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adeguamento liturgico
Taio
Predaia
Trento
chiesa
sussidiaria
Madonna del Rosario
Parrocchia di San Vittore
Preesistenze; Pianta; Facciata; Prospetti; Campanile; Struttura; Coperture; Interni; Pavimenti e pavimentazioni
altare - intervento strutturale (2004 circa); presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa (?))
1265 - 1265(menzione carattere generale); 1300 - 1349(decorazione esterno); 1500 - 1537(ampliamento e sopraelevazione intero bene); 1632 - 1632(cambio di dedicazione carattere generale); 1634 - 1634(ristrutturazione tetto); 1643 - 1643(ricostruzione sacrestia); 1649 - 1649/09/29((ri)costruzione (?) campanile); 1657 - 1658(ampliamento e ristrutturazione intero bene); 1686 - 1690(rinnovo arredi interno); 1690 - 1690(completamento campanile); 1698 - 1698(ristrutturazione tetto sacrestia); 1727 - 1727(ristrutturazione tetto); 1761 - 1761(fusione campana); 1774 - 1774(ristrutturazione tetto); 1799 - 1799(fusione campana); 1821 - 1822(ristrutturazione facciata); 1846 - 1854(ristrutturazione tetto); 1880 - 1889(ristrutturazione esterno); 1890 - 1899(lavori sagrato); 1907 - 1908(lavori intero bene); 1911 - 1915/11/23(ristrutturazione intero bene); 1922/09/20 - 1922/10/29(ristrutturazione e sostituzione campana campanile); 1935 - 1937(ristrutturazione e decorazione intero bene); 1978 - 1978(installazione impianto antifurto intero bene); 1995 - 2004(restauro intero bene)
Chiesa della Madonna del Rosario
Tipologia e qualificazione chiesa sussidiaria
Denominazione Chiesa della Madonna del Rosario <Taio, Predaia>
Ambito culturale (ruolo)
maestranze trentine (costruzione)
Notizie Storiche

1265  (menzione carattere generale)

La presenza a Taio di una chiesetta dedicata alla Madonna è documentata a partire dal 1265 (Curzel 1999); la porzione più antica della struttura dovrebbe quindi risalire al XIII secolo.

1300 - 1349 (decorazione esterno)

Tracce di affreschi datati dalla critica alla prima metà del XIV secolo ornano il fianco meridionale.

1500 - 1537 (ampliamento e sopraelevazione intero bene)

Nella prima metà del Cinquecento l'edificio antico venne ampliato in direzione orientale, dotato di un nuovo presbiterio, sopraelevato e dotato di contrafforti di sostegno in forma di pilastri addossati in pietra a vista; l'interno fu voltato a crociera. Tale trasformazione dovette avvenire prima della visita pastorale clesiana del 1537, che trovò la chiesa "satis ampla et ornata".

1632  (cambio di dedicazione carattere generale)

La specifica dedicazione della chiesa alla Madonna del Rosario compare nei documenti a partire dal 1632.

1634  (ristrutturazione tetto)

Nell'Urbario della chiesa sono registrate spese per il tetto nel 1634.

1643  (ricostruzione sacrestia)

Con notevole spesa, nel 1643 venne costruita "dalle fondamenta" una nuova sacrestia.

1649 - 1649/09/29 ((ri)costruzione (?) campanile)

Dal rendiconto del 29 settembre 1649 si ricava che in quell'anno era stato realizzato il campanile.

1657 - 1658 (ampliamento e ristrutturazione intero bene)

Sempre grazie all'analisi dei conti della chiesa, è possibile datare al 1657-1658 la realizzazione della cappella laterale emergente sul fianco destro e la trasformazione delle monofore archiacute aperte sulle fiancate in finestre rettangolari.

1686 - 1690 (rinnovo arredi interno)

Tra il 1686 e il 1690 vennero realizzati o modificati l'altare maggiore e tre altari laterali, tutti in legno intagliato e dorato, opera di Pietro Strobl e Cristoforo e Giovanni Battista Bezzi e Vittorio Emer.

1690  (completamento campanile)

La cuspide del campanile venne realizzata nel 1690.

1698  (ristrutturazione tetto sacrestia)

Spese per il tetto della sacrestia sono registrate nel 1698.

1727  (ristrutturazione tetto)

Nuove spese per il tetto della chiesa furono sostenute nel 1727.

1761  (fusione campana)

Nel 1761 fu acquistata una piccola campana.

1774  (ristrutturazione tetto)

Riparazioni al tetto vennero effettuate nel 1774.

1799  (fusione campana)

Una campana nuova fu acquistata nel 1799.

1821 - 1822 (ristrutturazione facciata)

Tra il 1821 e il 1822 la porzione inferiore della facciata venne ristrutturata e dotata di fondamenta, sembra con la sostituzione di buona parte della muratura esistente.

1846 - 1854 (ristrutturazione tetto)

Dal 1829 la chiesa fece funzione di parrocchiale, nell'attesa dei lavori di messa in sicurezza e ampliamento della vicina pieve di San Vittore; seguì poi una fase di scarso utilizzo del luogo sacro. Il tetto venne comunque ristrutturato tra il 1846 e il 1854.

1880 - 1889 (ristrutturazione esterno)

Negli anni Ottanta dell'Ottocento la nicchia centinata esistente sul fianco destro, sopra il portale laterale, venne chiusa con uno strato di intonaco.

1890 - 1899 (lavori sagrato)

Sembra che davanti ai due accessi esistessero sul terreno due buche profonde, chiuse da inferriate a maglie larghe, chiamate "reze", usate per impedire che l'acqua (e gli animali?) entrassero in chiesa. Qui sostavano un tempo anche i fedeli colpevoli di peccati tali per cui non era loro permesso accedere all'interno del luogo sacro. Tali fosse vennero chiuse alla fine del XIX secolo.

1907 - 1908 (lavori intero bene)

Nel 1907 si restaurò la sacrestia. Nell'estate del 1908 Desiderio Reich, aiutato dal maestro muratore Guido Chierzi, mise in luce sul fianco meridionale, presso l'accesso secondario, le tracce murarie e le decorazioni ad affresco della prima fase costruttiva della chiesa. Nello stesso anno uno sterro praticato nelle vicinanze del fianco settentrionale per lavori alla stazione ferroviaria della linea Trento-Malé portò alla luce i resti di un'antica pavimentazione, forse appartenente alla prima sacrestia, e rimise in evidenza le basi dei contrafforti mediani.

1911 - 1915/11/23 (ristrutturazione intero bene)

Formulato nel 1911 un progetto di restauro complessivo dell'edificio, i lavori vennero eseguiti entro il 23 novembre 1915, rallentati dallo scoppio della guerra; in quel giorno venne fatto il collaudo dell'opera. Il governo austriaco concesse un contributo di 1000 corone per le spese, calcolate complessivamente in 1731 corone. Si eseguì la sottomurazione e il rinforzo delle pareti settentrionale e orientale, vennero demoliti e ricostruiti con le stesse pietre i contrafforti di quel settore e quello presso la porta sud. Anche all'interno vennero rinforzate le murature, chiuse le fessurazioni e le volte furono messe in sicurezza inserendo una chiave in ferro tra la prima e la seconda campata. Venne quindi integrato e livellato il pavimento ed esterni e interni furono tinteggiati.

1922/09/20 - 1922/10/29 (ristrutturazione e sostituzione campana campanile)

Una nuova campana, dedicata a Santa Maria e recante i nomi dei 9 caduti di Taio durante la prima guerra mondiale, venne fusa dai fratelli Ottolina. Giunta in paese l'11 settembre 1922, prima di collocarla sul campanile fu necessario eseguirvi dei lavori di ristrutturazione, fatti da Guido Chierzi, che con l'occasione intervenne anche sul tetto della cappella. Causa maltempo, i lavori iniziarono il 20 settembre e terminarono il 28 ottobre, appena in tempo per la solenne benedizione della campana, impartita dal decano don Nicolò Rosa il giorno successivo.

1935 - 1937 (ristrutturazione e decorazione intero bene)

Con un contratto firmato il 25 giugno 1935 Matteo Tevini si impegnò "ad eseguire la pulitura, raschiatura, tinteggiatura dei muri, la decorazione della nervatura e tre raggiere al sommo dell'avvolto delle tre campate, inoltre restauri e puliture varie agli altari e a diversi quadri, compresa la Via Crucis"; il parroco don Giuseppe Quaresima dal canto suo si impegnava "ad approntare l'impalcatura, a far eseguire i restauri murari e a fornire la calce". I lavori, che proseguirono fino al 1937, comportarono anche la sostituzione delle vetrate, disegnate dallo stesso Tevini e realizzate dalla vetreria Parisi di Trento, la sistemazione dell'impianto elettrico e l'eliminazione delle infiltrazioni d'acqua.

1978  (installazione impianto antifurto intero bene)

L'Assessorato per le Attività Culturali e Sportive della Provincia Autonoma di Trento concesse un contributo per l'installazione di un impianto antifurto in chiesa nel 1978.

1995 - 2004 (restauro intero bene)

Tra la fine degli anni Novanta e il 2004, durante la reggenza di don Mario Brusacoram, la chiesa fu sottoposta ad un completo restauro: l'esterno venne stabilizzato con micropali in cemento, all'interno furono restaurati gli altari e i dipinti, venne realizzato l'altare verso il popolo in pietra e le pareti furono ritinteggiate.
Descrizione

Orientata a sud-est e circondata da un giardino, la bella chiesa della Madonna del Rosario è menzionata per la prima volta nel 1265 e presumibilmente risale, nel suo primo nucleo, allo stesso XIII secolo, ma venne ampliata e sopraelevata nella forme attuali anteriormente al 1537. La facciata è caratterizzata dalla presenza del campanile innestato tra i due ripidi spioventi, con fusto appena emergente rispetto alla muratura della chiesa, cella attraversata da quattro monofore archiacute e tetto a losanghe con altre aperture lobate di forma irregolare al centro dei frontoncini. Il portale maggiore è in pietra a vista, con profilo a capanna e luce centinata e strombata; una curiosa cornice mistilinea cordonata, percorrendo per intero la muratura, lo raccorda ai due bassi contrafforti angolari in pietra calcarea. La fiancata destra è forata da un'ampia finestra rettangolare in corrispondenza della prima campata e reca l'accesso secondario architravato con lunetta nella seconda; qui emerge anche il volume poligonale della cappella interna, dotata di una finestra a lunetta alla sommità della parete di fondo. Tracce di affreschi del XIV secolo, una piccola monofora centinata strombata, una nicchia sopra il portale e parte di una monofora maggiore archiacuta, per il resto occultata dalla cappella, movimentano la superficie muraria, scandita dalla presenza di contrafforti cinquecenteschi a parallelepipedo in pietra calcarea a vista tra le due campate. Lungo il fianco settentrionale, dotato di una finestra rettangolare nella seconda campata e dei consueti contrafforti, emerge la sacrestia seicentesca. Il presbiterio quadrangolare, senza soluzione di continuità con la navata, reca altre due finestre rettangolari simmetriche sui fianchi e un oculo strombato in pietra a vista sulla parete di fondo, serrata dai due contrafforti d'angolo. All'interno la navata unica è coperta da volte a crociera costolonate poggianti su piccole mensole lapidee; le due campate sono separate da un'arcata a sesto acuto in pietra calcarea a vista; nella seconda campata a destra un arco a tutto sesto introduce all'interno della piccola cappella laterale, ospitante uno degli altari minori. Il presbiterio quadrangolare, sempre voltato a crociera, è elevato di un gradino e introdotto da una seconda arcata a sesto acuto; domina lo spazio la scenografica presenza del grande altare maggiore ligneo. I costoloni delle volte a bande bianche e nere e i dischi raggiati al centro delle crociere furono dipinti da Matteo Tevini nel 1935.
Preesistenze
L'antica chiesa di Santa Maria corrispondeva in origine alla porzione nord-occidentale dell'odierna navata.
Pianta
Navata a pianta rettangolare con asse maggiore longitudinale, con cappella poligonale emergente sul lato destro; presbiterio a pianta quadrangolare.
Facciata
Facciata a due ripidi spioventi interrotti alla sommità dall'innesto del fusto del campanile, leggermente emergente rispetto alla muratura della chiesa e nascente dal portale maggiore in pietra a vista, con profilo a capanna e luce centinata e strombata. Una curiosa cornice mistilinea cordonata, percorrendo per intero la muratura, raccorda le falde del portale ai due bassi contrafforti angolari in pietra calcarea. Finiture a intonaco rustico.
Prospetti
Fiancata destra forata da un'ampia finestra rettangolare in corrispondenza della prima campata e recante l'accesso secondario architravato con lunetta nella seconda; qui emerge anche il volume poligonale della cappella interna, dotata di una finestra a lunetta alla sommità della parete di fondo. Tracce di affreschi del XIV secolo, una piccola monofora centinata strombata, una nicchia sopra il portale e parte di una monofora maggiore archiacuta, per il resto occultata dalla cappella, movimentano la superficie muraria, scandita dalla presenza di contrafforti cinquecenteschi a parallelepipedo in pietra calcarea a vista tra le due campate. Lungo il fianco settentrionale, dotato di una finestra rettangolare nella seconda campata e dei consueti contrafforti, emerge il corpo della sacrestia. Il presbiterio quadrangolare, senza soluzione di continuità con la navata, reca altre due finestre rettangolari simmetriche sui fianchi e un oculo strombato in pietra a vista sulla parete di fondo, serrata dai due contrafforti d'angolo. Finiture a intonaco rustico.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare innestata al centro della facciata, con fusto dotato di un'unica feritoia centrale, cella delimitata da cornici orizzontali e attraversata da quattro monofore archiacute e tetto a losanghe con altre aperture lobate di forma irregolare al centro dei frontoncini; globo, bandierina segnavento e croce apicali.
Struttura
Strutture portanti verticali: muratura in pietrame; strutture di orizzontamento: navata e presbiterio coperti da volte a crociera costolonate.
Coperture
Tetto a due ripidi spioventi sopra navata e presbiterio, a più spioventi sopra la cappella e la sacrestia; struttura portante in legno e manto di copertura in scandole di larice, anche sul campanile. Sacrestia coperta da lamiera metallica.
Interni
Navata unica divisa in due campate separate da un'arcata a sesto acuto in pietra calcarea a vista; nella seconda campata a destra si apre l'accesso secondario e un arco a tutto sesto introduce all'interno della piccola cappella laterale, ospitante uno degli altari minori. Il presbiterio quadrangolare, elevato di un gradino, è introdotto da una seconda arcata a sesto acuto ed è dominato dalla scenografica presenza del grande altare maggiore ligneo. Finiture a intonaco tinteggiato; costoloni delle volte e dischi raggiati al centro delle crociere dipinti nel 1935 da Matteo Tevini.
Pavimenti e pavimentazioni
Pavimento in lastre di pietra calcarea di varie forme e dimensioni.
Adeguamento liturgico

altare - intervento strutturale (2004 circa)
Con l'ultimo restauro è stato realizzato l'altare verso il popolo, di forma quadrata a fronti pieni, in pietra calcarea a raso pavimento, posto al limite occidentale del presbiterio.
presbiterio - aggiunta arredo (1970-1980 circa (?))
Gli altri arredi liturgici mobili risalgono presumibilmente al decennio 1970-1980: un semplice leggio posizionato a sinistra dell'altare funge da ambone e una sedia a braccioli in legno con seduta e schienale imbottiti, collocata in posizione centrale dietro la mensa, costituisce la sede. È presente l'altare maggiore storico, il cui tabernacolo contiene la custodia eucaristica in caso di bisogno.
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