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Chiesa
Lavarone
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Floriano
Parrocchia di San Floriano
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1967); ambone - aggiunta arredo (1967); sede - aggiunta arredo (1970 circa (?)); custodia eucaristica - intervento strutturale (1967); fonte battesimale - intervento strutturale (1970-1972 circa)
1278/06/24 - 1278/06/24(menzione carattere generale); 1490 - 1490(erezione a parrocchia carattere generale); 1520 - 1520(ampliamento intero bene); 1667/07/11 - 1667/07/11(erezione a parrocchia carattere generale); 1757 - 1772(progetto di ampliamento intero bene); 1786/04/16 - 1786/04/16(cambio di giurisdizione carattere generale); 1837 - 1837(ampliamento intero bene); 1840/09/02 - 1840/09/02(consacrazione carattere generale); 1888 - 1888(installazione orologio campanile); 1894 - 1894(apertura finestre abside); 1899 - 1899/09/02(decorazione presbiterio e abside); 1912 - 1912(rifacimento intonaci e scoprimento affreschi cappella della Madonna); 1912/12/31 - 1912/12/31(cambio di giurisdizione carattere generale); 1913/02/12 - 1913/02/12(installazione impianto elettrico intero bene); 1913/06/01 - 1913/06/30(sostituzione campana); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919 - 1923/06/11(riparazioni intero bene); 1927/04/11 - 1927/04/11(erezione ad arcipretura carattere generale); 1930 - 1931(decorazione intero bene); 1949 - 1949(sostituzione campana); 1961 - 1961(ristrutturazione cantoria); 1966 - 1968(ristrutturazione intero bene); 1972 - 1972(ristrutturazione intero bene); 1981 - 1981(ristrutturazione intero bene); 1989 - 1989(ristrutturazione intero bene); 2015/12/11 - 2017(restauro tetto)
Chiesa di San Floriano
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Floriano <Chiesa, Lavarone>
Altre denominazioni S. FLORIANO martire
S. Floriano
Autore (ruolo)
Conci, Antonio (ampliamento chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (costruzione)
Notizie Storiche

1278/06/24  (menzione carattere generale)

La prima notizia documentaria riguardante San Floriano di Lavarone risale al 24 giugno 1278, quando la chiesa “nei boschi”, appartenente alla pieve di Calceranica, nella diocesi di Feltre, fu affidata dal vescovo Adelgerio a frate Bonora; già due anni prima è documentata l’esistenza di un ospizio per pellegrini, certamente accompagnato da un luogo di culto.

1490  (erezione a parrocchia carattere generale)

Durante la dominazione veneziana, nel 1490, il vescovo Angelo Faxolo elevò la chiesa di Lavarone a parrocchia, che manteneva con Calceranica una dipendenza solo formale; tuttavia tale privilegio cessò col tempo di esistere, probabilmente a causa delle ristrettezze economiche.

1520  (ampliamento intero bene)

Nel 1520 il primo edificio sacro, corrispondente all’odierna cappella della Madonna, fu ingrandito fino alla frontale cappella di Sant’Antonio Abate, oggi cappella battesimale.

1667/07/11  (erezione a parrocchia carattere generale)

L’11 luglio 1667, durante la visita pastorale all’altopiano, il vescovo di Feltre monsignor Giera decretò l’erezione della chiesa da curaziale a parrocchiale. La comunità si dotò di un primo cimitero intorno al perimetro del tempio.

1757 - 1772 (progetto di ampliamento intero bene)

Nel corso del terzo quarto del Settecento gli abitanti di Lavarone approntarono una calcara e iniziarono a trasportare calcina dietro la chiesa, in previsione di un nuovo ampliamento dell’edificio, troppo angusto per contenere l’accresciuta popolazione. Negli stessi anni tuttavia i lavori furono di fatto bloccati dal desiderio di indipendenza dei masi più distanti dalla parrocchiale, che ottennero nel 1759 di poter erigere la nuova chiesa di Cappella, elevata a espositura di San Floriano. Anche quando, nel 1772, il pievano don Rocco Piccinini benedisse la posa della prima pietra della nuova parrocchiale, di fatto non si eseguirono interventi significativi all’edificio, considerato ancora piccolo, umido e sporco dalla visita pastorale del 1828.

1786/04/16  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Calceranica rimase soggetto alla diocesi di Feltre fino al 16 aprile 1786, quando fu accorpato a quella di Trento.

1837  (ampliamento intero bene)

Nel 1837 la chiesa venne ampliata ancora una volta in direzione nord-sud ad opera di Antonio Conci di Calceranica e mutò quindi orientamento. Anche il campanile venne sopraelevato, ampliato nelle dimensioni della cella e dotato della copertura a cipolla.

1840/09/02  (consacrazione carattere generale)

Terminati i lavori, la chiesa fu consacrata dal principe vescovo Giovanni Nepomuceno de Tschiderer il 2 settembre 1840.

1888  (installazione orologio campanile)

Nel 1888 fu installato un nuovo orologio sul campanile, per merito di Simone Franceschi di Brazzaniga (Pergine).

1894  (apertura finestre abside)

Nel 1894 si aprirono nuove finestre nell’abside, dietro l’altare maggiore, arricchite da vetrate figurate.

1899 - 1899/09/02 (decorazione presbiterio e abside)

Pasquale Bianchi di Brienno terminò dei lavori di stuccatura e decorazione del presbiterio e dell’abside il 2 settembre 1899.

1912  (rifacimento intonaci e scoprimento affreschi cappella della Madonna)

Un frammento della decorazione ad affresco della chiesa antica, databile tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, emerse durante la stesura dei nuovi intonaci nella cappella della Madonna, nell’ottobre del 1912.

1912/12/31  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il 31 dicembre 1912 le due parrocchie di Lavarone Chiesa e Cappella vennero staccate dal decanato di Levico e aggregate a quello neonato di Folgaria.

1913/02/12  (installazione impianto elettrico intero bene)

Il 12 febbraio 1913 la chiesa venne collegata alla rete elettrica.

1913/06/01 - 1913/06/30 (sostituzione campana)

Nel mese di giugno del 1913 la campana mezzana, logorata dall’uso, venne rifusa dalla ditta Chiappani di Trento e ricollocata sul campanile.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

L’edificio subì danni lievi durante la prima guerra mondiale, dovuti soprattutto al periodo di abbandono del paese, evacuato a Braunau am Inn.

1919 - 1923/06/11 (riparazioni intero bene)

Al termine del conflitto furono riparati i danni e la chiesa venne riaperta al culto; l’11 marzo 1923 furono benedette le quattro nuove campane fuse dalla ditta Colbacchini, in sostituzione di quelle requisite dall’Austria. I restauri postbellici terminarono tre mesi dopo.

1927/04/11  (erezione ad arcipretura carattere generale)

La chiesa fu elevata al titolo di arcipretale l’11 aprile 1927.

1930 - 1931 (decorazione intero bene)

Tra il 1930 e il 1931 l’interno fu ornato da dipinti murali di Sebastian Anton Fasal.

1949  (sostituzione campana)

Una delle campane venne rifusa e ricollocata sul campanile nel 1949.

1961  (ristrutturazione cantoria)

Nel 1961, in occasione del collocamento del nuovo organo in controfacciata, la cantoria venne rinforzata con travature metalliche poste in opera dall’Impresa Stefano Bertoldi di Lavarone e la scala di accesso in legno fu sostituita con una in cemento, realizzata da Erardo Bertoldi.

1966 - 1968 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1966 venne ristrutturata la cappella della Madonna, sostituendo il pavimento in marmo e il rivestimento alle pareti in travertino. L’anno successivo venne demolito l’altare maggiore; con parte dei marmi venne realizzata la nuova mensa al popolo e la base di due amboni. Le pareti vennero tinteggiate. L’orologio e le campane furono elettrificati nel 1968.

1972  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1972 venne sostituito il pavimento della navata, in lastre di granito rosa di Baveno, e furono realizzati nuovi banchi. Il fonte battesimale fu trasferito nella cappella sinistra e fu ritinteggiato l’esterno.

1981  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1981 i fratelli Gasperi della frazione Longhi sostituirono il manto di copertura della chiesa, utilizzando tegole canadesi al posto di tegole d’amianto. Roberto Bertoldi della frazione Piccoli provvide a ritinteggiare l’interno e una delle campane venne rifusa e ricollocata sul campanile.

1989  (ristrutturazione intero bene)

Nel 1989 fu sistemata una nuova bussola all’ingresso principale, furono rifatti gli intonaci della sacrestia e dei prospetti esterni e Marco Bertoldi sostituì il dipinto murale in facciata realizzato una prima volta da Fasal.

2015/12/11 - 2017 (restauro tetto)

Lavori di consolidamento, parziale rifacimento e restauro della copertura sono stati eseguiti tra la fine del 2015 e il 2017 su progetto dell'architetto Stefano Giongo.
Descrizione

La parrocchiale di San Floriano a Lavarone Chiesa è il frutto di più interventi di ampliamento che interessarono, a partire dal 1520, il primo edificio sacro, regolarmente orientato, a navata unica e concluso da abside poligonale, che oggi costituisce la cappella destra della costruzione. E’ in particolare nel 1837 che, ad opera di Antonio Conci di Calceranica, la chiesa venne ampliata lungo l’asse nord-sud, mutando quindi orientamento, e assunse l’aspetto attuale; anche il campanile preesistente venne sopraelevato, ampliato nelle dimensioni della cella (forata da bifore allungate con luci centinate separate da colonnine) e dotato del tiburio ottagonale e della copertura a cipolla. La facciata tipo tempio tetrastilo è scandita da paraste su alti plinti; il portale architravato è sormontato da una nicchia con dipinto murale; il frontone triangolare è dotato di cornice modanata emergente rispetto al timpano. Il fianco sinistro, rinforzato da una serie di contrafforti a parallelepipedo, è caratterizzato da tre finestre a lunetta, da un ingresso secondario al centro della prima campata e dall’emergere del volume quadrangolare della cappella sinistra in corrispondenza della seconda campata. Il terzo ingresso alla chiesa si apre nella prima campata del fianco destro, illuminato da un’unica lunetta; in corrispondenza della seconda campata emerge qui l’antica cappella della Madonna, poligonale, con monofora archiacuta sul lato sud-est, addossata ad ovest alla sacrestia. L’abside semicircolare è illuminata da una coppia di monofore centinate. All’interno la navata unica con gli angoli smussati è coperta da volte a botte semplice alternate a volte a botte unghiata, divisa in due campate separate da settori intermedi mediante coppie di paraste addossate, che si raccordano in alto mediante il cornicione perimetrale modanato. Ogni campata è centrata longitudinalmente da arcate a pieno centro leggermente rilevate, cieche per la prima, aperte all’accesso delle due cappelle per la seconda. La cappella di sinistra, a pianta semicircolare schiacciata e coperta da volta a botte, ospita il fonte battesimale; quella di destra, che costituisce il nucleo originario della chiesa, è a pianta rettangolare con abside poligonale e contiene la custodia eucaristica. La parete di controfacciata, sfondata da un’arcata centrale, ospita nell’atrio che la precede la cantoria, sorretta da due colonne, e piccoli ambienti di servizio ai lati del portale maggiore. Il presbiterio, elevato di due gradini, è introdotto da un alto arco santo; continua qui e nell’abside semicircolare il motivo delle paraste intonacate. Tutto l’interno è ornato da dipinti murali realizzati da Sebastian Anton Fasal tra il 1930 e il 1931.
Preesistenze
L’odierna cappella eucaristica che si apre sul fianco destro, in corrispondenza della seconda campata, costituisce il primo nucleo della chiesa.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, segnata dall’emergere di una cappella a pianta rettangolare sul lato sinistro e una poligonale su quello destro, parzialmente inglobata nella sacrestia quadrangolare. Presbiterio a pianta rettangolare concluso da abside semicircolare.
Facciata
Facciata tipo tempio tetrastilo scandita da paraste su alti plinti; portale centrale architravato sormontato da nicchia con dipinto murale. Frontone triangolare con cornice modanata emergente rispetto al timpano; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fianco sinistro rinforzato da una serie di contrafforti a parallelepipedo, caratterizzato da tre finestre a lunetta, da un ingresso secondario al centro della prima campata e dall’emergere del volume quadrangolare della cappella sinistra in corrispondenza della seconda campata. Addossato alla cappella si trova un ambiente adibito a deposito, con accesso indipendente elevato di cinque gradini e due finestre rettangolari. Il terzo ingresso alla chiesa si apre nella prima campata del fianco destro, illuminato da un’unica lunetta; in corrispondenza della seconda campata emerge qui l’antica cappella della Madonna, poligonale, con monofora archiacuta sul lato sud-est, addossata ad ovest alla sacrestia, a due piani, dotata di finestre rettangolari chiuse da inferriate e di un accesso indipendente sul lato settentrionale. Abside semicircolare illuminata da una coppia di monofore centinate; finiture a intonaco tinteggiato, zoccolo perimetrale a intonaco rustico.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posto sul fianco destro della chiesa, tra la prima campata e l’innesto della cappella della Madonna. Fusto intonacato e tinteggiato, marcato da cantonali sfalsati in pietra a vista e da due monofore, l’una centinata, l’altra ad arco ogivale; cella delimitata da cornici orizzontali emergenti, dotata di bifore allungate con luci separate da colonnine. Tiburio ottagonale forato da quattro monofore centinate sui lati principali e da altrettante nicchie cieche, tutte dotate di cornici in pietra; copertura a cipolla su base ottagonale svasata, sormontata da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volte a botte unghiata alternate a volte a botte semplice; presbiterio coperto da volta a botte unghiata; catino absidale. La cappella di sinistra è coperta da una volta a botte, quella di destra da cinque unghie.
Coperture
Tetto caratterizzato da più spioventi sulla navata, sulla cappella destra e sull’abside, da due spioventi sul presbiterio e da uno spiovente unico sulla cappella e sopra il deposito del fianco sinistro; struttura portante in legno e manto di copertura in tegole canadesi. Campanile coperto dal lamiera metallica.
Interni
Navata unica con gli angoli smussati, divisa in due campate separate da settori intermedi da coppie di paraste addossate, in parte semplici, in parte ribattute, che sorreggono le arcate trasversali e si raccordano in alto mediante il cornicione perimetrale modanato, emergente. Ogni campata è centrata longitudinalmente da arcate a pieno centro leggermente rilevate, cieche per la prima, che contiene gli ingressi secondari, aperte all’accesso delle due cappelle per la seconda. La cappella di sinistra, a pianta semicircolare schiacciata, ospita il fonte battesimale; quella di destra, che costituisce il nucleo originario della chiesa, è a pianta rettangolare con abside poligonale e contiene la custodia eucaristica. Nei settori intermedi si collocano due nicchie simmetriche ospitanti statue, mentre la parete di controfacciata, sfondata da un’arcata centrale, ospita nell’atrio che la precede la cantoria, sorretta da due colonne, e piccoli ambienti di servizio (l’ex battistero e la scala per la cantoria stessa) ai lati del portale maggiore. Il presbiterio, elevato di due gradini, è introdotto da un alto arco santo; continua qui e nell’abside semicircolare il motivo delle paraste intonacate. Due portali architravati sulle pareti laterali conducono alla sacrestia (a destra, in comunicazione anche con la cappella) e ad un ambiente adibito a deposito (a sinistra). Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano dipinti murali.
Pavimenti e pavimentazioni
Navata pavimentata mediante lastre di granito lucido; pavimento del presbiterio a quadrotte in pietra calcarea bianca e rossa poste in corsi diagonali. Sempre quadrotte di pietra calcarea coprono il pavimento delle cappelle laterali, disposte a formare un decoro a losanghe.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati di Sebastian Anton Fasal ornano l’interno.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1967)
L’adeguamento liturgico è stato attuato con la demolizione dell’altare maggiore storico, riutilizzato parzialmente per realizzare la mensa al popolo, in marmo bianco e breccia, fisso, a tavolo, collocato sopra una pedana marmorea in posizione avanzata verso l’arco santo. L’altare fu consacrato dall’arcivescovo Alessandro Maria Gottardi nel 1968. Le balaustre dell’altare maggiore furono smontate e riutilizzare a chiudere la cappella di destra, diventata cappella eucaristica.
ambone - aggiunta arredo (1967)
Parte del pulpito ligneo è stato riutilizzato per realizzare l’ambone a tre fronti con gli angoli smussati, ornato sul fronte da un bassorilievo figurato e posto sulla scalinata di accesso al presbiterio, a sinistra.
sede - aggiunta arredo (1970 circa (?))
La sede lignea, dotata di ampio schienale centinato e braccioli, si trova al centro del presbiterio, in asse con la mensa d’altare, elevata su di una pedana a due gradini; dedicata don Pio Sandri, parroco dal 1964 al 1970, riutilizza alcuni elementi del coro ottocentesco.
custodia eucaristica - intervento strutturale (1967)
Con la demolizione dell’altare maggiore, il tabernacolo marmoreo fu collocato sull’altare della Madonna nella cappella destra, dove tuttora funge da custodia eucaristica.
fonte battesimale - intervento strutturale (1970-1972 circa)
Il fonte battesimale storico venne rimosso dalla posizione precedente, a sinistra dell’ingresso, e trasferito nella cappella sinistra, davanti all’altare, e dotato di un nuovo coperchio in rame.
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