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beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Torra
Predaia
Trento
chiesa
sussidiaria
S. Sigismondo re
Parrocchia di Sant'Eusebio
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
altare - intervento strutturale (1971-1981 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1971-1981 circa)
1537 - 1537(menzione carattere generale); 1624 - 1624(fusione campana); 1678 - 1710(lavori intero bene); 1750 - 1753(costruzione campanile); 1764 - 1764(ristrutturazione intero bene); 1772 - 1772/01/29(fusione campana); 1923 - 1923(fusione campana); 1996 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa di San Sigismondo Re
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa di San Sigismondo Re <Torra, Predaia>
Altre denominazioni S. Sigismondo
S. Sigismondo re
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
architettura gotica (costruzione)
Notizie Storiche

1537  (menzione carattere generale)

La cappella di San Sigismondo a Vion è ricordata per la prima volta dalla visita pastorale clesiana del 1537 e risale quindi presumibilmente al primo quarto del Cinquecento.

1624  (fusione campana)

La più antica campana ricordata risaliva al 1624.

1678 - 1710 (lavori intero bene)

Una serie di interventi interessarono la chiesa tra il 1678, data di erezione dell'altare ligneo, e il 1710, anno della sua doratura; sempre nel 1710 si sostituì il pavimento, con una spesa di 166 ragnesi. Inoltre, a seguito delle indicazioni date nel corso della visita pastorale del 1695, la sacrestia venne realizzata e compiuta due anni dopo, per 105 ragnesi.

1750 - 1753 (costruzione campanile)

Tra il 1750 e il 1753 si realizzò il campanile, con una spesa di 317 troni.

1764  (ristrutturazione intero bene)

Due anni prima della visita pastorale del 1766 la chiesa era stata completamente ristrutturata. Risale forse a questa data la finestra a centinatura rientrante sul fianco meridionale.

1772 - 1772/01/29 (fusione campana)

Una seconda campana venne fusa e acquistata da Giuseppe Ruffini il 29 gennaio 1772, saldando il pagamento a gennaio dell'anno seguente.

1923  (fusione campana)

La campana più antica venne requisita dal governo austro-ungarico durante la prima guerra mondiale e in sua sostituzione se ne ottenne una nuova nel 1923.

1996 - 2004 (restauro intero bene)

Un completo restauro interessò l'edificio tra il 1996 e il 1998: venne rifatto il tetto della chiesa e ristrutturata la sommità del campanile, gli apparati lapidei furono puliti, si evidenziarono nelle finiture esterne gli elementi gotici presenti, fu interrata la cisterna del gasolio per il riscaldamento e fu posto sul campanile un orologio nuovo collegato al funzionamento delle campane. Tra il 2002 e il 2003 la ditta L.A.R.A. di Denno restaurò l'altare ligneo e nel 2004 si compì anche la sistemazione del sagrato, progettata dall'architetto Giuliano Paoli e operata dalla ditta Roberto Borgonovo che posò la pavimentazione in lastre di pietra calcarea e restaurò il muro di delimitazione.
Descrizione

Orientata regolarmente ad est e circondata da un terreno erboso, forse un tempo cimitero, delimitato da un muretto, la piccola chiesa di San Sigismondo sorge nella frazione di Vion ed è menzionata per la prima volta dalla visita pastorale clesiana del 1537. La semplice facciata a due spioventi è ingentilita dal portale timpanato in pietra calcarea ornato da motivi a losanga sugli stipiti e sull'architrave, affiancato a sinistra da una finestra quadrata protetta da inferriate e sormontato da un primo oculo ovale tamponato e da un secondo circolare strombato. La fiancata sinistra è caratterizzata da un affresco frammentario in alto a destra e da una monofora dal profilo esterno a sesto acuto e a luce interna centinata in corrispondenza del presbiterio, sormontata da un'arcata rimessa in luce dal restauro; lungo il fianco destro si apre una nicchia con una scaletta in pietra, sormontata da una finestra a centinatura rientrante. Segue il campanile settecentesco, con accesso architravato elevato di un gradino sul lato ovest, cella marcata da conci angolari sfalsati in pietra a vista e forata da quattro aperture centinate e copertura piramidale a quattro falde, completata dall'innesto per la croce apicale. Sempre sul fianco destro della chiesa emerge la sacrestia quadrangolare, finestrata sui lati sud ed est; una seconda monofora centinata, speculare a quella sul lato sinistro, si apre in corrispondenza del presbiterio, mentre l'abside poligonale è cieca. All'interno la navata unica è divisa in tre campate, segnate dai peducci di sostegno alla volta reticolata costolonata; sul lato destro un portale architravato in pietra calcarea conduce nella sacrestia. L'arco santo a sesto acuto in pietra a vista introduce nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino e illuminato dalle due finestre simmetriche; l'altare ligneo lo separa dall'abside poligonale, coperta da volta a ombrello. I costoloni e i profili delle volte sono tinteggiati in tonalità rosso mattone.
Preesistenze
La struttura cinquecentesca della chiesa precede quella tardoseicentesca della sacrestia e quella del campanile, di metà Settecento.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale; presbiterio a pianta rettangolare con asse maggiore trasversale, concluso da abside poligonale.
Facciata
Semplice facciata a due spioventi con portale timpanato in pietra calcarea ornato da motivi a losanga sugli stipiti e sull'architrave, affiancato a sinistra da una finestra quadrata protetta da inferriate e sormontato da un primo oculo ovale tamponato e da un secondo circolare strombato. Un'apertura sommitale dà luce al sottotetto; finiture a intonaco tinteggiato.
Prospetti
Fiancata sinistra caratterizzata da un affresco frammentario in alto a destra e da una monofora dal profilo esterno a sesto acuto e a luce interna centinata in corrispondenza del presbiterio, sormontata da un'arcata rimessa in luce dal restauro; lungo il fianco destro si apre una nicchia con una scaletta in pietra, sormontata da una finestra a centinatura rientrante; emergono poi il fusto del campanile e la sacrestia quadrangolare, finestrata sui lati sud ed est. Una seconda monofora centinata, speculare a quella sul lato sinistro, si apre in corrispondenza del presbiterio, mentre l'abside poligonale è cieca. Finiture a intonaco tinteggiato.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare addossata al fianco destro della chiesa, con accesso architravato elevato di un gradino sul lato ovest e fusto intonacato e tinteggiato; cella marcata da conci angolari sfalsati in pietra calcarea a vista, delimitata da cornici orizzontali modanate e forata da quattro aperture centinate. Copertura piramidale a quattro falde completata dall'innesto per la croce apicale.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata coperta da volta reticolata costolonata, presbiterio e abside da volta a ombrello costolonata.
Coperture
Tetto a due spioventi sopra navata e presbiterio, a tre spioventi sopra l'abside e la sacrestia; struttura portante in legno, manto di copertura in scandole di larice. Campanile coperto da lamiera metallica.
Interni
Navata unica divisa in tre campate, segnate dai peducci di sostegno alla volta costolonata; sul lato destro un portale architravato in pietra calcarea conduce nella sacrestia. L'arco santo a sesto acuto in pietra a vista introduce nel presbiterio rettangolare, elevato di un gradino e illuminato da due finestre simmetriche; l'altare ligneo lo separa dall'abside poligonale. Finiture a intonaco tinteggiato; costoloni e profili delle volte tinteggiati in tonalità rosso mattone.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento a quadrotte di pietra calcarea bianche e rosse alternate, disposte in corsi diagonali. Sagrato pavimentato a ciottoli e a lastre di pietra calcarea.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (1971-1981 circa)
L'adeguamento liturgico è stato attuato dopo il 1971 con interventi sia strutturali che reversibili: l'altare verso il popolo in pietra calcarea a tavolo è costituito dal reimpiego di un frammento di balaustra traforata con tre luci a croce greca sul lato frontale, posizionato all'arco santo, sul gradino ampliato verso la navata, ed elevato su due piedi a sezione rettangolare.
presbiterio - aggiunta arredo (1971-1981 circa)
Un leggio in metallo e compensato funge da ambone presso l'arco santo, a destra; la sede lignea con alto schienale e braccioli è addossata alla parete sinistra del presbiterio, presso la portina laterale dell'altare maggiore, il cui tabernacolo contiene la custodia eucaristica.
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