chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Lizzanella
Rovereto
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Antonio
Parrocchia di Sant'Antonio Abate
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1968)
1100 - 1185(costruzione intero bene); 1459 - 1459(ampliamento intero bene); 1700 - 1708(ampliamento intero bene); 1710 - 1715(realizzazione apparato decorativo interno); 1748/08/08 - 1748/08/08(concessione custodia eucaristica carattere generale); 1765 - 1768(ampliamento intero bene); 1787 - 1787/11/23(cambio di pertinenza carattere generale); 1792/05/10 - 1793/10/27(istituzione cappellania esposta carattere generale); 1822 - 1830(ampliamento intero bene); 1836 - 1836(completamento campanile); 1843 - 1844(decreti conferma cappellania esposta carattere generale); 1868 - 1868(dotazione campane campanile); 1893/09/11 - 1893/09/11(erezione a parrocchia carattere generale); 1907 - 1907(realizzazione apparato decorativo intero bene); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1920 - 1920(restauro intero bene); 1945 - 1946(restauro apparato decorativo interno); 1968 - 1968(sostituzione vetrate); 1978 - 1978(restauro intero bene); 1981 - 1981(restauro apparato decorativo interno); 1992 - 1993(restauro facciata); 1997 - 1998(restauro intero bene); 2005 - 2006(restauro interno); 2010 - 2011(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Antonio
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di Sant'Antonio <Lizzanella, Rovereto>
Altre denominazioni S. ANTONIO abate
Chiesa di Sant'Antonio Abate
S. Antonio
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1100 - 1185 (costruzione intero bene)

Costa (1986) individua in un documento risalente al 1185, del cui contenuto l'autore non entra nel merito, la prima menzione dell'esistenza del luogo di culto, allora semplice cappella forse adiacente ad uno xenodochio; si ipotizza quindi che il primo luogo di culto sia stato eretto nel corso del XII secolo a titolo di cappella figliale della pieve di Lizzana.

1459  (ampliamento intero bene)

L'edificio fu interessato in questo anno da un'opera di ampliamento testimoniata da una nota stilata nel 1470 dall'allora arciprete di Lizzana Leonardo Contarini, che riferisce che la chiesa fu "ampliata e abbellita" (Albertini 1984); per via dei successivi ampliamenti non esistono dati materiali circa l'aspetto dell'edificio all'epoca.

1700 - 1708 (ampliamento intero bene)

Gli atti della visita pastorale effettuata per volere del vescovo Giovanni Michele Spaur nel 1708 riportano che all'epoca la chiesa aveva da poco subito importanti interventi edilizi di riqualificazione; la struttura venne presumibilmente ampliata acquisendo forme non dissimili da quelle odierne.

1710 - 1715 (realizzazione apparato decorativo interno)

Gli stucchi di ambito milanese che ornano gli ambienti interni vennero presumibilmente realizzati in questo periodo.

1748/08/08  (concessione custodia eucaristica carattere generale)

Risale a questa data il decreto vescovile che concesse la facoltà di custodire il tabernacolo e di somministrare il sacramento dell'eucarestia.

1765 - 1768 (ampliamento intero bene)

In luogo della precedente cappella vennero promossi in questo periodo gli interventi edilizi che portarono all'ampliamento in forme prossime a quelle odierne del tempio, consacrato nel 1768; a tali interventi è probabilmente da riferire anche la realizzazione dell'altare maggiore marmoreo di ambito castionese.

1787 - 1787/11/23 (cambio di pertinenza carattere generale)

In questa anno la chiesa, in precedenza semplice cappella dipendente dalla matrice di Lizzana, venne elevata alla dignità di cappellania esposta della matrice di Lizzana; nel corso dello stesso anno la concessione venne revocata e la chiesa di Lizzanella fu separata dalla parrocchia di Lizzana per andare a confluire in quella di Santa Maria a Rovereto, sebbene rimanessero alcuni vincoli di dipendenza con l'antica matrice. Alcuni autori non citano questo cambio di pertinenza e riferiscono la continuità del rapporto di dipendenza da Lizzana.

1792/05/10 - 1793/10/27 (istituzione cappellania esposta carattere generale)

Grazie all'energica opera di don Gian Giacomo de Cobelli, erede della famiglia che esercitava il diritto di patronato sul tempio dalla seconda metà del secolo XVIII, nel 1792 la chiesa di Lizzanella acquisì il rango di cappellania esposta; tale privilegio fu confermato da un ulteriore decreto l'anno successivo che conferiva ai cappellani il titolo di parroco, seppure i legami di dipendenza dalla matrice non fossero stati completamente recisi.

1822 - 1830 (ampliamento intero bene)

In questo periodo si assistette alla definitiva opera di ampliamento della chiesa, conclusa dall'edificazione del campanile e della nuova sacrestia nel 1830; a quell'anno risale la cerimonia di consacrazione della rinnovata fabbrica ad opera dell'allora vescovo di Chioggia Provedi Manfrin.

1836  (completamento campanile)

Nonostante gli interventi di ampliamento della chiesa fossero stati ultimati nel 1830, si procedette in questo anno ad alcuni lavori di completamento della torre campanaria.

1843 - 1844 (decreti conferma cappellania esposta carattere generale)

Secondo Costa (1986) la chiesa, all'epoca cappellania dipendente dalla chiesa parrocchiale di Lizzana, venne in questa periodo elevata alla dignità di espositura; il dato entra in conflitto con l'opera di altri autori che specificano che l'affrancamento della chiesa dalla matrice di Lizzana avesse già avuto luogo dal 1792 mediante l'istituzione della parrocchia titolare o cappellania esposta, ente confermato da più decreti vescovili e governativi tra 1843 e 1844.

1868  (dotazione campane campanile)

Il campanile, la cui costruzione era stata conclusa nel 1836, venne dotato in questo anno di un concerto di campane.

1893/09/11  (erezione a parrocchia carattere generale)

Secondo quanto riportato da Costa (1986) e da Pederzini (1951) la chiesa, in precedenza espositura della chiesa matrice di Lizzana, sarebbe stata elevata alla dignità di parrocchiale in questa data; altri autori, sostenendo che la chiesa fosse già indipendente dal 1792, riportano che in tale occasione fu stilato un decreto che garantiva ulteriore libertà alla chiesa. Presumibilmente a questa data corrisponde l'emanazione del decreto di effettiva elevazione della cappellania esposta a parrocchia indipendente.

1907  (realizzazione apparato decorativo intero bene)

L'apparato decorativo pittorico interno venne realizzato in questo anno da un artista di ambito trentino.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

Come molti edifici di culto in Val Lagarina, anche la chiesa parrocchiale di Lizzanella fu oggetto di danneggiamento per via dei bombardamenti avvenuti durante la prima guerra mondiale.

1920  (restauro intero bene)

La chiesa venne ripristinata in seguito ai danni di guerra subiti tra 1915 e 1918 in questo anno.

1945 - 1946 (restauro apparato decorativo interno)

Costa (1986) riporta di un restauro dell'apparato decorativo interno condotto in questo anno, resosi necessario secondo Gorfer (1977) per via di danni bellici.

1968  (sostituzione vetrate)

In questo anno si registra la sostituzione delle vetrate ad opera della ditta Poliarte.

1978  (restauro intero bene)

Grazie ad un contributo erogato dall'amministrazione provinciale fu possibile in questo anno procedere ad un'opera di restauro dell'intera struttura, le cui condizioni precarie erano state lamentate già dal 1975.

1981  (restauro apparato decorativo interno)

In questo anno vennero effettuati degli interventi conservativi presso l'apparato decorativo interno.

1992 - 1993 (restauro facciata)

Il prospetto frontale fu interessato da un'opera di restauro conservativo in questo biennio.

1997 - 1998 (restauro intero bene)

In questo biennio proseguì l'opera conservativa principiata nel 1992 mediante il rinnovo della copertura e il restauro dei prospetti laterali esterni.

2005 - 2006 (restauro interno)

Il biennio vide alcuni interventi quali la messa a norma degli impianti elettrico e di riscaldamento, il restauro degli intonaci interni, dei dipinti a mezzo fresco presso la volta della navata, il rinnovo della pavimentazione interna.

2010 - 2011 (restauro intero bene)

Su progetto dell'architetto Francesco Baravelli si procedette in questo biennio al completamento della campagna di restauri promossa a partire dal 1992, conclusa dagli interventi conservativi presso gli apparati lignei, la cantoria, gli altari laterali lapidei, i locali della sacrestia; a coronamento degli interventi venne riparato l'antico orologio campanile, ad oggi in funzione.
Descrizione

La chiesa di Sant'Antonio a Lizzanella venne eretta in qualità di semplice cappella dipendente dalla pieve di Lizzana, forse affiancata da uno xenodochio, entro il 1185, anno della prima menzione documentata. Interessata da un primo ampliamento a metà XV secolo, non è soggetta a note rilevanti fino ai primi anni del XVIII secolo, quando l'edificio viene ampliato due volte, la seconda nel terzo quarto del medesimo secolo. Affrancatasi progressivamente da Lizzana a partire dal 1792 e definitivamente nel 1893, la chiesa assunse le forme odierne con l'ampliamento risalente alla prima metà del XIX secolo.Il prospetto, timpanato e percorso da una zoccolatura lapidea, risulta scandito in due ordini da una trabeazione a fregio liscio con cornice ornata da fregi sovrapposti a ovoli e dardi e a dentelli, sostenuta da quattro paraste ribattute, dotate di capitelli ionici e poste su alti basamenti; queste, ribadite da lesene ribattute nell'ordine superiore scandiscono la facciata in tre settori verticali. Il settore centrale presenta il portale lapideo d'accesso, elevato da tre gradini, architravato e cimato da un frontone ondulato nel registro inferiore, mentre quello superiore è aperto da una finestra lunettata. Il solo settore centrale si sviluppa anche nell'ordine superiore ed è raccordato a quello inferiore da setti murari a profilo curvo rinserrati da vasi fiammati; il prospetto è coronato da un frontone triangolare ritmato da mensole a volute. I prospetti laterali presentano presso la navata un ordine inferiore aggettante da cui si dipartono pilastri quadrangolari, intervallati da finestre lunettate presso l'ordine superiore, il quale presenta setti murari diagonali a smussare gli stipiti della navata. Al fianco sinistro aderisce il locale adibito a sacrestia, che occulta parzialmente il prospetto; presso il prospetto destro, caratterizzato da un ingresso laterale con portale lapideo architravato ora murato si impone il volume del campanile, aderente all'estremo sudorientale della navata, al quale segue la porzione visibile del corpo del presbiterio, affiancato da un corpo rettangolare corrispondente all'ambiente laterale destro e concluso dall'abside a profilo semicircolare, aperta da una finestra lunettata. Il campanile presenta un fusto quadrangolare aperto da feritoie e recante i quadranti dell'orologio presso i prospetti sudovest e nordovest, sovrastato dalla cella campanaria marcata da cornice lapidea, aperta da una monofora a tutto sesto su ogni lato e conclusa da una cornice modanata. Sopra la cella si impone il tamburo ottagonale, aperto a lati alterni da oculi, da cui si diparte la cuspide a bulbo ottagonale culminante in una lanterna. L'interno rivela una navata unica, scandita in cinque campate da arcate a tutto sesto alternate a paraste le quali sorreggono la trabeazione su cui si imposta la volte a sesto ribassato che copre l'ambiente, secata da unghie originate da lunette cieche e aperte da finestre lunettate insistenti sulla trabeazione. La navata presenta angoli decussati con ampie arcate a tutto sesto nel cui incasso sono ospitati gli altari laterali; le pareti della terza campata presentano accessi laterali, quello destro murato. L'arco santo a sesto ribassato immette nell'ambiente, elevato da quattro gradini, del presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside semicircolare coperta da volta a catino; questo risulta affiancato da un locale a pianta quadrangolare su entrambi i lati, comunicante con il presbiterio mediante arcate a tutto sesto sostenute da colonne a fusto liscio e recante gli ingressi ai locali del campanile e della sacrestia. Le volte e le pareti interne presentano ornamentazioni pittoriche a sottolineare le membrature architettoniche interne; la trabeazione e le paraste interne presentano elementi decorativi in stucco, mentre la volta della navata presenta due cornici ellittiche in stucco contenenti dipinti a tempera raffiguranti San Michele Arcangelo e Sant'Antonio abate in gloria.
Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, presbiterio a pianta rettangolare ad asse maggiore trasversale, concluso da abside semicircolare.
Facciata
Il prospetto, timpanato e percorso da una zoccolatura lapidea, risulta scandito in due ordini da una trabeazione a fregio liscio con cornice ornata da fregi sovrapposti a ovoli e dardi e a dentelli, sostenuta da quattro paraste ribattute, dotate di capitelli ionici e poste su alti basamenti; queste, ribadite da lesene ribattute nell'ordine superiore scandiscono la facciata in tre settori verticali. Il settore centrale presenta il portale lapideo d'accesso, elevato da tre gradini, architravato e cimato da un frontone ondulato nel registro inferiore, mentre quello superiore è aperto da una finestra lunettata. Il solo settore centrale si sviluppa anche nell'ordine superiore ed è raccordato a quello inferiore da setti murari a profilo curvo rinserrati da vasi fiammati; il prospetto è coronato da un frontone triangolare ritmato da mensole a volute, cimato da una croce apicale e dotato di timpano ornato da uno stemma lapideo. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
I prospetti laterali presentano presso la navata un ordine inferiore aggettante da cui si dipartono pilastri quadrangolari, intervallati da finestre lunettate presso l'ordine superiore, il quale presenta setti murari diagonali a smussare gli stipiti della navata. Al fianco sinistro aderisce il locale adibito a sacrestia, che occulta parzialmente il prospetto; presso il prospetto destro, caratterizzato da un ingresso laterale con portale lapideo architravato ora murato si impone il volume del campanile, aderente all'estremo sudorientale della navata, al quale segue la porzione visibile del corpo del presbiterio, affiancato da un corpo rettangolare corrispondente all'ambiente laterale destro e concluso dall'abside a profilo semicircolare, aperta da una finestra lunettata. Le finiture sono ad intonaco rustico non tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Campanile
Il campanile, aderente all'estremo sudorientale del fianco destro della navata, presenta un fusto quadrangolare aperto da feritoie, recante i quadranti dell'orologio presso i prospetti sudovest e nordovest e sovrastato dalla cella campanaria, marcata da cornice lapidea, aperta da una monofora a tutto sesto su ogni lato e conclusa da una cornice modanata. Sopra la cella si impone il tamburo ottagonale, aperto a lati alterni da oculi, da cui si diparte la cuspide a bulbo ottagonale, culminante in lanterna cimata da bandiera segnavento e croce apicale. Le finiture sono in corsi di conci lapidei a fascia presso il fusto, a intonaco rustico presso la cella campanaria.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volta a botte unghiata in muratura intonacata sopra la navata, sopra il presbiterio, sopra gli ambienti laterali del presbiterio.
Coperture
Copertura a due spioventi sopra la navata, a una falda inclinata sopra parte del presbiterio e sopra l'ambiente laterale destro del presbiterio. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi sopra la navata, in lamiera metallica sopra le restanti porzioni.
Interni
L'interno rivela una navata unica, scandita in cinque campate da arcate a tutto sesto presso le pareti laterali alternate a paraste coronate da capitelli compositi, le quali sorreggono la trabeazione su cui si imposta la volte a sesto ribassato che copre l'ambiente, secata da unghie originate da lunette, cieche e aperte da finestre lunettate, insistenti sulla trabeazione. La navata presenta angoli decussati con ampie arcate a tutto sesto nel cui incasso sono ospitati gli altari laterali; le pareti della terza campata presentano accessi laterali, quello destro murato. L'arco santo a sesto ribassato immette nell'ambiente, elevato da quattro gradini, del presbiterio a pianta rettangolare, concluso da abside semicircolare coperta da volta a catino; la zona presbiterale risulta affiancata da un locale a pianta quadrangolare su entrambi i lati, comunicante con il presbiterio mediante arcate a tutto sesto sostenute da colonne a fusto liscio e recante gli ingressi ai locali del campanile e della sacrestia. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata e le campate laterali del presbiterio presentano una pavimentazione a quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte a corsi diagonali; il settore centrale del presbiterio risulta pavimentato da lastre quadrangolari in pietra calcarea rosse, bianche e nere disposte a creare un pattern geometrico ad effetto tridimensionale.
Elementi decorativi
Le volte e le pareti interne presentano ornamentazioni pittoriche a sottolineare le membrature architettoniche interne; la trabeazione e le paraste interne presentano elementi decorativi in stucco, mentre la volta della navata reca due cornici ellittiche in stucco contenenti dipinti a tempera raffiguranti San Michele Arcangelo e Sant'Antonio abate in gloria.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1968)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. Al centro del presbiterio è situato l'altare verso il popolo, caratterizzato da una mensa rettangolare a bordo ornato da motivo a cane corrente, sostenuta da gambe sagomate affiancate da due colonnine. Presso il sostengo sinistro dell'arco santo, entro il presbiterio e su propria predella, è posto l'ambone a profilo mistilineo simmetrico affiancato da colonnine laterali, ornato da motivo a cane corrente ripetuto alla base e alla sommità, sormontato da lettorile inclinato. Presso l'arcata a tutto sesto aperta sull'ambiente minore meridionale del presbiterio è presente una sedia lignea con braccioli elevata da un podio, utilizzata come sede del celebrante. Il presbiterio ha preservato il proprio altare maggiore storico, il cui tabernacolo viene utilizzato come custodia eucaristica.
Contatta la diocesi