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Volano
Trento
chiesa
parrocchiale
Purificazione di Maria
Parrocchia della Purificazione di Maria
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1979)
XII - XII(costruzione intero bene); 1281 - 1281(restauro intero bene); 1376 - 1376(menzione collegio clericale carattere generale); XV - XV(declino pieve carattere generale); 1673 - 1675(ampliamento intero bene); 1680 - 1680(restauro orologio campanile); 1699 - 1708(sistemazione sagrato e cimitero intorno); 1707 - 1716(lavori campanile); 1753 - 1753(ricostruzione facciata); 1757 - 1757(restauro apparato decorativo campanile); 1763 - 1764/11/25(parziale ricostruzione intero bene); 1789 - 1794(parziale ricostruzione intero bene); 1813 - 1813(demolizione campanile); 1827/10/10 - 1827/10/10(consacrazione intero bene); 1836 - 1843(costruzione campanile); 1866 - 1866(ridefinizione gradinata di accesso al sagrato intorno); 1890 - 1901(lavori intero bene); 1916/07/22 - 1916/07/22(danneggiamento intero bene); 1918 - 1920(restauro intero bene); 1935/05/30 - 1935/05/30(danneggiamento campanile); 1943 - 1943(lavori interno); 1953 - 1953(restauro facciata); 1961 - 1962(ridefinizione del sagrato intorno); 1973 - 1973(sostituzione orologio campanile); 1977 - 1981(restauro intero bene); 1988 - 1988(lavori copertura); 1996 - 1998(restauro intero bene); 2004 - 2006(restauro interno bene); 2008 - 2008(lavori interno); 2012 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa della Purificazione di Maria
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa della Purificazione di Maria <Volano>
Autore (ruolo)
Tacchi, Giuseppe (ricostruzione)
Dal Dosso, Lorenzo (ampliamento)
Tacchi, Paolo (elevazione campanile)
Gasperini, Filippo (costruzione campanile)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura tardobarocca (costruzione)
Notizie Storiche

XII  (costruzione intero bene)

Sulla base dei dati desunti dalla bibliografia si ipotizza che il nucleo primitivo del luogo di culto sia sorto entro il 1197, anno in cui la chiesa viene menzionata per prima volta al titolo di pieve in un atto citato da Curzel (1999); l'autore non specifica il contenuto del documento, che qualifica la chiesa come pieve ab immemorabili.

1281  (restauro intero bene)

In un documento citato da Adami (2002) stilato dal principe vescovo Enrico II in questo anno, si ordinò alle comunità di Volano, Beseno e Folgaria di collaborare al restauro della chiesa, definita "desolata e discooperta".

1376  (menzione collegio clericale carattere generale)

La menzione di un "Ulricus clericus in plebe de Avolano" è impugnata da Curzel (1999) come indizio della presenza di un collegio clericale preposto al controllo del territorio facente capo alla chiesa matrice di Volano.

XV  (declino pieve carattere generale)

Le spinte centrifughe registrate in questo secolo quali l'emancipazione delle chiese di San Lorenzo a Folgaria e Sant'Agata a Besenello dalla matrice di Volano sono indice della progressiva perdita di importanza della chiesa pievana.

1673 - 1675 (ampliamento intero bene)

In questo periodo, su progetto di Lorenzo Dal Dosso, si procedette all'ampliamento dell'antica chiesa pievana mediante l'abbattimento della prospiciente chiesa di San Valentino, ricostruita adottando le dimensioni della chiesa matrice e unificata a questa mediante l'abbattimento della facciata della chiesa pievana ed il collegamento delle pareti laterali dei due edifici, mantenendo il presbiterio della matrice.

1680  (restauro orologio campanile)

Da quanto si desume da un atto notarile stilato da Niccolò Gottardo Volani citato da Adami (2006), l'orologio dell'antica torre campanaria venne restaurato in questo anno.

1699 - 1708 (sistemazione sagrato e cimitero intorno)

In questo periodo, contestualmente ai lavori di realizzazione delle fondazioni del vicino oratorio della confraternita del Santissimo Sacramento, per volere dell'allora parroco Valentino Poli si procedette alla ridefinizione dell'area del sagrato e dell'attiguo camposanto.

1707 - 1716 (lavori campanile)

Risale a questo periodo la sostituzione della cuspide della torre campanaria, la cui nuova struttura venne rivestita da un manto di scandole lignee.

1753  (ricostruzione facciata)

In questo periodo il prospetto frontale della chiesa acquisì l'assetto odierno mediante un'opera di ricostruzione condotta dal capomastro Giuseppe Tacchi.

1757  (restauro apparato decorativo campanile)

Secondo una nota riportata da Chiocchetti (1951) e da Adami (2006) risalirebbe a questo anno il restauro di un dipinto ad affresco raffigurante San Cristoforo situato su uno dei prospetti esterni dell'antica torre campanaria.

1763 - 1764/11/25 (parziale ricostruzione intero bene)

Compiuta la nuova facciata nel 1753, in questo biennio la navata acquisì l'assetto odierno mediante la demolizione e la completa ricostruzione delle pareti laterali e la conseguente edificazione della volta e della relativa copertura.

1789 - 1794 (parziale ricostruzione intero bene)

Gli attuali ambienti del presbiterio e della sacrestia risalgono ad interventi edilizi condotti nel biennio 1793-1794; al 1789 risalirebbe l'elevazione della torre campanaria, testimoniata da un contratto citato da Adami (2006) che impegnava il capomastro Paolo Tacchi negli interventi edilizi. A questa fase di interventi risalgono inoltre gli affreschi che ornano le volte interne, opera di Bartolomeo Zeni.

1813  (demolizione campanile)

L'antica torre campanaria, interessata da diffusi fenomeni di degrado strutturale, venne demolita in questo anno.

1827/10/10  (consacrazione intero bene)

In questa data la chiesa, precedentemente dedicata a Santa Maria, venne consacrata e intitolata alla Purificazione di Maria.

1836 - 1843 (costruzione campanile)

L'attuale torre campanaria venne edificata in luogo della precedente in questo periodo per volere dell'allora parroco Pietro Saibanti, del sacerdote Pietro Voltolini e dell'allora capocomune Luigi Ellena, grazie al contributo della comunità volanese. Il cantiere, affidato all'ingegnere Filippo Gasperini, subì una battuta di arresto nel 1839 per poi riprendere l'anno successivo e venire concluso nel 1843.

1866  (ridefinizione gradinata di accesso al sagrato intorno)

Risale a questo anno la ridefinizione della gradinata di accesso al sagrato.

1890 - 1901 (lavori intero bene)

All'ultimo decennio del XIX secolo risalgono alcuni interventi significativi, quali il rinnovo della cantoria, dotata di nuove colonne nel 1890, la nuova pavimentazione interna, realizzata nel 1895, la stesura degli ornati pittorici ad opera di Attilio Trentini nel 1897 ed infine la realizzazione e la posa delle sculture presso le nicchie in facciata, opera di Antonio Spagnolli, nel 1901.

1916/07/22  (danneggiamento intero bene)

A causa degli eventi bellici legati alla prima guerra mondiale in questa data si registrò il danneggiamento di parte del prospetto orientale e della torre campanaria.

1918 - 1920 (restauro intero bene)

Si procedette nel mese di giugno del 1918 al restauro conservativo del prospetto orientale della chiesa, danneggiato durante la prima guerra mondiale; gli interventi furono conclusi dalla posa delle nuove vetrate della ditta Parisi nel 1920.

1935/05/30  (danneggiamento campanile)

Risale a questa data il danneggiamento della sommità della torre campanaria, causato da una scarica atmosferica.

1943  (lavori interno)

In questo anno venne realizzato il nuovo basamento lapideo delle paraste interne.

1953  (restauro facciata)

Si procedette in questo anno ad un'opera di restauro conservativo della facciata.

1961 - 1962 (ridefinizione del sagrato intorno)

In questo periodo si assistette alla ridefinizione del sagrato, che acquisì l'odierna fisionomia.

1973  (sostituzione orologio campanile)

L'orologio della torre campanaria venne sostituito in questo anno.

1977 - 1981 (restauro intero bene)

A questo intervallo di tempo risalgono il restauro della copertura e la tinteggiatura delle pareti interne ed esterne.

1988  (lavori copertura)

Gli interventi di impermeabilizzazione e isolamento termico della copertura vennero realizzati in questo anno.

1996 - 1998 (restauro intero bene)

Il restauro della copertura ed il consolidamento delle pareti esterne risalgono a questo periodo.

2004 - 2006 (restauro interno bene)

A questo periodo risale una campagna di restauro eseguita sulla base degli elaborati redatti dall'architetto Guido Kiniger, concretatosi nel rinnovo degli appparati lapidei e delle pareti del campanile, nel consolidamento della volta del presbiterio e del baldacchino.

2008  (lavori interno)

L'impianto di riscaldamento viene rinnovato con un sistema ad aria del tipo a differenza di pressione alimentato a metano in questo anno.

2012 - 2014 (restauro intero bene)

Su progetto dell'architetto Guido Kiniger si procedette in questo biennio al rinnovo del castello campanario, al consolidamento della volta della navata, alla sostituzione degli impianti di illuminazione, allarme e audio, alla deumidificazione delle murature, al rinnovo degli intonaci basamentali interni.
Descrizione

Menzionata per la prima volta nel 1197 al titolo di pieve, la chiesa della Purificazione di Maria di Volano venne edificata nelle forme originarie nel XII secolo; il ruolo di chiesa pievana subì un declino marcato da spinte centrifughe nel corso del XV secolo. Ampliata da Lorenzo del Dosso mediante l'unione dell'edificio con un prospiciente luogo di culto verso il 1673, la chiesa assunse l'aspetto e l'intitolazione odierna in seguito ad una serie di interventi situati tra il 1753 ed il 1843, che videro operare personalità quali Giuseppe Tacchi, Filippo Passerini, Paolo Tacchi. La facciata è percorsa da un alto zoccolo lapideo ed è rinserrata da paraste composite ribattute dotate di alto basamento, le quali, insieme alle paraste composite binate che scandiscono il prospetto in tre settori verticali, sostengono la trabeazione su cui si imposta il fastigio ondulato e spezzato. Il settore centrale, lievemente aggettante rispetto ai laterali, presenta l'alto portale d'ingresso architravato e cimato da un frontone triangolare, e la sovrastante finestra rettangolare a profilo superiore mistilineo. I settori laterali presentano una nicchia centinata ospitante una scultura. Le fiancate rivelano la presenza di due ordini presso la navata, quello inferiore aggettante rispetto a quello superiore, ritmato da contrafforti ornati da lesene alternati a finestre rettangolari. Entrambe le fiancate presentano un corpo aggiunto a pianta rettangolare aderente a livello della navata, aperto da un portico impostato su archi e colonne presso il fianco sinistro, su pilastri e architravi presso il fianco destro, ospitanti un ingresso laterale dotato di portale lapideo e architravato. Presso il fianco sinistro a tale struttura aderisce la torre campanaria, seguita dalla sacrestia a pianta rettangolare. Il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, ritmata da due ordini di lesene. La torre campanaria è percorsa da uno zoccolo lapideo, presenta un basamento con cornice modanata di coronamento, un fusto quadrangolare caratterizzato dai quadranti dell'orologio sui lati nord, ovest ed est ed è conclusa dalla cella campanaria, dotata di monofora a tutto sesto dotata di balaustra su ogni lato inserita entro nicchia rettangolare. La cella è coronata da un tamburo ottagonale circondato da pinnacoli angolari e aperto su ogni lato da oculi a profilo allungato, su cui si imposta la cuspide a cupola. L'interno presenta una navata unica, scandita in sette campate, quattro minori alternate a tre maggiori, da un sistema di paraste sorreggenti la trabeazione interna su cui si imposta la volta a botte a tutto sesto che copre l'ambiente, secata da unghie originate da arcate insistenti sulla trabeazione ospitanti le finestre. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da colonne lapidee dotate di capitello composito; la parete destra della prima campata ospita il fonte battesimale entro una nicchia centinata. Le pareti laterali delle campate maggiori sono aperte da arcate a tutto sesto sostenute da pilastri, nel cui incasso sono alloggiati gli altari laterali; le pareti della terza campata minore ospitano gli ingressi laterali ed il pulpito. L'arco santo a tutto sesto introduce all'ambiente del presbiterio, elevato da tre gradini e caratterizzato da una volta a vela secata da arcate a tutto sesto. L'abside semicircolare risulta scandita da paraste composite e coperta da una volta a catino secata da una lunetta. La facciata presenta elementi architettonici quali capitelli, cimase e cartelle in stucco; l'interno risulta ornato da un apparato stucchivo descrivente specchiature, rosette, cartelle, cornici presso le volte e le pareti della navata e del presbiterio. La volta del presbiterio presenta affreschi entro cornici in stucchi raffiguranti le virtù teologali e i quattro evangelisti; la lunetta insistente sulla trabeazione presso l'abside ospita un affresco raffigurante Cristo in Gloria.
Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, presbiterio a pianta rettangolare concluso da abside semicircolare.
Facciata
La facciata è percorsa da un alto zoccolo lapideo ed è rinserrata da paraste composite ribattute dotate di alto basamento, le quali, insieme alle paraste composite binate che scandiscono il prospetto in tre settori verticali, sostengono la trabeazione a profilo mosso su cui si imposta il fastigio ondulato e spezzato, centrato da una cartella dedicatoria in stucco. Il settore centrale, lievemente aggettante rispetto a quelli laterali ai quali è raccordato da lesene convesse presenta l'alto portale d'ingresso, lapideo e architravato, cimato da un frontone triangolare, e la sovrastante finestra rettangolare a profilo superiore mistilineo. I settori laterali presentano una nicchia centinata ospitante una scultura. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato, stucchi ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Le fiancate rivelano l'aggetto della navata rispetto al presbiterio e la presenza di due ordini presso la navata, quello inferiore aggettante rispetto a quello superiore, ritmato da contrafforti ornati da lesene alternati a tre finestre rettangolari a profilo superiore mistilineo. Entrambe le fiancate presentano un corpo aggiunto a pianta rettangolare aderente a livello della navata, aperto da un portico impostato su archi e colonne presso il fianco sinistro, su pilastri e architravi presso il fianco destro. I corpi, articolati su due livelli e aperti da finestre, ospitano un ingresso laterale dotato di portale lapideo, architravato e sormontato da fastigio. Presso il fianco sinistro a tale struttura aderisce la torre campanaria, seguita dalla sacrestia a pianta rettangolare. Il prospetto posteriore rivela il profilo semicircolare dell'abside, ritmata da due ordini di lesene. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
La torre campanaria, aderente al fianco sinistro a livello della navata, è percorsa da uno zoccolo lapideo, presenta un basamento con cornice modanata di coronamento, un fusto quadrangolare caratterizzato dai quadranti dell'orologio, dotati di cornice lapidea, sui lati nord, ovest ed est ed è concluso dalla cella campanaria, dotata di monofora a tutto sesto dotata di balaustra su ogni lato inserita entro nicchia rettangolare. La cella è coronata da un tamburo ottagonale circondato da pinnacoli angolari lapidei e aperto su ogni lato da oculi a profilo allungato entro specchiatura rettangolare, su cui si imposta la cuspide a cupola, cimata da una silhouette metallica raffigurante un angelo e una croce apicale. Le finiture sono in corsi di conci lapidei squadrati a fascia.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata in muratura intonacata sopra la navata, volta a vela in muratura sopra il presbiterio, volta a catino in muratura sopra l'abside.
Coperture
Copertura a due falde sopra la navata, a due falde sopra il presbiterio, a più falde convergenti sopra l'abside. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una navata unica, scandita in sette campate, quattro minori alternate a tre maggiori, da un sistema di paraste composite sorreggenti la trabeazione interna a cornice sostenuta da mensole, su cui si imposta la volta a botte a tutto sesto che copre l'ambiente; questa risulta secata da unghie originate da arcate insistenti sulla trabeazione ospitanti le finestre. La scansione in campate è marcata da arcate trasversali alla navata impostate sul cornicione. In controfacciata si impone il volume della cantoria, sostenuta da colonne lapidee dotate di capitello composito; la parete destra della prima campata ospita il fonte battesimale entro una nicchia centinata. Le pareti laterali delle campate maggiori sono aperte da arcate a tutto sesto sostenute da pilastri, nel cui incasso sono alloggiati gli altari laterali; le pareti della terza campata minore ospitano gli ingressi laterali ed il pulpito. L'arco santo a tutto sesto, sostenuto da paraste composite, introduce all'ambiente del presbiterio, elevato da tre gradini e caratterizzato da una volta a vela impostata sul cornicione e secata da arcate a tutto sesto. L'abside semicircolare risulta scandita da paraste composite e coperta da una volta a catino secata da una lunetta. Le finiture sono a stucchi, elementi lapidei a vista e intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata presenta una pavimentazione in quadrotte in pietra calcarea rosse e bianche disposte a corsi diagonali; il presbiterio è pavimentato a quadrotte in pietra calcarea nere, bianche e ocra disposte a corsi diagonali alternati. Il coro risulta pavimentato a quadrotte in pietra calcarea bianca disposte a corsi diagonali.
Elementi decorativi
La facciata presenta elementi architettonici quali capitelli, cimase e cartelle in stucco; l'interno risulta ornato da un apparato stucchivo descrivente specchiature, rosette, cartelle, cornici presso le volte e le pareti della navata e del presbiterio. La volta del presbiterio presenta affreschi entro cornici in stucchi raffiguranti le virtù teologali e i quattro evangelisti; la lunetta insistente sulla trabeazione presso l'abside ospita un affresco raffigurante Cristo in Gloria.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1979)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta nel presbiterio di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Al centro è situato l'altare verso il popolo, caratterizzato da una mensa rettangolare sostenuta da un supporto cilindrico ricavato da una porzione di tronco d'albero; alla balaustra destra è fissata una struttura sormontata da lettorile, utilizzata come ambone. Presso l'altare maggiore storico, su propria predella, è presente una sedia con braccioli impiegata come sede del celebrante. Il presbiterio preserva le balaustre e l'altare maggiore storico, il cui tabernacolo è impiegato come custodia eucaristica.
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