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Valle San Felice
Mori
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Anna
Parrocchia dei Santi Felice e Fortunato
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
1540 - 1561(costruzione e decorazione intero bene); 1636 - 1636(manutenzione intorno); 1683 - 1683(lavori intero bene); 1948 - 1950(ristrutturazione e decorazione intero bene); 1972 - 1972(manutenzione esterno); 1998 - 1998(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Anna
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Anna <Valle San Felice, Mori>
Altre denominazioni S. Anna
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1540 - 1561 (costruzione e decorazione intero bene)

Non è nota la data di costruzione della chiesa, certamente anteriore al 1561, data incisa al centro dell’architrave del portale. La decorazione ad affresco che ricopre le pareti e le volte del presbiterio e dell’abside dovrebbe essere contestuale all’erezione e databile intorno alla metà del secolo.

1636  (manutenzione intorno)

La visita pastorale del 1636, la prima a nominare la chiesa, dotata allora di due altari, l’uno dedicato a Sant’Anna, l’altro a San Pietro, prescrisse di abbassare il terreno circostante affinché non portasse umidità alle pareti e di evitare in futuro di coltivare così vicino.

1683  (lavori intero bene)

La visita successiva segnalò nel 1683 che l’oculo in facciata era privo di grata in ferro, mentre in sacrestia mancava il lavabo e il pavimento andava rifatto.

1948 - 1950 (ristrutturazione e decorazione intero bene)

Tra il 1948 e il 1950 l’edificio, abbandonato per anni e seminterrato, venne ristrutturato dagli abitanti del paese, che ne ripararono il tetto e lo riaprirono al culto. Enrico Less, medico condotto e pittore amatoriale, dipinse la pala dell’unico altare conservato; con l’aiuto della maestra della valle, Filidea Zanella, e di altri collaboratori locali, scoprì raschiando le vecchie malte e integrò l’originaria decorazione ad affresco cinquecentesca sulle pareti e le volte del presbiterio e dell’abside; inoltre concepì e realizzò le composizioni figurate a tempera grassa sulle pareti laterali della navata e in controfacciata, che uniscono l’onore verso Sant’Anna con quello verso i patroni delle altre chiese e cappelle della valle.

1972  (manutenzione esterno)

Un gruppo di volontari riparò il tetto ed eseguì dei lavori di manutenzione alle murature nell’estate del 1972.

1998  (restauro intero bene)

Grazie ad un contributo provinciale, la chiesa fu sottoposta nel 1998 ad un restauro generale (tetto, consolidamento statico, intonaci, deumidificazione, affreschi, elementi lapidei, pavimenti, tinteggiature e serramenti).
Descrizione

La piccola chiesa di Sant’Anna sorge nel nucleo abitativo di “La Rì”, a Valle San Felice, lungo l’antica strada di collegamento dei paesi della Val di Gresta; orientata a sud, venne edificata presumibilmente intorno alla metà del Cinquecento, sicuramente entro il 1561, data incisa sul portale d’ingresso. La semplice facciata a capanna con gli spioventi emergenti è caratterizzata dal portale architravato tra due finestre rettangolari asimmetriche e da un oculo sommitale. La falda destra si prolunga a proteggere anche la sacrestia a pianta irregolare; qui si innesta il fusto del campanile, con monofore centinate sui lati principali della cella e tetto a quattro spioventi coronato da globo e croce apicale. Un ampio contrafforte e una finestra rettangolare in corrispondenza del presbiterio caratterizzano il fianco sinistro; l’abside è poligonale. All’interno la navata unica è coperta da una sola volta a crociera e le pareti sono interamente occupate da affollate scene dipinte tra il 1948 e il 1950 da Enrico Less e dai suoi collaboratori. L’intradosso dell’ampio arco santo ribassato e le pareti e la volta a ombrello del presbiterio rettangolare, elevato di un gradino, e dell’abside, recano ancora, benché lacunosi e parzialmente ridipinti, gli affreschi originari cinquecenteschi.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso da abside poligonale.
Facciata
Semplice facciata a capanna intonacata e tinteggiata, caratterizzata dalla presenza dei conci angolari sfalsati in pietra a vista sul lato destro; portale architravato tra due finestre rettangolari asimmetriche protette da grate in ferro e oculo sommitale. Spioventi emergenti a protezione dell’ingresso.
Prospetti
Un ampio contrafforte e una finestra rettangolare in corrispondenza del presbiterio caratterizzano il fianco sinistro, mentre su quello destro emerge il volume a pianta irregolare della sacrestia; abside poligonale e finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Fusto a pianta quadrangolare intonacato e tinteggiato, innestato nel corpo della sacrestia, a destra della facciata; cella senza soluzione di continuità con il fusto, dotata di monofore centinate sui lati principali e aperture rettangolari sui fianchi. Tetto a quattro falde coronato da globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volta a crociera, presbiterio e abside da volta a ombrello.
Coperture
Tetto a due falde sopra la navata, che si prolunga nello spiovente destro a proteggere la sacrestia, e sopra il presbiterio; tetto a più falde sopra l’abside. Struttura portante in legno e manto di copertura in coppi, anche sopra il campanile.
Interni
Navata unica ad unica campata, con le aperture del portale e delle finestre in controfacciata molto strombate e l’accesso architravato alla sacrestia in pietra calcarea ed elevato di un gradino sul lato destro; ampio arco santo ribassato sostenuto da una coppia di pilastri con capitelli svasati, sempre in pietra calcarea. Presbiterio rettangolare elevato di un gradino e concluso dall’abside poligonale, a cui si addossa l’unico altare.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in piastrelle quadrate di cotto disposte in corsi diagonali.
Elementi decorativi
Affreschi cinquecenteschi ornano le pareti e le volte del presbiterio e dell’abside, oltre che l’intradosso dell’arco santo; dipinti murali a tempera grassa di Enrico Less e collaboratori (1948-1950) ricoprono le pareti della navata.
Adeguamento liturgico

nessuno
Un tavolo ligneo con funzione di altare verso il popolo viene collocato presso l’arco santo durante le celebrazioni.
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