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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Rovereto
Trento
chiesa
santuario
Madonna del Monte
Parrocchia di Santa Maria del Monte Carmelo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
1485 - 1602(preesistenze intorno); 1602 - 1607(costruzione intero bene); 1635 - 1640(costruzione romitorio intorno); 1751 - 1751(ricostruzione facciata); 1760 - 1768(realizzazione apparato decorativo interno); 1768/06/10 - 1768/06/10(menzione altari); 1770 - 1770(sostituzione pavimentazione presbiterio); 1788/12/03 - 1788/12/03(sospensione dal culto carattere generale); 1790 - 1790(riammissione al culto carattere generale); 1792 - 1800(restauro intero bene); 1829 - 1829(menzione custode carattere generale); 1915 - 1918(danneggiamento affreschi navata); 1925 - 1925(insediamento missionari Consolata carattere generale); 1937 - 1937(restauro intero bene); 1940 - 1945(danneggiamento intero bene); 1946 - 1950(restauro intero bene); 1986 - 1987(restauro intero bene); 2005 - 2005(restauro intero bene)
Santuario della Madonna del Monte
Tipologia e qualificazione chiesa santuario
Denominazione Santuario della Madonna del Monte <Rovereto>
Altre denominazioni Santa Maria Assunta
Chiesa di Santa Maria Assunta
Autore (ruolo)
Scottini, Giovanni (progetto facciata)
Sartori, Antonio Giuseppe (ricostruzione facciata)
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
maestranze castionesi (costruzione facciata)
architettura tardobarocca (rifacimento facciata)
Notizie Storiche

1485 - 1602 (preesistenze intorno)

Sul sito dove a inizio XVII secolo sorse la chiesa della Madonna del Monte esisteva un'edicola sacra detta "capitello della Fusara", menzionata per la prima volta in un rogito del notaio Domenico Porta datato 21 gennaio 1485 e fatta erigere da tale Mara Venturini, detta Fusara.

1602 - 1607 (costruzione intero bene)

In seguito a notizie di alcuni presunti miracoli avvenuti presso una preesistente edicola, per iniziativa di Silvio Prati e dell'allora arciprete di Lizzana Alessio Tommasi fu eretta sul luogo del sacello, tra 1602 e 1604, la chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, meglio nota come chiesa della Madonna del Monte.

1635 - 1640 (costruzione romitorio intorno)

Nel 1607 era stato espresso dalla comunità di Lizzana il desiderio di destinare la gestione della chiesa ad alcuni frati minori riformati, volere non accolto a causa dell'opposizione di alcuni esponenti dei numerosi ordini religiosi già presenti a Rovereto; si realizzò invece un romitorio destinato ad alcuni religiosi a supporto del cappellano preposto alla gestione del luogo di culto.

1751  (ricostruzione facciata)

A questo anno risale la riedificazione della facciata ad opera di un esponente della famiglia Sartori, secondo alcuni autori Giuseppe Antonio, su disegno di Giovanni Bartolomeo Scottini da Lizzana.

1760 - 1768 (realizzazione apparato decorativo interno)

A questo periodo risalgono gli affreschi di Orlando Fattori che ornano le pareti e le volte interne.

1768/06/10  (menzione altari)

Gli atti della visita pastorale del vescovo Cristoforo Sizzo de Noris riportano che all'epoca la chiesa era dotata di tre altari, il maggiore dedicato alla Beata Vergine Maria, gli altri due dedicati a tutti i Santi a Santa Maria Immacolata.

1770  (sostituzione pavimentazione presbiterio)

L'odierna pavimentazione del presbiterio in lastre marmoree intarsiate venne realizzata in questo anno da Marco Martini da Crosano.

1788/12/03  (sospensione dal culto carattere generale)

Il santuario venne chiuso e venduto in ottemperanza ad un decreto imperiale di Giuseppe II emanato in questo anno.

1790  (riammissione al culto carattere generale)

Nel 1790 in seguito ad una dimostrazione pubblica da parte della popolazione di Rovereto venne riaperto il santuario; il ripristino del complesso fu possibile grazie all'acquisto congiunto della struttura da parte di Giovanni Battista Tacchi, Tomaso Hortis e Cristoforo Penner. La riapertura del santuario fu suggellata da una cerimonia di benedizione.

1792 - 1800 (restauro intero bene)

In questo periodo Giovanni Battista Tacchi, acquistato ai due soci Tomaso Hortis e Cristoforo Penner l'intero complesso del santuario, provvide al restauro della struttura.

1829  (menzione custode carattere generale)

Giovanni Battista Tacchi junior fondò un beneficio per il mantenimento di un sacerdote stabile a custodia del santuario.

1915 - 1918 (danneggiamento affreschi navata)

In questo periodo a causa degli eventi bellici legati alla prima guerra mondiale la chiesa subì gravi danni relativamente alla volta della navata, con la conseguente perdita di parte degli affreschi realizzati da Orlando Fattori.

1925  (insediamento missionari Consolata carattere generale)

A partire da questo anno è testimoniata la presenza di una comunità di religiosi appartenenti all'ordine dei missionari della Consolata, incaricata della gestione del luogo di culto.

1937  (restauro intero bene)

Su commissione di Giovanni Tacchi si procede in questo anno al rifacimento degli affreschi della volta della navata, scomparsi in seguito agli eventi bellici della prima guerra mondiale.

1940 - 1945 (danneggiamento intero bene)

Durante la seconda guerra mondiale la chiesa subì gravi danni relativamente alla volta della navata, in gran parte distrutta durante un bombardamento, e al fastigio della facciata.

1946 - 1950 (restauro intero bene)

Si procedette in questo periodo al restauro delle porzioni danneggiate durante la seconda guerra mondiale.

1986 - 1987 (restauro intero bene)

In questo periodo, grazie ad un finanziamento da parte della Provincia Autonoma di Trento, venne realizzata un'accurata campagna di restauro della struttura, concretatasi nel consolidamento delle pareti, nel rinnovo degli intonaci interni ed esterni e degli impianti, nel restauro degli affreschi. restauro cappella Sepolcro del Cristo del 1735 con affreschi di Donati

2005  (restauro intero bene)

A questo anno risale una campagna di interventi di restauro che interessa i prospetti interni ed esterni relativamente agli apparati lapidei e agli intonaci. Gli interventi sono conclusi da un'opera di tinteggiatura.
Descrizione

Edificata tra 1602 e 1607 su di una preesistente edicola sacra detta "della Fusara" per iniziativa di Silvio Prati e dell'allora arciprete di Lizzana Alessio Tommasi e inizialmente destinata ad un ordine monastico, la chiesa della Madonna del Monte risulta custodita da eremiti verso il 1635, periodo di costruzione dell'adiacente struttura abitativa. Ornato da affreschi e dotato dell'imponente facciata verso il 1751, il tempio venne sospeso dal culto per editto imperiale dal 1788 al 1790, quando alcuni privati tra i quali Giovanni Battista Tacchi acquisirono il bene per riaprirlo al culto. Gravemente danneggiata durante i conflitti bellici del XX secolo, la chiesa fu restaurata a più riprese; dal 1925 la struttura è gestita dai Missionari della Consolata. Il prospetto, timpanato e percorso da un articolato basamento lapideo, è impostato su due ordini: quello inferiore, chiuso lateralmente da paraste composite con orecchie esterne, presenta nella parte mediana due coppie di paraste composite binate, sorreggenti una trabeazione a profilo mosso e fregio liscio, che scandiscono la facciata in tre settori verticali; quello centrale, più ampio, presenta nell'ordine inferiore il portale lapideo d'accesso, elevato da due gradini, architravato e cimato da un frontone centinato, spezzato, coronato da sfere e impreziosito da una cimasa a cartella a volute conclusa da un'arcata raccordata da elementi lapidei alla sovrastante finestra rettangolare a profilo superiore mistilineo; quest'ultima, impreziosita da volute ed elementi lapidei, interrompe l'architrave ed il fregio della trabeazione. Il solo settore centrale si sviluppa anche nell'ordine superiore, dove presenta una finestra a profilo mistilineo, ed è raccordato a quello inferiore da volute salienti rinserrate da vasi fiammati acroteriali; il prospetto è coronato da un frontone triangolare sostenuto da lesene binate composite, cimato da una croce apicale. Le fiancate mostrano il sopravanzo del prospetto frontale e presentano un accesso laterale architravato, sormontato da una finestra rettangolare a livello della navata, seguito sul fianco sinistro dalla torre campanaria, parzialmente inclusa nella struttura della chiesa, e da un basso edificio a livello del presbiterio. Al fianco destro aderiscono un edificio a pianta rettangolare sviluppato su più piani ed una torre simile all'attiguo campanile. Il campanile, parzialmente incluso nella struttura del fianco sinistro, presenta un fusto quadrangolare; la cella campanaria, introdotta da una fascia marcapiano, risulta aperta su ogni lato da una monofora a tutto sesto sormontata dalla bassa cuspide piramidale in lamiera metallica, coronata da sfera e croce apicale. L'interno presenta una navata unica coperta da una volta a botte, caratterizzata da due nicchie centinate in controfacciata ospitanti i confessionali e da due accessi laterali in prossimità del presbiterio; quest'ultimo, elevato da quattro gradini lapidei e introdotto dall'arco santo a tutto sesto, presenta un cornice corrente su cui si imposta la volta a crociera che copre l'ambiente ed è illuminato da una finestra lunettata presso le pareti laterali. Parte della volta della navata, la parete dell'arco santo e la volta del presbiterio presentano un apparato decorativo pittorico a trompe-l'oeil avente carattere figurativo, raffigurante membrature architettoniche, cartelle rocaille, putti, volute.
Pianta
Navata a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale, conclusa da presbiterio a pianta quadrangolare; ai fianchi della chiesa aderisce un corpo aggiunto.
Facciata
Il prospetto, timpanato e percorso da un articolato basamento lapideo, è impostato su due ordini: quello inferiore, chiuso lateralmente da paraste composite con orecchie esterne, presenta nella parte mediana due coppie di paraste composite binate, sorreggenti una trabeazione a profilo mosso e fregio liscio, che scandiscono la facciata in tre settori verticali; quello centrale, più ampio, presenta nell'ordine inferiore il portale lapideo d'accesso, elevato da due gradini, architravato e cimato da un frontone centinato, spezzato, coronato da sfere e impreziosito da una cimasa a cartella a volute conclusa da un'arcata raccordata da elementi lapidei alla sovrastante finestra rettangolare a profilo superiore mistilineo; quest'ultima, impreziosita da volute ed elementi lapidei, interrompe l'architrave ed il fregio della trabeazione. Il solo settore centrale si sviluppa anche nell'ordine superiore, dove presenta una finestra a profilo mistilineo, ed è raccordato a quello inferiore da volute salienti rinserrate da vasi fiammati acroteriali; il prospetto è coronato da un frontone triangolare sostenuto da lesene binate composite, cimato da una croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei.
Prospetti
Le fiancate mostrano il sopravanzo del prospetto frontale e presentano un accesso laterale architravato, sormontato da una finestra rettangolare a livello della navata, seguito sul fianco sinistro dalla torre campanaria, parzialmente inclusa nella struttura della chiesa, e da un basso edificio a livello del presbiterio. Al fianco destro aderiscono un edificio a pianta rettangolare sviluppato su più piani ed una torre caratterizzata da una struttura molto simile a quella dell'attiguo campanile. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Il campanile, parzialmente incluso nella struttura del fianco sinistro, presenta un fusto quadrangolare aperto da feritoie; la cella campanaria, introdotta da una fascia marcapiano, risulta aperta su ogni lato da una monofora a tutto sesto sormontata dalla bassa cuspide piramidale in lamiera metallica, coronata da sfera e croce apicale. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: volta a botte in muratura intonacata sopra la navata, volta a crociera in muratura intonacata sopra il presbiterio.
Coperture
Copertura a tre falde convergenti sull'intero edificio; struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta una navata unica coperta da una volta a botte, caratterizzata da due nicchie centinate in controfacciata ospitanti i confessionali e da due accessi laterali in prossimità del presbiterio; quest'ultimo, elevato da quattro gradini lapidei e introdotto dall'arco santo a tutto sesto, presenta una cornice corrente su cui si imposta la volta a crociera che copre l'ambiente ed è illuminato da una finestra lunettata presso le pareti laterali. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
La navata risulta pavimentata da quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse disposte a corsi diagonali; il presbiterio presenta una pavimentazione in lastre lapidee bianche e rosse impreziosite da un fitto disegno di tarsie marmoree descriventi schemi geometrici ed elementi fitomorfi.
Elementi decorativi
Parte della volta della navata, la parete dell'arco santo e la volta del presbiterio presentano un apparato decorativo pittorico a trompe-l'oeil avente carattere figurativo e raffigurante membrature architettoniche, cartelle rocaille, putti, volute.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante l'aggiunta di arredi lignei nel presbiterio non aventi carattere di stabilità. Al centro è situato l'altare verso il popolo, caratterizzato da una mensa rettagolare sostenuta da piedritti modanati, dipinti a finto marmo. Il medesimo gusto accomuna l'altare all'ambone, situato presso il supporto sinistro dell'arco santo, e alla sede del celebrante, costituita da un manufatto dotato di tre sedute, le laterali destinate ai concelebranti, poggiato sui gradini dell'altare maggiore storico. L'altare maggiore storico è stato preservato, ed il relativo tabernacolo viene utlizzato come custodia eucaristica.
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