chiese italiane censimento chiese edifici di culto edifici sacri beni immobili patrimonio ecclesiastico beni culturali ecclesiastici beni culturali della Chiesa cattolica edilizia di culto restauro adeguamento liturgico Pomarolo Trento chiesa sussidiaria S. Antonio Parrocchia di San Cristoforo Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi presbiterio - aggiunta arredo (1978-1979) 1200 - 1234(costruzione intero bene); 1300 - 1336(menzione xenodochio intorno); 1390 - 1489(ampliamento intero bene); 1506 - 1506(elezione rettore carattere generale); 1612 - 1612(consacrazione intero bene); 1683 - 1683(menzione intero bene); 1700 - 1750(erezione romitorio intorno); 1775 - 1775(dismissione romitorio intorno); 1977 - 1978(restauro intero bene); 1979/10/04 - 1979/10/04(furto carattere generale); 1982 - 1985(restauro intero bene); 2002 - 2002(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio
Tipologia e qualificazione
chiesa sussidiaria
Denominazione
Chiesa di Sant'Antonio <Pomarolo>
Altre denominazioni
S. Antonio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche
1200 - 1234 (costruzione intero bene)
In base ai dati desunti dalla bibliografia, si può ipotizzare che il luogo di culto sa sorto al titolo di semplice cappella intorno ai primi decenni del XIII secolo; la prima menzione dell'esistenza del tempio è stata individuata negli atti di accusa rivolti verso Federico di Borsa Castelnuovo, incriminato della spoliazione della chiesa di San Zenone (l'odierna parrocchiale di Pomarolo) e della "ecclesiam beati Antonii"; Curzel (1999) ha evidenziato come l'utilizzo dell'appellativo "ecclesiam" abbia portato alcuni studiosi ad individuare nell'allora cappella l'originaria pieve di Villa Lagarina, ipotesi smentita dall'autore. Secondo altri autori nei pressi della chiesa, sorta in un punto strategico su una antica via di comunicazione sulle pendici montane della destra Adige, era presente un cenobio di eremiti agostiniani.
1300 - 1336 (menzione xenodochio intorno)
A questo anno risale un documento relativo all'elezione di un rettore dello xenodochio esistente nei pressi della cappella.
1390 - 1489 (ampliamento intero bene)
Secondo Gerola (1912) gli affreschi ancora parzialmente visibili presso la parete settentrionale esterna del luogo di culto sarebbero stati commissionati da Antonio Castelbarco di Lizzana tra il 1390 ed il 1405; è presumibile che contestualmente alla stesura degli affreschi o in un momento successivo anteriore al 1489 (il termine ante quem è fornito da un'epigrafe presso il campanile riportante il millesimo "1489" la cui esistenza è riportata da Fruet, 1990) abbiano avuto luogo gli interventi architettonici di ampliamento dell'edificio, concretatisi nella costruzione della navata meridionale e del campanile.
1506 (elezione rettore carattere generale)
In questo anno il doge Leonardo Loredan investe Alessandro di Paride Lodron del titolo di rettore della chiesa e dell'annessa struttura ospitaliera.
1612 (consacrazione intero bene)
A questo anno risale la riconsacrazione dell'edificio di culto, resasi necessaria per motivazioni ignote.
1683 (menzione intero bene)
Negli atti visitali di questo anno si fa menzione dell'edificio di culto; dai documenti emerge il generale stato di degrado della torre campanaria e della copertura; l'assenza di menzione della presenza di religiosi residenti in loco indica probabilmente che all'epoca la struttura adibita a xenodochio testimoniata a inizio XIV secolo non fosse più in uso.
1700 - 1750 (erezione romitorio intorno)
Nella prima metà del secolo XVIII viene istituito un romitorio presso la chiesa, reimpiegando presumibilmente le strutture del preesistente xenodochio; gli atti visitali del 1750 menzionano a titolo di eremita tale padre Ernesto.
1775 (dismissione romitorio intorno)
Con la morte dell'eremita Biagio Molinari il romitorio viene dismesso.
1977 - 1978 (restauro intero bene)
In questo periodo vengono effettuati alcuni interventi conservativi che interessano la copertura, le colonne interne ed il locale adibito a sacrestia. I lavori conducono alla scoperta di alcuni dipinti murali, successivamente restaurati.
1979/10/04 (furto carattere generale)
In questa data avviene il furto di alcune sculture lignee facenti parte dell'altare maggiore e dei dipinti dell'ancona. Le sculture vengono in seguito rinvenute e poste in custodia nella canonica di Pomarolo.
1982 - 1985 (restauro intero bene)
Grazie ad un contributo da parte dell'amministrazione provinciale, viene effettuata un'ampia opera di restauro complessivo dell'edificio, che comporta il consolidamento delle volte, il rifacimento della struttura e del manto della copertura, la realizzazione di un'intercapedine di contrasto all'umidità di risalita presso le fondazioni delle pareti esterne; la cuspide del campanile, gravemente danneggiata da un fulmine, viene ricostruita.
2002 (restauro intero bene)
Sulla base di un progetto elaborato dall'architetto Andrea Dalzocchio, si procede in questo anno ad un'ampia opera di restauro conservativo dell'edificio; gli interventi vanno ad interessare la struttura del portico, l'apparato lapideo esterno ed il castello campanario del campanile, il manto di copertura. Le pareti della chiesa e dell'annesso romitorio medievale vengono consolidate e soggette ad un intervento deumidificante; gli intonaci vengono rinnovati. Infine, si assiste alla posa dell'impianto elettrico e ad un'opera di tinteggiatura.
Descrizione
La chiesa di Sant'Antonio, situata in località omonima su un colle nei pressi dell'abitato di Pomarolo, sorge presumibilmente nei primi decenni del XIII secolo; agli atti d'accusa rivolti verso Federico di Borsa Castelnuovo, incriminato della spoliazione della chiesa nel 1234, risale la prima menzione diretta dell'esistenza del tempio, secondo alcuni autori già all'epoca gestito da una comunità di eremiti agostiniani residenti in loco. Alcuni documenti del XIV secolo testimoniano la presenza di uno xenodochio, individuato nella struttura adiacente la chiesa, che in seguito all'abbandono da parate della comunità di religiosi, avvenuta prima del 1683, viene impiegata come romitorio fino al tardo secolo XVIII. L'edificio di culto assume la conformazione odierna grazie ad alcuni interventi architettonici che vedono l'erezione della navata minore e del campanile, condotti nel XV secolo. Importanti restauri tra il 1978 ed il 2002 hanno preservato e valorizzato la preziosa testimonianza architettonica dell'edificio. La facciata, a spioventi e asimmetrica, è rinserrata e bipartita da tre pilastri in conci lapidei. Nel settore sinistro sono presenti, in posizione disassata il portale lapideo d'ingresso caratterizzato da piedritti modanati e dotati di mensole a supporto dell'architrave e un sovrastante oculo strombato, dotato di cornice lapidea; il settore destro è aperto da una finestra quadrangolare dotata di cornice lapidea. La fiancata sinistra presenta una finestra a sesto acuto, strombata e dotata di cornice lapidea a livello della navata; in corrispondenza del presbiterio aderiscono al prospetto un sacello esterno, aperto da un'arcata a sesto ribassato, e il volume della torre campanaria. Quest'ultima è contigua, sul lato sudorientale, ad un corpo di fabbrica anticamente utilizzato come romitorio e tangente il prospetto di fondo della chiesa. La fiancata destra risulta scandita da pilastri in muratura intonacata in cinque settori, i primi quattro corrispondenti alle campate interne della navata destra ed il quinto aperto da una finestra a sesto acuto sul locale adibito a sacrestia. Una finestra simile si apre sul primo, sul terzo e sul quarto settore; il secondo presenta un portale d'ingresso laterale lapideo, architravato ed elevato da tre gradini, ed un sovrastante oculo tamponato. La torre campanaria presenta un affusto quadrangolare dotato di basamento e aperto da numerose feritoie. La cella campanaria risulta aperta da due ordini sovrapposti di bifore a tutto sesto dotate di colonnine lapidee con capitelli fogliati poggianti su cornici marcapiano. Al di sopra della cella si impone la ripida cuspide conica in cotto veronese, coronata da sfera apicale lapidea, bandiera segnavento e croce apicale metallica. L'interno presenta una divisione in due navate scandite in quattro campate da colonne libere in materiale lapideo dotate di basamento, capitello fogliato e abaco, a sostegno delle volte a crociera che coprono l'ambiente e di arcate longitudinali e trasversali alle navate; queste ultime sono a sesto acuto presso la navata destra e a tutto sesto presso quella sinistra e sono supportate presso le pareti laterali da pilastri lapidei addossati. La navata sinistra presenta una quinta campata adibita a presbiterio e dotata di accesso ai locali della torre campanaria presso la parete laterale sinistra. Presso la parete laterale sinistra esterna, all'altezza della navata, sono visibili alcuni lacerti di un apparato decorativo ad affresco, rappresentante alcuni santi e una Madonna con Bambino entro riquadri.
Pianta
Edificio a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, concluso dal presbiterio a pianta quadrata, disassato rispetto all'aula. All'edificio aderisce un corpo di fabbrica non pertinente alla chiesa sul lato orientale, a pianta irregolare; al fianco sinistro della chiesa e al prospetto occidentale del campanile aderisce un sacello esterno a pianta quadrangolare.
Facciata
La facciata, a spioventi e asimmetrica, è rinserrata e bipartita da tre pilastri in conci lapidei desinenti in capitelli d'imposta a livello delle falde di copertura. Nel settore sinistro sono presenti, in posizione disassata rispetto al prospetto, il portale lapideo d'ingresso, caratterizzato da piedritti modanati e dotati di mensole a supporto dell'architrave, e un sovrastante oculo strombato e inferriato, dotato di cornice lapidea. Il settore destro è aperto da una finestra quadrangolare inferriata, dotata di cornice lapidea. Le finiture sono ad elementi lapidei a vista ed intonaco tinteggiato.
Prospetti
La fiancata sinistra presenta una finestra a sesto acuto, strombata, inferriata e dotata di cornice lapidea a livello della navata; in corrispondenza del presbiterio aderiscono al prospetto un sacello esterno, aperto da un'arcata a sesto ribassato, e il volume della torre campanaria. Quest'ultima è contigua, sul lato sudorientale, ad un corpo di fabbrica anticamente utilizzato come romitorio e tangente il prospetto di fondo della chiesa. La fiancata destra risulta scandita da pilastri in muratura intonacata in cinque settori, i primi quattro corrispondenti alle campate interne della navata destra ed il quinto aperto da una finestra a sesto acuto, strombata e dotata di cornice lapidea, affacciata sul locale adibito a sacrestia. Una finestra simile si apre sul primo, sul terzo e sul quarto settore; il secondo presenta un portale d'ingresso laterale lapideo, architravato ed elevato da tre gradini, ed un sovrastante oculo tamponato. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
La torre campanaria, aderente a livello del presbiterio al prospetto laterale sinistro esterno, presenta un affusto quadrangolare dotato di basamento e aperto da numerose feritoie. La cella campanaria risulta aperta da due ordini sovrapposti di bifore a tutto sesto dotate di colonnine lapidee con capitelli fogliati poggianti su cornici marcapiano. Al di sopra della cella si impone la ripida cuspide conica in cotto veronese, coronata da sfera apicale lapidea, bandiera segnavento e croce apicale metallica. Le finiture sono in corsi di conci lapidei a vista.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura intonacata presso entrambe le navate e presso il presbiterio.
Coperture
Copertura a due spioventi sopra l'intero edificio; struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una divisione in due navate scandite in quattro campate da colonne libere in materiale lapideo dotate di basamento, capitello fogliato e abaco, a sostegno delle volte a crociera che coprono l'ambiente e di arcate longitudinali e trasversali alle navate; queste ultime sono a sesto acuto presso la navata destra e a tutto sesto presso quella sinistra e sono supportate presso le pareti laterali da pilastri lapidei addossati, dotati di cornice d'imposta. La navata sinistra presenta una quinta campata, elevata da un gradino e adibita a presbiterio, dotata di accesso ai locali della torre campanaria presso la parete laterale sinistra. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Pavimenti e pavimentazioni
L'interno presenta una pavimentazione a quadrotte in cotto disposte a corsi diagonali.
Elementi decorativi
Presso la parete laterale sinistra esterna, all'altezza della navata, sono visibili alcuni lacerti di un apparato decorativo ad affresco, rappresentante alcuni santi e una Madonna con Bambino entro riquadri.
Adeguamento liturgico
presbiterio - aggiunta arredo (1978-1979)
L'adeguamento liturgico è stato condotto mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Al centro del presbiterio è stato collocato un tavolo avente la funzione di altare verso il popolo; a sinistra di questo, entro il presbiterio, è presente un leggio utilizzato come ambone. Il tabernacolo dell'altare maggiore storico, ancora in loco, viene presumibilmente utilizzato come custodia eucaristica durante le celebrazioni.