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Piazza
Terragnolo
Trento
chiesa
parrocchiale
Santi Pietro e Paolo
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1990-2000 circa)
1242 - 1242(menzione intero bene); 1377 - 1377(riconsacrazione carattere generale); 1469/09/10 - 1469/09/10(erezione a curazia carattere generale); 1490 - 1510(ricostruzione intero bene); 1490 - 1510(decorazione intero bene); 1537 - 1537(dedicazione carattere generale); 1538 - 1559(riedificazione intero bene); 1559 - 1559(decorazione arco santo); 1579 - 1579(cambio intitolazione carattere generale); 1655 - 1665(riedificazione intero bene); 1712/11/23 - 1712/11/23(erezione a parrocchia carattere generale); 1770 - 1810(ristrutturazione intero bene); 1820 - 1829(costruzione cimitero); 1827/10/15 - 1827/10/15(consacrazione carattere generale); 1885 - 1885(costruzione navata laterale); 1915 - 1921(danneggiamento intero bene); 1920 - 1920(decorazione intero bene); 2012 - 2013(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa dei Santi Pietro e Paolo <Piazza, Terragnolo>
Altre denominazioni Ss. PIETRO e PAOLO apostoli
Autore (ruolo)
Carloni, Antonio (ricostruzione chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze comacine (ricostruzione chiesa)
Notizie Storiche

1242  (menzione intero bene)

La prima menzione della chiesa si riscontra nel documento del 1242 con il quale Sodegerio di Tito, podestà di Trento, a nome dell'imperatore conferiva a Odorico di Beseno tutti i masi e i loro redditi che Jacopino, signore di Lizzana, possedeva in Terragnolo.

1377  (riconsacrazione carattere generale)

Chiesa e cimitero furono riconsacrati nel 1377 dal vescovo Nicolò Missineo, probabilmente in seguito a una profanazione.

1469/09/10  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa di Terragnolo, già cappella dipendente dalla pieve di San Floriano di Lizzana, fu eretta a curazia il 10 settembre del 1469.

1490 - 1510 (ricostruzione intero bene)

Tracce di murature databili alla fine del XV o all'inizio del XVI secolo fanno ritenere probabile un intervento di ricostruzione del tempio in quest'epoca. La cappella rinascimentale doveva presentare una pianta rettangolare sviluppata lungo l'asse est-ovest (incerta).

1490 - 1510 (decorazione intero bene)

Al piano terra del campanile si conserva traccia di una decorazione pittorica eseguita a fresco da un anonimo maestro tedesco tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo.

1537  (dedicazione carattere generale)

Dagli atti della visita pastorale clesiana del 1537 si evince che al tempo la cappella di Terragnolo era dedicata al solo San Pietro.

1538 - 1559 (riedificazione intero bene)

Un nuovo intervento di ricostruzione e ampliamento, autorizzato nel 1538, fu portato a termine entro il 1559, anno in cui fu decorato l'arco santo.

1559  (decorazione arco santo)

In sacrestia si conserva parte della decorazione a fresco realizzata da un anonimo maestro veronese nel 1559 sulle pareti di quello che doveva costituire l'arco santo.

1579  (cambio intitolazione carattere generale)

Gli atti della visita pastorale madruzziana del 1579 attestano l'avvenuto cambio di dedicazione della chiesa, che a questa data risulta consacrata al titolo dei Santi Pietro e Paolo.

1655 - 1665 (riedificazione intero bene)

La chiesa fu riedificata tra il 1655 e il 1665 dal maestro muratore comacino Antonio Carloni, che siglò il contratto con la fabbriceria l'8 maggio 1655. L'intervento stravolse l'assetto dell'edificio precedente, che fu in gran parte demolito, e determinò la rotazione dell'asse d'orientamento del presbiterio da est a sud.

1712/11/23  (erezione a parrocchia carattere generale)

La costituzione della parrocchia risale al 23 novembre 1712.

1770 - 1810 (ristrutturazione intero bene)

L'edifico deve il suo attuale aspetto ad un complesso intervento di ristrutturazione tradizionalmente datato tra fine del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Considerato, però, che il rifacimento della pavimentazione della navata risale al 1773, si ritiene di dover retrodatare l'avvio del cantiere almeno all'ultimo trentennio del XVIII secolo (ndc.). I lavori eseguiti consistettero nella demolizione delle cappelle laterali costruite nel Seicento, nella sopraelevazione delle volte della navata e del presbiterio, nella realizzazione dell'attuale facciata e dell'intero apparato architettonico-decorativo interno della chiesa, nonché nella messa in opera della copertura a cipolla del campanile.

1820 - 1829 (costruzione cimitero)

La costruzione dell'attuale cimitero, che comportò la realizzazione di imponenti muri di contenimento rivolti a valle, risale agli anni Venti del XIX secolo.

1827/10/15  (consacrazione carattere generale)

La chiesa ammodernata fu consacrata il 15 ottobre 1827 dal vescovo di Trento, Francesco Saverio Luschin.

1885  (costruzione navata laterale)

La navata laterale fu costruita nel 1885.

1915 - 1921 (danneggiamento intero bene)

La chiesa fu danneggiata dai bombardamenti della prima guerra mondiale. Una lettera del 1921 denuncia lo stato precario in cui versava allora l'edificio: il tetto era in gran parte distrutto, numerose brecce si erano aperte nelle murature, le finestre erano cadute in frantumi e l'intonaco interno era annerito dal fumo o guasto per i colpi delle granate. Durante il conflitto l'archivio parrocchiale andò quasi totalmente distrutto o disperso.

1920  (decorazione intero bene)

Le scene figurative dipinte a tempera sulle volte della navata e del presbiterio furono eseguite da Metodio Ottolini nel 1920. Le cornici in stucco modellato, dipinto e dorato che le racchiudono sono ritenute coeve.

2012 - 2013 (restauro intero bene)

Tra il 2012 e il 2013 sono stati condotti il restauro dell'apparato decorativo pittorico e stucchivo della chiesa, nonché la ritinteggiatura interna dell'edificio. L'intervento è stato diretto dall'architetto Remo Trinco.
Descrizione

La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo sorge al centro della frazione di Piazza, sede del comune di Terragnolo, con orientamento a sud. La cappella medievale, documentata a partire dal 1242, fu più volte ricostruita e ampliata nel corso dei secoli. L'intervento più significativo si colloca però tra il 1655 e il 1665, quando il maestro muratore comacino Antonio Carloni fu incaricato di riedificare la chiesa secondo un progetto ambizioso che prevedeva la parziale demolizione dell'edificio cinquecentesco, da ridursi a sacrestia, e la costruzione di una nuova navata e di un nuovo presbiterio con conseguente rotazione verso sud dell'asse d'orientamento dell'edificio. L'edificio presenta una facciata ad angoli smussati, delimitata da paraste tuscaniche tra le quali si collocano le aperture del portale maggiore e di una finestra a luce mistilinea e sormontata da un fastigio curvilineo, la cui definizione risale a un complesso intervento di ristrutturazione collocabile tra l'ultimo trentennio del XVIII e l'inizio del XIX secolo. Le fiancate presentano ciascuna tre monofore centinate aperte in corrispondenza delle campate centrali della navata principale. A destra, in corrispondenza della terza campata si colloca un accesso secondario, mentre sul lato sinistro emerge il corpo ribassato della navata minore, aggiunto nel 1885. Tra la navata minore e la sacrestia, emergente a sinistra del presbiterio, è inserita la torre campanaria il cui fusto, definito da cantonali lapidei, insiste su un'alta scarpa interamente rivestita in pietra a vista. La cella campanaria a quattro monofore centinate è rialzata su un settore intermedio ripartito da cornici eminenti, nel quale trovano posto quattro mostre d'orologio, ed è sormontata da un tamburo ottagonale aperto su lati alterni da monofore centinate. L'interno è ripartito in due navate raccordate da arcate a pieno centro, di cui la principale, di ampiezza maggiore, ritmata da coppie di paraste composite che individuano lo spazio di cinque campate. La navata minore si sviluppa a sinistra delle tre campate centrali di quella principale. Il presbiterio, rialzato su due gradini, è introdotto dall'arco santo a pieno centro ed è delimitato da una balaustrata lapidea.
Preesistenze
Resti della chiesa cinquecentesca sono inglobati nella base del campanile.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; a sinistra della navata maggiore si sviluppa una navatella a pianta rettangolare. Presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata ad angoli smussati, delimitata lateralmente da paraste tuscaniche insistenti su alti plinti squadrati, occupata al centro dalle aperture sovrapposte del portale architravato, preceduto da due gradini, e di una finestra a luce sagomata. Negli angoli sono ricavate due nicchie centinate, ora vuote. Oltre il cornicione modanato ed eminente, si sviluppa un fastigio curvilineo, anch'esso modanato, centrato da una nicchia centinata. Sulla destra emerge il corpo ribassato della navata laterale, fornito di accesso indipendente rialzato su tre gradini.
Prospetti
Le fiancate laterali, lisce, presentano ciascuna tre monofore centinate aperte in corrispondenza delle campate della navata principale. A destra, in corrispondenza della terza campata si colloca un accesso secondario, mentre sul lato sinistro emerge il corpo ribassato della navata minore, recante due monofore centinate. La sacrestia è addossata a sinistra del presbiterio.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare, inserita tra i corpi eminenti della sacrestia e della navata laterale minore. Fusto intonacato, profilato da cantonali lapidei, insistente su un'alta scarpa rastremata, interamente realizzata in pietra a vista. Alla sommità, tra cornici eminenti, si inseriscono quattro mostre di orologio. Cella campanaria illuminata da quattro monofore centinate, sormontata da un tamburo ottagonale aperto su lati alterni da monofore centinate. Copertura a cipolla.
Struttura
Strutture portanti verticali: murature in pietrame, finite a intonaco tinteggiato. Strutture di orizzontamento: navata principale sormontata da volta a botte unghiata ribassata, in legno e incannicciato; navata laterale coperta da soffitto piano; presbiterio voltato a vela.
Coperture
Chiesa: navata principale e presbiterio coperti da tetto a doppia falda con struttura in legno e manto di copertura in coppi; navata laterale con tetto monofalda rivestito in lamiera metallica. Campanile: cipolla in lamiera metallica.
Interni
L'interno si sviluppa in due navate, di cui la principale, di ampiezza maggiore, ritmata da coppie di paraste composite che individuano lo spazio di cinque campate. La navata minore si sviluppa a sinistra delle tre campate centrali di quella principale, ed è ad essa raccordata attraverso tre arcate a pieno centro insistenti su pilastri. Il presbiterio, rialzato su due gradini, è introdotto dall'arco santo a pieno centro ed è delimitato da una balaustrata lapidea.
Pavimenti e pavimentazioni
Navate e presbiterio presentano una pavimentazione in lastre di pietra calcarea.
Elementi decorativi
Le volte della navata principale e del presbiterio recano una decorazione figurativa eseguita a tempera su intonaco. Rilievi in stucco modellato, dipinto e dorato mettono in risalto gli elementi architettonici dell'interno (capitelli delle paraste, arcate trasversali della navata principale, pennacchi della vela del presbiterio) e descrivono delle cornici rocaille attorno alla decorazione pittorica delle volte.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1990-2000 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato con l'introduzione di arredi mobili impiegati come poli liturgici e non ha carattere di stabilità. Il presbiterio storico, tutt'ora delimitato da una balaustrata settecentesca, è stato prolungato verso la navata con la realizzazione di una predella in legno, rivestita da moquette. Al centro di tale predella, a raso pavimento, è stata collocata una mensa al popolo di tipo a tavolo, in legno. Sulla sinistra, in posizione avanzata verso la navata, è presente un leggio con fusto in pietra lavorata a balaustro (forse elemento di reimpiego) e lettorile in legno, che viene utilizzato come ambone. Dietro la balaustra destra, su predella propria, è situata una sedia a braccioli in legno, con seduta e schienale imbottiti, impiegata come sede. La custodia eucaristica permane nel tabernacolo dell'altare maggiore storico.
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