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edilizia di culto
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adeguamento liturgico
Matassone
Vallarsa
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Valentino
Parrocchia di San Valentino
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1968-1969 circa); ambone - intervento strutturale (1980-1990 circa); sede - aggiunta arredo (1980-1990 circa (?))
1631 - 1636(costruzione intero bene); 1750 - 1753(ampliamento intero bene); 1789 - 1790/02/01(erezione a curazia esposta carattere generale); 1806/10/30 - 1806/10/30(erezione a cappellania esposta carattere generale); 1868/07/27 - 1868/07/27(conscrazione carattere generale); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1919 - 1923/11/08(ristrutturazione intero bene); 1962/03/08 - 1962/03/08(erezione a parrocchia carattere generale); 1968/05/02 - 1969(ristrutturazione interno); 1986 - 1986(restauro intero bene)
Chiesa di San Valentino
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Valentino <Matassone, Vallarsa>
Altre denominazioni S. VALENTINO sacerdote e martire
S. Valentino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura tardobarocca (costruzione)
Notizie Storiche

1631 - 1636 (costruzione intero bene)

Il nucleo primitivo della chiesa di San Valentino, dipendente dalla pieve di Lizzana, fu eretto tra il 1631 e il 1636 dai capifamiglia di Matassone, che avevano ottenuto la licenza vescovile per costruire un luogo di culto.

1750 - 1753 (ampliamento intero bene)

L’edificio venne ampliato tra il 1750 e il 1753, raggiungendo le attuali dimensioni.

1789 - 1790/02/01 (erezione a curazia esposta carattere generale)

Nel 1788 fu inoltrata la domanda di elevazione della cappella a curazia esposta e a partire dal 1789 l’edificio sacro ottenne la facoltà di conservare il Santissimo Sacramento, l’acqua battesimale e l’olio santo; i fedeli furono inoltre dispensati dal recarsi a Sant’Anna per la celebrazione festiva. Secondo Costa (1986) la cappella fu elevata ufficialmente a espositura il 1° febbraio 1790.

1806/10/30  (erezione a cappellania esposta carattere generale)

Il primo curato, don Domenico Noriller, elevò la chiesa a cappellania esposta con atto del 30 ottobre 1806, lasciando il capitale necessario al mantenimento di un sacerdote stabile.

1868/07/27  (conscrazione carattere generale)

La consacrazione dell'edificio risale al 27 luglio 1868, probabilmente a seguito di significativi interventi di ristrutturazione o modifica dell’interno (apertura delle cappelle laterali?).

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Il tempio subì distruzioni e gravi danni durante la grande guerra.

1919 - 1923/11/08 (ristrutturazione intero bene)

Alla fine del conflitto la chiesa venne risanata, riarredata e decorata sulle volte; i lavori si conclusero presumibilmente entro l’8 novembre 1923, data della consacrazione dell’altare maggiore.

1962/03/08  (erezione a parrocchia carattere generale)

L'erezione a parrocchia risale all’8 marzo 1962.

1968/05/02 - 1969 (ristrutturazione interno)

Tra il 1968 e il 1969 circa venne attuato l’adeguamento liturgico del presbiterio smembrando l’altare maggiore storico e riutilizzando separatamente la mensa e il tabernacolo. Con l’occasione venne rimossa la cantoria dalla controfacciata, completando il cornicione perimetrale marcapiano, e fu probabilmente sostituito il pavimento. I lavori seguirono almeno in parte il progetto redatto dal geometra Giuliano Matassoni, approvato dalla curia il 2 maggio 1968.

1986  (restauro intero bene)

Nel febbraio del 1986 l’architetto Maria Tamburini presentò il progetto di risanamento conservativo dell’edificio, realizzato presumibilmente poco dopo.
Descrizione

Orientata a nord-ovest e posta all’ingresso del paese di Matassone verso sud, la parrocchiale di San Valentino sorse nel suo primo nucleo nel 1631-1636; un ampliamento della metà del XVIII secolo determinò l’aspetto della facciata, serrata tra paraste angolari ribattute. La porzione inferiore è caratterizzata dal portale architravato con frontone curvilineo spezzato e da due finestre simmetriche quadrangolari dalle cornici plurimodanate; la metà superiore ospita una finestra centrale dal profilo mistilineo con ricca cornice lapidea e due nicchie centinate con statue di angeli. Il frontone curvilineo è sopraelevato rispetto all’altezza dell’edificio e coronato da globi su acroteri piramidali e dalla croce apicale. Le fiancate sono forate da coppie di luci a lunetta e marcate dall’emergere di due piccole cappelle cieche; sul lato destro si sviluppano la sacrestia con i locali superiori di servizio e il campanile, con accesso indipendente e mostra di orologio sul lato nord-ovest, quattro ampie monofore centinate nella cella, altri quattro oculi sulle pareti principali del tiburio ottagonale e copertura a cipolla. La parete di fondo del presbiterio è liscia e cieca. All’interno la navata unica è coperta da due volte a botte unghiata; lungo le pareti laterali si aprono due nicchie asimmetriche in corrispondenza della prima campata, ospitanti il fonte battesimale (a sinistra) e il confessionale (a destra), mentre due arcate simmetriche a pieno centro conducono, nella seconda campata, alla coppia di piccole cappelle a pianta rettangolare, al cui interno sono posti gli altari minori. L’arco santo ribassato conduce al profondo presbiterio, elevato di due gradini, coperto da tre volte, la prima a botte semplice, le altre due con lunette. Dipinti murali figurati sono stati realizzati sulle volte di navata e presbiterio dopo il restauro postbellico dell’edificio.
Preesistenze
La zona presbiteriale costituisce presumibilmente la parte più antica della struttura.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, con due corpi emergenti simmetrici a pianta rettangolare in corrispondenza della seconda campata; presbiterio a pianta rettangolare, sempre con asse maggiore longitudinale.
Facciata
Facciata serrata tra due paraste angolari ribattute. La porzione inferiore è caratterizzata dal portale architravato elevato su due gradini con frontone curvilineo spezzato e da due finestre simmetriche quadrangolari dalle cornici plurimodanate; la metà superiore ospita una finestra centrale dal profilo mistilineo con ricca cornice lapidea e due nicchie centinate con statue di angeli. Frontone curvilineo sopraelevato rispetto all’altezza dell’edificio, coronato da globi su acroteri piramidali e dalla croce apicale gigliata; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancata sinistra forata da due coppie di luci a lunetta, una nella navata e una nel presbiterio e marcata dall’emergere del volume di una piccola cappella cieca; fiancata destra ad essa simile, ma cieca nella porzione muraria del presbiterio e caratterizzata dal prepotente emergere della sacrestia con i locali superiori di servizio. Parete di fondo liscia e cieca; finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare intonacata e tinteggiata, addossata al lato destro del presbiterio, con accesso indipendente e mostra di orologio sul lato nord-ovest; fusto forato da feritoie rettangolari. Quattro ampie monofore centinate serrate tra coppie di paraste si aprono nella cella, delimitata da cornici orizzontali modanate; altri quattro oculi si trovano sulle pareti principali del tiburio ottagonale. Copertura a cipolla sormontata da globo allungato, bandierina segnavento e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volte a botte unghiata, cappelle laterali da volta a botte semplice, presbiterio caratterizzato da entrambe le soluzioni.
Coperture
Tetto a due falde sulla navata, a tre falde sul presbiterio e a falda unica sopra le cappelle laterali e sulla sacrestia, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi. Campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Navata unica divisa in due campate; lungo le pareti laterali si aprono due nicchie asimmetriche in corrispondenza della prima, ospitanti il fonte battesimale (a sinistra) e il confessionale (a destra), mentre due arcate simmetriche a pieno centro conducono, nella seconda campata, alla coppia di piccole cappelle a pianta rettangolare, al cui interno sono posti gli altari minori. L’arco santo ribassato conduce al profondo presbiterio, elevato di due gradini, recante la porta di comunicazione con la sacrestia sul lato destro e una zoccolatura di marmo lungo le tre pareti. Cornicione marcapiano perimetrale; finiture a intonaco tinteggiato ove non vi siano dipinti murali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio a quadrotte di pietra calcarea alternativamente bianche e rosse, disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Dipinti murali figurati ornano le volte della navata e del presbiterio.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968-1969 circa)
L’adeguamento liturgico è stato attuato in parte su progetto del geometra Giuliano Matassoni, ma è stato poi completato mediante l’accostamento di elementi eterogenei, in parte fissi e in parte mobili. L’altare verso il popolo a sarcofago, in pietra calcarea e marmi colorati, posto al centro del presbiterio su di una predella propria, costituisce il reimpiego della mensa dell’altare maggiore storico. La custodia eucaristica si trova nel tabernacolo dello stesso altare, smembrato e collocato verso il fondo del presbiterio, integrato da una nuova mensa in pietra. Le balaustre sono presumibilmente andate distrutte.
ambone - intervento strutturale (1980-1990 circa)
L’ambone ligneo con pedana integrata e parapetto convesso ornato da una scultura è stato posto presso l’arco santo, a sinistra. La sua realizzazione si ritiene posteriore di circa un ventennio.
sede - aggiunta arredo (1980-1990 circa (?))
Una sedia in legno tipo savonarola, accostata alla parete destra del presbiterio, costituisce la sede. Tre panche per i concelebranti con alto dossale ligneo corrono lungo le pareti terminali del presbiterio.
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