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restauro
adeguamento liturgico
Parrocchia
Vallarsa
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Vigilio
Parrocchia di San Vigilio
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - aggiunta arredo (1968-1969 circa); fonte battesimale - intervento strutturale (1968-1969 circa)
1470 - 1470(menzione carattere generale); 1500 - 1538/10/17(ampliamento intero bene); 1538/10/17 - 1538/10/17(erezione a curazia carattere generale); 1720/03/16 - 1720/03/16(erezione a parrocchia carattere generale); 1728/05/13 - 1728/05/13(consacrazione carattere generale); 1745/12/27 - 1745/12/27(erezione ad arcipretura carattere generale); 1767 - 1772(costruzione campanile); 1772 - 1772(ampliamento intero bene); 1772 - 1790/05/18(installazione orologio campanile); 1874 - 1874(sopraelevazione intero bene); 1900 - 1900(ristrutturazione facciata); 1916 - 1916(danneggiamento intero bene); 1920 - 1921(ricostruzione e benedizione intero bene); 1926 - 1929(lavori intero bene); 1937 - 1937(decorazione interno); 1939 - 1948(sostituzione impianto elettrico intero bene); 1949 - 1949/10/09(ristrutturazione campanile); 1965 - 1967(elettrificazione campane campanile); 1968 - 1969(ristrutturazione intero bene); 1972 - 1972(ristrutturazione campanile); 2011/05/20 - 2011(tinteggiatura facciata)
Chiesa di San Vigilio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Vigilio <Parrocchia, Vallarsa>
Altre denominazioni S. VIGILIO vescovo e martire
S. Vigilio
Autore (ruolo)
Scottini, Giovanni (progetto campanile)
Tacchi, Bernardo, il Vecchio (progetto campanile (?))
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

1470  (menzione carattere generale)

L’esistenza della cappella di San Vigilio della comunità di Vallarsa è registrata per la prima volta nel 1470, all’interno di un censimento delle istituzioni ecclesiastiche sotto la sua giurisdizione redatto dal pievano di Lizzana, l’arciprete di origine veneziana Leonardo Contarini. L’edifico sacro era stato costruito presumibilmente nella prima metà del secolo (già nel corso del XIII secolo secondo Bussolon e Martini) e, data la lontananza dalla chiesa matrice, gli era stato concesso di avere il fonte battesimale, il cimitero e un cappellano stabile, amovibile per volontà del pievano.

1500 - 1538/10/17 (ampliamento intero bene)

L’erezione della cappella a curazia fu preceduta da un ampliamento dell’edificio.

1538/10/17  (erezione a curazia carattere generale)

Con decreto vescovile del 17 ottobre 1538 a firma di Bernardo Cles la chiesa fu eretta a curazia della pieve di Lizzana, con il riconoscimento alla comunità locale del diritto di scelta del proprio sacerdote.

1720/03/16  (erezione a parrocchia carattere generale)

Il principe vescovo Giovanni Michele Spaur elevò la curazia a parrocchia il 16 marzo 1720.

1728/05/13  (consacrazione carattere generale)

Il 13 maggio 1728 l’edificio fu consacrato dal vescovo di Trento Antonio Domenico Wolkenstein.

1745/12/27  (erezione ad arcipretura carattere generale)

La parrocchia fu elevata ad arcipretura il 27 dicembre 1745, dal principe vescovo Domenico Antonio Thun.

1767 - 1772 (costruzione campanile)

Secondo le fonti bibliografiche, la costruzione del campanile venne commissionata all’architetto Scottini (da identificare presumibilmente con l’ingegner Giovanni Scottini da Lizzana) dal signor Tacchi di Rovereto, a nome della comunità. Data l’esistenza di più architetti e capomastri della famiglia Tacchi attivi in cantieri ecclesiastici trentini nel Settecento, tra cui Bernardo Tacchi (morto ottuagenario nel 1772), trasferitosi a Rovereto nel 1730 e progettista della chiesa delle monache salesiane della città e della parrocchiale di Pilcante, è tuttavia possibile che la responsabilità della costruzione spetti a entrambi. I lavori durarono cinque anni, dal 1767 al 1772, e furono eseguiti dalla manodopera specializzata con il contributo di quella gratuita di tutta la valle e il sostegno economico del Comune. La cella fu dotata di un concerto di sei campane, fuse nell’orto della canonica da Giuseppe Ruffini, originario si Reggio Emilia, e benedette da don Francesco Antonio Redolfi, vica

1772  (ampliamento intero bene)

Sempre nel 1772 la chiesa venne allungata di alcuni metri.

1772 - 1790/05/18 (installazione orologio campanile)

A qualche anno dalla costruzione il campanile fu dotato di un orologio, realizzato da Giuseppe Henel di Rovereto, che risulta già installato in una relazione del 18 maggio 1790.

1874  (sopraelevazione intero bene)

Nel 1874 la costruzione venne alzata di circa due metri, con il conseguente rifacimento dell’avvolto, del tetto e della facciata. In quell’occasione vennero realizzati il sagrato e la piazza sul fianco della chiesa e si portò a termine il cimitero, i cui lavori erano iniziati nel 1854.

1900  (ristrutturazione facciata)

Nel 1900 venne ristrutturata la facciata, completata da uno zoccolo in pietra.

1916  (danneggiamento intero bene)

Nel giugno del 1916 la chiesa fu semidistrutta e il campanile danneggiato. In precedenza le campane erano state calate dalla torre per sottrarle alla requisizione austriaca; due si spezzarono, le altre quattro furono trasportate a Vicenza.

1920 - 1921 (ricostruzione e benedizione intero bene)

La ricostruzione iniziò nella primavera del 1920 e terminò con la benedizione dell’edificio da parte del parroco, don Pietro Bonisolli, nel 1921. I lavori furono eseguiti dall’Impresa Cavagni e Anselmi di Schio.

1926 - 1929 (lavori intero bene)

Terminata la ristrutturazione del campanile, vennero ricollocate le quattro campane antiche e, nel 1926, rifuse le due nuove dalla ditta Colbacchini di Trento, messe in opera da Egidio Girardelli ed Enrico Costa di Scurelle. Nel dicembre dello stesso anno arrivò la luce elettrica nella valle. Nella primavera del 1927 Livio Nessler di Rovereto ricollocò l’orologio. Nel 1929 l’interno fu arricchito da tre altari laterali, acquistati dalla chiesa francescana di San Bernardino di Verona.

1937  (decorazione interno)

Don Pietro Panizza, parroco tra il 1932 e il 1938, fece ornare l’interno con dipinti murali di don Giuseppe Tarter del 1937 (scialbati nel 1968-1969 circa).

1939 - 1948 (sostituzione impianto elettrico intero bene)

Tra il 1939 e il 1948, mentre era parroco don Giuseppe Gamberoni, venne sostituito l’impianto elettrico.

1949 - 1949/10/09 (ristrutturazione campanile)

Nell’estate del 1949, su progetto dell’architetto Tiella di Rovereto, il campanile subì delle riparazioni alla muratura e venne rinnovato il castello ad opera dell’impresa Rocco Galvagni di Rovereto. La “campana della Carità”, rotta da diciotto anni, fu riparata da Fiorello Paoli di Nanno. La torre venne solennemente inaugurata da monsignor Oreste Rauzi, vescovo ausiliare, il 9 ottobre.

1965 - 1967 (elettrificazione campane campanile)

L’elettrificazione delle campane avvenne in due riprese, tra il 1965 e il 1967.

1968 - 1969 (ristrutturazione intero bene)

Nel 1968-1969 circa si eseguirono vari lavori di ristrutturazione (installazione dell’impianto di riscaldamento, rinnovo di quello elettrico, sistemazione del tetto, tinteggiatura esterna e interna, adeguamento liturgico, acquisto dell’organo, restauro dei banchi).

1972  (ristrutturazione campanile)

Lavori urgenti al campanile vennero eseguiti nel 1972: fu fissata la croce e venne riparata la copertura, forata in più punti; venne rimesso a nuovo il quadrante e munito di carica elettrica l’orologio.

2011/05/20 - 2011 (tinteggiatura facciata)

Il 20 maggio 2011 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di tinteggiatura della facciata redatto dall’architetto Ivo Fadanelli; i lavori vennero realizzati presumibilmente nel corso dell’anno.
Descrizione

Costruita in posizione elevata rispetto alla valle e orientata a nord-ovest, la chiesa di San Vigilio è documentata a partire dal 1470, ma assunse le dimensioni attuali nel 1772, con l’allungamento della navata, e poi nel 1874, con la sopraelevazione di alcuni metri e il rifacimento della facciata. L’edificio venne poi riparato dai gravi danni subiti durante la prima guerra mondiale, quando venne parzialmente sventrato da una bomba. La facciata è scandita da due ordini di quattro paraste intonacate, con ritmo ABA, separate da una cornice orizzontale emergente; nel settore centrale si apre il portale architravato, sovrastato da un grande oculo, mentre nei settori laterali vi sono due nicchie centinate simmetriche. Il frontone triangolare è forato da una luce circolare che dà luce al sottotetto e sormontato da una croce centrale e due acroteri piramidali laterali. Lungo le fiancate si aprono tre finestre a lunetta per lato, due in corrispondenza della navata e una nel presbiterio a pianta rettangolare e due ingressi secondari tra la seconda e la terza campata; sul lato sinistro emergono i volumi della sacrestia e del deposito soprastante. Il campanile in pietra a vista, eretto a sinistra della facciata tra il 1767 e il 1772, è ornato da valve di conchiglia sulla fascia di raccordo tra il fusto e la cella, dotata di quattro monofore centinate allungate chiuse da balaustre, e completato da copertura a cipolla. All’interno la navata unica è divisa in tre campate, ciascuna coperta da volte a botte unghiata, e interessata da coppie di arcate simmetriche a pieno centro lungo le pareti, cieche per la prima, di inquadramento ai quattro altari laterali per la seconda e la terza. Un’altra arcata introduce al presbiterio a pianta rettangolare, elevato di due gradini; il cornicione marcapiano corrente raccorda tutte le pareti tranne la controfacciata.
Preesistenze
La struttura della chiesa, tranne l’ultima parte della navata e la facciata, è preesistente a quella del campanile.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale; presbiterio rientrante a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale.
Facciata
Facciata scandita da due ordini di quattro paraste intonacate, con ritmo ABA, separate da una cornice orizzontale emergente; nel settore centrale si apre il portale architravato, elevato di due gradini, sovrastato da un grande oculo, mentre nei settori laterali vi sono due nicchie centinate simmetriche. Il frontone triangolare è forato da una luce circolare che dà luce al sottotetto e sormontato da una croce centrale e due acroteri piramidali laterali. Lo zoccolo di base è rivestito in pietra calcarea; le altre finiture sono a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancate forate ciascuna da due finestre a lunetta in corrispondenza della navata e da una terza nel presbiterio e dotate di un ingresso secondario tra la seconda e la terza campata; lungo tutto il lato sinistro emergono i volumi della sacrestia e del deposito soprastante. Presbiterio a pianta rettangolare; finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare in pietra a vista affiancato alla facciata, a sinistra; scarpa leggermente svasata, fusto forato da feritoie rettangolari, alta fascia modanata e ornata da valve di conchiglia che lo raccorda alla cella, caratterizzata da quattro ampie monofore centinate allungate, chiuse in basso da balaustre dal profilo ondulato. Un cornicione aggettante e dentellato sormontato da acroteri angolari a cono sormontati da sfere precede il tiburio ottagonale, con aperture a quadrilobo nei lati principali; copertura a cipolla completata da croce apicale e bandierina segnavento.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a botte unghiata rinforzate da catene in ferro per la navata e il presbiterio.
Coperture
Tetto a due falde per la navata e il presbiterio, con struttura portante in legno e manto di copertura in tegole di cemento. Campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Navata unica divisa in tre campate, ciascuna interessata da una coppia di arcate simmetriche a pieno centro lungo le pareti, cieche per la prima, di inquadramento ai quattro altari laterali per la seconda e la terza. Un’altra arcata introduce al presbiterio a pianta rettangolare, elevato di due gradini e caratterizzato dalla presenza di un’apertura rettangolare lungo la parete sinistra, che lo mette in comunicazione con una sorta di coretto, sopra la sacrestia. Finiture a intonaco tinteggiato; il cornicione marcapiano corrente raccorda tutte le pareti tranne la controfacciata.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse alternate, disposte a corsi diagonali, più antiche nel presbiterio e più recenti nella navata.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968-1969 circa)
L’adeguamento liturgico è stato attuato mediante l’accostamento di arredi lignei mobili e non ha dunque carattere di stabilità: l’altare verso il popolo a tavolo, su di una pedana propria elevata di due gradini, è stato posto in posizione centrale avanzata oltre l’arco santo e le balaustre; alla sua sinistra, sulla stessa pedana, si trova un leggio con funzione di ambone. La sede del celebrante, con seduta imbottita, si trova con altre cinque simili addossata alla balaustra. E’ presente l’altare maggiore storico con il proprio tabernacolo, che costituisce la custodia eucaristica.
fonte battesimale - intervento strutturale (1968-1969 circa)
Il fonte battesimale storico, di cui si ignora la posizione originaria, è stato trasferito a sinistra dell’arco santo, elevato su di una pedana quadrata in pietra calcarea.
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