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edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Anghebeni
Vallarsa
Trento
chiesa
sussidiaria
Ausiliatrice e S. Giuseppe
Parrocchia di Sant'Anna
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1980-1990 circa)
1830 - 1915(fase preliminare alla costruzione intero bene); 1932 - 1935(costruzione intero bene); 1937 - 1939(completamento intero bene); 1938/11/26 - 1938/11/26(dedicazione carattere generale); 1940/05/24 - 1940/05/24(benedizione carattere generale); 1940 - 1940(pavimentazione presbiterio); 1958 - 1958(tinteggiatura interno)
Chiesa dell'Ausiliatrice e di San Giuseppe
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dell'Ausiliatrice e di San Giuseppe <Anghebeni, Vallarsa>
Altre denominazioni Ausiliatrice e S. Giuseppe
Autore (ruolo)
Angheben, Bruno Tommaso (progetto chiesa)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1830 - 1915 (fase preliminare alla costruzione intero bene)

L'idea di costruire una cappella nella frazione di Anghebeni si prospettò già nel corso della prima metà del XIX secolo (1830 circa) ma, nonostante gli sforzi della popolazione locale, che a partire dal 1889 costituì anche un apposito comitato incaricato di occuparsi dell'erigendo tempio, a causa delle numerose difficoltà economiche, il progetto rimase a lungo sulla carta e fu infine abbandonato allo scoppio della prima guerra mondiale.

1932 - 1935 (costruzione intero bene)

Nel 1932 grazie all'impegno personale di don Giovanni Rosa, parroco di Vallarsa, il progetto per la costruzione della chiesa di Anghebeni fu recuperato. In poco tempo fu possibile costituire un comitato incaricato di seguire i lavori e furono raccolte offerte in denaro e in giornate di lavoro tali da permettere l'avvio dei lavori. Il terreno destinato a ospitare il tempio fu concesso a titolo gratuito dagli eredi di Guido Plazzer e il progetto fu redatto dall'architetto Bruno Angheben. Le autorizzazioni della curia e del comune arrivarono rispettivamente il 1 e il 6 aprile dello stesso anno, cosicché i lavori poterono subito essere avviati dall'impresa Zocchio e Sartori. La posa della prima pietra avvenne il 5 giugno successivo, ma il cantiere fu portato avanti anche negli anni successivi: nel 1933 si lavorò ancora alle murature; nel 1934 fu messo in opera il tetto; nel 1935 venne sistemato l'esterno (intonacatura, costruzione del portico).

1937 - 1939 (completamento intero bene)

Tra il 1937 e il 1938 fu gettata la soletta del pavimento e vennero messe in opera le finestre e le porte. Nel 1939 fu installato l'impianto elettrico e venne posato il pavimento ligneo della navata.

1938/11/26  (dedicazione carattere generale)

Durante la pubblica assemblea dei frazionisti di Anghebeni e Sottoriva tenutasi il 26 novembre 1938 fu deciso di accogliere la proposta della signora Maria Brichetti, principale finanziatrice del cantiere, di dedicare la nuova chiesa a Maria Ausiliatrice.

1940/05/24  (benedizione carattere generale)

La piccola chiesa fu benedetta il 24 maggio 1940.

1940  (pavimentazione presbiterio)

La pavimentazione del presbiterio venne posata nel 1940 dalla ditta Scanagatta di Rovereto.

1958  (tinteggiatura interno)

La chiesa fu ritinteggiata internamente nel 1958.
Descrizione

La piccola chiesa dell'Ausiliatrice e di San Giuseppe di Anghebeni sorge su un tornante della strada provinciale 89 con orientamento a est. Il piccolo tempio, costruito su iniziativa della popolazione locale tra il 1932 e il 1939, presenta una facciata a due spioventi preceduta da un portico sostenuto da due colonne che accoglie il portale d'accesso ed è completata in alto da una finestra lunettata. Le fiancate, simmetriche, sono caratterizzate dalla presenza dei corpi emergenti delle cappelle laterali. L'interno si sviluppa a navata unica con soffitto piano, sulla quale si affacciano due cappelle rettangolari poco profonde inquadrate da arcate a pieno centro. Il presbiterio, rialzato su due gradini, è voltato a botte.
Pianta
Pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale con cappelle simmetriche a pianta rettangolare sviluppate lateralmente alla navata; presbiterio rettangolare.
Facciata
Facciata a due spioventi, preceduta da un portico sostenuto da due colonne, sotto il quale si dispone il portale d'accesso. Oltre il tetto monofalda del portico si apre una finestra lunettata.
Prospetti
Fiancate simmetriche, caratterizzate dalla presenza dei corpi emergenti delle cappelle laterali, con attacco al cielo a due spioventi, di cui quella sinistra con monofora sulla parete di fondo e quella destra illuminata da due finestre rettangolari aperte nelle pareti laterali. Il corpo della sacrestia costituisce il prolungamento del presbiterio.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare anteposta alla facciata sul lato destro. Il fusto intonacato insiste su uno zoccolo in pietra a vista ed è cimato da una cella campanaria a quattro strette monofore. Copertura a due falde.
Struttura
Strutture portanti verticali in cemento armato; strutture di orizzontamento: soffitto piano nella navata; volta a botte nel presbiterio.
Coperture
Chiesa: tetto a due falde con struttura in legno e manto di copertura in tegole in laterizio. Campanile: tetto a due falde, rivestito in tegole.
Interni
Navata unica con pareti lisce, sulla quale si affacciano due cappelle rettangolari simmetriche, inquadrate da arcate a pieno centro. Presbiterio rialzato su due gradini.
Pavimenti e pavimentazioni
Parquet nella navata; pavimento in marmo nel presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980-1990 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato solo in forma provvisoria, con l'introduzione di arredi mobili impiegati come poli liturgici. Il presbiterio è stato prolungato verso la navata con la costruzione di una pedana lignea per consentire l'inserimento di una mensa al popolo di tipo a tavolo, anch'essa in legno. Sul lato sinistro, presso l'arco santo, è presente un leggio in legno che funge da ambone. Uno degli sgabelli imbottiti addossati alle pareti del presbiterio viene impiegato come sede.
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