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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Sorne
Brentonico
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Carlo Borromeo
Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
presbiterio - intervento strutturale (1968 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa)
1615 - 1616(costruzione intero bene); XVIII - XVIII(costruzione sacrestia); 1786 - 1786(cambio di giurisdizione carattere generale); 1959 - 1961(restauro intero bene); 1973 - 1974 (?)(restauro intero bene); 1984 - 1985(restauro intero bene); 1987 - 1989(restauro intero bene)
Chiesa di San Carlo Borromeo
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Carlo Borromeo <Sorne, Brentonico>
Altre denominazioni S. Carlo Borromeo
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1615 - 1616 (costruzione intero bene)

L'edificio venne edificato nel primo quarto del XVII secolo dalla vicinia di Sorne, inteso primitivamente come oratorio dedicato a San Carlo Borromeo.

XVIII  (costruzione sacrestia)

La chiesa acquista il suo aspetto attuale in questo periodo con la costruzione della sacrestia a spese della vicinia di Sorne.

1786  (cambio di giurisdizione carattere generale)

Il territorio della pieve di Brentonico rimase soggetto alla diocesi di Verona sino al 1786, quando, con decreto concistoriale, fu unito alla diocesi di Trento.

1959 - 1961 (restauro intero bene)

A questo periodo risale una campagna di restauri documentata, oltre che dalle fonti, da un dipinto murale raffigurante un cartiglio retto da due angeli sulla parete di fondo dell'edificio, che testimonia, inoltre, l'intervento di Giuseppe Amorth come autore della decorazione pittorica.

1973 - 1974 (?) (restauro intero bene)

Nel 1973 hanno l'avvio opere di riparazione delle gronde e risanamento delle fondazioni danneggiate dall'umidità.

1984 - 1985 (restauro intero bene)

Parzialmente finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, prende piede un'opera di restauro su progetto dell'architetto Giuseppina Paina di media entità, di cui però non si conoscono i dettagli progettuali.

1987 - 1989 (restauro intero bene)

Parzialmente finanziato dalla Provincia Autonoma di Trento, si assiste ad un secondo restauro per la decade in esame, di minore entità rispetto al primo: non si dispongono dati ulteriori.
Descrizione

La chiesa di San Carlo Borromeo di Sorne di Brentonico sorge, con orientamento a ovest, nel primo quarto del XVII secolo. Inteso in origine come oratorio dedicato al santo, acquista la sua forma definitiva con l'erezione della sacrestia nel secolo successivo all'edificazione. La semplice facciata a capanna è caratterizzata da portale d'ingresso architravato elevato rispetto alla quota di calpestio, raggiungibile da due rampe di scale. Ai lati dell'ingresso si aprono due finestre quadrangolari, al di sopra di esso un oculo inferriato e strombato. Sovrasta l'oculo l'acronimo "D.O.M.". Le fiancate sono poste a quote sfalsate per caratteristiche morfologiche del terreno, su quella di destra è collocata la sacrestia; entrambe sono aperte da finestre a lunetta verso il presbiterio. Il campanile a vela in pietra è collocato sulla falda di copertura destra all'altezza del punto dove si origina la sacrestia. L'interno, a navata unica, è coperto da volta a botte ribassata intervallata da unghie; il presbiterio, elevato da gradino e introdotto dall'arco santo a tutto sesto, è coperto da volta a botte e non presenta abside. La decorazione pittorica interna, ad opera di Giuseppe Amorth, consiste in elementi architettonici e figurativi.
Pianta
L'edificio è a pianta rettangolare ad asse maggiore longitudinale; la sacrestia è pianta quadrangolare.
Facciata
La facciata, a capanna, è coperta dalla prospicenza delle falde di copertura, sostenute da travi strutturali lignee rastremate verso l'esterno. Il portale di ingresso, lapideo e architravato, è sopraelevato rispetto alla quota del piano di calpestio, ed è raggiungibile grazie alla doppia rampa di scale, che si incontrano sulla soglia comune dalle estremità destra, con sei alzate, e da quella sinistra con otto. Le rampe sono fornite di ringhiera e corrimano. Ai lati del portale vi sono due finestre quadangolari inferriate; un oculo inferriato a raggi strombato verso l'esterno sovrasta il portale. Al di sopra di esso, campeggia l'acronimo dell'espressione "Deo Optimo Maximo". Tra l'oculo e l'architrave del portale è collocata una targa con data. Un alto zoccolo ad intonaco rustico corre lungo la facciata, rifinita altrove ad intonaco tinteggiato, imitante cantonali sfalsati; una fascia dorata corre lungo il sommo della facciata riprendendo il profilo delle travi di sostegno della copertura.
Prospetti
Le fiancate si differenziano per la diversa quota del piano di calpestio, che rende possibile, nel prospetto nord, apprezzare lo zoccolo osservato in facciata. Su questa fiancata si pone, verso il fondo, il volume della sacrestia, illuminata sul lato est da picola finestra rettangolare inferriata. Entrambe le fiancate presentano una finetra lunettata posta prima del presbiterio e inferriata a raggiera. Le rifiniture riprendono quele della facciata, a intonaco tinteggiato imitante, negli stipiti, cantonali sfalsati.
Campanile
All'incirca dove si origina la sacrestia, posto sulla falda destra si trova la mole del campanile a vela in pietra, con singola campana, coperto da due falde in pietra sormontate da piccole falde di raccordo lapidee.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame intonacata. Strutture di orizzontamento: volta a botte ribassata unghiata presso navata, volta a botte unghiata sopra presbiterio.
Coperture
Copertura a due falde su tutto l'edificio. La falda di destra prosegue senza cambiare pendenza a coprire la sacrestia. Struttura di sostegno in legno, manto di copertura in coppi.
Interni
L'interno è a navata unica, coperta da una volte a botte ribassata scandita da tre unghie per lato, originate da archi a tutto sesto. In controfacciata è possibile apprezzare le strombature interne di finestre e ingresso. Le unghie più prossime al presbiterio ospitano le finestre lunettate, strombate verso l'interno. L'arco santo, a tutto sesto, è sostenuto da pilastri inglobati nella muratura, dei quali si scorge un semplice capitello in pietra. Il presbiterio, rialzato da gradino, presenta un portale lapideo architravato per l'accesso alla sacrestia sul lato destro, un ulteriore rialzo per l'altare storico; non presenta abside, è voltato a botte unghiata decorata ad affresco. Le finiture sono ad intonaco tinteggiato: vi sono imitazioni di elementi architettonici e parti figurate.
Pavimenti e pavimentazioni
Quadrotte in pietra calcarea bianche e rosse a scacchiera, in corsi orizzontali.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (1968 circa)
L'adeguamento liturgico è stato effettuato parzialmente secondo un progetto unitario di cui non si dispongono dati. Al centro del presbiterio, collocato su propria predella, è posto l'altare verso il popolo a cippo in marmo. Verso il piedritto sinistro si trova l'ambone, una struttura in marmo a profilo semicilindrico terminante con un leggio.
presbiterio - aggiunta arredo (1968 circa)
Sono esclusi dal progetto di adeguamento liturgico la sede del celebrante, costituita in maniera provvisoria da una sedia lignea con braccioli, e la custodia eucaristica, la cui funzione è svolta dal tabernacolo sopra l'altare storico.
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