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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Bolognano
Arco
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Valentino
Parrocchia dell'Addolorata
Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - intervento strutturale (2003); cattedra - aggiunta arredo (2003 ante-2007)
IX - IX(preesistenze (?) intero bene); XIV - XVI(decorazione interno); 1537 - 1537(menzione intero bene); 1584 - 1584(ampliamento (?) intero bene); 1601 - 1601(costruzione campanile); 1615 - 1615(tinteggiatura intero bene); 1636/06/04 - 1636/06/04(consacrazione intero bene); 1827 - 1829(erezione a primissaria intero bene); 1885 - 1885(ampliamento intero bene); 1908 - 1908(ristrutturazione intero bene); 1955 - 1955(ristrutturazione intero bene); 1972 - 1972(rifacimento coperture); 2002 - 2005(ristrutturazione intero bene); 2004 - 2004(rifacimento vetrate)
Chiesa di San Valentino
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Valentino <Bolognano, Arco>
Altre denominazioni S. Valentino
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

IX  (preesistenze (?) intero bene)

La presenza di un rilievo longobardo del IX secolo murato nella lunetta del portale di facciata può far supporre che sul posto esistesse un primo edificio sacro già a quell'epoca.

XIV - XVI (decorazione interno)

Il recente restauro ha messo in luce sulle pareti della navata una frammentaria decorazione murale a tempera con Storie della Passione di Cristo, databile al XVI secolo; sono state inoltre rinvenute tracce di uno strato pittorico precedente, ad affresco, forse del XIV secolo.

1537  (menzione intero bene)

La chiesa di Vignole viene citata per la prima volta negli atti visitali del 1537. La presenza di un rilievo longobardo del IX secolo murato nella lunetta del portale di facciata può far supporre che sul posto esistesse un edificio precedente.

1584  (ampliamento (?) intero bene)

La data del 1584, incisa sull'architrave del portale di accesso alla sacrestia, indica presumibilmente un ampliamento dell'edificio.

1601  (costruzione campanile)

A fianco di una delle bifore del campanile, sul lato orientale, è incisa la data del 1601, probabile anno di costruzione del campanile stesso.

1615  (tinteggiatura intero bene)

La visita pastorale del 1615 ordinò la tinteggiatura di tutta la chiesa.

1636/06/04  (consacrazione intero bene)

La chiesa di San Valentino venne consacrata dal principe vescovo Carlo Emanuele Madruzzo il 4 giugno 1636.

1827 - 1829 (erezione a primissaria intero bene)

Dopo il 2 settembre 1827, data di una visita pastorale, ed entro il 22 agosto 1829, data della visita successiva, la chiesa venne eretta a primissaria.

1885  (ampliamento intero bene)

L'edificio venne nuovamente ampliato nel 1885.

1908  (ristrutturazione intero bene)

Un intervento di ristrutturazione coinvolse la chiesa nel 1908.

1955  (ristrutturazione intero bene)

Un ulteriore intervento di ristrutturazione coinvolse la chiesa nel 1955, con la sostituzione del pavimento in battuto di calce con "marmettoni in cemento piccanti" e una nuova tinteggiatura giallo canarino.

1972  (rifacimento coperture)

Il Soprintendente Nicolò Rasmo autorizzò in data 18 aprile 1972 la nuova copertura della chiesa in rame.

2002 - 2005 (ristrutturazione intero bene)

In data 10 maggio 2002 l'Ufficio Arte Sacra ha autorizzato il progetto di restauro della chiesa (coperture, sostituzione del pavimento, consolidamento strutturale, campanile, pulitura degli apparati lapidei interni, rifacimento dell'impianto elettrico e del riscaldamento). I lavori hanno poi coinvolto le pareti interne, dove sono riemersi, seppur frammentari, gli affreschi cinquecenteschi; il restauro è stato eseguito da Paola Conzatti. Nel 2005 sono stati risistemati anche gli esterni e gli accessi alla chiesa, su progetto dell'architetto Alessandro Campetti.

2004  (rifacimento vetrate)

In data 14 settembre 2004 l'Ufficio Arte Sacra ha autorizzato la realizzazione delle nuove vetrate, opera della ditta Progetto ArtePoli di Verona.
Descrizione

La chiesa di San Valentino a Vignole, orientata ad est, sorge all'estremità meridionale del piccolo centro abitato, circondata da un ampio terreno verde, un tempo area cimiteriale. La prima menzione documentaria risale al 1537, ma la presenza di un frammento di pluteo longobardo murato nel portale di facciata fa presumere che un edificio di culto esistesse già in epoca altomedioevale. Presenta facciata a due spioventi profilati da archetti pensili, con cornice a finti corsi di pietra squadrata e oculo; un ingresso laterale e il campanile sul lato sinistro, la sacrestia su quello destro e i volumi emergenti delle due cappelle su entrambe le fiancate. L'interno a navata unica è concluso da presbiterio rettangolare elevato di un gradino e preceduto da un'arcata a pieno centro, come le due cappelle speculari poste al termine della navata. Con il recente restauro globale dell'edificio sono emersi dipinti murali frammentari lungo le pareti della navata, databili tra XIV e XVI secolo. La chiesa è regolarmente officiata un paio di volte a settimana.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare.
Facciata
Facciata a due spioventi con portale a luce rettangolare sormontato da lunetta con resti di un pluteo longobardo decorato a intreccio. Oculo con cornice modanata e due targhe commemorative in marmo bianco; finiture a intonaco tinteggiato e cornice continua imitante corsi di pietre squadrate, profilata da archetti pensili lungo le due falde.
Prospetti
Un ingresso laterale sulla fiancata sinistra, preceduto da un gradino basso; su entrambi i lati emergono i volumi delle cappelle, seguiti a sinistra dal campanile, a destra dalla sacrestia. La muratura del presbiterio presenta finiture a intonaco tinteggiato e conci angolari in pietra a vista.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare con finiture a intonaco tinteggiato e conci angolari in pietra a vista. Cella campanaria illuminata da bifore a tutto sesto divise da pilastrini ottagonali, sormontate da un oculo ovale per lato; cornici marcapiano bombate. Tetto a quattro falde concluso da pinnacolo centrale troncopiramidale con globo e croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali in muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: capriate lignee per la navata, volta a crociera nel presbiterio e volte a botte nelle due cappelle laterali.
Coperture
Manto di copertura in coppi sia per la chiesa che per il campanile.
Interni
Interno ad unica navata, illuminata da due monofore centinate; dopo l'ingresso laterale, posto sulla fiancata sinistra, si aprono due cappelle speculari, delimitate da arcate a pieno centro. Una terza arcata a pieno centro in pietra separa la navata dal presbiterio rettangolare, elevato di un gradino e illuminato da una monofora centinata sulla parete destra.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento di recente realizzazione in mattonelle in cotto, disposte a spina di pesce.
Elementi decorativi
Affreschi e dipinti a tempera in stato frammentario, di ambito trentino e databili tra XIV e XVI secolo, sono emersi dal recente restauro sulle pareti della navata. Le vele del presbiterio sono ornate dai simboli degli Evangelisti realizzati a carboncino da Silvio Bottes verso la metà del Novecento.
Adeguamento liturgico

presbiterio - intervento strutturale (2003)
L'adeguamento liturgico, progettato dall'architetto Enrico Mazzucchi, è stato realizzato con l'approvazione dell'Uffico Arte Sacra (1 aprile 2003) e coinvolge l'altare e l'ambone, in pietra rosso Verona e calcare bianco. L'altare è quadrangolare a quattro fronti, dotato di una propria base svasata. Il gradino di separazione tra la navata e il presbiterio è stato avanzato fino al limite dell'arcata, per fare posto all'ambone, collocato sul lato sinistro.
cattedra - aggiunta arredo (2003 ante-2007)
La sede del celebrante è una sedia mobile in legno a braccioli, con seduta imbottita, collocata nel presbiterio a ridosso dell'altare storico e dovrebbe essere precedente l'intervento strutturale del 2003. Nel 2007, con l'approvazione dell'Uffico Arte Sacra (22 agosto), è stato restaurato da Paola Conzatti un tabernacolo in marmo di Carrara dipinto, ancorato alla struttura dell'altare maggiore storico in funzione di custodia eucaristica.
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