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Moscheri
Trambileno
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Mauro
Parrocchia di San Mauro
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
altare - intervento strutturale (1968-1969); presbiterio - aggiunta arredo (1968-1971 circa)
1468 - 1468(menzione carattere generale); 1551 - 1567(ricostruzione intero bene); 1552 - 1552(erezione a curazia carattere generale); 1574/02/25 - 1574/02/25(consacrazione carattere generale); 1582 - 1582(cambio giurisdizione ecclesiastica carattere generale); 1594/04/13 - 1594/04/13(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1780 - 1780(ricostruzione intero bene); 1780 - 1780(benedizione carattere generale); 1780 - 1780(decorazione presbiterio); 1907 - 1907(decorazione presbiterio); 1913/12/08 - 1913/12/08(erezione a parrocchia carattere generale); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1918 - 1925(restauro intero bene); 1920 - 1920(decorazione intero bene); 1922 - 1922(ricostruzione campanile); 1936 - 1936(decorazione abside); 1937 - 1937(restauro della decorazione presbiterio); 1937 - 1937(riconsacrazione carattere generale); 1968 - 1969(manutenzione straordinaria intero bene); 1968 - 1969(costruzione locale caldaia intorno); 1982 - 1983(restauro intero bene); 2009 - 2009(tinteggiatura esterno)
Chiesa di San Mauro
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Mauro <Moscheri, Trambileno>
Altre denominazioni S. MAURO abate
S. Mauro Abate e ... S. Stefano
santi Mauro e Stefano
S. Mauro
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (ricostruzione)
architettura tardobarocca (ricostruzione)
Notizie Storiche

1468  (menzione carattere generale)

L'esistenza di un edificio sacro a Moscheri è documentata dal 1468.

1551 - 1567 (ricostruzione intero bene)

La chiesa di San Mauro a Moscheri (Trambileno) venne ricostruita tra il 1551 e il 1567 circa.

1552  (erezione a curazia carattere generale)

Nel 1552 la chiesa di San Mauro, già cappella dipendente dalla pieve di Lizzana, fu eretta a curazia.

1574/02/25  (consacrazione carattere generale)

Dopo la ricostruzione il tempio fu consacrato il 25 febbraio 1574.

1582  (cambio giurisdizione ecclesiastica carattere generale)

A partire dal 1582 la curazia di San Mauro fu accorpata alla pieve di Rovereto.

1594/04/13  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

La curazia di San Mauro ottenne la concessione del fonte battesimale il 13 aprile 1594.

1780  (ricostruzione intero bene)

La chiesa antica venne rifabbricata nel 1780, mantenendo e innalzando di un terzo le murature della navata preesistente (corrispondenti alle prime due campate) e demolendo l'antico presbiterio per fare spazio alla costruzione della terza campata con le cappelle e del nuovo presbiterio. I lavori eseguiti sono illustrati in un documento del 1780 raffigurante la pianta del nuovo edificio, conservato presso l'Archivio Diocesano Tridentino (Libro B (7) n. 270).

1780  (benedizione carattere generale)

La chiesa venne benedetta nel 1780.

1780  (decorazione presbiterio)

L'apparato decorativo a stucco e affresco della volta del presbiterio venne realizzato verosimilmente attorno al 1780, anno della riedificazione e benedizione dell'edificio. Gli affreschi, realizzati da un anonimo maestro d'ambito trentino, si accompagnano a una decorazione plastica assegnata alla bottega di Giuseppe Canonica.

1907  (decorazione presbiterio)

La vela della volta del presbiterio fu affrescata da Umberto Moggioli nel 1907.

1913/12/08  (erezione a parrocchia carattere generale)

La parrocchia di San Mauro a Trambileno fu eretta l'8 dicembre 1913.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Durante il primo conflitto mondiale l'edificio sacro, e il campanile in particolare, furono danneggiati dai bombardamenti. Le bombe causarono inoltre la distruzione dell'altare della Madonna del Rosario.

1918 - 1925 (restauro intero bene)

I danni provocati dalla guerra furono restaurati negli anni successivi alla chiusura del conflitto (1918-1925?).

1920  (decorazione intero bene)

Nel 1920 circa il pittore Vittorio Casetti decorò le lesene e il cornicione marcapiano della navata con motivi a candelabra e con un fregio a girali d'acanto. Contestualmente l'artista decorò anche il medaglione della cimasa del portale maggiore con l'immagine del santo titolare del tempio.

1922  (ricostruzione campanile)

L'antico campanile situato tra la canonica e la chiesa era stato gravemente danneggiato dai bombardamenti e fu per questo appianato e sostituito con la torre campanaria attuale, realizzata a sinistra del presbiterio nel 1922.

1936  (decorazione abside)

Nel 1936 il pittore Vittorio Casetti fu nuovamente interpellato per eseguire l'Annunciazione presente nel catino absidale.

1937  (restauro della decorazione presbiterio)

La decorazione a fresco dei pennacchi della volta del presbiterio venne ripassata da Giuseppe Tarter nel 1937.

1937  (riconsacrazione carattere generale)

Successivamente al restauro post-bellico la chiesa fu riconsacrata nel 1937.

1968 - 1969 (manutenzione straordinaria intero bene)

Contestualmente ai lavori di attuazione dell'adeguamento liturgico del 1968-1969 la chiesa fu sottoposta a opere di manutenzione straordinaria. Gli interventi compresero la tinteggiatura interna ed esterna dell'intero edificio, l'installazione dell'impianto di riscaldamento, il rinnovo dell'impianto d'illuminazione e la messa in opera della bussola all'ingresso, quest'ultima donata dall'amministrazione comunale. Nel corso degli stessi anni venne sostituita la struttura del castello delle campane, che furono elettrificate.

1968 - 1969 (costruzione locale caldaia intorno)

In occasione dell'installazione dell'impianto di riscaldamento (1968-1969) lungo la fiancata sinistra della chiesa venne eretto un nuovo corpo di fabbrica destinato a ospitare la centrale termica.

1982 - 1983 (restauro intero bene)

L'edificio venne restaurato nel 1982-1983.

2009  (tinteggiatura esterno)

Il tempio è stato ritinteggiato esternamente nel 2009 circa.
Descrizione

La parrocchiale di San Mauro sorge al centro dell'abitato di Moscheri, lungo la strada che sale al santuario della Madonna de la Salette, con orientamento a est. Il primitivo edificio sacro documentato a partire dal 1468 fu ricostruito una prima volta tra il 1551 e il 1567 e poi nuovamente nel 1780, intervento al quale la fabbrica deve il suo attuale aspetto. La facciata è tripartita da quattro paraste ioniche insistenti su plinti squadrati e reggenti una trabeazione modanata, spezzata. Nel settore centrale, di dimensioni doppie rispetto ai laterali, si dispongono l'elegante portale maggiore architravato, preceduto da una gradinata a due rampe di sei gradini, e una finestra a luce sagomata ornata da una cornice in stucco. Oltre il cornicione si eleva un attico centrale, delimitato da lesene laterali e affiancato da salienti rettilinei, sul quale insiste un frontone triangolare modanato, rialzato rispetto al livello delle coperture. Le fiancate laterali sono scandite dalle aperture delle finestre rettangolari, disposte in corrispondenza delle campate interne. Sul lato destro, presso la facciata, emerge il corpo di fabbrica di un piccolo ambiente di servizio, mentre sul lato sinistro, in corrispondenza della seconda e terza campata, emerge il corpo ribassato della centrale termica. Il presbiterio, illuminato da due finestre rettangolari, è affiancato a destra dalla sacrestia. Ulteriori due aperture rettangolari, finestrate, si dispongono lateralmente all'abside. La torre campanaria originaria che si trovava a destra della facciata fu gravemente danneggiata durante il primo conflitto mondiale e venne quindi atterrata e sostituita con quella attuale, innalzata nel 1922 a sinistra del presbiterio. Il fusto intonacato è rifinito da cantonali lapidei in corsi alternati e presenta tre feritoie aperte sul lato nord. Il motivo dei cantonali in pietra a vista prosegue anche sulla cella campanaria, compresa tra cornici modanate, eminenti, e illuminata da quattro monofore centinate. Sul tutto insistono un tamburo ottagonale a quattro oculi circolari, a sua volta affiancato da quattro obelischi cimati da sfere, e la copertura a cipolla con sfera e croce apicali. L'interno si sviluppa a navata unica, preceduta da un atrio rettangolare affiancato da due ambienti di servizio. Coppie di lesene intonacate, decorate con motivi a candelabra, determinano una successione di tre campate, raccordate tra loro da due brevi settori minori. Ai lati della terza campata si affacciano due cappelle poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro. L'arco santo a sesto ribassato, insistente su coppie di paraste corinzie, introduce al presbiterio, rialzato su due gradini. Un'ulteriore arcata insistente su paraste corinzie raccorda lo spazio presbiteriale all'abside semicircolare, la cui parete di fondo è sfondata per accogliere l'ancona dell'altare maggiore. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle lesene e delle paraste percorre le pareti della navata e il perimetro del presbiterio.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio rettangolare; abside semicircolare.
Facciata
Facciata tripartita da quattro paraste ioniche insistenti su plinti squadrati, reggenti una trabeazione modanata, spezzata. Nel settore centrale, di dimensioni doppie rispetto ai laterali, si dispongono l'elegante portale maggiore architravato, preceduto da una gradinata a due rampe di sei gradini, e una finestra a luce sagomata ornata da una cornice in stucco. Oltre il cornicione si eleva un attico centrale, delimitato da lesene laterali e affiancato da salienti rettilinei, sul quale insiste un frontone triangolare modanato. Quest'ultimo si eleva oltre il livello delle coperture.
Prospetti
Fiancate laterali lisce, scandite dalle aperture delle finestre rettangolari, disposte in corrispondenza delle campate interne. Sul lato sinistro, in corrispondenza della seconda e terza campata, presso il campanile, emerge il corpo ribassato della centrale termica. Sul lato destro, presso la facciata, emerge invece il corpo di fabbrica di un piccolo ambiente di servizio. Il presbiterio, illuminato da due finestre rettangolari, è affiancato a destra dalla sacrestia. Ulteriori due aperture rettangolari, finestrate, si dispongono lateralmente all'abside.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, addossata alla fiancata sinistra della chiesa, in corrispondenza dell'innesto tra navata e presbiterio. Il fusto intonacato è definito da cantonali lapidei in corsi sfalsati e reca tre feritoie aperte sul lato nord. Il motivo dei cantonali in pietra a vista prosegue anche sulla cella campanaria, compresa tra cornici modanate, eminenti, e illuminata da quattro monofore centinate. Sul tutto insiste un tamburo ottagonale, con oculi aperti nei lati principali, al quale si affiancano quattro obelischi cimati da sfere. Copertura a cipolla con sfera e croce apicali.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata sormontata da volta a botte unghiata in legno e incannicciato; presbiterio voltato a vela; catino absidale.
Coperture
Chiesa: tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in coppi. Campanile: cipolla rivestita in lamiera metallica.
Interni
La navata unica è preceduta da un atrio rettangolare, affiancato da due ambienti di servizio. All'interno coppie di lesene intonacate determinano una successione di tre campate, raccordate tra loro da due brevi settori minori. Ai lati della terza campata si affacciano due cappelle poco profonde, inquadrate da arcate a pieno centro. L'arco santo a sesto ribassato, insistente su coppie di paraste corinzie, introduce al presbiterio, rialzato su due gradini. Un'ulteriore arcata insistente su paraste corinzie raccorda lo spazio presbiteriale all'abside semicircolare, la cui parete di fondo è sfondata per accogliere l'ancona dell'altare maggiore. Un cornicione marcapiano modanato, eminente in corrispondenza delle lesene e delle paraste percorre le pareti della navata e l'intero perimetro del presbiterio.
Pavimenti e pavimentazioni
Nella navata è presente una pavimentazione in quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse, in corsi diagonali, probabilmente coeva alla ricostruzione tardo settecentesca della chiesa. Il presbiterio reca, invece, una pavimentazione in mattonelle marmoree.
Elementi decorativi
La volta del presbiterio presenta un apparato decorativo a stucco e affresco che interessa la volta a vela e i relativi pennacchi. La decorazione stucchiva interessa anche l'arco santo, e il catino absidale, nel quale è presente un'Annunciazione dipinta a tempera su intonaco. Ulteriori dipinti murali eseguiti a tempera su intonaco adornano le lesene, le paraste e il cornicione marcapiano.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1968-1969)
L'adeguamento liturgico è stato attuato in forma definitiva limitatamente al solo altare al popolo, costituito da una mensa di tipo a urna, in marmi policromi, risalente alla seconda metà del XVIII secolo e facente originariamente parte dell'altare laterale di San Rocco.
presbiterio - aggiunta arredo (1968-1971 circa)
L'intervento di adeguamento è stato completato con l'aggiunta di arredi mobili, impiegati come poli liturgici. Presso l'arco santo, a sinistra, è presente un leggio in metallo che funge da ambone. Una sedia in legno con seduta imbottita, situata su predella propria davanti al portale destro dell'altare maggiore storico, è utilizzata come sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico, che è stato conservato. Le balaustre che delimitavano lo spazio presbiteriale sono state smontate nel 1971 circa e si conservano solo in parte in un ambiente adibito a deposito annesso alla chiesa.
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