chiese italiane
censimento chiese
edifici di culto
edifici sacri
beni immobili
patrimonio ecclesiastico
beni culturali ecclesiastici
beni culturali della Chiesa cattolica
edilizia di culto
restauro
adeguamento liturgico
Dardine
Predaia
Trento
chiesa
parrocchiale
S. Marcello
Parrocchia di San Marcello
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni; Elementi decorativi
presbiterio - aggiunta arredo (1998 circa)
XIII - XIII(preesistenze intorno); 1350 - 1450(costruzione intero bene); 1475 - 1482(modifiche interne e decorazione intero bene); 1490 - 1499(decorazione facciata); 1500/02/23 - 1500/02/23(consacrazione carattere generale); 1500 - 1549(costruzione campanile); 1500 - 1599(apertura o ampliamento finestre esterno); 1512 - 1512(fusione campana); 1525 (?) - 1527/05/22(modifiche strutturali e decorazione interna navata); 1579 - 1596(completamento arredi interno); XVII - XVII(rifacimento tetto); 1614 - 1614(decorazione esterno); 1627 - 1627(fusione campana); 1643 - 1645(lavori intero bene); 1708 - 1725(costruzione cappelle); 1710/07/24 - 1710/07/24(erezione a primissaria carattere generale); 1761 - 1776(ristrutturazione sacrestia); 1766 - 1766(accesso esterno campanile); 1770 (?) - 1775(lavori cimitero); 1779 - 1781(rifacimento tetto); 1804 - 1804(lavori tetto); 1837 - 1837(concessione della custodia eucaristica carattere generale); 1843 - 1843(concessione del fonte battesimale carattere generale); 1890 - 1910(accesso laterale esterno); 1923 - 1923(fusione campane); 1938 - 1939(ristrutturazione intero bene); 1956 - 1956(ristrutturazione esterno); 1963/12/25 - 1963/12/25(erezione a parrocchia carattere generale); 1969 - 1975(adeguamento liturgico e installazione impianti interno); 1983 - 1983(adeguamento liturgico presbiterio); 1994 - 1994(sostituzione manto di copertura); 1997 - 1998(restauro interno)
Chiesa di San Marcello
Tipologia e qualificazione chiesa parrocchiale
Denominazione Chiesa di San Marcello <Dardine, Predaia>
Altre denominazioni S. MARCELLO papa e martire
S. Marcello
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

XIII  (preesistenze intorno)

In base a quanto segnalato in un urbario e inventario della chiesa del 1775, pochi anni prima, scavando nei pressi del fianco nord dell'edificio, venne casualmente ritrovata una porzione di muratura affrescata, appartenente presumibilmente al primo luogo di culto di Dardine, con struttura e orientamento incerti, assegnabile forse al XIII secolo (Chini 2004, incerta).

1350 - 1450 (costruzione intero bene)

La più antica decorazione ad affresco dell'edificio attuale è una Madonna allattante presente all'esterno, sul fianco sud, poco lontano dalla facciata: tale affresco è stato datato alla seconda metà del Trecento; ne consegue che anche la chiesa deve essere datata nello stesso modo e l'analisi delle murature esterne porterebbe a ritenerle tra loro coeve, dalla facciata alla parete di fondo, benché stranamente di spessore disuguale tra fianco sinistro e destro. E' tuttora intuibile la forma che la chiesa aveva intorno alla metà del Quattrocento leggendo le tracce degli antichi profili sulle murature: all'epoca essa era composta da un unico ambiente a pianta rettangolare, dotato di un campaniletto a vela sul colmo della facciata a capanna e di un tetto a due spioventi con pendenza minore rispetto a quella odierna. All'interno il soffitto era a capriate.

1475 - 1482 (modifiche interne e decorazione intero bene)

Nell'ultimo quarto del secolo XV l'interno venne diviso in due vani; quello orientale fu coperto da una volta in tufo, mentre quello occidentale rimase con il soffitto ligneo a vista. Nel 1482, al termine degli interventi strutturali, uno o più pittori altoatesini realizzarono un primo ciclo di affreschi sulle pareti e sulla volta del primo ambiente, corrispondente al presbiterio, oltre che sull'arco santo. Altri riquadri affrescati coevi si trovano all'esterno, lungo il fianco destro della chiesa.

1490 - 1499 (decorazione facciata)

E' stata assegnata stilisticamente alla fine del XV secolo e ad una mano altoatesina la Madonna col Bambino affrescata sulla lunetta del portale maggiore.

1500/02/23  (consacrazione carattere generale)

Il vescovo Francesco Della Chiesa, suffraganeo di Udalrico Lichtenstein, consacrò il tempio rinnovato e i tre altari presenti all'interno, dedicati a San Marcello, a Santa Lucia e alla Santissima Trinità con i Santi Fabiano, Sebastiano e Rocco, il 23 febbraio del 1500.

1500 - 1549 (costruzione campanile)

Il campanile venne realizzato nella prima metà del Cinquecento.

1500 - 1599 (apertura o ampliamento finestre esterno)

Nel corso del XVI secolo le due monofore centinate del fianco meridionale vennero aperte o ampliate e dotate di una cornice dipinta a bande rosse e bianche; il San Cristoforo affrescato a sinistra della seconda venne così ridimensionato.

1512  (fusione campana)

La prima campana della chiesa, la più piccola delle due esistenti in antico, venne rifusa nel 1512.

1525 (?) - 1527/05/22 (modifiche strutturali e decorazione interna navata)

Poco prima del 1527 la navata venne coperta da una bassa volta in muratura di tufo che occultò gli affreschi del 1482 presenti sull'arco santo (oggi visibili soltanto nel sottotetto) e le pareti furono rinforzate mediante i pilastri angolari realizzati in facciata con funzione di contrafforti. La volta venne quindi affrescata da un pittore presumibilmente locale, ma influenzato dalla cultura altoatesina, che terminò il lavoro il 22 maggio 1527, come indica un'iscrizione dipinta su una delle quattro vele.

1579 - 1596 (completamento arredi interno)

La visita pastorale del 1579, la prima a ricordare la chiesa, trovò i due altari laterali, allora dedicati a Santa Lucia e a Santo Stefano, consacrati ma privi di pala e suppellettili. Vi si provvide entro la fine del secolo, visto che nel 1596 era già stata versata una caparra per i due dipinti.

XVII  (rifacimento tetto)

In data imprecisata l'inclinazione delle falde del tetto venne aumentata così come si vede oggi e il muro della facciata venne di conseguenza innalzato, inglobando il campaniletto a vela e trasformandolo in una monofora. Tale modifica avvenne presumibilmente nel corso del Seicento, comunque ben prima del 1775, visto che l'urbario e inventario della chiesa redatto in quell'anno non ricorda tale modifica, né accenna all'antica presenza del campanile a vela.

1614  (decorazione esterno)

La meridiana affrescata sul fianco destro della chiesa reca la data 1614.

1627  (fusione campana)

La campana grande venne fusa nel 1627.

1643 - 1645 (lavori intero bene)

Tra il 1643 e il 1645 circa fu eretto l'altare maggiore ligneo tuttora esistente; la spesa fu considerevole e tutte le entrate della chiesa di quegli anni vennero impiegate per pagare questo e altri debiti contratti per la chiesa.

1708 - 1725 (costruzione cappelle)

Le cappelle laterali vennero aggiunte alla navata nel primo quarto del XVIII secolo, per accogliere altari di dimensioni maggiori; nel 1708 sono documentate spese per la calcina necessaria alla cappella di Santa Barbara (la destra) e nel 1725 altre spese per la realizzazione del tetto sopra la stessa cappella, ora dedicata al Crocifisso.

1710/07/24  (erezione a primissaria carattere generale)

La visita pastorale del 24 luglio 1710 concesse alla Vicinia di Dardine di erigere la cappella a primissaria, purché venisse assegnato uno stipendio sufficiente al sacerdote, incaricato di una serie di compiti e comunque dipendente dall'arciprete di Torra.

1761 - 1776 (ristrutturazione sacrestia)

La medesima visita pastorale del 24 luglio 1710 prescrisse di aprire una seconda finestra nella sacrestia, molto umida, simile a quella già esistente ma lungo la parete orientale, completa di vetri; nel 1761 si registrano nel libro dei conti della chiesa spese per lavori da muratore per chiudere la finestra a nord e "trasportarla" a oriente. Un secondo pagamento è registrato nel 1776 a Mattia Sembianti di Vervò "per la fenestra della sagristia a sera"; l'urbario della chiesa del 1775 conferma che all'epoca le finestre erano due, una verso oriente e l'altra verso occidente, una delle quali ancora priva di vetri. Lo stesso testo ricorda che erano stati da poco rinnovati la porta in legno di larice e il manto di copertura in scandole, dato che il precedente era marcio; l'inverno precedente erano stati inoltre realizzati un nuovo mobile in legno di ciliegio e un inginocchiatoio-armadietto per il sacerdote.

1766  (accesso esterno campanile)

Il campanile aveva un tempo un accesso interno alla chiesa, accanto alla cappella sinistra, tamponato e sostituito da uno esterno nel 1766, realizzato dal muratore Pietro Frasnel.

1770 (?) - 1775 (lavori cimitero)

L'urbario e inventario della chiesa redatto il 16 marzo 1775 dall'arciprete di Torra Pietro Tomasi ricorda che qualche anno prima il cimitero, allora nell'area circostante l'edificio, venne ridotto per l'eccessiva umidità che apportava alle strutture del tempio e della sacrestia; a seguito degli scavi compiuti emersero in prossimità del fianco nord le fondamenta e resti di alzato di muri affrescati, appartenenti verosimilmente alla prima chiesa di Dardine.

1779 - 1781 (rifacimento tetto)

Spese per il nuovo tetto della chiesa e per lavori di carpenteria al campanile sono documentate nel 1779 ("a Romedio Recla Tislero di Smarano per cogni [scandole] 2500") e nel 1781.

1804  (lavori tetto)

La data del 1804, presente sulla banderuola sopra il presbiterio, si riferisce probabilmente a lavori di manutenzione o di ristrutturazione al tetto.

1837  (concessione della custodia eucaristica carattere generale)

La chiesa ottenne nel 1837 la possibilità di mantenere la custodia eucaristica.

1843  (concessione del fonte battesimale carattere generale)

Pochi anni dopo, nel 1843, la chiesa ottenne anche il fonte battesimale.

1890 - 1910 (accesso laterale esterno)

L'accesso laterale architravato venne aperto tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, causando la perdita della porzione inferiore dell'affresco soprastante.

1923  (fusione campane)

La chiesa fu privata di tre campane su quattro durante la prima guerra mondiale; ne ricevette di nuove nel 1923.

1938 - 1939 (ristrutturazione intero bene)

Ottenuta l'autorizzazione della Soprintendenza, nel 1938 il curato don Antonio Stoffella fece sostituire la copertura in scandole di larice con un nuovo manto in coppi; l'anno di realizzazione è confermato dalla data segnata nella bandierina segnavento sul colmo del tetto, presso l'abside. L'anno seguente il curato segnalò alla Soprintendenza la presenza di dipinti murali emersi all'interno, nella parte alta delle murature.

1956  (ristrutturazione esterno)

Nell'agosto del 1956, a seguito di una segnalazione di danni agli affreschi causati dall'infiltrazione di acqua piovana, il manto di copertura, all'epoca in lamiera di zinco, venne nuovamente sostituito con tegole a coda di castoro. Furono inoltre consolidati alla sommità i muri perimetrali e parzialmente reintegrati gli intonaci esterni. Tali riparazioni urgenti che riguardarono sia l'esterno che l'interno furono eseguite grazie ad un finanziamento regionale.

1963/12/25  (erezione a parrocchia carattere generale)

La chiesa di Dardine fu elevata a parrocchiale il 25 dicembre 1963.

1969 - 1975 (adeguamento liturgico e installazione impianti interno)

Un primo adeguamento liturgico del presbiterio fu fatto verosimilmente nel 1969, rimuovendo le balaustre e le portine laterali in legno dell'altare maggiore, visibili in un'antica immagine dell'interno. Nelle stesse note dattiloscritte, trasmesse dalla curia alla parrocchia il 10 dicembre 1968, si invitava ad aprire la finestra interna alla sacrestia, lungo la parete sud, comunicante con il presbiterio; tale disposizione venne ripetuta nell'estate del 1971, a seguito di un sopralluogo dell'Ufficio Liturgico della diocesi. Tra la fine del 1972 e la primavera del 1973 venne installato un impianto di allarme; intorno al 1975 venne installato l'impianto di riscaldamento e l'altare di Santa Lucia, già situato nella cappella sinistra, venne trasferito in quella di fronte, dove vi era in origine l'altare del Crocifisso, rimosso e andato disperso nel 1942.

1983  (adeguamento liturgico presbiterio)

Nel 1983 un nuovo intervento di adeguamento liturgico del presbiterio comportò l'arretramento dell'altare maggiore ligneo verso il fondo dell'abside.

1994  (sostituzione manto di copertura)

La chiesa fu dotata di una nuova copertura in scandole di larice spaccate a mano nel 1994.

1997 - 1998 (restauro interno)

Nell'inverno 1997-1998 furono scoperti sotto lo scialbo alcuni brani affrescati prima sconosciuti e la decorazione pittorica interna venne interamente restaurata; a seguito di tale intervento l'altare maggiore venne riposizionato come in origine, sulla sua mensa in muratura.
Descrizione

Orientata regolarmente ad est e costruita al centro del piccolo paese di Dardine, la deliziosa chiesetta di San Marcello risale nel suo nucleo più antico al XIV-XV secolo, ma non si esclude la presenza di un primo luogo di culto già nel XIII secolo, poco distante dall'edificio attuale. Tra la seconda metà del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento l'interno, inizialmente ad aula rettangolare indivisa, venne dotato di volte a crociera e ornato di affreschi realizzati in due tempi, il primo ciclo nel 1482, di mano altoatesina, il secondo nel 1527, di mano presumibilmente locale. All'esterno la facciata a due ripidi spioventi è serrata tra due bassi pilastri angolari a parallelepipedo con funzione di contrafforti e protetta da un tettuccio a falda unica sostenuto da una coppia di pilastrini lignei; il portale lapideo a luce rettangolare è sormontato da una lunetta affrescata a ogiva e affiancato a sinistra da una finestra rettangolare sdraiata protetta da inferriate. Il fianco destro è ornato da riquadri affrescati e caratterizzato dalla presenza di un ingresso secondario architravato e due monofore centinate strombate con cornice a bande bianche e rosse; tra l'una e l'altra emerge la cappella laterale, illuminata da aperture centinate minori sui lati est e ovest e terminante in una piccola abside semicircolare su quello sud. Il fianco sinistro è senza soluzione di continuità, data la tangenza dei volumi del campanile, della cappella rettangolare e della sacrestia, recante due basse finestre quadrate con inferriate, l'una sul lato nord, l'altra su quello est. Anche qui la muratura della sacrestia è contigua a quella del presbiterio, forato da un'ultima finestra centrale a centina ribassata. La torre campanaria cinquecentesca presenta il fusto intonacato raso sasso marcato da conci angolari sfalsati in pietra a vista, quattro monofore a sesto acuto con cornici in pietra a doppio sguancio nella cella e la copertura a losanghe con frontoncini triangolari, il meridionale con il quadrante di orologio, gli altri tre forati da aperture trilobate. All'interno la navata unica ad una sola campata è voltata a crociera semplice; le pareti laterali sono sfondate dalle due cappelle disuguali settecentesche introdotte da arcate a pieno centro. L'arco santo a sesto acuto poggiante su piedritti in pietra calcarea a vista introduce nel presbiterio quadrangolare, coperto da volta a crociera costolonata, elevato di un gradino e dominato al centro dall'altare maggiore storico.
Preesistenze
La struttura quadrangolare della navata e del presbiterio è la parte più antica della chiesa, databile almeno alla metà del Quattrocento, mentre campanile e cappelle laterali sono aggiunte successive.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, integrata sui lati maggiori da due cappelle asimmetriche, la sinistra a pianta rettangolare, la destra rettangolare con abside semicircolare; presbiterio a pianta quadrata.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi serrata tra due bassi pilastri angolari a parallelepipedo con funzione di contrafforti e protetta da un tettuccio a falda unica sostenuto da una coppia di pilastrini lignei; portale lapideo a luce rettangolare sormontato da una lunetta affrescata a ogiva e affiancato a sinistra da una finestra rettangolare sdraiata protetta da inferriate. Finiture a intonaco rustico.
Prospetti
Fianco destro ornato da riquadri affrescati, caratterizzato dalla presenza di un ingresso secondario architravato e due monofore centinate strombate con cornice a bande bianche e rosse; tra l'una e l'altra emerge la cappella laterale, illuminata da aperture centinate minori sui lati est e ovest e terminante in una piccola abside semicircolare su quello sud. Il fianco sinistro è senza soluzione di continuità, data la tangenza dei volumi del campanile, della cappella rettangolare e della sacrestia, recante due basse finestre quadrate con inferriate, l'una sul lato nord, l'altra su quello est. Anche qui la muratura della sacrestia è contigua a quella del presbiterio, forato da un'ultima finestra centrale a centina ribassata. Finiture a intonaco rustico.
Campanile
Torre a pianta quadrata addossato al fianco sinistro della chiesa, leggermente arretrata rispetto alla facciata; fusto intonacato raso sasso marcato da conci angolari sfalsati in pietra a vista. Cella delimitata da cornici orizzontali, recante quattro monofore a sesto acuto con cornici in pietra a doppio sguancio; copertura a losanghe con frontoncini triangolari, il meridionale con il quadrante di orologio, gli altri tre forati da aperture trilobate. Globo, bandierina segnavento e croce apicali.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: volta in muratura a crociera semplice sopra la navata e a crociera costolonata sul presbiterio; volta a botte nelle cappelle laterali.
Coperture
Tetto a due ripidi spioventi sopra navata e presbiterio, con la falda sinistra prolungata a coprire la sacrestia; tetto a spiovente unico sopra la cappella destra e sopra l'ingresso principale. Struttura portante in legno, manto di copertura in scandole di larice, anche sul campanile. Tettuccio in facciata coperto da tegole a coda di castoro.
Interni
Navata unica ad una sola campata; le pareti laterali sono sfondate da due cappelle disuguali introdotte da arcate a pieno centro sostenute da pilastri. L'arco santo a sesto acuto poggiante su piedritti in pietra calcarea a vista introduce nel presbiterio quadrangolare, elevato di un gradino e dominato al centro dall'altare maggiore storico; a sinistra si trova l'accesso alla sacrestia, a destra l'ingresso secondario. Finiture a intonaco tinteggiato, ove non vi siano affreschi.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento della navata e del presbiterio in lastre di pietra calcarea; piastrelle rettangolari di porfido pavimentano la cappella destra, mentre la sinistra è coperta dalla stessa pedana lignea dei banchi fino all'altare, quindi è pavimentata in cemento. All'esterno il sagrato è pavimentato a ciottoli.
Elementi decorativi
Affreschi datati 1482 e 1527 ricoprono le volte e, almeno parzialmente, le pareti della navata e del presbiterio; altri affreschi ornano all'esterno il fianco destro e la lunetta del portale maggiore.
Adeguamento liturgico

presbiterio - aggiunta arredo (1998 circa)
L'adeguamento liturgico mobile è stato attuato presumibilmente al termine degli ultimi restauri, mediante arredi lignei tutti poggianti su di una pedana in legno elevata di un gradino, che coinvolge l'intero presbiterio fino all'arco santo. Il piccolo altare verso il popolo a tavolo è posizionato al centro, in posizione avanzata; alla sua sinistra un leggio funge da ambone, mentre a destra la sede è costituita da una sedia a braccioli. È presente l'altare maggiore storico, con un tabernacolo incongruo, proveniente dalla parrocchia di Denno, che contiene la custodia eucaristica.
Contatta la diocesi