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Faver
Altavalle
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Filippo e Giacomo
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1996-2011)
1116 - 1116(chiesa antica intorno); XV - 1463(chiesa antica intorno); 1537 - XVII(dedicazione carattere generale); 1714/12/19 - 1714/12/19(erezione a curazia carattere generale); 1797 - 1854(danneggiamento chiesa antica intorno); 1853/06/08 - 1854(costruzione intero bene); 1854 - 1854(decorazione volte); 1860 - 1860(costruzione cimitero); 1860 - 1864(costruzione campanile); 1867 - 1867(demolizione chiesa antica intorno); 1870 - 1870/08/17(pavimentazione sagrato); 1870/08/17 - 1870/08/17(consacrazione carattere generale); 1873 - 1873(restauro intero bene); 1907 - 1907(costruzione deposito); 1907 - 1907(restauro intero bene); 1908 - 1908(decorazione interno); 1913 - 1913(riparazione orologio del campanile); 1915/06/06 - 1918/09/09(sospensione campanile); 1919/08/29 - 1919/08/29(erezione a parrocchia carattere generale)
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo <Faver, Altavalle>
Altre denominazioni Ss. FILIPPO e GIACOMO apostoli
Autore (ruolo)
Giacomelli, Giacomo (costruzione chiesa e campanile)
Pelz, Giovanni (progetto campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione chiesa e campanile)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1116  (chiesa antica intorno)

La comunità di Faver disponeva di una cappella dedicata a San Giacomo (Maggiore o Minore?) fin dal 1116, anno in cui fu consacrata.

XV - 1463 (chiesa antica intorno)

Il sacello medievale fu ampliato nel corso del XV secolo, come lascia supporre la notizia di una nuova consacrazione nel 1463.

1537 - XVII (dedicazione carattere generale)

Negli atti visitali cinquecenteschi (1537, 1580) la cappella di Faver è indicata con la sola dedicazione a San Giacomo, senza specificazione tra San Giacomo Maggiore o Minore, cosicché ancora negli atti visitali del 1710 si legge che l'arciprete di Cembra si recava a celebrare a Faver in occasione di entrambe le feste patronali. L'aggiunta di San Filippo all'intitolazione della cappella si troverebbe indicata a partire dal XVII secolo (Bazzanella, 2010).

1714/12/19  (erezione a curazia carattere generale)

A partire dal 19 dicembre 1714 la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Faver, già cappella dipendente dalla pieve di Cembra, fu eretta a curazia.

1797 - 1854 (danneggiamento chiesa antica intorno)

Nel 1797 la chiesa di Faver venne data alle fiamme dalle truppe napoleoniche e ne sortì gravemente danneggiata. Riparata provvisoriamente dopo l'incendio, essa venne abbandonata dopo la costruzione del tempio attuale (1853-1854).

1853/06/08 - 1854 (costruzione intero bene)

L'edificazione dell'attuale chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, eretta a poca distanza da quella antica, fu decisa verso la metà del XIX secolo. Il cantiere fu finaziato grazie alle offerte della popolazione locale (con un atto dell'8 giugno 1853 120 dai capifamiglia di Faver si impegnavano a devolvere alla causa della chiesa offerte per un minimo di 10 e un massimo di 1000 fiorini) e il comune mise a disposizione il legname e tutti i materiali occorrenti alla fabbrica. I lavori, assegnati al maestro muratore Giacomo Giacomelli di Predazzo, furono avviati ancora nel 1853 e vennero portati a termine l'anno successivo.

1854  (decorazione volte)

La decorazione stucchiva delle volte è assegnata a un'anonima bottega trentina con una datazione al 1854.

1860  (costruzione cimitero)

L'attuale cimitero fu costruito nel 1860 in sostituzione di quello vecchio del paese che attorniava la chiesa antica.

1860 - 1864 (costruzione campanile)

Il campanile, disegnato dal geometra di Cembra Giovanni Pelz, fu costruito tra il 1860 e il 1864 dallo stesso Giovanni Giacomelli attivo nel cantiere della chiesa. Il castello delle campane venne realizzato dai carpentieri Bartolomeo Bonfanti di Cembra e Giovanni Vezzani da Torchio. Il concerto di cinque campane vi fu installato nel 1865 e suonò per la prima volta il giorno di Natale di quell'anno. Ulteriori due campane vi furono installate nel 1897.

1867  (demolizione chiesa antica intorno)

La struttura dell'antica chiesa del paese fu atterrata nel 1867 per consentire l'edificazione di una nuova casa canonica, ora sede del municipio di Faver.

1870 - 1870/08/17 (pavimentazione sagrato)

La pavimentazione del sagrato venne fatta nel 1870, probabilmente in previsione della consacrazione della chiesa (17 agosto).

1870/08/17  (consacrazione carattere generale)

Il nuovo tempio fu consacrato dal vescovo di Trento, Benedetto Riccabona, il 17 agosto 1870.

1873  (restauro intero bene)

Nel 1873 l'edificio sacro fu sottoposto a imprecisati lavori di restauro.

1907  (costruzione deposito)

Nel 1907 tra la sacrestia e il campanile venne edificato il corpo dell'attuale centrale termica.

1907  (restauro intero bene)

Nuovi lavori di restauro furono eseguiti nel 1907.

1908  (decorazione interno)

Nel 1908 il pittore Agostino Aldi decorò la nicchia del fonte battesimale. Allo stesso spetta probabilmente anche la decorazione della volta della sacrestia.

1913  (riparazione orologio del campanile)

Nel 1913 è documentato un intervento di riparazione dell'orologio del campanile ad opera di Pietro Tabarelli di Faver, il quale aggiunse la batteria dei quarti e la ripetizione delle ore.

1915/06/06 - 1918/09/09 (sospensione campanile)

Tra il 6 giugno 1915 e il 9 settembre 1918, in concomitanza con la prima guerra mondiale, fu fatto divieto di suonare le campane.

1919/08/29  (erezione a parrocchia carattere generale)

La curazia di Faver venne eretta a parrocchia il 29 agosto 1919.
Descrizione

La parrocchiale di Faver, dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, sorge al centro del paese con orientamento a sud-est. Il tempio fu edificato nel 1853-1854 dal maestro muratore Giacomo Giacomelli, in sostituzione dell'antica chiesa curaziale che, già gravemente danneggiata da un incendio scatenato dalle truppe napoleoniche nel 1797, era progressivamente divenuta inadatta al culto. La vecchia chiesa fu demolita (1867) e in suo luogo costruita la casa canonica, ora adibita a sede municipale. L'edificio presenta una facciata timpanata, divisa nella zona inferiore in tre settori, con ritmo ABA, da quattro lesene, raccordate da uno zoccolo di base intonacato e da un marcapiano modanato interrotto nel settore centrale, interessato da un’arcata a pieno centro. L’arcata incornicia il portale architravato e una finestra lunettata, alla base della quale corre una cornice con greca a meandro. Il frontone triangolare è forato da una luce ovale al centro del timpano. Le fiancate, simmetriche, sono scandite da contrafforti intonacati, tra i quali si inseriscono ampie finestre lunettate che danno luce alle campate interne della navata; due accessi secondari gemelli si collocano al centro di ciascun lato. Il presbiterio, illuminato da due finestre lunettate, è affiancato a destra dai corpi ribassati e contigui della sacrestia e di un ambiente di servizio. Due finestre rettangolari si collocano ai lati dell'abside semicircolare. Il campanile, eretto tra il 1860 e il 1864 dallo stesso Giacomelli, su disegno del geometra cembrano Giovanni Pelz, è posto sul lato destro, in corrispondenza della terza campata. Il fusto intonacato insiste su un alto zoccolo e reca alla sommità quattro mostre di orologio. La cella campanaria, rialzata su una cornice modanata fortemente eminente, è illuminata da quattro monofore centinate, fornite alla base di balaustre convesse e sormontate da frontoni triangolari modanati. L'interno della chiesa si sviluppa a navata unica, ritmata da coppie di paraste ioniche, che determinano una spartizione a tre campate, precedute da un settore di dimensioni minori, nel quale è collocata la cantoria. L'arco santo a pieno centro introduce al presbiterio, rialzato su tre gradini e raccordato all'abside da un'arcata centinata insistente su paraste analoghe a quelle della navata. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle paraste e interrotto all'altezza dell'arcata presente in controfacciata, percorre l'intero perimetro.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale. Presbiterio rettangolare, abside semicircolare.
Facciata
Facciata timpanata divisa nella zona inferiore in tre settori, con ritmo ABA, da quattro lesene, raccordate da uno zoccolo di base intonacato e da un marcapiano modanato interrotto nel settore centrale, interessato da un’arcata a pieno centro. L’arcata incornicia il portale architravato e una finestra lunettata, alla base della quale corre una cornice con greca a meandro. Il frontone triangolare è forato da una luce ovale al centro del timpano.
Prospetti
Fiancate laterali scandite dalla presenza di contrafforti, tra i quali si aprono le finestre lunettate che illuminano le campate della navata. Due accessi secondari gemelli si collocano al centro di ciascuna fiancata. Analoghe finestre lunettate si collocano ai lati del presbiterio, il quale è affiancato a destra dai corpi ribassati e successivi della sacrestia e di un ambiente di servizio. Due finestre quadrangolari sono aperte ai lati dell'abside.
Campanile
A destra della terza campata si erge la torre campanaria a pianta quadrangolare, insistente su un alto zoccolo intonacato, recante un accesso sul lato nord-ovest. Fusto intonacato, cimato sui quattro lati da mostre di orologio. Cella campanaria rialzata su una cornice modanata fortemente eminente, illuminata da quattro monofore centinate fornite alla base di balaustre leggermente convesse e cimata su ogni lato da un frontone triangolare modanato. Tamburo ottagonale aperto su lati alterni da luci ovali e piccoli oculo circolari. Copertura a cipolla cimata da sfera e croce.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata coperta da volta a botte unghiata, cadenzata da arcate trasversali; volta a vela sul presbiterio; catino absidale.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in lastre di porfido. Campanile: cipolla rivestita in scandole.
Interni
Navata unica ritmata da coppie di paraste ioniche che determinano una spartizione interna a tre campate, precedute da un settore minore nel quale è collocata la cantoria. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, è introdotto dall'arco santo a pieno centro e si raccorda all'abside semicircolare tramite un'arcata insistente su paraste analoghe a quelle della navata. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle paraste e interrotto in corrispondenza dell'arcata che incornicia l'organo presente in controfacciata, percorre l'intero perimetro.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella navata è presente una pavimentazione in quadrotte id pietra calcarea rossa, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Gli elementi architettonici (paraste, arcate, cornicione marcapiano) sono messi in risalto da una decorazione pittorica a finto marmo. Un apparato stucchivo di modesta qualità interessa le volte della navata e del presbiterio, nonché il catino absidale.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1996-2011)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con l'aggiunta di arredi lignei di tipo eterogeneo e non ha carattere di stabilità. Al centro del presbiterio storico, a raso pavimento, è posizionata una mensa al popolo di tipo a tavolo, con fusto lavorato a rocaille, opera del Laboratorio Gruppo Liturgico di Alberto Marinetto (Asti). Alla balaustra sinistra è fissato un leggio in legno con fronte scolpita, donato da parte di don Livio Ruggera nel 1997, che funge da ambone. Una sedia in legno con braccioli della prima metà del XX secolo, addossata alla parete destra del presbiterio, funge da sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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