chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Manzano
Mori
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Agata v. m.
Parrocchia di Sant'Antonio Abate
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
nessuno
X - XI(costruzione intero bene); XII - XII(ristrutturazione intero bene); XIII - XIII(consacrazione carattere generale); XV - XV(ampliamento e decorazione intero bene); 1537 - 1537(decorazione interno); 1683 - 1709(manutenzione interno); 1750 - 1750(menzione carattere generale); 1827 - 1827(menzione carattere generale); 1839 - 1839(sostituzione soffitto); 1861 - 1861(benedizione carattere generale); 1915 - 1918(danneggiamento intero bene); 1920 - 1920(riparazioni intero bene); 1946 - 1947(rifacimento tetto); 1948 - 1949(restauro intero bene); 1970 - 1975(restauro intero bene); 1982/10/20 - 1982/10/20(proprietà intero bene); 2006 - 2007(restauro intero bene)
Chiesa di Sant'Agata Vergine e Martire
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di Sant'Agata Vergine e Martire <Manzano, Mori>
Altre denominazioni S. Agata v. m.
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

X - XI (costruzione intero bene)

In base ai resti archeologici rinvenuti durante le campagne di scavo, gli studiosi ritengono che il terreno della chiesa fosse già frequentato in età pre-protostorica. Intorno al X-XI secolo venne costruita una prima chiesa regolarmente orientata, con abside semicircolare allungata, accesso sul lato sud tra due feritoie e campanile sul lato nord; intorno all'edificio esisteva il cimitero con una serie di sepolture.

XII  (ristrutturazione intero bene)

Nel XII secolo circa l’edificio venne presumibilmente ristrutturato, senza variazione delle dimensioni; probabilmente in questa fase venne tamponato l’ingresso a sud e aperto quello ad ovest. La navata venne pavimentata in battuto di malta; un probabile gradino presbiteriale venne realizzato due metri a ovest dell’attuale arco santo.

XIII  (consacrazione carattere generale)

Risalgono probabilmente al XIII secolo le croci di consacrazione dipinte, primo livello di affreschi rinvenuti sulla parete sud.

XV  (ampliamento e decorazione intero bene)

Intorno al XV secolo venne abbattuta l’abside semicircolare e si realizzò l’attuale presbiterio quadrangolare; la chiesa e il campanile vennero sopraelevati e l’area venne ripavimentata in lastre irregolari di pietra calcarea. Risalgono a questo secolo gli affreschi del secondo livello. In questa fase il cimitero continuava ad essere utilizzato, probabilmente soltanto con lo scavo di fosse terragne.

1537  (decorazione interno)

Un’iscrizione data il terzo livello di affreschi della chiesa al 1537.

1683 - 1709 (manutenzione interno)

Gli Atti visitali del 1683 ordinarono di riparare il soffitto e ridipingere la parete destra; tali lavori vennero eseguiti prima della successiva visita del 1709, quando la chiesa risultò in buono stato.

1750  (menzione carattere generale)

Nel 1750 la chiesa, spoglia, risultava officiata tre volte l’anno; in quelle occasioni le suppellettili necessarie venivano portate da Manzano.

1827  (menzione carattere generale)

Nel 1827 la chiesa è officiata una sola volta l’anno.

1839  (sostituzione soffitto)

La visita pastorale del 1839 registra la presenza di un nuovo soffitto in assi; la chiesetta era raggiunta dalle processioni per la benedizione dei campi, tre giorni prima dell’Ascensione (rogazioni).

1861  (benedizione carattere generale)

Dopo una fase di progressivo abbandono, l’edificio sacro, che era stato profanato, venne ristrutturato e benedetto nel 1861.

1915 - 1918 (danneggiamento intero bene)

La chiesa fu colpita da una bomba durante la prima guerra mondiale: vennero danneggiati la volta e il campanile.

1920  (riparazioni intero bene)

I danni bellici furono riparati nel 1920; il restauratore Mayer asportò a scopo conservativo un affresco con il Martirio di Sant’Agata, che venne trasportato a Vienna e non venne più restituito.

1946 - 1947 (rifacimento tetto)

Nel 1946-1947 crollò per la neve il tetto della navata; la popolazione locale lo ricostruì in economia, senza ricollocare le lastre di pietra del cornicione.

1948 - 1949 (restauro intero bene)

Tra il 1948 e il 1949 l’intero bene fu sottoposto ad un restauro, che riguardò le murature e il tetto.

1970 - 1975 (restauro intero bene)

Un nuovo intervento di restauro venne realizzato nel 1970-1971, su interessamento del Soprintendente Niccolò Rasmo: vennero rifatte le capriate del tetto e furono rinnovati i coppi di copertura; si iniziò inoltre a scavare all’interno, dove si rinvenne un primo piano pavimentale 30 cm sotto quello in uso. Durante il successivo biennio 1972-1973, la chiesa fu interessata da scavi non stratigrafici realizzati in parte dal parroco, che misero in luce i resti di un terzo pavimento lastricato, dell’abside semicircolare precedente l’attuale presbiterio e dell’accesso tamponato sul lato sud. All’esterno furono rinvenute le tombe a inumazione in cassa litica e in fossa terragna. Nel gennaio 1975 un’impresa locale aveva eseguito e collaudato i lavori di ricostruzione e copertura dei muri di contenimento attigui alla chiesa; nel corso dello stesso anno proseguì il restauro completo della chiesa, realizzato direttamente dalla Provincia Autonoma di Trento.

1982/10/20  (proprietà intero bene)

Risale al 20 ottobre 1982 l’intavolazione del diritto di proprietà della chiesa al Comune di Mori.

2006 - 2007 (restauro intero bene)

Un ulteriore intervento di restauro globale e di documentazione degli scavi intrapresi, con nuovi piccoli sondaggi, risale al 2006-2007.
Descrizione

Gli scavi archeologici compiuti a partire dagli anni Settanta hanno documentato che la piccola chiesa di Sant’Agata, in località Corniano, isolata su di un terrazzamento a circa 960 m s.l.m., è la più antica tuttora agibile della valle. Secondo gli studiosi infatti il primo edificio sacro risale al X-XI secolo, ristrutturato nel XII e ampliato alle attuali dimensioni nel corso del Quattrocento. La semplice facciata a capanna parzialmente intonacata si caratterizza per i cantonali sfalsati in pietra a vista, il portale architravato elevato di un gradino sulla destra e una finestra a luce quadrata sulla sinistra. Un’apertura a luce greca si trova al centro del parato murario. La fiancata sinistra è cieca; le si addossa il campanile a pianta quadrata, interamente in pietra a vista, con quattro monofore centinate nella cella e copertura piramidale a quattro falde, sormontata da acroterio e croce apicale in ferro. La fiancata destra è forata da una feritoia in navata (con tracce di un accesso architravato e di una seconda feritoia tamponati) e da un’ampia finestra rettangolare protetta da una grata in corrispondenza del presbiterio quadrangolare. Un’apertura a croce latina è posta sulla parete est della navata, in modo che il giorno di Sant’Agata, il 5 febbraio, al sorgere del sole, la luce penetri attraverso quel foro, attraversi la chiesa ed esca dalla finestra a croce greca in facciata. All’interno la navata unica continua è coperta da capriate lignee e ornata da tre strati di affreschi frammentari; l’arco santo a pieno centro, sostenuto da pilastri quadrangolari, immette nel piccolo presbiterio quadrato, con la mensa d’altare in muratura e pietra addossata alla parete di fondo. L’accesso al piano pavimentale del XV secolo, in lastre di pietra calcarea di taglio irregolare, è assicurato mediante gradini a discesa in legno; nella zona presbiteriale si è lasciato in evidenza il livello pavimentale del X-XI secolo e l’affioramento della roccia.
Preesistenze
Gli scavi condotti intorno alla chiesa e al suo interno hanno documentato la presenza dell’abside semicircolare del primo edificio sacro, datato dagli studiosi tra il X e l’XI secolo.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare.
Facciata
Semplice facciata a capanna parzialmente intonacata, con cantonali sfalsati in pietra a vista, portale architravato elevato di un gradino sulla destra e finestra a luce quadrata sulla sinistra; un’apertura a luce greca si trova al centro del parato murario.
Prospetti
Fiancata sinistra cieca; fiancata destra forata da una feritoia in navata (con tracce di un accesso architravato e di una seconda feritoia tamponati) e da un’ampia finestra rettangolare protetta da una grata in corrispondenza del presbiterio, con parete di fondo cieca. Un’apertura a croce latina è posta sulla parete est della navata. Finiture in pietra a vista, con tracce di intonaco e cantonali sfalsati.
Campanile
Torre a pianta quadrata addossata al fianco sinistro della chiesa, caratterizzata dal fusto interamente in pietra a vista, dotato di piccole feritoie, fori pontai, quattro monofore centinate nella cella e copertura piramidale a quattro falde, sempre in pietra, sormontata da acroterio e croce apicale in ferro.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da capriate lignee, presbiterio da volta a botte unghiata.
Coperture
Tetto a due falde sopra la navata e il presbiterio, con struttura portante in legno, manto di copertura in coppi e cornicioni in lastre di pietra a delimitazione dei coppi. Campanile coperto da piccole lastre di pietra sovrapposte.
Interni
Navata unica continua; una luce rettangolare mette in comunicazione la chiesa con il campanile, sulla parete sinistra. Lo scavo ha riportato alla luce un antico gradino presbiteriale, a metà della navata. L’arco santo a pieno centro, sostenuto da pilastri quadrangolari, immette nel piccolo presbiterio quadrato, con la mensa d’altare in muratura e pietra addossata alla parete di fondo. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non siano presenti affreschi.
Pavimenti e pavimentazioni
L’accesso al piano pavimentale del XV secolo, in lastre di pietra calcarea di taglio irregolare, è assicurato mediante gradini a discesa in legno; nella zona presbiteriale si è lasciato in evidenza il livello pavimentale del X-XI secolo e l’affioramento della roccia.
Elementi decorativi
Tre strati di affreschi in stato frammentario sono presenti sulle pareti laterali della navata e sull’arco santo.
Adeguamento liturgico

nessuno
Contatta la diocesi