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Castione
Brentonico
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Clemente
Parrocchia di San Clemente
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1980 circa)
IX (?) - XV(costruzione intero bene); 1500 - 1524(impianto decorativo portali laterali); 1537 - 1537(menzione carattere generale); 1558 - 1601(ricostruzione intero bene); 1592 - 1592(ristrutturazione campanile); 1603 - 1603(ristrutturazione prospetto ovest); 1604 - 1604(erezione a curazia carattere generale); 1775 - 1775(fusione campana campane); 1786 - 1786(cambio di giurisdizione carattere generale); 1832 - 1842(restauro intero bene); 1839 - 1839(ristrutturazione prospetto ovest); 1841 - 1841(ricollocazione cimitero); 1900 - 1904(ristrutturazione intero bene); 1907 - 1909(ristrutturazione intero bene); 1918 - 1928 (?)(restauro intero bene); 1960 - 1960(erezione a parrocchia carattere generale); 1965 - 1969 (?)(restauro intero bene); 2008 - 2014(restauro intero bene); 2011 - 2014(restauro intero bene)
Chiesa di San Clemente
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Clemente <Castione, Brentonico>
Altre denominazioni S. CLEMENTE papa e martire
S. Clemente
Ambito culturale (ruolo)
maestranze castionesi (costruzione)
Notizie Storiche

IX (?) - XV (costruzione intero bene)

Sebbene documentata da fonti ufficiali solo dal XVI secolo, la chiesa pare sia più antica se si prende in esame la dedica a San Clemente papa e l'aspetto dell'edificio. A sostegno di quest'ipotesi si riporta l'esistenza di un fregio altomedievale scolpito su un blocco lapideo reimpiegato da Guglielmo de Manueli di Avio per un rilievo raffigurante Cristo Pantocratore nella stessa chiesa. Un'altra prova dell'esistenza, in antico, dell'edificio sacro, seppur con forme diverse, è una serie di archetti absidali, accompagnati dalla data 1494 dipinta, presso la parete sud del campanile; l'esistenza di questa forma antica è testimoniata, per altro, da reperti archeologici rinvenuti nei lavori del 1965.

1500 - 1524 (impianto decorativo portali laterali)

Al primo quarto del secolo XVI sono da collocare gli interventi decorativi scultorei che impreziosiscono i portali laterali: vi sono un trittico di sicura attribuzione a Guglielmo de Manueli di Avio e un Cristo benedicente attribuito con minor certezza allo stesso scultore.

1537  (menzione carattere generale)

La prima menzione ufficiale dell'edificio risale alla visita clesiana del 1537.

1558 - 1601 (ricostruzione intero bene)

In questo periodo prende l'avvio un'opera di ricostruzione dell'edificio, testimoniata, oltre dalle fonti, anche da alcune iscrizioni: le due date 1577 e 1601 compaiono iscritte in due epigrafi nello spazio della navata centrale, a testimonianza di interventi architettonici nell'area; la data 1564 appare iscritta sull'architrave del portale ovest, riferita ad un intervento architettonico in loco. Anche il campanile acquisisce forme simili a quelle odierne. La chiesa venne riconsacrata nell'anno 1601, a fine lavori.

1592  (ristrutturazione campanile)

La data 1592, desunta da un'iscrizione su uno dei quattro pilastrini crociati angolari della piattaforma sommitale del campanile, documenta un non meglio precisabile intervento architettonico.

1603  (ristrutturazione prospetto ovest)

La data 1603, desunta da un'iscrizione sui contrafforti, è riferita ad un intervento architettonico non meglio precisabile.

1604  (erezione a curazia carattere generale)

La chiesa viene eretta a curazia della pieve di Santo Stefano di Mori il 4 febbraio 1604.

1775  (fusione campana campane)

La comunità castionese nel 1775 fece rifondere una delle due campane, che si era rotta. Il conseguente indebitamento e la consuetudine derivata di non suonare le campane per i defunti "non benefattori" causò dei tumulti popolari.

1786  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Brentonico rimase soggetto alla diocesi di Verona sino al 1786, quando, con decreto concistoriale, fu unito alla diocesi di Trento.

1832 - 1842 (restauro intero bene)

Sotto l'operato spirituale di don Domenico Bertoldi, si testimoniano lavori di restauro del campanile e sostituzione dei banchi in legno di noce.

1839  (ristrutturazione prospetto ovest)

La data in esame è desunta da un'iscrizione su una delle due finestre del prospetto ovest, riferita ad un intervento architettonico.

1841  (ricollocazione cimitero)

Il cimitero seicentesco che affiancava la chiesa fu trasferito nella posizione odierna, a sud-est dell'abitato, nell'anno 1841.

1900 - 1904 (ristrutturazione intero bene)

A testimonianza di un restauro effettuato a inizio secolo XX, vi sono due iscrizioni sugli abachi delle prime due colonne di destra della navata centrale.

1907 - 1909 (ristrutturazione intero bene)

Al periodo risale la costruzione della sacrestia minore (quella maggiore è già documentata in foglio catastale dal 1859), la dotazione di un orologio per il campanile, e l'aumento di quota dell'alzato dei muri perimetrali e del colmo della copertura, al fine di alleggerire le volte dal carico delle falde.

1918 - 1928 (?) (restauro intero bene)

A seguito dei danneggiamenti subiti durante la prima Guerra Mondiale, si procede alla ricostruzione, sul modello dell'antico, della sacrestia maggiore, del campanile e della facciata, alla quale viene aggiunto un pronao.

1960  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa, già dipendente dalla pieve di Mori, viene eretta a parrocchia del decanato di Mori il 1° gennaio 1960.

1965 - 1969 (?) (restauro intero bene)

A seguito del deterioramento e del crollo del pronao nel 1956, si svolge un'opera di restauro generale della chiesa; durante i lavori di posa dell'impianto di riscaldamento, risalente a questa campagna, vengono rinvenute tracce dell'abside antica della chiesa.

2008 - 2014 (restauro intero bene)

Un progetto approvato dalla Curia Arcivescovile di Trento nel 2008 prevedeva la costruzione di un porticato antistante l'accesso principale della chiesa secondo il progetto dell'architetto Barbara Aste e del geometra Guido Mazzurana. Il progetto non è stato attuato.

2011 - 2014 (restauro intero bene)

Nel 2011 e nel 2012 vengono presentati due progetti di restauro, l'uno riguardo la sostituzione di alcuni serramenti da parte della ditta CBM, l'altro, ad opera della ditta Progetto Arte Poli, riguardo la sostituzione delle vetrate di finestre e rosone.
Descrizione

La chiesa parrocchiale di Castione, elevata su un terrapieno rialzato al centro del paese ed orientata approssimativamente verso est, è sicuramente uno degli edifici sacri più antichi dell'altopiano di Brentonico. A testimonanza di ciò si impugna un fregio altomedievale su blocco lapideo reimpiegato da Guglielmo Emanuelli nel XVI secolo per il bassorilievo, ancora visibile in loco, recante Cristo Pantocratore, che daterebbe il primitivo edificio sacro anteriormente al X secolo. La facciata a capanna, rivestita in intonaco raso sasso così come le fiancate, presenta due barbacani tra cui è posto l'ingresso maggiore sormontato da bassorilievo in cornice ovale e oculo centrale. Le fiancate sono scandite da due contrafforti, un ingresso laterale e due finestre rettangolari strombate verso l'esterno per la navata; il corpo della sacrestia emerge dalla fiancata sinistra, e quello di un corpo aggiunto più basso del presbiterio da quella destra. Sul lato sinistro, innestato tra sacrestia e presbiterio, si erge la torre campanaria, caratterizzata da un ordine di bifore cieche su prospetti est ed ovest sormontato da un ordine di bifore aperte sul castello campanario su tutti i lati, culminante in piattaforma sommitale con pinnacoli e copertura metallica modanata a bulbo. Un secondo campanile a vela, modesto, è posto sopra la sacrestia. L'interno è scandito da due file di colonne che reggono arcate in pietra lungo le tre navate, e in senso trasversale in tre campate da volte a crociera. Le volte a crociera della navata centrale sono sorrette da mensole in pietra. In controfacciata, sul lato sinistro entro nicchia è collocato il fonte battesimale marmoreo storico. L'arco santo a tutto sesto sostenuto da piedritti marmorei introduce al presbiterio, elevato da un gradino, coperto da volta a botte unghiata e illuminato da finestre lunettate sui tre lati; l'abside è piatta, sui lati del presbiterio vi sono gli accessi architravati per sacrestia e locale di servizio. Sono presenti dei bassorilievi esterni sovrastanti gli ingressi laterali attribuiti a Guglielmo Emanuelli da Avio e uno sopra l'ingreso frontale attribuito a Francesco Faber.
Pianta
Pianta della navata rettangolare ad asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta quadrangolare; sacrestia sul lato nord a pianta quadrangolare.
Facciata
La facciata è a capanna, presenta un portale architravato lapideo elevato da due gradini e soglia ulteriormente rialzata in pietra, sopra il quale sono posti un bassorilievo entro cornice ovale e un oculo. Il portale è affiancato da due barbacani che si elevano sino all'altezza dell'oculo. Le finiture sono ad intonaco rustico raso sasso.
Prospetti
Prospetto nord: il profilo della fiancata della navata è ritmato da due contrafforti in pietra con alto basamento a profilo quadrangolare che la dividono in tre settori; il primo ed il terzo sono aperti da finestre rettangolari strombate verso l'esterno e inferriate, il secondo da un ingresso laterale architravato sovrastato da nicchia con pilastrini e capitelli e arco a tutto sesto, con bassorilievo all'interno. Oltre la navata si sviluppa, emergente, il corpo cieco della sacrestia terminante in copertura a due falde sovrastata da campaniletto a vela. Prospetto sud: la fiancata meridionale riprende specularmente quella settentrionale, oltre la navata si sviluppa un corpo aggiunto non emergente rispetto ad essa, aperto da finestra rettangolare inferriata. Alle spalle del corpo è visibile il profilo del presbiterio, recante finestra lunettata. Prospetto est: è apprezzabile la presenza del campanile maggiore, innestato tra presbiterio e sacrestia, l'emergenza del presbiterio rispetto al corpo aggiunto meridionale, al quale è raccordato mediante un setto murario. La parete di fondo del presbiterio è illuminata da finestra lunettata, la sacrestia, illuminata da due finestre rettangolari centinate è posta allo stesso livello del presbiterio ed è anch'essa raccordata da un setto murario con falda di copertura. Questo lato dell'edificio presenta un'altezza dell'alzato molto più elevata rispetto agli altri per via della diversa quota del piano di pavimentazione stradale.
Campanile
Il campanile minore posto sopra la sacrestia è a vela, coronato ad arco, in pietra. Il campanile maggiore, posto sul lato sinistro tra sacrestia e presbiterio, ad affusto quadrangolare, presenta una piccola finestra rettangolare sul prospetto est, all'altezza delle finestre della sacrestia, e due feritoie sovrastanti. L'alzato è scandito, nella parte sommitale, in due ordini da cornici aggettanti in pietra. Il primo ordine è caratterizzato, sui lati est ed ovest, dalla presenza di bifore cieche a tutto sesto con colonnina e capitello, il secondo presenta la stessa struttura ma a bifore aperte sulla cella campanaria. Sulla piattaforma sommitale, marcata da un terzo cornicione aggettante, sono presenti dei pinnacoli a base di parallelepipedo e sommo arrotondato con croce apicale. Dei quattro, quello a sud-est presenta una forma più articolata con elemento architettonico decorativo ovoide sommitale. Al centro della piattaforma sommitale della torre è posto un tamburo ottagonale che funge da base per la cuspide ottagonale modanata a cipolla, culminante in piramide ottagonale, sfera e croce apicale. Le finiture riprendono l'intonaco rustico raso sasso per la parte inferiore della torre sino all'altezza del colmo della copertura del presbiterio; da questo punto l'alzato è rifinito in conci a vista, di cui gli angolari sfalsati.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volte a crociera ribassate per la navata, volta a botte unghiata presso il presbiterio.
Coperture
Copertura a due falde su navata, presbiterio, sacrestia; copertura a due falde raccordate presso l'angolo nord-ovest per corpo aggiunto su prospetto sud. Struttura portante in legno, manto di copertura in coppi. Manto di copertura in pietrame per il campaniletto a vela, metallico per il campanile maggiore.
Interni
L'interno è a tre navate, scandite in tre campate ciascuna da altrettante volte a crociera. Le pareti laterali ospitano due semicolonne addossate speculari, sormontate da capitelli semplici che reggono mensole dalle quali si elevano le arcate delle volte. In controfacciata, a destra, v'è una nicchia centinata che ospita il fonte battesimale antico in marmo intarsiato; ai lati dell'ingresso vi sono due semicolonne addossate che sostengono, insieme alle sei colonne lapidee con capitello disposte a intervalli regolari tra controfacciata e presbiterio, l'arcata in pietra di divisione delle navate; di queste ultime, le due più prossime all'arco santo sono parzialmente murate. La volta a crociera della navata centrale è invece sostenuta da mensole collocate al di sopra delle colonne. Nella seconda campata sono presenti i due ingressi laterali speculari. L'arco santo a tutto sesto con piedritti in marmo e capitello introduce al presbiterio elevato da gradino, caratterizzato da cornicione continuo all'altezza dei piedritti e dalla presenza di due ingressi laterali per sacrestia a sinistra e corpo aggiunto a destra. La volta a botte è interrotta da unghie aperte dalle finestre lunettate sui tre lati del presbiterio, che non presenta abside. La finestra lunettata del lato sinistro risulta dimezzata per via della presenza del corpo della sacrestia. Le finiture interne sono ad intonaco tinteggiato.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimentazione a quadrotte calcaree bianche rosse a corsi diagonali. Il coro è pavimentato a mattonelle in cemento.
Elementi decorativi
Al di sopra degli ingressi laterali, entro nicchie, vi sono due bassorilievi: quello sul lato sinistro di sicura mano di Guglielmo Emanuelli con Vergine e santi, quello sul lato destro attribuito con minor certezza al medesimo autore rappresentante Cristo Pantocratore. Sulla facciata è presente un bassorilievo con San Francesco attribuito a Francesco Faber.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1980 circa)
L'adeguamento liturgico è stato effettuato mediante arredi lignei a carattere provvisorio. Al centro del presbiterio storico si trova l'altare verso il popolo, a due fronti, su predella propria. Un leggio collocato presso il piedritto sinistro dell'arco santo funge da ambone. Sempre a sinistra presso l'arco santo è presente una poltrona lignea con carattere di sede del celebrante. L'altare storico, con proprio tabernacolo impiegato come custodia eucaristica, è ancora presente. Il portacero è realizzato in metallo e ha carattere di arredo provvisorio. Il presbiterio non presenta balaustre.
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