'antico edificio. L'antica chiesa gotica, che occupava l’area della piazza ora posta a sinistra dell’attuale edificio, fu interamente atterrata e l'asse di orientamento del tempio fu ruotato da sud-est a ovest, cosicché la torre campanaria, unica superstite dell’antico complesso, venne a trovarsi a sinistra della nuova facciata.

1870/08/13  (consacrazione carattere generale)

La chiesa ricostruita fu solennemente consacrata dal vescovo di Trento, Benedetto Riccabona, durante la visita pastorale del 13 agosto 1870.

1884 - 1885 (ristrutturazione intero bene)

A pochi anni dalla costruzione la chiesa mostrò di aver bisogno di interventi di manutenzione straordinaria. Tra il 1884 e il 1885 vennero rifatte le coperture e nel 1888 fu necessario installare delle catene di ferro per trattenere la struttura, nella quale si erano aperte delle pericolose fenditure.

1912/04/01  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa fu eretta a parrocchia il 1° aprile 1912.

1928  (decorazione intero bene)

La decorazione interna della navata e del presbiterio venne realizzata dal pittore Agostino Aldi nel 1928.

1954/09/05 - 1955 (danneggiamento campanile e chiesa)

Nella notte tra il 5 e il 6 settembre 1954 la cuspide del campanile fu in gran parte abbattuta da un fulmine. I detriti caddero in gran parte sul tetto della chiesa, danneggiando anche le coperture di quest'ultima. I lavori di riparazione seguirono nel 1955.

1964  (installazione impianto di riscaldamento intero bene)

Nel 1964 la chiesa fu dotata di un impianto di riscaldamento.

1984 - 1985 (ristrutturazione intero bene)

Le coperture furono rifatte tra il 1984 e il 1985, con la messa in opera di tegole in cotto colorato e ceramicato, che formano grandi disegni geometrici. I lavori furono condotti dalla ditta Edilferretti di Valternigo (Giovo). Contestualmente venne effettuata una tinteggiatura dell'edificio sacro e del campanile e venne sistemato l'impianto di riscaldamento.
Descrizione

La parrocchiale di San Biagio, inserita tra le case del paese di Lisignago, si affaccia sulla stretta piazza della Chiesa, con orientamento a sud-ovest. L'attuale edificio fu costruito tra il 1866 e il 1868 su progetto dell'architetto Leopoldo von Claricini e andò a soppiantare l'antica chiesa del paese che sorgeva nell'area attigua e che fu completamente atterrata, eccezion fatta per il campanile. La facciata a due spioventi è delimitata lateralmente da pilastri intonacati e viene ripartita orizzontalmente da una cornice intonacata e rilevata che si raccorda agli spioventi del frontone del portale, aperto al centro del livello inferiore. Il settore superiore, definito in alto da una cornice intonacata e dentellata, è occupato al centro da un oculo circolare, a sua volta sormontato da un'arcata a pieno centro con funzione decorativa. Le fiancate laterali, cadenzate dalla presenza di lesene intonacate, riprendono il motivo della cornice mediana della facciata e presentano finestre circolari aperte in corrispondenza delle campate e del presbiterio. Al lato sinistro sono addossati il semplice campanile con cella a quattro bifore centinate e cuspide piramidale in muratura, nonché le strutture della canonica e della sacrestia. L'interno si sviluppa a navata unica di due campate, ripartite da lesene intonacate e raccordate l'una all'altra da un settore mediano più breve. Cappelle rettangolari poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro, si aprono ai lati di ciascuna campata. L'arco santo a pieno centro introduce al presbiterio, rialzato su quattro gradini, definito da lesene intonacate angolari e concluso dall'abside semicircolare.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, con quattro cappelle rettangolari poco profonde inscritte nel perimetro. Presbiterio rettangolare, concluso da abside semicircolare.
Facciata
Facciata a due spioventi, delimitata lateralmente da pilastri intonacati e ripartita orizzontalmente da una cornice intonacata e rilevata che si raccorda agli spioventi del frontone del portale, aperto al centro del livello inferiore. Il settore superiore, definito in alto da una cornice intonacata e dentellata, è occupato al centro da un oculo circolare, a sua volta sormontato da un'arcata a pieno centro con funzione decorativa.
Prospetti
Fiancate laterali della navata e del presbiterio simmetriche, ritmate da lesene intonacate e percorse a media altezza da una cornice intonacata, rilevata; tra le lesene si collocano ampie finestre circolari. Al centro della fiancata destra è presente un portale secondario, mentre sul lato sinistro della fabbrica sono addossate le strutture della canonica e della sacrestia.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata al lato sinistro della facciata. Fusto intonacato, cimato da cella campanaria a quattro bifore. Cuspide piramidale sommitale.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: campate della navata coperte da volte a crociera, raccordate l'una all'altra da un'arcata a pieno centro; presbiterio voltato a crociera; catino absidale.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda con struttura lignea e manto di copertura in embrici colorati, componenti un motivo a losanghe. Campanile: cuspide piramidale in muratura.
Interni
Navata unica di due campate, ripartite da coppie di lesene intonacate e raccordate l'una all'altra da un settore mediano breve, nel quale si dispongono l'accesso secondario (a destra) e l'accesso al pulpito (a sinistra). Cappelle rettangolari poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro, si aprono ai lati di ciascuna campata. L'arco santo a pieno centro introduce al presbiterio, rialzato su quattro gradini, definito da lesene intonacate angolari. Abside semicircolare sviluppata oltre la machina dell'altare maggiore.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata e presbiterio presentano la stessa pavimentazione in mattonelle di pietra calcarea bianche e rosse, posate in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Dipinti murali di tipo figurativo eseguiti a tempera su intonaco adornano le volte della navata e del presbiterio, l'arco santo e il catino absidale. Un'ulteriore decorazione pittorica eseguita a tempera mette in risalto gli elementi architettonici: le lesene intonacate sono dipinte a finto marmo, mentre le crociere della navata e del presbiterio sono sottolineate da fregi a motivi geometrici.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1967)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con l'aggiunta di arredi mobili di tipo eterogeneo, e non ha carattere di stabilità. Al centro del presbiterio storico, a raso pavimento, è stata inserita una mensa al popolo di tipo a tavolo in formica, con piede ornato da un bassorilievo in rame raffigurante la Cena in Emmaus. Una sedia in legno con braccioli, addossata alla parete sinistra del presbiterio, è impiegata come sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico, che è stato mantenuto.
ambone - aggiunta arredo (1993 circa)
Alla balaustra sinistra è stato fissato un leggio in legno che funge da ambone.
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