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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Castellano
Villa Lagarina
Trento
chiesa
cimiteriale
Madonna delle Grazie
Parrocchia di San Lorenzo
Pianta; Facciata; Prospetti; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1400 - 1481(costruzione intero bene); 1516/04/26 - 1516/04/26(erezione a espositura carattere generale); 1554 - 1554(restauro intero bene); 1564/05/15 - 1564/05/15(erezione a curazia e dotazione fonte battesimale carattere generale); 1670 - 1670(restauro intero bene); 1771/06/08 - 1771(parziale demolizione intero bene); 1778 - 1836(trasferimento camposanto intorno); 1862 - 1862(lavori interno)
Chiesa della Madonna delle Grazie
Tipologia e qualificazione chiesa cimiteriale
Denominazione Chiesa della Madonna delle Grazie <Castellano, Villa Lagarina>
Altre denominazioni Santa Maria delle Grazie
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1400 - 1481 (costruzione intero bene)

Sulla base dei dati desunti dalla bibliografia si ipotizza che l'edificio sia sorto tra l'inizio e l'ultimo quarto del XV secolo; risale al 1481 la prima menzione diretta dell'esistenza della chiesa, contenuta in un documento di natura ignota nel quale questa risulta dedicata ai Santi Lorenzo, Fabiano e Sebastiano.

1516/04/26  (erezione a espositura carattere generale)

Il principe vescovo Bernardo Clesio concede con un decreto emesso in questa data, a causa dell'eccessiva distanza dell'abitato rispetto alla pieve di Villa Lagarina, la presenza di un sacerdote stabile dipendente dalla chiesa matrice di Villa Lagarina al quale viene affidata la cura d'anime del paese.

1554  (restauro intero bene)

Un'epigrafe posta presso una parete esterna della chiesa testimonierebbe un intervento di restauro avvenuto in questo anno; tale ipotesi è sostenuta anche da Tonolli (2005).

1564/05/15  (erezione a curazia e dotazione fonte battesimale carattere generale)

Risale a questa data un decreto siglato dal cardinale Cristoforo Madruzzo che eleva la chiesa alla dignità di curaziale e concede la facoltà di somministrare il sacramento del battesimo.

1670  (restauro intero bene)

Costa (1986) riferisce di un restauro avvenuto in questo anno.

1771/06/08 - 1771 (parziale demolizione intero bene)

Nel mese di giugno del 1771 viene convocata un'assemblea dei capifamiglia, radunati per decidere, in vista dei lavori di erezione della nuova chiesa (l'attuale parrocchiale) se demolire o conservare il vetusto tempio; nel corso dello stesso anno questo viene demolito fino al presbiterio. Il materiale lapideo ricavato viene usato per parte della nuova fabbrica.

1778 - 1836 (trasferimento camposanto intorno)

Nel 1778 il camposanto viene trasferito nei pressi della nuova chiesa parrocchiale, per poi venire ripristinato nella posizione originaria in occasione della nota epidemia di colera del 1836.

1862  (lavori interno)

Vengono condotti in questo anno alcuni interventi edilizi interni diretti alla separazione degli ambienti della navata e della sacrestia; quest'ultima viene adibita a deposito mortuario.
Descrizione

L'attuale chiesa cimiteriale di Castellano, dedicata alla Madonna delle Grazie, sorge tra l'inizio e l'ultimo quarto del XV secolo; risale al 1481 la prima menzione diretta dell'esistenza della chiesa, dedicata allora ai Santi Lorenzo, Fabiano e Sebastiano. Raggiunge un certo grado di indipendenza dalla pieve di Villa Lagarina grazie alla concessione di un sacerdote stabile grazie ad un decreto di Bernardo Clesio nel 1516 e alla concessione del fonte battesimale grazie a Cristoforo Madruzzo nel 1564. La chiesa assume l'aspetto e la qualifica odierna nel 1771, quando, ritenuta insufficiente ad accogliere l'accresciuto numero dei fedeli, viene deciso di erigere l'attuale chiesa parrocchiale e, per guadagnare spazio per l'annesso camposanto, si procede alla parziale demolizione della navata. La facciata, a spioventi e leggermente asimmetrica, è caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso, lapideo e architravato, sormontato da una finestra quadrilobata. Ai lati del portale è presente una bassa colonna lapidea dotata di base e capitello fogliato, parzialmente murata nel prospetto. Le fiancate, percorse da uno zoccolo ad intonaco rustico ed elementi lapidei, rivelano l'aggetto di un corpo aggiunto a pianta rettangolare su entrambi i lati, situato presso la porzione occidentale dei prospetti. La fiancata sinistra presenta due finestre lunettate, una aperta sul lato sudorientale del corpo aggiunto, l'altra sul presbiterio. Il prospetto destro presenta un accesso dotato di portale lapideo e architravato presso il lato sudoccidentale del corpo aggiunto, una finestra a tutto sesto presso il lato sudorientale del corpo aggiunto ed una finestra lunettata presso il presbiterio. L'interno presenta un'unica navata, divisa dal presbiterio da una coppia di pilastri in muratura dotati di capitello d'imposta a sostegno delle volte a crociera che coprono i due ambienti, supportate dai pilastri e da peducci angolari sia nella navata, sia nel presbiterio. Un'ampia arcata a tutto sesto presso la parete laterale sinistra della navata introduce ad una cappella laterale a pianta rettangolare, coperta da una volta a botte unghiata. Le pareti laterali della navata e del presbiterio presentano alcune specchiature e cornici in stucco; la parete di fondo del presbiterio è caratterizzata da una cornice in stucco a ovoli e festoni, rinserrata da una voluta con sovrastante putto e coronata da una cartella a volute.
Pianta
Edificio a pianta rettangolare a ad asse maggiore longitudinale, al quale aderisce un corpo aggiunto a pianta rettangolare sui lati nordorientale e sudoccidentale.
Facciata
La facciata, a spioventi e leggermente asimmetrica, è caratterizzata dalla presenza del portale d'ingresso, lapideo e architravato, sormontato da una finestra quadrilobata. Ai lati del portale è presente una bassa colonna lapidea dotata di base e capitello fogliato, parzialmente murata nel prospetto. Le finiture sono ad intonaco non tinteggiato.
Prospetti
Le fiancate, percorse da uno zoccolo ad intonaco rustico ed elementi lapidei a vista, rivelano l'aggetto di un corpo aggiunto a pianta rettangolare su entrambi i lati, situato presso la porzione occidentale dei prospetti. La fiancata sinistra presenta due finestre lunettate, inferriate e dotate di cornice lapidea, una aperta sul lato sudorientale del corpo aggiunto, l'altra sul presbiterio. Il prospetto destro presenta un accesso dotato di portale lapideo e architravato presso il lato sudoccidentale del corpo aggiunto, una finestra a tutto sesto, inferriata e strombata presso il lato sudorientale del corpo aggiunto ed una finestra lunettata, inferriata e dotata di cornice lapidea presso il presbiterio. Le finiture sono ad intonaco non tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volte a crociera in muratura intonacata sulla navata e sul presbiterio, volta a botte unghiata in muratura intonacata sopra la cappella laterale.
Coperture
Copertura a due spioventi sull'intero edificio; struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta un'unica navata, divisa dal presbiterio da una coppia di pilastri in muratura dotati di capitello d'imposta a sostegno delle volte a crociera che coprono i due ambienti, supportate dai pilastri e da peducci angolari sia nella navata, sia nel presbiterio. Un'ampia arcata a tutto sesto presso la parete laterale sinistra della navata introduce ad una cappella laterale a pianta rettangolare, coperta da una volta a botte unghiata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato e stucchi.
Pavimenti e pavimentazioni
L'interno presenta una pavimentazione in piastrelle rettangolari in cotto, disposte a spina di pesce.
Elementi decorativi
Le pareti laterali della navata e del presbiterio presentano alcune specchiature e cornici in stucco; la parete di fondo del presbiterio è caratterizzata da una cornice in stucco a ovoli e festoni, rinserrata da una voluta con sovrastante putto e coronata da una cartella a volute.
Adeguamento liturgico

nessuno
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