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Cappella
Lavarone
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Maria Assunta
Parrocchia di Santa Maria Assunta
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1970 circa); sede - aggiunta arredo (1970 circa)
1759/05/28 - 1759/05/28(erezione a espositura carattere generale); 1759/05/28 - 1769(costruzione intero bene); 1786/04/16 - 1786/04/16(cambio di giurisdizione carattere generale); 1830 - 1840(completamento intero bene); 1840 - 1857/08/15(installazione e rinnovo campane); 1864/09/23 - 1864/09/23(consacrazione carattere generale); 1897 - 1897(definizione dei confini ecclesiastici carattere generale); 1909/10/31 - 1909/10/31(erezione a parrocchia carattere generale); 1912/12/03 - 1912/12/03(installazione orologio campanile); 1912/12/31 - 1912/12/31(cambio di giurisdizione carattere generale); 1920 - 1928(ristrutturazione intero bene); 1943 - 1947(abbattimento e ricostruzione intero bene); 1947/06/12 - 1947/06/12(benedizione carattere generale); 1947/08/15 - 1947/08/15(consacrazione carattere generale); 1951 - 1951(posa pavimento); 1956 - 1956(installazione parafulmine e orologio campanile); 1970 - 1970(adeguamento liturgico presbiterio); 1981 - 1987/11/17(lavori intero bene); 1997 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di Santa Maria Assunta
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Santa Maria Assunta <Cappella, Lavarone>
Altre denominazioni ASSUNZIONE
S. Maria Assunta
Autore (ruolo)
Marzani, Pietro (disegno chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1759/05/28  (erezione a espositura carattere generale)

Il 28 maggio 1759, in occasione della visita pastorale, il vescovo di Feltre Andrea Minucci concesse l’erezione dei masi della parte orientale dell’altopiano a espositura della Parrocchia di San Floriano di Lavarone, nella pieve di Calceranica, e dispose l’apertura di un luogo di culto nella frazione baricentrica di Cappella.

1759/05/28 - 1769 (costruzione intero bene)

La costruzione della chiesa iniziò quasi subito, con la benedizione della prima pietra impartita dal parroco don Pietro Piccinini. Tuttavia il grandioso progetto originale dovette essere di fatto ridimensionato a causa delle liti con il maso della Chiesa e della mancata copertura finanziaria dell’impresa. Nel 1769 iniziò una prima attività liturgica nel nuovo tempio, rimasto incompiuto; venne infatti terminata e utilizzata solo la zona presbiteriale, mentre la navata rimase allo stato di scheletro scoperto e venne infine abbattuta.

1786/04/16  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Calceranica rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1830 - 1840 (completamento intero bene)

Nel corso degli anni Trenta dell’Ottocento la chiesa fu soggetta a dei lavori di completamento; visitata da vescovo Tschiderer nel 1840, fu trovata “bella” e “di buon gusto”. Il presule promise ai fedeli la concessione di un curato residente.

1840 - 1857/08/15 (installazione e rinnovo campane)

Sempre nel 1840 o poco dopo due campane della fonderia Colbacchini di Bassano furono poste sul campanile; una delle due si ruppe negli anni seguenti e il 15 agosto 1857 ne vennero benedette altre tre dal parroco don Giovanni Piccinini.

1864/09/23  (consacrazione carattere generale)

Il principe vescovo Benedetto Riccabona consacrò l’edificio il 23 settembre 1864.

1897  (definizione dei confini ecclesiastici carattere generale)

Nel 1897 si definirono i confini ecclesiastici delle due giurisdizioni di Lavarone.

1909/10/31  (erezione a parrocchia carattere generale)

Il decreto di erezione della curazia a parrocchia reca la data del 31 ottobre 1909.

1912/12/03  (installazione orologio campanile)

Il Comune di Lavarone fece porre sul campanile un grande orologio, commissionato alla ditta Pestersutz di Rovereto, il 3 dicembre 1912.

1912/12/31  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il 31 dicembre 1912 le due parrocchie di Lavarone Chiesa e Cappella vennero staccate dal decanato di Levico e aggregate a quello neonato di Folgaria.

1920 - 1928 (ristrutturazione intero bene)

Il 18 novembre 1920, dopo la requisizione bellica, il campanile fu nuovamente dotato di tre campane fuse dalla ditta Colbacchini e pagate interamente dallo Stato italiano come risarcimento dei danni di guerra. Nel 1921 la chiesa fu dotata dell’impianto elettrico e di una quarta campana. A conclusione dei lavori di ristrutturazione postbellica, nel mese di luglio del 1928, venne in visita il vescovo Endrici.

1943 - 1947 (abbattimento e ricostruzione intero bene)

Durante la visita pastorale del 28 settembre 1942, il vescovo Carlo de Ferrari rilevò l’insufficienza della chiesa a contenere l’accresciuto numero di fedeli, soprattutto con il recente afflusso dei turisti; già nel gennaio successivo l’architetto Pietro Marzani di Villa Lagarina approntò il progetto di abbattimento e ricostruzione arretrata della chiesa, mantenendo in piedi soltanto il campanile. Il progetto fu approvato dalla curia il 9 luglio, il 16 si diede inizio ai lavori e domenica 18 fu benedetta la prima pietra. Alla fine dell’anno i lavori vennero però sospesi a causa della mancanza di materiali; nel 1944 il progetto di Marzani fu rivisto da un Comitato pro erigenda chiesa e nel luglio dell’anno successivo il cantiere riprese. Nella primavera del 1946 fu demolito il presbiterio della chiesa vecchia per poter realizzare la nuova facciata, mentre la navata antica servì ancora al culto fino al mese di giugno del 1947, quando anch’essa venne abbattuta.

1947/06/12  (benedizione carattere generale)

Il decano di Folgaria benedisse l’edificio, ancora privo dell’altare maggiore e del pavimento, il 12 giugno 1947, aprendolo così al culto.

1947/08/15  (consacrazione carattere generale)

Il vescovo Carlo de Ferrari potè consacrare la nuova chiesa il 15 agosto 1947.

1951  (posa pavimento)

Risale al 1951 la posa del pavimento in legno di larice nella zona sotto i banchi.

1956  (installazione parafulmine e orologio campanile)

Nel 1956 furono installati sul campanile l’impianto per la protezione dalle scariche atmosferiche e un nuovo orologio.

1970  (adeguamento liturgico presbiterio)

Don Bruno Gadler realizzò l’adeguamento strutturale del presbiterio alle norme liturgiche del Concilio Vaticano II nel 1970 circa.

1981 - 1987/11/17 (lavori intero bene)

Tra il 1981 e il 1987 si ritinteggiò l’edificio e lo si dotò di un nuovo impianto elettrico; tra il 15 agosto e il 17 novembre 1987 si elettrificarono l’orologio e le campane.

1997 - 2004 (restauro intero bene)

Per onorare il cinquantesimo anniversario della consacrazione, nel 1997 l’esterno fu sottoposto ad un intervento di risanamento dei prospetti con la tinteggiatura di chiesa e campanile, la realizzazione di una pensilina in legno a protezione dell’ingresso in facciata, la sostituzione della bussola con una nuova in legno di rovere ornata da vetrate e l’adeguamento alla normativa per il superamento delle barriere architettoniche, oltre che la nuova elettrificazione delle campane. Ad integrazione di quanto già fatto, il 14 aprile 2004 l’Ufficio Arte Sacra ha dato parere favorevole al progetto di tinteggiatura interna e integrazione dell’impianto di illuminazione redatto dall’architetto Stefano Giongo di Lavarone.
Descrizione

Con orientamento a sud-ovest, la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta a Lavarone Cappella è stata completamente riedificata tra il 1943 e il 1947 su progetto dell’architetto Pietro Marzani di Villa Lagarina, mantenendo il campanile dell’edificio precedente, settecentesco, dotato di quattro monofore e copertura piramidale ottagonale. La facciata a due spioventi è serrata tra due paraste angolari finite in pietra a vista, come lo zoccolo di base; l’ingresso architravato tripartito è elevato su di una scalinata, protetto da una tettoia e sormontato da una trifora a luci centinate. Le fiancate sono marcate da zoccolo e paraste finite in pietra a vista, che separano il volume della navata da quello, leggermente arretrato, del presbiterio. La costruzione sfrutta il dislivello del terreno su cui è costruita ed è dotata di locali di servizio per l’oratorio posti sotto il livello pavimentale della chiesa, della sacrestia (fianco sinistro) e del deposito (fianco destro). La parete di fondo del presbiterio rettangolare reca una grande croce latina al centro. All’interno l’ampia navata unica coperta da grandi cassettoni rettangolari è divisa in cinque campate da paraste; due nicchie simmetriche dal profilo rettangolare ospitano altrettante statue, mentre due altari laterali si trovano a ridosso dell’arco santo, costituito da un’ampia arcata a pieno centro in pietra. Tre gradini conducono al presbiterio a pianta rettangolare con gli angoli smussati, coperto da soffitto piano con listelli di legno applicati formanti un disegno geometrico e perlinato lungo le pareti. Tutte le diciotto monofore centinate sono schermate da vetrate artistiche realizzate dalla ditta Parisi di Trento su disegno di Carlo Bonacina.
Preesistenze
Il campanile è l’unica sopravvivenza della fabbrica precedente.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale.
Facciata
Facciata a due spioventi serrata tra due paraste angolari finite in pietra a vista, come lo zoccolo di base; ingresso architravato tripartito elevato su di una scalinata di cinque gradini, protetto da una tettoia e sormontato da una trifora a luci centinate. Oculo sommitale cieco con traforo a croce greca; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate marcate da zoccolo e paraste finite in pietra a vista, che separano il volume della navata da quello, leggermente arretrato, del presbiterio, e forate rispettivamente da sette (a sinistra) e otto (a destra) monofore centinate. La costruzione sfrutta il dislivello del terreno su cui è costruita ed è dotata di locali di servizio per l’oratorio posti sotto il livello pavimentale della chiesa, della sacrestia (fianco sinistro) e del deposito (fianco destro), caratterizzati da aperture centinate e finiture in pietra a vista. La parete di fondo del presbiterio rettangolare reca una grande croce latina al centro e un oculo alla sommità.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta sul lato sinistro, leggermente arretrata rispetto alla facciata, dotata di un accesso con cinque gradini sul lato nord-est; fusto intonacato con cantonali in pietra a vista e quattro monofore centinate nella cella, che si sviluppa senza soluzione di continuità. Tiburio ottagonale forato da oculi sui lati principali e copertura conica, completata da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame. Strutture di orizzontamento: soffitto ad ampi cassettoni lignei trasversali, decorati da losanghe o croci di Sant’Andrea, sulla navata; soffitto piano con listelli di legno applicati formanti un disegno geometrico sul presbiterio.
Coperture
Tetto a due spioventi sulla navata e sul presbiterio; struttura portante in legno, manto di copertura in tegole canadesi. Campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Ampia navata unica divisa in cinque campate da paraste; ingresso secondario in corrispondenza della terza campata a sinistra. Due nicchie simmetriche dal profilo rettangolare ospitano altrettante statue, mentre due altari laterali si trovano a ridosso dell’arco santo, costituito da un’ampia arcata a pieno centro. Tre gradini conducono al presbiterio a pianta rettangolare, con gli angoli smussati, perlinato e dotato degli accessi alla sacrestia e ad un ambiente adibito a deposito, oltre che di tre monofore centinate per lato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle di graniglia sale e pepe, integrate da fasce di bordura in tonalità grigia; rivestimento in legno sotto i banchi.
Elementi decorativi
Le diciotto vetrate della chiesa sono opera della ditta di Giuseppe Parisi di Trento, su disegno di Carlo Bonacina.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1970 circa)
L’adeguamento liturgico strutturale è stato realizzato per i due poli liturgici dell’altare e dell’ambone, in pietra, riutilizzando parzialmente le balaustre, rimosse e distrutte: l’altare verso il popolo a tavolo si trova in posizione centrale, nel presbiterio, avanzato verso l’arco santo; è composto da una serie di blocchi lisci a parallelepipedo, posti tra loro ortogonalmente. L’ambone a L è addossato all’arco santo, a sinistra, e reca sul fronte principale un’iscrizione a rilievo.
sede - aggiunta arredo (1970 circa)
Una sedia a braccioli in legno con la seduta imbottita è collocata sui gradini che precedono l’altare maggiore storico, il cui tabernacolo funge da custodia eucaristica.
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