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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Rovereto
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Carlo Borromeo
Parrocchia di San Marco
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (1967-1968); presbiterio - aggiunta arredo (1967-1968)
1545 - 1618(preesistenze intorno); 1618 - 1619/06/13(costruzione intero bene); 1640 - 1640(passaggio di proprietà intero bene); 1647 - 1647(costruzione convento intorno); 1782 - 1782(soppressione convento carrattere generale); 1845 - 1846(ricostruzione intero bene); 1954 - 1954(realizzazione apparato decorativo interno); 1967 - 1968(restauro intero bene); 1977 - 1977(restauro intero bene); 2015 - 2015(lavori interno)
Chiesa di San Carlo Borromeo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Carlo Borromeo <Rovereto>
Altre denominazioni S. Carlo Borromeo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura neoclassica (ricostruzione)
Notizie Storiche

1545 - 1618 (preesistenze intorno)

Sul sito dove in seguito sorse l'odierna chiesa di San Carlo Borromeo si trovava in precedenza una chiesa dedicata a Santa Maria del Giglio, edificata verso la metà del XVI secolo.

1618 - 1619/06/13 (costruzione intero bene)

In questo biennio si colloca l'abbattimento della precedente chiesa dedicata a Santa Maria del Giglio e l'edificazione, sul medesimo sito, dell'odierna chiesa commissionata dal nobile roveretano Paolo Trentini.

1640  (passaggio di proprietà intero bene)

La locale comunità di suore clarisse, il cui istituto era stato fondato ed era all'epoca guidato da Bernardina Floriani (più nota come Venerabile Giovanna Maria della Croce) non avendo a disposizione una sede si riuniva in abitazioni private. La novizia Sibilla Fugger-Lodron, in virtù della mancanza di una sede per l'ordine, acquistò e donò la chiesa e l'attigua casa Simoncini all'istituto in questo anno.

1647  (costruzione convento intorno)

In questo anno Bernardina Floriani commissionò a Gian Domenico Visetti l'edificazione del convento attiguo alla chiesa, ricavato dall'allora casa Simoncini.

1782  (soppressione convento carrattere generale)

La comunità delle suore clarisse che animava il convento e l'attigua chiesa dovettero in questo anno abbandonare la struttura in ottemperanza ad un decreto imperiale di Giuseppe II; il convento venne quindi chiuso e la chiesa fu spogliata delle suppellettili.

1845 - 1846 (ricostruzione intero bene)

A causa del degrado della struttura a seguito della sospensione delle funzioni nel 1782, in questo biennio si rese necessaria un'approfondita campagna di riedificazione delle parti più deboli dell'edificio; gli interventi furono suggellati da una cerimonia di consacrazione della chiesa, intitolata a San Carlo Borromeo.

1954  (realizzazione apparato decorativo interno)

Gli affreschi che ornano i pennacchi della cupola sopra l'aula, opera di Agostino Pegrassi, vennero realizzati in questo anno.

1967 - 1968 (restauro intero bene)

Risalgono a questo periodo alcuni interventi conservativi ad opera di alcuni artigiani tra i quali figura Orazio Scanagatta, quali il rifacimento della pavimentazione interna, la posa del rivestimento interno in travertino, la rimozione della balaustre, la tinteggiatura interna ed esterna delle pareti.

1977  (restauro intero bene)

L'edificio fu interessato da alcuni interventi di restauro in questo anno.

2015  (lavori interno)

In questo anno si procedette al rinnovo dell'impianto di illuminazione e all'impermeabilizzazione della parete sinistra dell'aula, interessata da fenomeni di infiltrazione di acqua piovana.
Descrizione

La chiesa di San Carlo Borromeo venne edificata tra 1618 e 1619 su commissione del nobile roveretano Paolo Trentini sul sito dove sorgeva una chiesa dedicata a Santa Maria del Giglio, costruita verso la metà del secolo XVI. Dal 1640 al 1782 la chiesa e l'adiacente struttura, convertita in convento nel 1640, fu gestita dalla locale comunità delle suore clarisse, fondata da Bernardina Floriani, nota come Venerabile Giovanna Maria della Croce. Abbandonato il complesso per l'editto imperiale del 1782, la chiesa cadde in progressivo declino fino agli interventi di parziale ricostruzione e restauro promossi verso l'anno 1845. La facciata, del tipo a tempio classico tetrastilo, presenta una trabeazione caratterizzata da un'iscrizione sostenuta da quattro paraste tuscaniche poste su alto basamento che scandiscono il prospetto in tre settori verticali. Il settore centrale presenta il portale d'ingresso, lapideo e cimato da trabeazione a fregio liscio, ed una sovrastante finestra lunettata. Le fiancate, culminanti in una cornice a sguscio diritto, sono aperte da una finestra rettangolare all'altezza del presbiterio e sono quasi completamente occultate da edifici e corpi aggiunti aderenti alla chiesa. Presso la parete sudoccidentale del presbiterio emerge il modesto campanile a vela in legno, coperto da due spioventi in lamiera metallica. L'interno presenta un'aula quadrangolare caratterizzata da arcate a tutto sesto sostenute da lesene angolari, dalle quali si dipartono i pennacchi su cui si imposta la cupola che copre l'ambiente, illuminata da una lanterna sovrastante. Il presbiterio, elevato da due gradini, presenta accessi a locali di servizio presso la parete di fondo e un'apertura rettangolare sdraiata presso la parete destra; le pareti laterali sono caratterizzata da profonde arcate a tutto sesto da cui si diparte la volta a botte che copre l'ambiente; le pareti interne sono ornate da un rivestimento marmoreo, le finiture sono ad intonaco tinteggiato. I pennacchi della cupola sopra l'aula presentano un apparato decorativo ad affresco raffigurante soggetti sacri.
Pianta
Aula a pianta quadrangolare, conclusa da presbiterio a pianta rettangolare ad asse maggiore trasversale.
Facciata
La facciata, del tipo a tempio classico tetrastilo, presenta una trabeazione caratterizzata da un'iscrizione sostenuta da quattro paraste tuscaniche poste su alto basamento che scandiscono il prospetto in tre settori verticali. Il settore centrale presenta il portale d'ingresso, lapideo e concluso da trabeazione a fregio liscio, ed una sovrastante finestra lunettata. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato ed elementi lapidei a vista.
Prospetti
Le fiancate, culminanti in una cornice a sguscio, sono aperte da una finestra rettangolare all'altezza del presbiterio e sono quasi completamente occultate da edifici e corpi aggiunti aderenti alla chiesa. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Campanile
Presso la parete sudoccidentale del presbiterio emerge il modesto campanile a vela in legno, coperto da due spioventi in lamiera metallica.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata; strutture di orizzontamento: cupola su pennacchi in muratura sopra l'aula, volta a botte in muratura intonacata sopra il presbiterio.
Coperture
Copertura a due spioventi sull'intero edificio, ad eccezione della copertura ottagonale in pannelli vitrei sopra la lanterna della cupola sopra l'aula. Struttura portante lignea, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno presenta un'aula quadrangolare caratterizzata da arcate a tutto sesto sostenute da pilastri angolari, dalle quali si dipartono i pennacchi su cui si imposta la cupola che copre l'ambiente, illuminata da una lanterna sovrastante. Presso la parete laterale destra è situata una nicchia a tutto sesto ospitante un'arca marmorea. Il presbiterio, elevato da due gradini, presenta accessi a locali di servizio presso la parete di fondo e un'apertura rettangolare sdraiata presso la parete destra; le pareti laterali sono caratterizzata da profonde arcate a tutto sesto dalle quali si diparte la volta a botte che copre l'ambiente; le pareti interne sono ornate da un rivestimento marmoreo, le finiture sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
L'aula presenta una pavimentazione in lastre rettangolari in pietra calcarea bianca disposte a corsi orizzontali a fascia; il presbiterio risulta pavimentato in quadrotte marmoree rosate disposte a corsi diagonali.
Elementi decorativi
I pennacchi della cupola sopra l'aula presentano un apparato decorativo ad affresco raffigurante soggetti sacri.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1967-1968)
L'adeguamento liturgico è stato attuato mediante un intervento strutturale che ha previsto, per l'altare verso il popolo, il reimpiego della mensa del precedente altare maggiore storico, spostata al centro del presbiterio e sollevata da supporti che con tutta probabilità costituivano, in precedenza, parte delle balaustre. L'altare maggiore storico è stato in parte preservato; il tabernacolo viene utilizzato come custodia eucaristica durante le celebrazioni.
presbiterio - aggiunta arredo (1967-1968)
L'adeguamento liturgico è stato completato dall'aggiunta di arredi lignei non aventi carattere di stabilità. A destra dell'altare verso il popolo è posizionato un leggio ligneo impiegato come ambone; presso la parete laterale sinistra del presbiterio è situata una sedia lignea con braccioli impiegata come sede del celebrante.
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