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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Varano
Mori
Trento
chiesa
sussidiaria
Ss. Fabiano e Sebastiano
Parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa (?)); custodia eucaristica - intervento strutturale (2002 circa)
XVI - 1528(costruzione intero bene); 1581 - 1581(apertura finestra facciata); 1620 - 1620(lavori intero bene); 1620 - 1699(sopraelevazione navata); XVIII - 1728(costruzione sacrestia); 1839 - 1839(lavori tetto); 1874 - 1874(concessione della custodia eucaristica carattere generale); XX - XX(ristrutturazione esterno); 1978 - 1978(rifacimento intonaci esterno); 2002/07/19 - 2002(restauro intero bene)
Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano <Varano, Mori>
Altre denominazioni Ss. Fabiano e Sebastiano
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XVI - 1528 (costruzione intero bene)

La cappella dei Santi Fabiano e Sebastiano è menzionata per la prima volta dalla visita pastorale del cardinale Bernardo Clesio, nel 1537. Tuttavia l’iscrizione 1528 dipinta su un riquadro affrescato della parete nord porta a retrodatare la struttura ai primi decenni del Cinquecento.

1581  (apertura finestra facciata)

La successiva visita del 1581 rilevò la presenza di un unico altare dedicato ai due santi titolari, privo di pala, e ordinò l’apertura di una finestra a lato del portale principale.

1620  (lavori intero bene)

Nel 1620 si ordinò di demolire un corpo di fabbrica, probabilmente provvisorio, annesso alla chiesa e utilizzato come sacrestia. All’epoca l’edificio sacro aveva due altari laterali, uno dei quali dedicato a San Rocco e l’altro, di fronte, con dedicazione sconosciuta, che si ordinò di rimuovere. Forse in quell’occasione venne aperto l’ingresso laterale sulla parete sud. I visitatori vescovili rilevano inoltre la necessità di imbiancare le pareti.

1620 - 1699 (sopraelevazione navata)

In un momento successivo, presumibilmente sempre nel corso del XVII secolo, la navata venne sopraelevata e dotata di nuove coperture a volta.

XVIII - 1728 (costruzione sacrestia)

In base a quanto registrato negli Atti visitali del 1728, all’epoca la chiesa aveva nuovamente una sacrestia, corrispondente a quella esistente ancora oggi e costruita presumibilmente nei primi anni del secolo XVIII.

1839  (lavori tetto)

La relazione dell’ultima visita pastorale alla chiesa, risalente al 1839, nota che “per difenderla dall’umidità si dovrà munire la grondaia verso settentrione di un canale di latta, e farla cadere inanzi la porta maggiore ove può profondersi senza alcun danno”.

1874  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

Nel 1874 la curia vescovile acconsentì alla richiesta di don Domenico Tonolli di poter conservare il Santissimo Sacramento in chiesa, a patto però che tale concessione cessasse irrevocabilmente nel caso in cui il sacerdote avesse trasferito altrove la propria residenza.

XX  (ristrutturazione esterno)

Nel corso del XX secolo vennero rifatti in cemento il profilo di gronda di definizione del tetto e la copertura e l’intonaco del campaniletto a vela.

1978  (rifacimento intonaci esterno)

Gli intonaci esterni furono rifatti nel 1978, con l’impiego di malta a base cementizia.

2002/07/19 - 2002 (restauro intero bene)

In data 19 luglio 2002 l’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Trento ha espresso parere favorevole al progetto di restauro della chiesa, redatto nel maggio del 2000 dall’architetto Roberto Paoli e dall’ingegnere Mario Gentili di Rovereto. Gli interventi previsti, a carattere conservativo, hanno comportato il consolidamento statico della struttura, la sistemazione delle coperture, la demolizione e il rifacimento degli intonaci esterni, l’intervento per l’eliminazione dell’umidità ascendente nelle murature mediante l’applicazione di un sistema ad elettro-osmosi attiva blanda ad impulsi, il restauro degli intonaci e delle decorazioni murali interne, degli apparati lapidei esterni e interni, degli arredi lignei, dei serramenti e delle grate protettive in ferro, l’adeguamento dell’impianto elettrico e la realizzazione di quello di riscaldamento.
Descrizione

La chiesa dei Santi Fabiano e Sebastiano sorge lungo la vecchia strada della Val di Gresta, al limite inferiore del nucleo storico di Varano, in posizione dominate e circondata dal camposanto. Orientata regolarmente ad est, risale ai primi decenni del Cinquecento e ha subito la sopraelevazione della navata nel corso del secolo successivo. La semplice facciata a due spioventi, intonacata e tinteggiata, è caratterizzata dal portale architravato in pietra calcarea sormontato da una luce a lunetta. Un ingresso secondario architravato si apre sul fianco destro, in corrispondenza della seconda campata; sullo spigolo sud-est del corpo della navata si eleva il campaniletto a vela in muratura, dotato di un’apertura centinata che ospita la campana e coperto da tetto a due falde. Addossato alla navata si sviluppa il volume più basso che comprende il presbiterio e, nella porzione più orientale, la sacrestia. All’interno la navata unica è divisa in due campate da coppie di paraste ribattute e semipilastri angolari intonacati, con capitelli dorici in malta, sostenenti le volte a botte unghiata. L’arco santo a tutto sesto introduce al presbiterio, elevato di un gradino e coperto da volta a crociera; un secondo gradino precede la struttura dell’altare maggiore storico, addossato alla parete di fondo, forata da due portalini architravati simmetrici che conducono alla sacrestia. Dipinti murali frammentari cinquecenteschi a mezzo fresco e a secco ornano le pareti della navata e l’arco santo.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso dalla sacrestia.
Facciata
Semplice facciata a due spioventi intonacata e tinteggiata, con portale architravato in pietra calcarea sormontato da una luce a lunetta.
Prospetti
Fianco sinistro rinforzato da una scarpa alla base della muratura e dotato di due finestre rettangolari che danno luce al sottotetto. Sul fianco destro si apre un ingresso secondario architravato, in corrispondenza della seconda campata; una prima finestra rettangolare protetta da una grata in ferro si trova sulla parete destra del presbiterio, una seconda lungo la stessa parete, nella porzione corrispondente alla sacrestia. La parete di fondo, sempre appartenente alla sacrestia, è dotata di una finestra rettangolare sdraiata. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Campaniletto a vela in muratura elevato sullo spigolo sud-est del corpo della navata, dotato di un’apertura a centina ribassata che ospita la campana e coperto da tetto a due falde.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volte a botte unghiata, presbiterio da volta a crociera.
Coperture
Tetto a due falde sopra la navata e il presbiterio con la sacrestia, con struttura portante in legno e manto di copertura in coppi. Cornice di profilatura degli spioventi in pietra calcarea; campanile coperto da lastre di pietra calcarea invecchiate.
Interni
Navata unica divisa in due campate da coppie di paraste ribattute e semipilastri angolari intonacati, con capitelli dorici in malta. L’arco santo a tutto sesto introduce nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino; un secondo gradino precede la struttura dell’altare maggiore storico, addossato alla parete di fondo, forata da due portalini architravati simmetrici che conducono alla sacrestia. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano dipinti murali.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in mattonelle rettangolari di cotto di colore rosso o giallo di produzione locale, disposte in corsi diagonali (navata) e paralleli (presbiterio).
Elementi decorativi
Dipinti murali frammentari a mezzo fresco e a secco ornano le pareti della navata e l’arco santo.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa (?))
L’adeguamento liturgico è stato attuato mediante l’accostamento di arredi lignei eterogenei e non ha dunque carattere di stabilità. L’altare verso il popolo, a tavolo, a raso pavimento, è posto in posizione centrale, avanzato verso l’arco santo; alla sua sinistra un leggio intagliato, dipinto e dorato, forse risalente al XIX secolo, funge da ambone. Una sedia a braccioli con seduta e schienale imbottiti, elevata sul gradino dell’altare maggiore e accostata alla parete destra del presbiterio, costituisce la sede.
custodia eucaristica - intervento strutturale (2002 circa)
Dal confronto dello stato attuale dell’interno della chiesa con la documentazione fotografica dello stato precedente il restauro, si ricava che il tabernacolo marmoreo che costituisce la custodia eucaristica è stato trasferito nel 2002 circa dall’altare laterale a quello maggiore.
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